“La partecipazione agli utili e al capitale azionario, il controllo dell’amministrazione, rende l’operaio non più salariato, ma cooperatore interessato e responsabile”
G. Pastore
“L’economia rischia oggi di basare i suoi eleganti modelli matematici sulle scene di un teatro accademico chiuso per lavori di restauro, mentre il vero dramma - la disoccupazione, l’inflazione e il conflitto industriale - si svolge per strada”
E.Tarantelli
Dedicato a Ezio Tarantelli, economista ucciso dalle Brigate Rosse il 27 marzo 1985, il saggio mette al centro la situazione del movimento sindacale che si trova oggi a fare i conti con problemi di crescita, di instabilità e soprattutto di una sempre più iniqua distribuzione del reddito, un problema che riguarda la tenuta e l’efficacia stessa dell’iniziativa sindacale.
Il libro propone una lettura strutturale, economicamente fondata, dell’attuale fase del capitalismo come premessa per comprendere la futura attività del sindacato, anche attraverso la riproposizione del “modello distributivo” creato appunto da Tarantelli.
I temi dei capitoli delineano i contenuti del volume: Capitalismo finanziario e riformismo sindacale: sulle tracce di Ezio Tarantelli (Cap. 1), di Alberto Berrini (economista, consulente e formatore CISL); La crisi del capitalismo finanziario: tra primato dell’azionista e responsabilità sociale (Cap. 2) di Giuseppe Gallo (segretario nazionale FIBA-CISL - bancari 83.000 iscritti); Capitalismo finanziario e azione sindacale: elementi per una proposta politica (Cap. 3), di Pierpaolo Baretta (segretario confederale CISL).
Pochi di noi sanno cosa vogliono, e tantomeno hanno un piano per ottenerlo. Così la nostra vita è meno entusiasmante, gratificante e meno prospera di come potrebbe essere. Questo libro spiega come imboccare la via che porterà felicità e soddisfazione e offre tecniche e sostegno emotivo per aiutarci a rimanere in essa. È una guida passo a passo per raggiungere il successo personale. Un libro indicato per chi lavora a contatto con i giovani, per la formazione in azienda, per tutti coloro che vogliono migliorare la qualità della propria vita.
Boyatzis e McKee spiegano come sia possibile essere leader risonanti - nelle proprie relazioni, nel proprio team, nella propria organizzazione -attraverso tre elementi chiave: la piena consapevolezza della propria interiorità e del mondo intorno a sé; la speranza, ossia uno sguardo positivo verso il futuro; la compassione, intesa come la capacità di comprendere gli altri. Moltissimi esempi, esercizi e test di provata efficacia aiuteranno il lettore a rendere concreti tali principi, per migliorare il proprio lavoro e la propria esistenza, attraverso un processo attivo e consapevole che coinvolge la mente, il corpo, il cuore e lo spirito. Certo la leadership è spesso tutt'uno con lo stress, per le pressanti richieste di risultati in un mondo di mutamenti sempre più rapidi, globali e urgenti, e il rischio di scivolare nella "dissonanza" è alto. Per questo occorre riconoscere che è necessario cambiare (il passo più difficile) e intraprendere un percorso intenzionale che ci riporti a "risuonare" con gli altri.
I monasteri benedettini sono da 1500 anni un esempio illuminante di che cosa significhi vivere e lavorare in un contesto dove tutti abbiano chiari finalità e obiettivi, ruoli e mansioni e sappiano fare della comunità il proprio punto di forza. Un'organizzazione perfetta che ha attraversato i secoli e che molte cose può dire al mondo manageriale, grazie alla corretta gestione di valori condivisi, a una leadership diffusa e alla capacità di far lavorare insieme persone motivate e consapevoli delle proprie responsabilità. La Regola di San Benedetto è stata per secoli il faro di questi monasteri e ha saputo irradiare buon senso unito a un'estrema concretezza. Oggi rappresenta un richiamo forte alle radici comuni del vivere organizzato, alle sue regole di appartenenza può contribuire a ridare slancio alla vita aziendale e al governo delle imprese.
