Un folgorante abecedario contro il potere, la guerra, il clericalismo e le altre follie del vivere umano. Un raffinato breviario d'ironia, illustrato e inedito, del premio Nobel per la letteratura Bertrand Russell. "L'alfabeto del buon cittadino" venne stampato in una tiratura di 2000, in una edizione limitata di 100 copie in brossura numerate e firmate dall'autore, con carta fatta a mano e dieci diversi caratteri tipografici, e fu deciso, a coronamento di questo scrupoloso sberleffo, di distribuirlo nelle librerie il primo aprile. Non poco del successo che ebbe è dovuto ai ventotto disegni di Franciszka Themerson, luccichio di ferocia dadaista sulle lame degli epigrammi: fin da quando li vide per la prima volta, Russell ne fu subito entusiasta, e le scrisse che quegli omini gonfi e vuoti come il potere, e troppo piccoli per i loro cappelli, mettevano perfettamente in risalto gli intenti di ogni sua frase. Infine il 18 maggio 1962, nel giorno del novantesimo compleanno di Russell, la Gaberbocchus pubblicò in un'edizione fuori commercio il "Compendio di storia del mondo", che otto anni dopo, alla morte del filosofo, venne riproposto insieme all'Alfabeto in un unico volumetto. Prese così forma quella che è, più di qualsiasi altra cosa, l'eccentrica miniatura di una grande mente, un autoritratto in aforismi, e l'indice di un'intera esistenza". (Dalla nota all'edizione italiana di Simone Barillari)
Dopo quasi ottant'anni, questo saggio conserva intatta la sua carica "eversiva" contro il pregiudizio e i luoghi comuni. Nel 1929 fu considerato scandaloso dagli ambienti più tradizionalisti. Oggi, molte idee in esso sostenute sono entrate nel dibattito politico e alcune sono state recepite dalla legislazione del diritto familiare. L'impietosa critica del filosofo è contro la religione cristiana, colpevole di aver imposto una morale sessuofobica. In realtà, Russell non svilisce il ruolo sociale del matrimonio, anzi lo considera "la migliore e più importante istituzione che possa esistere tra esseri umani". Anche la vita sessuale, per essere del tutto soddisfacente, non può essere disgiunta da una profonda intesa affettiva. Ma l'analisi va oltre, coinvolgendo figli, contraccezione, divorzio, omosessualità, salute e istruzione pubblica, in una riflessione ricca di stimoli su temi di perenne attualità. (Prefazione di Piergiorgio Odifreddi)
"Elogio dell'ozio" è uno dei quindici saggi che compongono questa raccolta, in cui Russell tratta le più disparate tematiche politiche e sociali. I pericoli derivanti dall'eccesso di zelo e l'importanza della contemplazione; architettura e questioni sociali; critica del comunismo, critica del fascismo e argomenti in favore del socialismo; cinismo dei giovani e conformismo della società moderna; l'educazione, la salute mentale, l'anima. Temi diversi ma collegati da una tesi generale: "Il mondo soffre per colpa dell'intolleranza, del bigottismo e per l'errata convinzione che ogni azione energica sia lodevole anche se male indirizzata; mentre la nostra società moderna, così complessa, ha bisogno di riflettere, di mettere in discussione i dogmi".
Vero e proprio capolavoro di sintesi e di chiarezza espositiva, la "Storia della filosofia occidentale" si offre come un quadro completo dello sviluppo del pensiero filosofico, all'interno del quale i singoli pensatori sono collocati nel loro contesto storico e sociale a dimostrare che l'opera di un filosofo non sorge mai isolata, bensì riflette ed elabora le idee e i sentimenti che sono comuni alla società di cui fa parte. L'opera di Russell, priva di difficoltà terminologiche e di disquisizioni tecniche, rappresenta uno dei migliori e più conosciuti esempi di divulgazione filosofica.
"Perché non sono cristiano" affronta con spregiudicata libertà di pensiero un argomento di grande interesse: il sentimento religioso. Russel, pensatore ateo per eccellenza, analizza con semplicità e chiarezza di esposizioni origini, valori e significati della religione cristiana. Un testo imprescindibile per credenti e non credenti, uno dei "classici" più letti di Russell.
"La conquista della felicità" non è e non vuole essere la soluzione a tutti i problemi esistenziali dell'uomo moderno, bensì il tentativo di individuare concretamente una via verso una consapevole serenità. Autonomia di giudizio, rispetto delle opinioni altrui, solidarietà, pari opportunità per tutti, sono, per Russell, alcuni degli ingredienti per una moderna ricetta dell "felicità".