Data di pubblicazione: Gennaio 2003
DISPONIBILE : NON AL MOMENTO
€ 50,00
«Una buona politica esige una buona medicina e una buona medicina richiede una valida etica». Questa frase, che apre il II volume del Manuale di bioetica dedicato agli aspetti medico-sociali e posta già nell’edizione precedente del 1995, sta diventando sempre più vera. Società, organizzazione sanitaria ed esercizio della professione medica sono intrecciati insieme e sono condizionate dalle scelte di fondo sul piano etico.
I temi del II volume – quali la psichiatria, i comportamenti e gli orientamenti in tema di sessualità, l’uso e l’abuso delle droghe (tabagismo, alcolismo), la diffusione dell’AIDS, il trattamento del rischio in ambito occupazionale (fabbriche, traffico, sport, catastrofi), i problemi relativi all’invecchiamento della popolazione o al trattamento dell’handicap, il condizionamento economico a carico dell’organizzazione sanitaria e dell’assistenza medica – pongono in evidenza la connessione fra la società, essa stessa malata, l’esercizio della medicina e le responsabilità personali, professionali e politiche.
Il compito della bioetica non consiste soltanto nell’indicare i legami e le intersezioni fra società, sanità e moralità, ma, soprattutto, nel far emergere il polo attorno al quale si possono orientare o riorientare gli sforzi di gestione della sanità sia in ambito politico-legislativo, sia in ambito etico-professionale. Tale polo è stato indicato, in sintonia con quanto è scritto nella prima parte del I volume, nel valore e nella dignità della persona umana.
La persona è l’origine e il centro della società, è l’agente morale responsabile, è il valore fondativo di ogni riferimento etico per la sua trascendente dignità: è questo l’asse centrale dell’intera opera che ne ha assicurato finora una larga diffusione e numerose traduzioni in altre lingue.
Mons. Elio Sgreccia è stato professore ordinario di Bioetica presso la facoltà di Medicina e chirurgia «A. Gemelli» dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma e primo direttore dell’Istituto di Bioetica. È stato ed è tuttora direttore del Centro di Bioetica dell’Università Cattolica (sede di Roma e sezione milanese) ed è membro di numerose commissioni e comitati in tema di bioetica, nazionali e internazionali. Tra gli altri, è membro del Comitato Nazionale per la Bioetica. Vescovo titolare di Zama Minore, è stato nominato vice-presidente della Pontificia Accademia per la Vita. È membro del Pontificio Consiglio per la Famiglia, del Pontificio Consiglio per la Salute e condirettore di «Medicina e Morale», rivista di bioetica e deontologia medica. Oltre al presente Manuale di bioetica, che è stato tradotto in diverse lingue (spagnolo, portoghese, francese, russo, rumeno, ungherese) e che ha già avuto numerose edizioni e ristampe, è autore, coautore e curatore di volumi riguardanti la bioetica, la pastorale sanitaria e la famiglia.
«Una buona politica esige una buona medicina e una buona medicina richiede una valida etica». Questa frase, che apre il II volume del Manuale di bioetica dedicato agli aspetti medico-sociali e posta già nell’edizione precedente del 1995, sta diventando sempre più vera. Società, organizzazione sanitaria ed esercizio della professione medica sono intrecciati insieme e sono condizionate dalle scelte di fondo sul piano etico.
I temi del II volume – quali la psichiatria, i comportamenti e gli orientamenti in tema di sessualità, l’uso e l’abuso delle droghe (tabagismo, alcolismo), la diffusione dell’AIDS, il trattamento del rischio in ambito occupazionale (fabbriche, traffico, sport, catastrofi), i problemi relativi all’invecchiamento della popolazione o al trattamento dell’handicap, il condizionamento economico a carico dell’organizzazione sanitaria e dell’assistenza medica – pongono in evidenza la connessione fra la società, essa stessa malata, l’esercizio della medicina e le responsabilità personali, professionali e politiche.
Il compito della bioetica non consiste soltanto nell’indicare i legami e le intersezioni fra società, sanità e moralità, ma, soprattutto, nel far emergere il polo attorno al quale si possono orientare o riorientare gli sforzi di gestione della sanità sia in ambito politico-legislativo, sia in ambito etico-professionale. Tale polo è stato indicato, in sintonia con quanto è scritto nella prima parte del I volume, nel valore e nella dignità della persona umana.
La persona è l’origine e il centro della società, è l’agente morale responsabile, è il valore fondativo di ogni riferimento etico per la sua trascendente dignità: è questo l’asse centrale dell’intera opera che ne ha assicurato finora una larga diffusione e numerose traduzioni in altre lingue.
Mons. Elio Sgreccia è stato professore ordinario di Bioetica presso la facoltà di Medicina e chirurgia «A. Gemelli» dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma e primo direttore dell’Istituto di Bioetica. È stato ed è tuttora direttore del Centro di Bioetica dell’Università Cattolica (sede di Roma e sezione milanese) ed è membro di numerose commissioni e comitati in tema di bioetica, nazionali e internazionali. Tra gli altri, è membro del Comitato Nazionale per la Bioetica. Vescovo titolare di Zama Minore, è stato nominato vice-presidente della Pontificia Accademia per la Vita. È membro del Pontificio Consiglio per la Famiglia, del Pontificio Consiglio per la Salute e condirettore di «Medicina e Morale», rivista di bioetica e deontologia medica. Oltre al presente Manuale di bioetica, che è stato tradotto in diverse lingue (spagnolo, portoghese, francese, russo, rumeno, ungherese) e che ha già avuto numerose edizioni e ristampe, è autore, coautore e curatore di volumi riguardanti la bioetica, la pastorale sanitaria e la famiglia.