Questo libro nasce dall'esperienza della squadra di "Corriere Economia" che, sotto la guida di Massimo Fracaro, ha costruito un compendio di quanto occorre sapere per amministrare con consapevolezza e lucidità la vita personale e garantire un futuro sereno a noi e ai nostri figli. Il libro è costruito attorno a tre aree tematiche: la casa (l'abc del condominio; scegliere e gestire un mutuo; come comprarla e venderla), il lavoro e la previdenza (tutto su colf e badanti; le nuove pensioni), i nostri diritti e il fisco (come pagare meno tasse; i diritti del consumatore). Un consulente di "pronto intervento" per ogni volta in cui la vita ci chiede di scegliere.
Tra il 2008 e il 2014 vi è stata una significativa trasformazione nell'assetto giuridico-istituzionale della supervisione bancaria. Il volume - il primo sull'argomento in Italia - analizza questi cambiamenti con particolare riferimento al nuovo quadro di prevenzione, gestione e risoluzione delle crisi bancarie che, con l'emanazione della direttiva europea Brrd (Bank Recovery and Resolution Directive), ha portato nel 2014 alla nascita dell'Unione Bancaria. Recepita in Italia il 2 luglio 2015, la nuova normativa fornisce alle autorità preposte i poteri e gli strumenti per pianificare la gestione delle crisi bancarie, intervenire tempestivamente per evitare il verificarsi della fase irreversibile della crisi e, laddove necessario, gestire la fase conclusiva della stessa mediante l'applicazione delle procedure di risoluzione.
Rapporti e statistiche ufficiali confermano la progressiva concentrazione della ricchezza nelle mani dell'1% della popolazione mondiale.
In Italia, le persone che vivono in condizione di povertà assoluta sono oltre 4,5 milioni.
Una lettura per comprendere la radice delle diseguaglianze, causa ed effetto di una crisi, non solo economica, che rischia di travolgere la democrazia.
Il coaching è qualcosa che tutti i manager dovrebbero saper fare: per migliorare le loro performance nel lavoro (e nella vita). I grandi manager fanno molto di più che coordinare i loro team: essi sono come dei coach, che allenano le loro squadre per ottenere risultati eccellenti. Lavorano perché ciascuno raggiunga i propri obiettivi nel migliore dei modi, spingono per accrescere la produttività del gruppo, innalzare la motivazione e condividere conoscenze ed esperienze. Coaching per manager non si rivolge ai coach ma ai manager. L'obiettivo è di aiutarvi ad aiutare la vostra squadra e voi stessi. Un coaching efficace può innalzare la performance di un team nel suo complesso e di tutti i suoi membri singolarmente. Con questo testo scoprirete come: ottenere il meglio dal vostro team, facendo sentire ogni collaboratore apprezzato, motivato e orientato al successo; ottenere il meglio da voi stessi facendo leva sui vostri punti di forza; risolvere i problemi quotidiani spronando le persone a cavarsela da sole; relazionarsi con tutti i "tipi" di persone, che siano vostri superiori, pari grado o collaboratori. Coaching per manager non è un compendio di teoria. È un testo chiaro, accessibile, che basa su esperienze reali di manager reali. Parla di quello che funziona in pratica e non di quello che potrebbe funzionare in teoria.
Gli omicidi di impresa sono quelli commessi da soggetti, privati e/o pubblici, che nell’esercizio delle proprie funzioni determinano la perdita della vitalità aziendale con condotte assunte per ingordigia di denaro e/o di potere, per insipienza e deresponsabilizzazione, per protagonismo mediatico o per altre simili debolezze umane. Uccidere un’impresa è un reato grave, è un reato contro la Società, perché distrugge valore e saperi, ricchezza e progetti a danno dei lavoratori e dell’ampia comunità di stakeholder. Con questo sentimento l’Autore analizza l’affaire che nel 2009 ha investito il gruppo bancario Delta, determinando l’uscita dal mercato di un primario operatore del credito al consumo e una rilevante distruzione di valore. I procedimenti giudiziari, nonostante i numerosi anni trascorsi, sono ancora lontani dal fare chiarezza in una vicenda connotata da numerosi punti oscuri. L’intento è quello di rintracciare nella dinamica degli accadimenti considerazioni utili ad evitare nel futuro il ripetersi di simili omicidi.
