Che cosa sono i manager? Una casta di privilegiati, irresponsabili, strapagati, che sacrificano la loro vita per il lavoro e alla fine del mese aprono estratto conto e busta paga e fanno di conto? Quali competenze hanno? Sanno tutto di sistemi informativi, ma poco di comunicazione umana. Si sono specializzati in tutto senza capire più l'uomo. Come recuperare nelle aziende rapporti che siano innanzitutto umani prima che efficaci? Serve un vocabolario nuovo. Servono responsabilità, rispetto, coscienza e orientamento al futuro. Le aziende non sono soggetti economici con una responsabilità sociale, ma soggetti sociali con una responsabilità economica. Servono visioni, molto coraggio e il tempo per realizzarle.
In questi tempi di crisi economica mondiale, la caduta di molti tabù sull'economia è pressoché inevitabile. Quello sull'infallibilità e l'efficacia degli aiuti economici internazionali è il più inatteso. Attraverso una disamina critica di alcuni aiuti economici della storia più recente, Stiglitz analizza non solo le differenze tra i Paesi che li elargiscono e quelli che li ricevono, ma anche l'uso che ne viene fatto e le relative conseguenze. Depositi, riserve e percentuali positive iniziano ad assumere così un altro significato. Domandandosi se queste speculazioni siano soggette alle leggi internazionali di giustizia oppure se ci sia bisogno di uno schema di redistribuzione degli introiti commerciali su scala mondiale, Stiglitz ci offre il suo punto di vista sulle brucianti contraddizioni dell'economia mondiale.
Alcune delle nostre decisioni sono così folli se guardate in retrospettiva che difficilmente possiamo credere di averle mai prese davvero. Eppure sì, l'abbiamo fatto... I dubbi tormentano: scegliere "di pancia" o "di testa"? Delegare o controllare? Cambiare lavoro o restare? E se le opzioni sono troppe? Jochen Mai ci guida attraverso i risultati più recenti della psicologia cognitiva, dell'economia comportamentale e degli studi sul cervello, per svelarci i meccanismi nascosti che si attivano ogni qual volta prendiamo una decisione. Offre inoltre consigli pratici, presenta diverse tecniche decisionali, fornisce esempi concreti per affrontare le nostre prossime decisioni più consapevolmente. Identificando gli errori di ragionamento più classici in cui cadiamo e i dilemmi in cui ci ritroviamo incastrati di volta in volta, Jochen Mai ci dice come migliorare le nostre capacità decisionali, rendendoci più autonomi, meno influenzabili e più soddisfatti. Cosa influenza le nostre decisioni? Come arriviamo a maturarle? Perché oggi decidiamo una cosa e domani qualcosa di completamente diverso? Cosa distingue gli uomini dalle donne in fatto di decisioni? Cosa guida le nostre scelte in famiglia e con il partner? E al lavoro? E al supermercato? Una sola decisione buona o cattiva può cambiare il corso della nostra vita per sempre. Questa guida completa alla scienza della decisione ci insegnerà a valutare, ponderare, prendere una direzione anziché un'altra, e ci farà aprire gli occhi sulle trappole lungo il percorso che porta a una scelta, senza dovercene così pentire subito dopo.
Come contrastare il potere delle grandi corporations e dei super ricchi? Nell'attuale contesto globale la veduta corta sembra imperare: ne sono esempio il capitalismo neoliberista che, ignorando le issues sociali e ambientali, distruggerà le proprie risorse; e i movimenti populisti che, ripiegati ostinatamente e illusoriamente entro confini nazionali, non riusciranno mai a imporre una qualche regolazione a livello sovranazionale. Solo organismi con competenze internazionali come ad esempio l'Ue o l'Ocse, purché investiti di un forte mandato democratico, potranno portare tutti i protagonisti ad abbandonare le proprie spinte autolesioniste.
Il rinnovato interesse odierno per la cultura organizzativa ha indotto Edgard Schein a mettere mano a un’ampia revisione del suo testo, diventato ormai un classico, presentando, in questa quinta edizione, le ricerche e i dati più recenti che sono massimamente rilevanti per il mondo dell’impresa.
Il cambiamento culturale e organizzativo è una delle sfide più complesse da affrontare per il management. Schein offre qui una guida necessaria per muoversi in un mondo sempre più multiculturale, integrata da nuovi esempi pratici e da due capitoli che esaminano le possibili soluzioni alle difficoltà di lavorare in questi nuovi contesti.
«Non dobbiamo smettere di credere che "assieme" si può cambiare questo mondo malato, e ritrovare la speranza, la virtù forse più preziosa del nostro tempo, una forma di bene comune». «Spero che questa sintesi del mio pensiero, nella quale ritrovo pienamente quanto da me scritto e detto in questi anni, possa coscientizzare quanta più gente possibile e accelerare così il processo di giustizia ed equità nel mondo», scrive Papa Francesco nell'ampia prefazione del libro. Nel volume Zanzucchi propone una raccolta ragionata e fluida di quanto papa Bergoglio ha detto e scritto su ricchezza e povertà, giustizia e ingiustizia sociale. Una denuncia forte e decisa della speculazione finanziaria e delle rendite che accentuano la distanza tra ricchi e poveri.
