In un mondo pericolosamente vicino al nostro, la Creatura si è sostituita al suo Creatore e, grazie all’ingegneria genetica, ha stravolto la Natura. La fede nella scienza è ormai un credo assoluto, integralista, fanatico. Tutto si vende, tutto si compra – l’identità, il sesso, la giovinezza – ma a che prezzo? Eppure c’è chi ha deciso di sottrarsi a questa logica perversa e distruttiva: è la setta dei Giardinieri di Dio. Novelli Adami e Eve, vivono nel sacro rispetto delle Specie animali e vegetali del pianeta sfuggite all’estinzione, cercando di convertire gli altri esseri umani in vista dell’imminente catastrofe.
Anno venticinque del calendario dei Giardinieri di Dio: la profezia si è avverata, un Diluvio Senz’Acqua si è abbattuto sul pianeta, l’umanità è decimata. Un quadro desolante, in cui però si apre un flebile spiraglio: due voci, quelle di Toby e Ren. Un tempo adepte dei Giardinieri di Dio, si ritrovano catapultate in un mondo stravolto e scoprono che la lotta per la sopravvivenza è appena iniziata. Armate unicamente dell’amicizia che le unisce e animate dal desiderio di ritrovare i compagni di un tempo, si avventurano in un coraggioso viaggio, costellato di pericoli a ogni angolo. Che ne sarà di loro? Faranno sorgere una nuova alba per la specie umana, oppure ogni speranza di vita è ormai perduta per sempre?
Durante il calvario degli armeni negli anni della prima guerra mondiale, attraverso la sua personale odissea, la bambina diventa adolescente, diventa donna, e forma il suo carattere e il suo destino affrontando la fatica insensata di continuare a percorrerla, quella strada infinita che porta verso il nulla, verso un destino ignoto che non è più nelle sue mani: eppure esiste, chiude nel fondo del cuore le ferite e i ricordi che più fanno male, e riesce a misurarsi con ogni disavventura.
1910. Tolstoj è ormai circondato da tanti discepoli, oggetto di una vera e propria adorazione, assistito da sempre da sua moglie Sofja, dal suo medico, il suo segretario, la figlia Sasha. Pur avvolto da questa rete di presenze, la sua vecchiaia non è serena: avverte infatti intorno a lui i primi conflitti per il futuro del suo patrimonio e crescono le pressioni per controllare il suo testamento. Chi sarà l’erede del suo patrimonio? La moglie, che ne farà fonte di arricchimento familiare o, come vogliono i suoi discepoli, l’umanità intera, per diffondere l’eredità dell’amato maestro? Sentendosi privato della sua libertà, Tolstoj. non trovando altre soluzioni, per liberarsi da tutti, sceglie un gesto estremo: la fuga. Ma anche così non troverà pace né eviterà i conflitti; arriverà solo all’ultima stazione. Attraverso la voce della figlia di Tolstoj, Parini ci restituisce la personalità e i pensieri di uno scrittore che si trova tra la vita e la morte ma che, nonostante tutto, si lascia guidare sempre dalla sua libertà.
Jay Parini, romanziere e poeta, è nato nel 1948 in Pennsylvania. Attualmente è docente di lingua inglese al Middlebury College nel Vermont. Ha scritto sei romanzi e fra questi: Benjamin’s Crossing, The Apprentice Lover; fra le sue opere di poesia The art of subtraction: new and selected poems. Oltre alle biografie di John Steinbeck, Robert Frost, e William Faulkner, è autore di un volume che raccoglie i suoi saggi su temi letterari e politici e di The Art of Teaching. Ha curato The Oxford Enciclopedia of American Literature ed è un collaboratore regolare del “Guardian” e di altri giornali. Dal 2005 è l’agente letterario esecutivo di Gore Vidal.
