Gli idrocarburi alimentano un sistema economico fondato sull'accumulo e sul consumo smodato, e lo fanno a un prezzo ambientale altissimo. La nostra sete di energia continua a crescere, così come cresce a ritmi vertiginosi quella dei Paesi in via di sviluppo. Ma non è troppo lontano il giorno in cui queste risorse si esauriranno (o cominceranno a costare troppo). Che faremo allora? Che farà l'Italia, dopo che il blackout dell'estate 2003, le difficoltà di approvvigionamento di gas dell'inverno 2005 e le battaglie politiche ed economiche internazionali tra i Paesi ricchi di fonti energetiche (dal petrolio al metano) e quelli che le acquistano a prezzo sempre più caro sono suonati come pericolosi campanelli d'allarme? Muovendo dalle situazioni reali esaminate sul campo (dai giacimenti petroliferi lucani alle centrali solari campane, dagli impianti eolici della Daunia alle grandi dighe alpine), Mario Tozzi ci spiega con invidiabile chiarezza come e dove si produce energia nel nostro Paese. E ci illustra quali potrebbero essere le strade da percorrere per scongiurare conseguenze traumatiche: investire in efficienza e in informazione, potenziare la ricerca sulle fonti rinnovabili e non inquinanti (il sole, il vento, l'idrogeno), favorire il decentramento della produzione.
Una ricerca realizzata da IRES Toscana per la Regione Toscana dedicata alle questioni della spesa militare. A quanto ammontano le spese militari internazionali? Quanto si spende e come si spende? Quali sono i costi di questa spirale di riarmo? Quanto costa ed è realmente costata la guerra globale al terrorismo? Quali le spese per le missioni in Afghanistan e in Iraq? Chi spende di più e come spende? Quale ruolo comporta l'entità e la tipologia di spesa per l'Italia e per l'Europa? La domanda determina l'offerta oppure è l'offerta di armamenti che influisce sulla domanda e sulle modalità di risposta? Quali relazioni intercorrono tra spesa militare, complesso militare industriale ed economia dei principali paesi? Quali ricadute sulle spese sociali, per la sanità e l'istruzione? Quali ricadute sullo sviluppo e sulla cooperazione? Molteplici sono gli spunti di riflessione che scaturiscono dai tentativi di risposta a tali domande e che implicano uno sforzo di rilettura critica del ruolo dei principali attori internazionali e delle modalità di affronto delle nuove sfide in un contesto internazionale mutato. Il volume presenta una disamina aggiornata sui temi degli armamenti, con particolare attenzione all'Italia, in parallelo a rapporti simili pubblicati in altri paesi europei. Uno strumento di documentazione rivolto a studiosi, ricercatori e operatori, o anche cittadini interessati alle tematiche della pace, delle armi e dei conflitti su scala internazionali.
Se il 7% del commercio mondiale è davvero basato sul falso, bisogna pur provare a capirne qualcosa senza fermarsi alla versione ufficiale, no? L'unico modo è andare a vedere, cercare di ricostruire il viaggio di una merce contraffatta dall'origine al consumatore. C'è da partire per la Cina, intanto, e capire chi fa cosa, in che modo, con quali complicità. E poi a Napoli, con le stesse intenzioni, perché è da lì che entra la maggior parte delle merci sospette cinesi. Questo è il canovaccio del libro: seguire passo passo il percorso di un falso, ripercorrerne la parabola che lo porta da uno sperduto villaggio del Guangdong al centro storico di una qualsiasi città italiana, capire come avviene la produzione e la distribuzione, parlare con i legali, andare in giro con i detective, partecipare ai raid, fingersi acquirenti, ma anche vedere come e dove lavorano i contraffattori, cercare di appurare se e quali responsabilità hanno le multinazionali.
Gli esempi di crescita economica senza benessere e viceversa sono vari, visto che tra gli elementi che influiscono sul benessere e che non si contabilizzano nel PIL si possono citare, tra gli altri: l'ambiente equilibrato e non deteriorato, la distribuzione socialmente equa del reddito e della ricchezza, le aspettative sulla qualità della vita futura e la felicità del tempo liberato dal lavoro. L'idea che un aumento del PIL sia una cosa buona e l'obiettivo da perseguire per tutti i paesi rientra sempre nel concetto di mondo globalizzato neoliberista che ha come valori essenziali quelli del mercato, dello sviluppismo quantitativo, dell'economicizzazione capitalista del mondo. La rincorsa alla crescita del PIL che tutti i governi fanno non è altro che una "menzogna statistica" poiché in definitiva l'aumento del PIL non rappresenta sicuramente un miglioramento del livello di vita in tutti i cittadini di un paese. Attraverso la ricerca condotta da studiosi italiani e cubani, questo lavoro vuole portare alla luce, attraverso un percorso teorico di grande respiro e lo studio di casi concreti, indicatori di sviluppo qualitativo e modelli di politica economica più veritieri e più rispettosi dell'uomo, della società, delle relazioni economiche tra gli Stati e della natura.