Il manuale spiega il funzionamento dell'Unione monetaria europea nel contesto dei profondi cambiamenti intervenuti in questi ultimi anni a livello economico e politico. Fra i temi chiave affrontati, il ruolo della BCE come prestatore di ultima istanza nel mercato dei titoli di stato, l'ipotesi di Grexit, la posizione del Regno Unito. In questa edizione aggiornata una attenta disamina è dedicata alle recenti modifiche istituzionali. Particolare importanza riveste la decisione di creare un'unione bancaria nell'Eurozona: se ne analizzano gli ingredienti, valutandone l'efficacia nel caso di nuove crisi bancarie e illustrandone la rilevanza per il futuro dell'Eurozona.
Il mondo sembra impazzito. Stagnazione economica. Guerre civili e conflitti religiosi. Terrorismo. E, insieme, la spettacolare impotenza dell'Occidente a governare questi shock, o anche soltanto a proteggersi. Senza una guida, abbandonate dai loro leader sempre più miopi e irrilevanti, le opinioni pubbliche occidentali cercano rifugio in soluzioni estreme. Alla paura si risponde con la fuga all'indietro, verso l'isolamento da tutto il male che viene da «là fuori» e il recupero di aleatorie identità nazionali. Globalizzazione e immigrazione sono i due fenomeni sotto accusa. Il tradimento delle élite è avvenuto quando abbiamo creduto al mantra della globalizzazione, quando il pensiero politically correct ha recitato la sua devozione a tutto ciò che è sovranazionale, a tutto ciò che unisce al di là dei confini, dal libero scambio alla finanza globale. Il triste bilancio è quello di aver reso i figli più poveri dei genitori. Il tradimento delle élite si è consumato quando abbiamo difeso a oltranza ogni forma di immigrazione, senza vedere l'enorme minaccia che stava maturando dentro il mondo islamico, l'ostilità ai nostri sistemi di valori. Quando abbiamo reso omaggio, sempre e ovunque, alla società multietnica, senza voler ammettere che questo termine, in sé, è vuoto: non indica il risultato finale, il segno dominante, il mix di valori che regolano una comunità capace di assorbire flussi d'immigrazione crescenti. E il tradimento è continuato praticando l'autocolpevolizzazione permanente, un riflesso pavloviano ereditato dall'epoca in cui «noi» eravamo l'ombelico del mondo: come se ancora oggi ogni male del nostro tempo fosse riconducibile all'Occidente, e quindi rimediabile facendo ammenda dei nostri errori.
La nuova disciplina sugli abusi di mercato (Market Abuse Directive - MAD II) si inserisce logicamente nel più ampio progetto di integrazione dei mercati dei capitali (c.d. "Capitai Markets Union"). Attraverso una definizione più puntuale di abuso di informazioni privilegiate, comunicazione illecita di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato, l'Unione Europea mira a garantire l'integrità dei mercati finanziari nonché ad accrescere la tutela degli investitori e la fiducia in tali mercati. La nuova disciplina interviene in modo decisivo sul settore degli abusi di mercato, disegnando un sistema sanzionatorio unitario.
Attraverso la MAD II, infatti, il diritto penale è utilizzato, per la prima volta il modo generalizzato, per la repressione dei fenomeni di market abuse.
(Dalla Presentazione)
«La vita dell’uomo è dominata dalla parola o dal denaro». Se l’aforisma di Menandro ha resistito all’urto di più di venti secoli di storia e la commedia umana dell’oggi si specchia ancora in quella scheggia di pensiero, i banchieri centrali sono gli uomini e le donne più potenti del mondo.
Con il celebre «whatever it takes» Mario Draghi entra nella storia e quella frase, emblematica del misterioso legame che esiste fra moneta, fiducia e parola, vale un «alea jacta est». Dalle parole dei banchieri centrali derivano i comportamenti del mercato e molto di ciò che l’economia riverbera nella nostra vita di tutti i giorni. Se per anni hanno privilegiato una comunicazione oracolare, volutamente oscura e misticheggiante, oggi, al contrario, i governatori si confrontano con la nuova strategia della trasparenza e con le conferenze stampa. E le loro parole sono atti. Ma la lingua della sovranità monetaria si contamina con la lingua della sovranità politica e per i banchieri centrali si verifica il paradosso che, mentre sono creduti onnipotenti, diventano capro espiatorio se l’economia e le aspettative non vanno nella direzione del miglioramento, per cause, peraltro, non imputabili a ciò che compete loro.
