«Io sono ritornato a Giobbe, perché non posso vivere senza di lui, perché sento che il mio tempo, come ogni tempo, è quello di Giobbe; e che, se ciò non si avverte, è solo per incoscienza o illusione. Io sono ritornato a lui, perché da lui ho ricevuto l'unica soluzione possibile della mia vita.»
La parabola di Giobbe, per dire che l'uomo deve trovare liberamente e consapevolmente il suo modo di stare o sostare nella vita, storia e luogo dove si svolge l'esistenza, in relazione necessaria con le presenze e le assenze, con il senso e il non-senso, con il disfacimento e la costruttività, con le speranze e le disperazioni, con l'accoglienza e la ribellione; sapendo così, l'uomo, di far emergere un filone di speranza che scorre sotterraneo, nel cuore
segreto delle cose, che gli appartiene ed è sempre altro, viene da altrove e tende altrove, è presente e vivo nelle sue viscere come un gemito generativo e inenarrabile, ma non è lui stesso. Parabola di Giobbe, per ridirci il modo ammirevole, grande e paziente con cui padre David è stato sulla terra, credendo umilmente e tenacemente sperando
Una lettrua biblica che è anche soprattutto un'alisi lucida e profonda della politica e del potere.
"Ancora salmi e inni e cantici […]. E musica e silenzio. Un piccolo poema. In quanto ai salmi e ai cantici, il meglio che la sacra scrittura tramanda […]." David M. Turoldo
Il volume presenta la figura di Padre David M. Turoldo (1916-1992): poeta, teologo, voce profetica nella Chiesa italiana, a servizio dell'attuazione del Concilio, del cammino ecumenico, dell'impegno per la pace, la giustizia, la difesa e liberazione di poveri e oppressi.
L'antologia propone sia scritti di esplicita finalità formativa sia testi che illustrano i temi costituenti per Turolodo il fondamento, l'orizzonte e i contenuti dell'educazione umana e cristiana di giovani e adulti, finalizzata alla formazione di coscienze libere e responsabili. A ciò corrisponde lo stile educativo proposto e praticato, improntato al colloquio, all'accompagnamento rispettoso, alla franchezza, nella condivisione della comune umanità e nell'amicizia.
Con sensibilità umana fino alla tenerezza, l’incisività del linguaggio poetico, con l’energia del piglio profetico, padre David si fa voce di ogni uomo, specie di chi cerca un dialogo salvifico, uno spazio salutare, e di ogni sofferente che non può tacere i suoi “perché”, pure se essi non hanno risposta: divenuti perciò, forse, la “più vera preghiera”. «Ci sono perfino bestemmie che sono preghiere, come ci sono preghiere che possono invece essere bestemmie.»
David Maria Turoldo nato in un paese della bassa friulana nel 1916, si fece frate e compì gli studi fino al sacerdozio nell’Ordine dei Servi di Maria. Visse nel convento di S. Carlo al Corso in Milano gli anni della Resistenza e della ricostruzione post-bellica. Aperto al dialogo e sensibile alle istanze di rinnovamento, che troveranno riscontro nel Concilio vaticano II, diede vita, insieme all’amico e confratello Camillo de Piaz, al centro culturale Corsia dei Servi. Dal 1963 la sua dimora abituale fu nel Priorato di S. Egidio in Fontanella di Sotto il Monte, nel cui piccolo cimitero riposa dopo la morte avvenuta nel 1992. Innumerevoli sono i saggi, di contenuto religioso e civile, da lui prodotti, insieme ad opere di prosa, di teatro e soprattutto di poesia.
David Maria Turoldo è sì facilmente riconoscibile per il suo stile, ma brilla ancor più per le “cose” che egli vuole non solo dire, ma annunciare, proclamare.
Queste pagine, che raccolgono riflessioni e poesie composte in momenti differenti, recano tutte la stessa impronta di stile e di contenuto.