Secondo quaderno della rivista CNS- Ecologia Politica" che denuncia il modello agricolo industriale dominante, che distrugge terra, lavoro ed ecosistemi. "
Il vasto mondo del volontariato, delle associazioni, delle cooperative sociali, tradizionalmente definito terzo settore o non profit, sta attraversando negli ultimi anni una profonda trasformazione della propria cultura organizzativa e delle proprie pratiche operative. La crisi del welfare e l'ideologia della sussidiarietà sviluppano una crescente imprenditorializzazione del lavoro sociale e delle sue organizzazioni.
Il tema della valutazione della qualità educativa di sistemi, programmi, progetti, istituzioni e contesti è sempre più importante e urgente nella nostra scuola. In questo senso il valutare non si esaurisce in una serie di operazioni di accertamento di fatti e di realtà. Valutare la qualità di un contesto formativo significa interpretarlo nella sua specificità e interrogarsi sulla natura dell'atto di apprezzamento, sui suoi modelli e le sue pratiche, addentrandosi in un ambito multidisciplinare di ricerca. In questo libro si definisce tale insieme di operazioni, se ne discutono i risvolti teorici ed etici e se ne presentano gli esempi tratti dall'attuale dibattito nazionale e internazionale.
Un irriverente quanto divertente ritratto dell'economia vista come scienza dell'imperfezione. Un libro per tutti: sia per chi di economia capisce poco e vorrebbe capirne un po' di più, senza per questo però doversi sorbire noiosi trattati, sia per per coloro quali hanno fatto dell'economia un'infrangibile fede.
Da tempo nel nostro paese la riforma delle professioni è al centro di un acceso dibattito. Questo libro ci aiuta a comprendere un tema di così stringente attualità ripercorrendo la storia delle principali professioni liberali europee dalla caduta degli antichi regimi al 2006. L'analisi privilegia il campo legale e quello contabile, i medici e gli ingegneri: professioni di cui è sottolineato il ruolo "costituzionale" esercitato nella costruzione e nelle trasformazioni dell'Europa contemporanea. L'autrice prende in esame, oltre all'Italia, anche Gran Bertagna, Francia e Germania. Quest'approccio comparativo tra le singole professioni in differenti contesti nazionali permette di rilevare interessanti elementi di somiglianza e discontinuità, particolarmente visibili nel momento in cui si affronta la questione femminile. La storia delle professioni infatti è stata anche una storia di esclusione di genere, risoltasi oggi con la femminilizzazione della maggior parte delle professioni, anche di quelle che furono una roccaforte maschile inespugnabile.
Non è cosa semplice per le organizzazioni gestire e attuare con successo l'innovazione. L'innovazione è un processo complesso, che coinvolge tutti gli ambiti di un'organizzazione, e non solo. Infatti, quando si parla di innovazione, sia che si tratti di prodotto, processo, servizio, ciò che ci troviamo di fronte è solo la punta di un iceberg - ovvero la parte visibile del complesso processo innovativo. Non si tratta di imparare a prevedere quello che potrebbero fare i singoli individui, ma comprendere le dinamiche di interazione tra le dimensioni, quindi il "dinamismo del contesto" ed il modo in cui le persone lo agiscono. Questo è ciò che noi definiamo il "contesto dell'innovazione": un mix-equilibrio. Mix-equilibrio specifico di ogni azienda, tra organizzazione-spazio-sistemicognitivi-tempo. Comprendere il bilanciamento "vincente" di questo mix-equilibrio è sicuramente più legato alle capacità tattili dell'organizzazione, cha ad una pianificazione razionale, ma lo studio di un contesto "ideale" può essere un'unità di misura di riferimento. Questo volume focalizza in particolare l'attenzione sulla dimensione spaziale (lo spazio fisico) e le sue possibili configurazioni per generare "contesti ad alta propensione innovativa".