Distinguendo i 'ruoli' del 'top management' da quelli del 'middle management', l'autore assume come punto di partenza la specialità del prodotto culturale, interrogandosi sulle condizioni organizzative e gestionali più adatte per consentire una produzione di qualità a costi accettabili. Ciò viene proposto immergendosi nel processo di costruzione di uno spettacolo dal vivo, respirando la dialettica, le tensioni e le emozioni generate dallo scambio di idee e dalla convivenza 'forzata', ma creativa, di personalità idiosincratiche: interpretando l'esperienza operativa, l'autore restituisce una lettura critica del complesso processo organizzativo che precede e che conduce alla produzione di uno spettacolo dal vivo.
Il volume è una raccolta di saggi di Bernard Kayser, Augusto Perelli, Jean-Francois Troin, Driss Guerraoui, Donato Romano, Gino Girolimoni, Abdenour Keramane, Abdelatif e Yacine Benachou, Alessandro Romagnoli.
Lo studio si divide in due parti. Un saggio che prende in considerazione la situazione attuale del lavoro, con tutti i pesi del passato: mutamenti e variazioni; fenomenologia attuale; rinnovare i presupposti economici; teorie economiche: tra filosofia, storia e ideologia; economia marxista: il correttivo mancato; neo-liberismo ironico: conservazione e relativismo. Nella seconda parte l'autore tenta di indicare le nuove possibilità: socialità e pensiero relazionale; nuova economia: realtà, pensiero, prassi; dottrina sociale e teologia; prospettive bibliche; economia e lavoro: etica dei diritti umani; nuova antropologia del lavoro. Gualberto Gismondi, sacerdote francescano, dottore in Scienze economiche e in Sacra Teologia, professore di Teologia negli Studi dell'Ordine, tiene corsi, conferenze e lezioni in Italia e all'estero. Ha pubblicato numerose opere, tra cui: Umanesimo marxista, evoluzione e istanze positive, giunto alla settima edizione, e Umanità 2000 presso le Edizioni Paoline. Studi e ricerche in: Rassegna di Teologia, Relata Technica, Il futuro dell'uomo, Antonianum.
Il mobbing, dicono gli autori, non è altro che una forma perversa di "terrorismo psicologico sul luogo di lavoro", ma sta diventando una delle caratteristiche della new economy e colpisce pesantemente proprio i settori più avanzati della produzione. Il mobbing, anzi, è forse il rivelatore più significativo delle forme inedite che assume oggi l'universo del lavoro e se non lo si blocca in tempo tenderà a divenire un anello nella catena di una nuova schiavitù. Occorrono dunque nuove regole nei rapporti aziendali e forme di lotta ancora tutte da sperimentare. Viene pubblicata anche la testimonianza di un'esperienza di mobbing in un'azienda di servizi "immateriali" e informatizzati nel Veneto del "piccolo è bello".
"Tutto geografia economica" si propone di presentare in modo sintetico e insieme esauriente le tematiche proprie di questa disciplina fortemente interdisciplinare.