Il volume raccoglie gli atti del convengo di studio tenuto nel marzo 2016 presso la Scuola. Il profondo cambiamento culturale in atto a riguardo delle forme e delle figure dell'amore investe in modo specifico l'istituzione della famiglia. L'analisi dell'ethos mette in rilievo possibilità e sfide che suscitano interrogativi etici di fondamentale rilevanza antropologica. E per rapporto a questa consapevolezza che la riflessione teologica è sollecitata a ripensare "la buona notizia del matrimonio". In uno scenario dove non è scontata la visione religiosa del legame nuziale si tratta di riscoprire il valore di "fede" che assume l'atto delle libertà quando responsabilmente si uniscono. La questione teologica del sacramento appare infatti direttamente connessa alla qualità antropologica della scelta. Anche alla luce del recente cammino sinodale, la comunità cristiana si vede impegnata a rinnovare la propria missione pastorale con e a favore delle famiglie, per offrire la testimonianza di una alleanza che custodisce il mistero stesso di Dio.
Uno strumento per approfondire il tema con adeguate basi antropologiche e sufficienti informazioni per non scivolare nello scontro ingenuo e demagogico.
La questione del gender, per come è stata articolata, chiama oggi in causa una molteplicità di concetti: unioni civili, femminismo delle differenze, transgender, educazione all’affettività, utero in affitto, stepchild adoption. Approfondire il tema, indagandone le dimensioni antropologiche, è un’operazione necessaria per chi voglia orientarsi responsabilmente e con competenza.
Mai come negli ultimi tempi il tema del dono è stato oggetto di un crescente numero di ricerche che, in vario modo, si collocano fra due speculari interpretazioni. Da una parte, esso viene interpretato come espressione di puro altruismo, come gesto disinteressato e unilaterale che dispiega requisiti di eroismo, sacrificio e abnegazione. A questa concezione «purista» si oppone un indirizzo di pensiero che fa del dono un atto meramente strumentale, ammantato di gratuità, ma finalizzato all'acquisizione di potere. Questa seconda opzione teorica sembrerebbe confermata dalla prassi corrente di gadget, premi, incentivi, offerte speciali, promozioni che interessano ogni settore del mercato. Le merci, le più ordinarie come le più raffinate, vengono presentate con le vesti seducenti del regalo e vengono rese «irresistibili» perché, destinate a una rapida e implacabile obsolescenza, devono essere sostituite al più presto con nuovi e più godibili articoli.
Nel tentativo di superare le concezioni di puro altruismo e di puro utilitarismo l'autrice si sofferma sull'idea di dono come libero legame, come tessitura di due assi di un ipotetico piano cartesiano, quello verticale della gratuità (il desiderio di dare) e quello orizzontale della reciprocità (la domanda del legame).
Per tutto il tempo della loro vita gli esseri umani intrecciano il desiderio di donare e il bisogno di ricevere, l'orizzonte della gratuità e l'urgenza della reciprocità. È da qui che si può cominciare a raccontare il dono in modo nuovo.
Sommario
Introduzione. 1. Offerta di sé e relazione di dono. 2. L'intreccio del dono fra libertà e legame. 3. Le contraddizioni del dono fra filosofia e scienze sociali. 4. Le frontiere del dono fra ontologia ed etica. 5. Etica e pratica del dono. Note.
Note sull'autrice
SUSY ZANARDOè professore associato di Filosofia morale all'Università Europea di Roma. Collabora con il Centro interuniversitario per gli studi sull'etica all'Università Ca' Foscari di Venezia e con il Centro di etica generale e applicata all'Almo Collegio Borromeo di Pavia. Per Vita e Pensiero è autrice di Il legame del dono (2007) e curatrice, con Carmelo Vigna, di La regola d'oro come etica universale (2005) ed Etica di frontiera. Nuove forme del bene e del male (2008). Con Riccardo Fanciullacci ha curato Donne, uomini. Il significare della differenza (2010). È autrice di una serie di saggi sui temi di antropologia e di etica.
La figura del dono si è imposta negli ultimi anni come cifra essenziale della post-modernità. Pensatori come Husserl e Heidegger hanno preparato il terreno. Altri e più recenti protagonisti del dibattito filosofico (soprattutto J. Derrida e J.-L. Marion) hanno dedicato al dono libri fondamentali. Ma una teoria del dono, dopo il celebre saggio di Mauss, non può ignorare la relazione tra dono e legame. Come purtroppo, sinora e per lo più, è stato fatto.
Questo libro affronta in modo diretto e deciso il senso della questione e propone una direzione di indagine nuova, attraverso una discussione serrata e illuminante delle tesi di Marion e di Derrida. Tanto l’onnipresenza della ‘donazione’ (Marion) quanto l’impossibilità del ‘dono’ (Derrida) vengono ponderate con cura e giudicate con equilibrio. Una insolita profondità di sguardo mette a nudo con implacabile rigore tutte le fragilità dei due pensatori francesi antagonisti e prepara l’affondo teorico finale che ne oltrepassa le rigide unilateralità mediante la tessitura del rapporto tra dono e legame come reciproco riconoscimento tra due (o più) soggettività in relazione.
Il dono, in ultima istanza, si dice in questo libro, è sempre ‘dono di noi stessi ad un altro come noi’: è la piena realizzazione della struttura dell’umano come essere per altri. Tutte le forme di dono declinano la simbolica di questo gesto originario, ma non possono esserne che versioni ‘ridotte’. Ed è per questo che il dono ci lega con una forza più potente di ogni altra. Dono e legame creano perciò un circolo virtuoso. L’umano è questo circolo della vita, che le Scritture narrano come il rapporto tra un uomo e una donna. E le Scritture dicono pure che in quel rapporto abita tutto ciò che può darci un’indicazione simbolica di quel che Dio stesso è come per noi.
Susy Zanardo è dottore di ricerca. È stata borsista del Centro Universitario Cattolico (CUC) - II livello. È segretaria scientifica del Centro di Etica Generale e Applicata (CEGA) dell’Almo Collegio Borromeo di Pavia. Collabora con la Cattedra di Filosofia morale dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e con il Centro Interuniversitario per gli Studi sull’Etica (CISE) della medesima Università. Ha pubblicato diversi saggi sul pensiero francese contemporaneo. È curatrice (con Carmelo Vigna) e coautrice del volume La Regola d'oro come etica universale (Vita e Pensiero, Milano 2005).