L'opera di Paul Ricoeur si divide in tre parti: dedicate rispettivamente a una fenomenologia della memoria, a un'epistemologia della storia e a un'ermeneutica della condizione storica. Lontano da una visione totalizzante delle vicende umane riunite in una filosofia della storia, Ricoeur conduce un'ermeneutica della vita umana che, svolgendosi nel tempo, è storica e come tale intessuta di memoria e oblio.
DESCRIZIONE: Apparso nel 1959, questo saggio segna la svolta in Ricoeur dalla fenomenologia all’ermeneutica e rappresenta la cellula originaria di Finitudine e colpa, l'opera che consacrerà Ricoeur tra i maestri della filosofia contemporanea. Una svolta che avveniva attraverso il confronto con la fenomenologia della religione di Mircea Eliade, la psicoanalisi di Freud e Jung, gli studi sull'immaginazione poetica di Gaston Bachelard e la teologia della demitolo-gizzazione di Bultmann. Il risultato è un'ermeneutica che, da un lato, giustifica il simbolo - sia esso religioso o culturale - in quanto "fonte non filosofica" della filosofia, dall'altro mostra come i simboli - i nomi dal senso molteplice attraverso i quali gli uomini hanno tentato di decifrare gli enigmi della vita - siano a pieno diritto cosa stessa del pensiero.
Un'ermeneutica oggi più che mai attuale, in un tempo dove il ritorno del sacro e dei suoi simboli assume il volto violento degli idoli: «non avremo mai finito di distruggere gli idoli, al fine di lasciare parlare i simboli».
COMMENTO: La seconda edizione del celebre testo-manifesto di Ricoeur sull'ermeneutica: il simbolo come testo che interroga la religione, la filosofia, la letteratura.
"Pensar la Biblia" es de una poesía, riqueza y significación religiosa e histórica incomparables, la Biblia Hebrea ha sido objeto y centro de innumerables comentarios, pero quizás ninguno tan singular como citada obra. Esta imortante colaboración reúne las palabras de un distinguido erudito de la Biblia, André LaCocque, y las de uno de los más notables filósofos, Paul Ricoeur, en un diálogo sobre seis pasajes cruciales del Antiguo Testamento: la historia de Adá y Eva; el mandamiento "no matarás"; el pasaje de la visión de los huesos secos de Ezequiel; el Salmo 22; el Cantar de los Cantares; y la revelación del nombre de Dios en el Éxodo 3:14. Con sus comentarios sobre estos textos, LaCocque y Ricoeur aportan una gran riqueza de nuevos conocmientos al significado de los diferentes géneros del Antiguo Testamento a medida que se fueron introduciendo y transformado dentro del Nuevo Testamento.
LaCocque utiliza para sus comentarios un método histórico-crítico que considera la investigación arqueológica, filosófica e histórica. Incluye en sus ensayos información histórica sobre la dinámica tradición de leer las Escrituras, quedando así su exégesis abierta a desarrollos y enriquecimientos posteriores a la producción del texto literario oroiginal. Ricoeur considera también la relación entre los textos y las comunidades históricas que los leen e interpretan, pero amplía su campo de acción para incluir la especulación fiolsófica. Sus comentarios subrayan la estructura metafórica de los pasajes y la manera en que se han utilizado como catalizadores del pensamiento filosófico desde la Antigua Grecia hasta la Edad Moderna.
David Pellauer, profesor de filosofía en la Universidad de DePaul.
De interés para todo público interesado en literatura bíblica , exégesis, hermenéutica, filosofía.
I sei colloqui qui presentati tra Paul Ricoeur e Gabriel Marcel datano al 1968, qualche anno prima della morte di Marcel. L'oggetto di queste riflessioni è duplice. In primo luogo viene fatta luce sugli snodi fondamentali della filosofia di Marcel: la riflessione sul corpo e l'esistenza, la questione dell'interpersonalità, il problema della tecnica, la sua collocazione nel quadro filosofico del primo Novecento. In secondo luogo, la filosofia di Paul Ricoeur e il suo rapporto vivo con il pensiero del maestro e con il fenomeno europeo della filosofia esistenzialista.
"Ho esposto la mia propria concezione della persona nei due saggi Muore il personalismo, ritorna la persona... e Della persona: le linee originarie tra il personalismo di Mounier e la mia concezione della persona vi sono tracciate con precisione...". Nel primo saggio, celebre anche per il titolo paradossale, Ricoeur ricostruisce la morte del personalismo come prospettiva filosofica, e mostra - di contro alla irreversibile crisi di concetti come soggetto, coscienza, io - l'attualità della persona come problema insieme etico e teoretico. Nel secondo saggio, tracciando una perspicua sintesi della sua Summa (Sé come un altro), Ricoeur analizza le categorie che qualificano la persona come una "attitudine": il sé intrinsecamente mediato dall'altro e relazionato al "ciascuno", l'identità narrativa con la sua dialettica di mutamento e permanenza; una costellazione di categorie ritmata dalla struttura ternaria dell'ethos: auspicio di una vita compiuta, con e per gli altri, all'interno di istituzioni giuste. In breve: Muore il personalismo... e Della persona rappresentano i capitoli di una piccola fenomenologia ermeneutica della persona.