Quali sono le dinamiche che guidano l'accumulo e la distribuzione del capitale? Nel ''Capitale nel XXI secolo'' Thomas Piketty analizza una raccolta unica di dati da venti paesi, risalendo fino al XVIII secolo, per scoprire i percorsi che hanno condotto alla realtà socioeconomica di oggi. I risultati sono destinati a trasformare il dibattito e a dettare l'agenda per le prossime generazioni sul tema della ricchezza e dell'ineguaglianza. Piketty mostra come la moderna crescita economica e la diffusione del sapere ci abbiano permesso di evitare le disuguaglianze su scala apocalittica profetizzate da Karl Marx senza peraltro aver modificato le strutture profonde del capitale e dell'ineguaglianza, così come si poteva pensare negli ottimistici decenni del secondo dopoguerra. Il motore principale dell'ineguaglianza minaccia oggi di generare disuguaglianze tali da esasperare il malcontento e minare i valori democratici.
Ma le linee di condotta economica non sono atti divini. In passato, azioni politiche hanno arginato pericolose disuguaglianze, afferma Piketty, e lo possono fare ancora. Lavoro estremamente ambizioso, originale e rigoroso, ''Il capitale nel XXI secolo'' riorienta la nostra comprensione della storia economica e ci pone di fronte a inevitabili riflessioni sul nostro presente. Un fenomeno editoriale mondiale, tradotto in oltre 30 paesi.
Uscito originariamente nel 2013, il Manifesto accelerazionista di Alex Williams e Nick Srnicek è tra gli scritti politici più discussi e controversi degli ultimi anni. A partire da una critica a quella 'folk politics' di sinistra arroccata su nostalgismi ormai inattuabili, gli autori provano a immaginare quali possano essere i caratteri di una sinistra moderna che recuperi lo slancio prometeico inscritto nel suo DNA. E che finalmente si trovi a suo agio in un mondo nuovo, complesso e tecnologico. Postfazione di Valerio Mattioli.
Ma quale pane e lavoro? Vogliamo ozio e champagne (molotov)!
Il reddito di base emancipa il diritto a una vita dignitosa dal ricatto della precarietà e migliora le nostre condizioni di vita. L’effetto complessivo è una boccata di libertà.
Il reddito di base non è soltanto uno strumento di politica pubblica per contrastare la povertà. Deve essere inteso come un’opportunità: sociale, perché in grado di ridurre il peso della precarietà sulla vita dei lavoratori; etica, perché capace di proteggere dall’umiliazione della povertà; politica, perché può costituire un terreno comune per le molteplici pratiche di opposizione allo sfruttamento capitalistico.
L’organizzazione mondiale del commercio sanziona l’UE perché nell’importazione di banane favorisce ex-colonie europee a danno di multinazionali americane, l’UNESCO chiede all’Italia di ridurre il traffico delle navi da crociera a Venezia, l’ISO adotta migliaia di standard internazionali che spaziano dal cacao al «cloud computing». Esistono ormai uno «spazio giuridico» e una «comunità di poteri» globali, con oltre 2.000 regimi regolatori: ma chi decide davvero nel mondo e in che modo? Il libro ricostruisce i processi decisionali di Stati e organizzazioni internazionali, soffermandosi sugli intrecci tra procedimenti locali, nazionali e ultrastatali: come sono ripartite le competenze, quali effetti reciproci si determinano, come sono risolti i conflitti.
Lorenzo Casini è professore ordinario di Diritto amministrativo nella Scuola IMT Alti studi di Lucca. È co-Presidente dell’International Society of Public Law (ICON-S) ed è nel consiglio direttivo dell’Istituto di ricerche sulla pubblica amministrazione (IRPA). Per Il Mulino ha di recente pubblicato «Ereditare il futuro. Dilemmi sul patrimonio culturale» (2016), «Diritto del patrimonio culturale» (con C. Barbati, M. Cammelli, G. Piperata, G. Sciullo, 2017) e «Venti anni di politica e amministrazione in Italia» (a cura di; 2016).
Ispirato al metodo pratico di origine giapponese, finalmente un kakebo dedicato alle famiglie in cui arriva un bebè! Quando nasce un bambino il bilancio familiare va necessariamente incontro a degli aumenti. Il Kakebo Bebè è uno strumento semplice ed efficace per aiutare i neogenitori a gestire le spese in modo funzionale e senza sprechi. In questo libro: Un'agenda dei conti con categorie specifiche per monitorare le spese per il bebè: dai pannolini ai prodotti per l'igiene, dal latte artificiale alle pappe, dall'abbigliamento agli accessori. Tanti consigli pratici per la pianificazione e la gestione delle uscite, con spazi per prendere appunti, individuare gli acquisti indispensabili e valutare quelli più convenienti e adatti a voi. Tutti i trucchi e le strategie per risparmiare senza far mancare niente al nuovo arrivato, con informazioni utili su servizi per mamme e bebè, suggerimenti per il fai da te e per le alternative a costo zero. Tante idee per regalare momenti speciali alla famiglia senza spendere una fortuna.
Un garage, una buona dose di genio e altrettanta di fortuna, un'idea rivoluzionaria destinata a cambiare il mondo. E poi soldi, successo, felicità. Una narrazione facile e seducente, che per anni ha alimentato la mitologia dorata delle startup da Silicon Valley. Ma la realtà delle statistiche riporta con i piedi per terra: nove startup su dieci non sopravvivono ai primi tre anni di attività. La retorica dell'ottimismo però ha spesso la meglio e delle startup che non ce l'hanno fatta non rimane traccia, soprattutto in quei paesi, incluso il nostro, in cui è assente una cultura positiva del fallimento, vissuto come un'onta personale che si fa stigma sociale. Ma studiare i fallimenti, propri o altrui, è strumento indispensabile per individuare gli errori da non commettere e ricavare lezioni sulle pratiche virtuose da seguire. E perché no, per imparare a essere felici. Andrea Dusi lo fa in questo libro in modo concreto e sistematico, analizzando centinaia di casi, letti e interpretati anche alla luce dei suoi fallimenti e dei suoi successi.