Multietnicità e multiculturalismo sono due termini ormai entrati a far parte del linguaggio comune. A fronte di tale diffuso utilizzo, tuttavia, si riscontrano sia notevoli incertezze, confusioni e ambiguità in merito al loro significato, sia valutazioni contrastanti. Questo saggio si propone il duplice scopo di chiarificare tali concetti e soprattutto di affrontare i problemi posti dalle società multietniche. L’etnicità costituisce infatti una dimensione rilevante del nostro vivere associato contemporaneo e presenta significative connessioni con altri importanti fenomeni quali il processo di globalizzazione, l’intensificazione delle migrazioni internazionali, la crescita dei contatti tra culture diverse. Se le società multietniche presentano configurazioni multiple, anche il multiculturalismo, inteso quale strategia politica di gestione delle relazioni interetniche, si declina in rapporto a una molteplicità di espressioni differenti, alcune delle quali manifestano l’influenza di un radicale relativismo culturale o di spinte neo-comunitariste esasperate. Il volume si sofferma in particolare sui diversi tipi di multiculturalismo che pongono la questione del riconoscimento dei diritti collettivi delle minoranze. Tale riconoscimento, a giudizio dell’Autore, deve in ogni caso assicurare il primato dei diritti umani fondamentali necessari per la costruzione di una equilibrata società multietnica.
Vincenzo Cesareo è ordinario di Sociologia all’Università Cattolica e direttore della rivista «Studi di Sociologia». È autore di numerosi lavori aventi per oggetto il mutamento socio-culturale, la socializzazione, il sistema formativo, il processo di globalizzazione. Presso Vita e Pensiero ha pubblicato il volume Sociologia. Teorie e problemi (1993).
Un completo trattato di Cristologia, che viene riedito con una nuova Prefazione (1992) nella quale si sintetizzano gli sviluppi della discussione cristologica nel corso degli ultimi due decenni.
Dalla quarta di copertina:
Preparato da un lavoro decennale di studio e di magistero accademico la Cristologia di Walter Kasper è un'opera che si richiama alla scuola cattolica di Tubinga e in particolare agli schemi cristologici di Karl Adam e di Josef Ruprecht Geiselmann. Intento dell'opera non è quello di ripetere in modo sterile i vecchi discorsi, e nemmeno di ragguagliare, sfruttando l'enorme materiale a disposizione, sulle innumerevoli e nuove questioni di carattere esegetico, storico e sistematico. Qui si mira piuttosto ad evidenziare, con una riflessione approfondita e metodica, i motivi dominanti della tradizione e della ricerca contemporanea, per vagliarli e utilizzarli in vista di una nuova impostazione sistematica della cristologia, che riproponga in modo responsabile di fronte al pensiero moderno le ricchezze della tradizione e i risultati del dibattito contemporaneo.
Un completo trattato di Cristologia, che viene riedito con una nuova Prefazione (1992) nella quale si sintetizzano gli sviluppi della discussione cristologica nel corso degli ultimi due decenni.
Saggi sulla gioia della liberta e sul piacere del gioco.
Un'indispensabile guida introduttiva agli studi archeologici attraverso una trattazione sistematica (Winckelmann - L'archeologia filologica - Le fonti letterarie - Le scoperte e le grandi imprese di scavo - Ricerche teoriche e storicismo agli albori del Novecento - Problemi di metodo), e insieme l'appassionata polemica di uno degli ultimi "grandi intellettuali" italiani contro le tendenze più recenti della disciplina in cui era maestro. Bianchi Bandinelli (1900-1975) ha insegnato Archeologia e Storia dell'arte antica a Cagliari, Pisa, Groningen, Firenze e Roma fino al 1965. Dal '45 al '48 è stato Direttore generale delle Antichità e Belle Arti.
In due volumi, l'"Introduzione all'italiano contemporaneo" intende fornire una fotografia della lingua italiana di oggi, insieme con le cause e le prospettive delle sue trasformazioni. Questo volume, dedicato a "La variazione e gli usi", prende in esame le varietà della lingua (diafasiche, diamesiche, diastratiche, diatopiche, settoriali, gergali) ed esplora i punti cruciali del nostro repertorio linguistico, là dove avvengono rapide e profonde modificazioni e dove si affermano usi particolari della nostra lingua: l'italiano degli immigrati stranieri e l'italiano fuori d'Italia.
Relegate ai margini della lotta per il potere, che ruolo hanno oggi le donne nel mondo globalizzato? Come interpretano l'eredità del femminismo? Che definizione danno di sé? Un gruppo di ricercatori coordinati da Alain Touraine ha posto questi interrogativi a un gruppo di donne di varia estrazione sociale e diversa religione, ottenendone l'unanime risposta: "Io sono una donna, io costruisco me stessa in quanto donna attraverso la mia sessualità". Facendo leva sul loro appello alla specificità sessuale come punto di partenza del processo di costruzione di sé, Touraine individua nelle donne le protagoniste della rivoluzione culturale, dominata dal "soggetto". Nello spazio liminare in cui è stata confinata dall'uomo, estraneo all'agone politico e alle tensioni sociali, la donna ha plasmato un modello di conciliazione di quegli opposti che l'universo maschile, da un lato, e il femminismo, dall'altro, avevano giudicato irriducibili: corpo e mente, privato e pubblico, religione e laicità, e, soprattutto, donne e uomini. Lo scontro tra determinismi e poteri sociali, da una parte, e rivendicazione del diritto ad avere diritti, dall'altra, si risolve, in tal modo, in un universo coerente di pratiche e riflessioni che antepongono alla conquista del mondo globale la costruzione di sé; un universo in cui il velo può convivere con l'ascesa professionale, un credo profondo non esclude l'adesione a costumi laici, la tradizione sa sposare la modernità.