Basta leggere a caso qualche frammento per risentire il ritmo, l’ardore e la passione turoldiana, ma anche i temi teologici ed esistenziali; gli stessi temi, poi, i “verticali” e gli “orizzontali”, cioè quelli mistici e quelli sociali, s’incrociano ostentatamente.
destinatari
Un ampio pubblico
l’autore
David Maria Turoldo nato a Coderno (Udine) il 16 novembre 1916, entrò giovanissimo nell’Ordine dei Servi di Maria e a soli ventiquattro anni fu ordinato sacerdote. Laureatosi in filosofia, visse nel convento di San Carlo al Corso in Milano gli anni della Resistenza, cui partecipò direttamente fondando e dirigendo un foglio clandestino antifascista, «L’Uomo». Morì a Milano il 6 febbraio 1992 ed è sepolto nel piccolo cimitero di Fontanella. Le prime liriche apparvero nel dopoguerra e una prima raccolta complessiva è del 1971. La successiva è del 1990, O sensi miei..., e gli valse l’ammirazione di illustri protagonisti della poesia contemporanea, quali Andrea Zanzotto, Luciano Erba, Giovanni Giudici. Seguirono Canti ultimi (1991) e Mie notti con Qohelet (1992) e alcuni significativi saggi sulla problematica religiosa ed esistenziale: Alla porta del bene e del male (1978), Anche Dio è infelice e Neanche Dio può stare solo (entrambi del 1991). Di padre Turoldo le Edizioni San Paolo hanno pubblicato: «Lungo i fiumi...». I Salmi, Opere e giorni del Signore. Commento alle letture liturgiche festive, La speranza non muore, Via Crucis. Il cammino verso la vita, Il sapore del pane, Diario dell’anima e il ben noto Amare.
Le riflessioni pressoché inedite di padre David svolte negli anni '90 in diverse occasioni, con una particolare attenzione al periodo quaresimale e pasquale. Pensieri per i laici, pensieri di pace e pensieri a voce alta rivolti ai giovani, il libro è il frutto del lavoro di alcuni amici di Turoldo, persone vicine a Città Aperta, associazione socio culturale in Cittadella di Padova, che hanno recuperato i testi dei suoi interventi pronunciati dal vivo.
«Sul monte di luce» è un corso di esercizi spirituali, tenuti da David M. Turoldo, sul tema della trasfigurazione. La trasfigurazione, la «meta stessa della chiesa, la sua ragion d'essere», è possibile solo se la preghiera diventa l'ordito della vita. «Perché la preghiera ' come afferma p. Turoldo ' non è fuga dal mondo, ma è il momento in cui si diventa segno della visibilità di Dio nella storia, in cui storia e profezia si avverano'». La preghiera è stata la trama su cui Turoldo ha tessuto tutta la sua esistenza. In questo volume il noto predicatore, già minato dal male che lo porterà alla morte, cosciente di questo, rivela alcuni capisaldi della sua vita e alcuni suoi segreti e come la preghiera, in modo particolare quella dei Salmi, e l'Eucaristia, da lui definita «cuore di Dio», siano tra questi. Salmodia ed Eucaristia gli danno la forza di testimoniare fino in fondo ciò in cui crede, per farsi voce di chi non ha voce, dei poveri, degli ultimi. Questa è la sua eredità spirituale; solo così ' ci dice ' è possibile salire il 'Monte di luce'.
Destinatari
Chi vuol comprendere e approfondire il significato della trasfigurazione di Gesù: attuazione e compimento del disegno del Padre.
Autore
DAVID MARIA TUROLDO, friulano d'origine, frate dei Servi di Maria, partecipò alla Resistenza. Con padre Camillo De Piaz diede vita al centro culturale "Corsia dei Servi". Per circa trent'anni fu priore e parroco dell'abbazia di S. Egidio a Fontanella, frazione di Sotto il Monte; dove diresse il Centro di Studi ecumenici. E' autore di innumerevoli opere, prevalentemente di poesia; dall'iniziale "Io non ho mani" (1948), ai successivi "La terra non sarà distrutta" (1951), "Udii una voce" (1952), "Se tu non riappari" (1963), di opere drammaturgiche come "La passione di San Lorenzo" (1978) e di un film: "Gli ultimi" (1962) con la consulenza di Pier Paolo Pasolini. Tra le opere recenti: "Il sesto angelo" (1976), "Lo scandalo dello speranza" (1978), "O sensi miei" (1990), "Canti ultimi" (1991). David M. Turoldo morì nel 1992.