Col suo genio di divulgatore, François Varillon ha saputo come nessun altro parlare al grande pubblico delle questioni teologiche e spirituali più sottili o difficili. Ha saputo come nessun altro rendere accessibili le nozioni facili o complesse della fede cristiana. Queste sette conferenze inedite che egli tenne a Béziers, fra il 1974 e il 1975, alla fine della sua vita, affrontano temi come il peccato originale, i miracoli, i sacramenti, la salvezza, l'eucaristia, il significato della morte, il tradizionalismo: temi di grande e sorprendente attualità, trattati con semplicità e chiarezza. Il dono pedagogico di padre Varillon e il suo raro talento di oratore riemergono in queste pagine con tutta la loro forza.
Preoccupato dal crescere del sincretismo, dall'infatuazione per le religioni d'Oriente e dal nascente relativismo religioso, François Varillon ha voluto rimettere le cose a fuoco e offrire dei riferimenti. Queste conferenze sulle grandi religioni, tenute durante l'inverno 1974-1975, appaiono, quarant'anni dopo, di un'impressionante attualità. L'intento dell'autore è di mostrare allo stesso tempo l'originalità radicale del cristianesimo e il valore umano e spirituale delle grandi religioni. Lo fa in modo molto diretto, affrontando sin dal primo capitolo l'eterna e sempre attuale domanda: possiamo dire che tutte le religioni si equivalgano?
François Varillon, gesuita, uomo di grande cultura, nel quale teologia e poesia, filosofia e musica, mistica e impegno di vita si rispondono a vicenda, ha segnato in maniera duratura generazioni di cristiani grazie alla pedagogia e alla densità del suo modo di considerare il mistero cristiano. La sua scrittura è caratterizzata da un'intensa vitalità, espressione radicale di un modo di essere nel mondo segnato dall'ottimismo cristiano, capace di amare la realtà e la vita per quello che sono, in se stesse. Le pennellate di Varillon e la sua prosa guizzante fanno comprendere ciò che egli stesso ha dichiarato: "Vivo più di intuizione che di intelligenza", cioè quella che "I filosofi denominano l'Intuizione e i poeti il Lampo". E questo lampo illumina la realtà. Uno degli effetti più sorprendenti e attuali della visione di Varillon è infatti la sua capacità di valorizzazione di tutto ciò che è umano. Varillon illustra la profondità del suo pensiero con citazioni e narrazioni illuminanti, convogliando la sua passione per la letteratura, la musica e la pittura in una tensione verso Dio. E ciò dimostra quanto egli abbia fatto proprio il motto di sant'Ignazio: "cercare e trovare Dio in tutte le cose", ill cristianesimo è così un'"arte di vivere". Fede e vita, umanità e grazia, Chiesa e mondo, "terra" e "ciclo" non prevedono fratture: nella sua lettura convergono in radice.
Pressoché coetaneo dei grandi teologi H. de Lubac, K. Rahner, Y. Congar, H.U. von Balthasar e J. Daniélou,
p. François Varillon può essere annoverato tra coloro che hanno contribuito a rinnovare la percezione della fede cristiana. L’accurata postfazione di p. Michel Fédou mette bene in luce l’originalità del suo apporto alla teologia del XX secolo.
Il volume propone due suoi brevi saggi comparsi sulla rivista di lingua francese Études rispettivamente nel 1967 e nel 1935, complementari tra loro e fondamentali per comprendere il suo pensiero. Scritti in maniera agile e con grande chiarezza, essi riconducono al cuore della fede cristiana, aiutando a cogliere «l’essenziale dell’essenziale. Il nocciolo. Ciò che è di oggi e di sempre, immutabile, irriducibile», senza mai sminuire o ridurre la dottrina.
I contributi attestano inoltre due fondamentali preoccupazioni costantemente presenti nell’opera di p. Varillon: la necessità di una corretta interlocuzione tra cristianesimo e cultura, e la ricerca di un’intelligenza della fede fedele alla tradizione e insieme significativa per il nostro tempo.
Sommario
Prefazione (M. Fédou). 1. Un compendio della fede cattolica. 2. Cultura umana e rinuncia cristiana. I. Un compendio della fede cattolica. 1. Cos’è l’essenziale? 2. Dio è divenuto persona umana affinché la persona divenga Dio. 3. Cristo rivela chi è la persona umana. 4. Il Cristo rivela chi è Dio. 5. Il paradosso dell’amore. 6. Affinché la persona umana sia divinizzata, il Cristo è morto e risorto. 7. La relazione reale della persona con Dio è unica e necessaria. 8. L’incombenza umana: farsi persona. 9. Ciò che la Chiesa chiama peccato. 10. La preghiera è l’espressione della fede. 11. I dogmi garantiscono la verità della relazione reale della persona con Dio. 12. La Chiesa, il segno storico della nostra divinizzazione. 13. L’eucaristia è il sacramento della Chiesa. II. Cultura umana e rinuncia cristiana. 1. Puro distacco. 2. Puro attaccamento. 3. Tra Scilla e Cariddi. 4. Soluzione cristiana. Postfazione: François Varillon nella teologia del XX secolo (M. Fédou). 1. Lo stile della teologia. 2. Gli assi essenziali della teologia.
Note sull'autore
François Varillon sj (Lione 1905 - Châtelard 1978) è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1927. Molte sue opere hanno conosciuto grande successo in diverse lingue, come, ad esempio, Gioia di credere, gioia di vivere (EDB, 1984 52001).
Attorno alla domanda fondamentale – Chi è Dio? – ruotano gli interrogativi più scottanti per l’uomo di oggi: È possibile conoscere Dio? Che senso hanno le nostre parole su di lui? Come coniugare Dio e la sofferenza? Domande inquietanti che
François Varillon (1905-1978) – gesuita, docente di lettere e filosofia, autentico rinnovatore dell’intelligenza della fede cristiana – affronta con rigore e precisione, con conoscenza di causa ed equilibrio. Un libro che parla al cuore di ciascuno perché capace di immettere in un testo di alta riflessione, la passione e l’autenticità di una ricerca personale e di un dialogo franco e cordiale con il mondo di oggi. Filosofia, teologia e spiritualità si uniscono senza confondersi per dare al lettore una parola “forte” in grado di narrare la “debolezza” di Dio e la grandezza che attende l’ uomo. L’opera, costantemente riedita in francese, ha ottenuto il Grand Prix catholique di letteratura.