Il libro si propone di sradicare alcune delle più consolidate opinioni sulla professione analizzandone le aree di criticità e i dilemmi etici (persuasione e manipolazione; pubblicità, informazione e mass media; comunicazione push e pull; lobby; gestione della crisi). Si indaga il ruolo esercitato dalle relazioni pubbliche nella comunicazione e nella comunità dell'informazione, della politica e dell'economia. L'indagine è effettuata attraverso la presentazione delle nuove aree professionali che si stanno rivelando fondamentali per il successo delle organizzazioni. Tra le diverse aree: la comunicazione interna; i processi decisionali inclusivi; la responsabilità sociale; la comunicazione pubblica e politica; la diversità e la comunicazione interculturale; la comunicazione per il no profit; il marketing territoriale; Internet.
L'inchiesta è volta a dimostrare che il debito che strangola gran parte del mondo è sopratutto una finzione ideologica al servizio della ricchezza e del potere, priva di alcuna legittimazione o valore morale. Le 50 domande spiegano come si è formato il debito, chiariscono il ruolo delle forze in gioco, svelano la rete che intrappola i Paesi in via di sviluppo e le possibili vie per liberarsene.
Perché un libro scritto 2.500 anni fa dovrebbe contenere indicazioni utili ed efficaci per coloro che oggi si occupano di marketing? Che cosa può suggerire ai manager del terzo millennio un generale cinese vissuto in un'epoca lontanissima? La risposta è semplice: un nuovo modo di concepire la strategia, una geniale arte pratica per vincere la "guerra del mercato". L'approccio di Sun Tzu si basa su due caratteristiche: da una parte la semplicità e l'immediata chiarezza dei concetti, dall'altra la convinzione che una strategia ben preparata costituisca il fondamento della vittoria e che sia possibile sconfiggere il proprio nemico senza nemmeno dare battaglia. Forti della loro esperienza sul campo, gli autori hanno distillato il pensiero di Sun Tzu e di altri maestri cinesi e ne hanno estratto 12 principi fondamentali per vincere la guerra del mercato, ognuno dei quali è illustrato da casi ispirati dalla realtà del marketing internazionale. Dall'antica sapienza orientale affiorano quindi indicazioni strategiche concrete per conquistare il proprio obiettivo, tra le quali: il rispetto per il consumatore; l'importanza dell'organizzazione delle informazioni; la rilevanza della posizione; l'uso della sorpresa; l'utilizzo sapiente delle proprie forze; la necessità di una struttura di comando ben organizzata.
L'autrice di questo libro scava nella storia, cerca le motivazioni e le conseguenze di un modo di agire, come quello filantropico, che può estendersi a tutto il mondo sviluppato, diventando un nuovo modello. L'economia del bene è il racconto aggiornato e pieno di stimoli di come la generosità e la filantropia abbiano contribuito alla nascita delle istituzioni liberali che, loro volta, sono divenute la base delle conquiste economiche, sociali e politiche su cui poggia la nostra civiltà.
Il presente volume si propone di illustrare finalità, caratteristiche, vantaggi e limiti di un importante strumento di management: il benchmarking, senza tralasciarne un inquadramento etico e legale. Per una maggiore comprensione ne viene osservato l'utilizzo con riferimento ad uno specifico modello di analisi ritenuto particolarmente significativo.
In un momento storico in cui il clima politico del nostro paese registra un'evidente esasperazione dei conflitti, l'informazione può svolgere un ruolo fondamentale per la loro corretta gestione e contribuire in modo decisivo alla loro evoluzione verso stili di comportamento più consoni alla logica democratica. Non è casuale, perciò, che il punto di partenza di questo libro sia il rapporto tra giornalismo, conflitti e violenza. Così come non è casuale che l'opera si snodi attraverso una rivisitazione dei tre grandi temi lanciati dalla Rivoluzione francese e divenuti emblematici della moderna cultura politica - libertà, uguaglianza, fraternità - , muovendo proprio dall'ultimo, il più dimenticato, per rileggere, in rapporto a esso, anche gli altri due. Il punto d'arrivo è costituito dal tema dell'ultimo capitolo, quello che tratta del rapporto fra giornalismo e democrazia. Il presupposto sottinteso, in tutto questo discorso, è che il giornalismo oggi abbia bisogno di una riflessione non meramente pragmatica, che lo aiuti ad approfondire la propria funzione nella società odierna e valorizzi la dimensione culturale che fa degli operatori dell'informazione i nuovi "maestri" dell'opinione pubblica. È una responsabilità di cui forse ancora non si sono tratte tutte le conseguenze. Questo libro si propone di sollecitare e accompagnare una presa di coscienza che le espliciti.