Perché un libro su tre paesi dell'America Latina oggi, e perché questi tre: Brasile, Argentina, Ecuador? Una prima risposta, la più semplice, è che si tratta di tre albe incompiute. O, se si vuole, per chi guardando dall'esterno ha visto una possibilità di cambio di direzione politica nel Brasile del sindacalista Lula, nell'Argentina del progressista Kirchner e nel governo dell'Ecuador di Gutiérrez, eletto anche tramite il sostegno del movimento degli Indios, si trattava di "casi", di macroeventi, carichi di speranza per realizzare politiche sociali e di maggior giustizia. Di fatto, ragionevoli o illusorie che fossero state le previsioni o le speranze, a queste albe non è seguito il giorno.
Due studiosi delle trasformazioni economiche e sociali in America Latina osservano i cambiamenti degli ultimi venti anni nel senso della globalizzazione, smascherandone i retroscena; evidenziano che disuguaglianza, discriminazioni di classe e di ceto sono aumentate. L'intenzione di mantenere le attuali gerarchie economiche viene spiegata anche con la conoscenza puntuale dell'utilizzo ideologico del linguaggio. Vi si trova inoltre una critica di quelle politiche di cooperazione che nascondono volontà di cooptazione e di controllo politico.