Per il celebre studioso Arjun Appadurai il collasso del sistema finanziario nel biennio 2007-2008 ha costituito innanzitutto un cedimento linguistico. Non si nega che l'avidità e un trattamento irresponsabile del rischio siano stati fattori decisivi, ma la condizione di possibilità di quei vizi strutturali va ricercata nel ruolo nuovo che il linguaggio ha assunto nei mercati. I prodotti derivati, che sono la principale tra le innovazioni tecniche di cui vive la finanza contemporanea, sono una catena di promesse riferite a un futuro incerto: inquadrare i derivati da questo punto di vista consente di far emergere l'importanza del linguaggio e del concetto di rischio negli attuali mercati finanziari. Appadurai affronta il tema cercando di far dialogare con originalità economia, sociologia e antropologia e desume un'importante conclusione che si imponeva da tempo: l'idea che esista un nesso inscindibile tra la forza numerica del denaro e la forza linguistica di quello che diciamo di volerne fare.
Il destino dell'economia mondiale è in bilico, e l'Europa sta facendo tutto il possibile per minarlo: la tensione tra i paesi membri è altissima, e il rapporto con l'alleato di sempre, gli Stati Uniti, molto compromesso. In questo drammatico racconto dell'ascesa e del colossale crollo dell'economia europea, Yanis Varoufakis spiega come le radici del collasso vadano rintracciate molto più a fondo di quanto i nostri leader siano disposti ad ammettere - e come finora non sia stato fatto nulla per porvi rimedio. Da quando l'uragano della crisi economica si è abbattuto sull'Europa, infatti, i leader degli stati membri hanno scelto di rispondervi con una miscela di misure votate all'indebitamento e all'austerità invece di mettere in piedi un sistema di riforme, lasciando così che fossero i cittadini più poveri delle nazioni più povere a pagare il prezzo degli errori commessi dalle banche, e non facendo nulla per prevenire la prossima crisi. Al contrario, le politiche di austerity ricadute sulle nazioni più deboli, già colpite dalla recessione, hanno favorito l'insorgere di sentimenti estremisti e razzisti. Già ministro delle Finanze nel governo Tsipras, Varoufakis ha un posto in prima fila nelle stanze dove si decide la politica economica europea, e svela come la zona euro, senza un radicale cambiamento di direzione, rappresenti un castello di carte destinate a cadere e una minaccia per se stessa e la stabilità globale.
È diffusa la convinzione che all'origine dei problemi economici di questi anni ci sia una generale mancanza di principi etici, che dovrebbero invece orientare le dinamiche e gli scopi del mercato. Per porre fine al disordine sarebbe quindi sufficiente ripristinare la funzione originaria che, secondo tale visione, esso dovrebbe svolgere: il perseguimento del bene comune. Così esposto, il ragionamento sembra fondato e persino scontato. La realtà è ben diversa. Come dimostra Paolo Del Debbio in questo libro, basta porsi alcune semplici domande per far emergere le molte contraddizioni che si nascondono dietro un'apparente e seducente ovvietà. I disastri finanziari, l'assenza di un accordo sulla gestione dell'emergenza ambientale e di interventi efficaci nella lotta alla povertà sono frutto dei meccanismi perversi del mercato o forse dell'inadeguatezza dei pubblici poteri? A un'attenta osservazione il richiamo all'etica si rivela infatti un alibi per coprire le responsabilità di chi non compie il proprio dovere. Docente di Etica ed economia all'Università Iulm di Milano, Del Debbio costruisce un percorso che, partendo dalle origini della questione etica in economia, conduce all'analisi di alcuni tra i più recenti modelli e argomenti proposti per affrontarla (Stiglitz, Bergoglio, Latouche, Piketty, Deaton). In particolare, l'autore si interroga sulla possibilità di stabilire un'etica dei diritti.