Un'idea può essere frutto del genio o della fortuna, ma il circuito che la trasforma in valore e in vantaggio competitivo non si improvvisa. Esso, al contrario, è frutto di una paziente costruzione organizzativa, che mette insieme competenze e soggetti diversi. Intorno all'idea di base, bisogna imparare a lavorare in rete, cooperando attraverso efficaci canali di comunicazione, facendo partecipare alla progettazione e alla produzione anche gli utilizzatori finali. La "fabbrica della conoscenza" ha le sue lavorazioni - ovviamente immateriali - che trasformano la "materia prima" (la conoscenza di origine) in un semilavorato (la conoscenza connettiva) che può propagarsi fino ai diversi luoghi e momenti dell'uso.
L'Era della Conoscenza non è cominciata da qualche anno, ma molto prima. L'uso produttivo della conoscenza è diventato rilevante e sistematico a partire dalla rivoluzione industriale, caratterizzando tutta la modernità. Dunque, l'economia moderna è sempre stata un'economia basata sulla conoscenza. L'Italia delle piccole imprese, dei distretti e del made in ltaly non ne è rimasta fuori, ma ha sviluppato un modello originale di impiego della conoscenza. Oggi molti nodi, legati a questa originalità, stanno venendo al pettine. Bisogna cambiare, ma in che direzione? Un numero crescente di persone, imprese e policy makers si domanda che cosa bisogna conservare e che cosa bisogna cambiare, nel nostro sistema, per poter andare avanti.