Esistono gli italiani? Sembra un quesito bizzarro, ma in realtà sull'identità del nostro popolo si sono interrogati da sempre in tanti, con risposte molto diverse, tra l'orgoglio e lo sconforto. Ha ancora senso chiederselo? In un mondo sempre più piatto, più globalizzato, sempre connesso, si può ancora parlare di un carattere italiano? Giorgio Zanchini, giornalista e conduttore di varie trasmissioni della Rai, prova a indagare su questa vecchia questione, interrogando esperti di vari campi e analizzando umori e stato d'animo di ascoltatori e telespettatori del nostro Paese.
Si legge in modo diverso dal passato, ci si informa in maniera più complessa di come lo si faceva solo pochi anni fa. E sono soprattutto i giovani ad avere abitudini di consumo culturale e mediale assai lontane da quelle dei loro genitori. Ma cos'è questo nuovo che sta prendendo il posto del vecchio? E che effetti la rete sta producendo sulla trasmissione, sulla produzione e sul concetto stesso di cultura?
Tra osservare il futuro e scandagliare il passato, alcuni scelgono di percorrere il secondo sentiero. Così fa all'inizio degli anni Duemila Matteo, figlio giovane e inquieto di una solida famiglia romana, tra i cui avi di rilievo storico c'è padre Tacchi Venturi, il confessore del duce, lo «strumento normale per i messaggi fra il papa e Mussolini». Matteo, per appurare se il vecchio gesuita - zio di suo nonno, il Capitano - sia stato o meno antisemita, intraprende una ricerca condotta tra carte, testimonianze, lettere e diari, affiancato dalla cugina Giulia, più comprensiva e meno radicale di lui. Indagando su parenti lontani che sono chiaroscuri di luci e ombre - Tacchi Venturi ma anche il Capitano, impegnato sul fronte russo all'inizio degli anni Quaranta -, Matteo vuole sapere, perché essere limpidi è sempre meglio di non esserlo, e perché essere parte della Storia - quella grande, quella di tutti - certe volte impone di tentare di capirla. E capendo, forse, si può anche perdonare, soprattutto se l'opera di scavo riguarda la propria famiglia, dove colpe e connivenze si mescolano agli affetti, agli aneddoti dei pranzi della domenica e ai ricordi tramandati di padre in figlio. A cavallo tra realtà e finzione, tra ossessioni private e accurate ricostruzioni storiche, rievocando una genealogia che in più di un secolo da Tacchi Venturi conduce al Capitano e poi a Giulia e Matteo, "Sotto il radioso dominio di Dio" mette in scena l'indagine su un passato scomodo e ingombrante. Per i due cugini, il peso dei propri antenati è sempre lì: un'eredità di potere, fede e devozione che, cogliendoli in una Roma abbagliante, li spinge a interrogare, tra amori, lutti e aspettative disattese, una storia familiare sfuggente, dove non mancano false piste e buchi neri.
Che cos'è il giornalismo culturale? Com'è cambiato nel tempo? In che modo la rivoluzione digitale e Internet stanno modificando la sua fisionomia? Quali sono i modelli principali e le caratteristiche di quello italiano? Il libro, in questa nuova edizione ampliata e aggiornata, descrive le origini e lo sviluppo dell'informazione culturale, dalle prime gazzette letterarie sino all'inflazione di fonti dei nostri giorni, attraverso l'esame di quotidiani, riviste, radio, televisione, rete.