IL LIBRO
Tutti i genitori in attesa vi diranno che non vogliono un bambino perfetto, ma che vogliono un bambino sano. Anche Charlotte e Sean O’Keefe avrebbero chiesto un bambino sano, se avessero potuto scegliere. Invece, la loro vita è fatta di preoccupazioni, di notti insonni, di conti che si accumulano, degli sguardi pietosi dei genitori «più fortunati» e, peggio ancora, di «e se...». E se la loro bambina fosse nata sana?
Ma vale la pena di affrontare tutto questo, perché Willow è perfetta, per quanto strano possa sembrare. È intelligente e carina, gentile e coraggiosa e, per avere solo cinque anni, è inaspettatamente e profondamente saggia. Willow è Willow, in salute e in malattia. Ma quel «e se...» scava a fondo nel cuore e nella mente di Charlotte, che proprio in nome di Willow e dell’amore che ha per lei, decide di affrontare un processo contro la ginecologa che non ha diagnosticato prima la malattia della bambina: osteogenesi imperfetta, un termine asettico che descrive una fragilità ossea incompatibile con uno sviluppo e una vita «normali». Questo significa per lei cercare risposta a una serie di domande che forse una madre non dovrebbe mai essere costretta a rivolgersi. E se Sean e Charlotte avessero saputo prima della malattia di Willow? E se la loro amata Willow non fosse mai nata?
UN BRANO
"Partorii poco dopo le tre del pomeriggio, ma non ti vidi più fino alle otto di sera. Ogni mezzora, Sean usciva per un aggiornamento: Stanno sottoponendola ai raggi X. Le fanno un prelievo di sangue. Pensano che potrebbe avere anche una caviglia rotta. Poi, alle sei in punto, mi portò la notizia più bella: Tipo III, annunciò. Ha sette fratture in via di guarigione e quattro nuove, ma respira bene. Distesa nel letto d’ospedale, mentre sorridevo incontenibilmente, ero certa di essere l’unica madre del Centro Nascite che si fosse mai sentita allietata da una simile notizia."
L'AUTRICE
Jodi Picoult, la regina del legal thriller della nuova America, ha quarantadue anni e vive ad Hanover, New Hampshire, con il marito, i tre figli e numerosi animali domestici. Da La custode di mia sorella è stato tratto nel 2009 il film di Nick Cassavetes con Cameron Diaz e Alec Baldwin.
Ma che idea, lasciare la California per un brumoso paesino della campagna gallese! Se non fosse che il paesino è Hay - on - Wye, «la Mecca dei bibliofili», dove c'è una libreria antiquaria ogni quaranta abitanti, e dove si celebra ogni anno uno dei più noti Festival della Letteratura - e se non fosse che il pellegrino è Paul Collins, instancabile e ardimentoso cacciatore di libri perduti e stravaganti. Ingaggiato nel 2000 da Richard Booth, il libraio che nel 1977 si proclamò Re del Principato Autonomo di Hay, Collins si è potuto dedicare per sei mesi alla sua attività preferita: frugare tra cataste di «libri effimeri che fin dall'inizio non erano destinati a durare», e tramandarci le loro storie. Ed ecco le ponderose raccolte di riviste obsolete («La rivista delle meraviglie, composta per intero di materiale classificabile unicamente come MIRACOLOSO! BIZZARRO! STRANO! STRAMPALATO! SOPRANNATURALE! ECCENTRICO! ASSURDO! OSCURO! e INDESCRIVIBILE!»), le memorie apocrife (Sono stata la cameriera di Hitler) o anonime (Le confessioni della moglie di uno scrittore ), gli autori che scrivono dall'aldilà, e le prime edizioni «grigie e pesanti come tombini ». Mentre cerca casa, fantasticando di stabilirsi definitivamente in un grande «pub sconsacrato» del Seicento, il Sixpence House, Collins riesce anche a far domanda per un seggio alla Camera dei Lord (quella «specie di governo mediante copula. Una spermocrazia, se preferite»). Oltre che una incantevole tranche de vie, Al paese dei libri è una sorprendente meditazione sul valore dei libri nel tempo - e sulla volubile sbadataggine del passato, «l'unico paese dove è ancora lecito prendersi gioco degli indigeni».
È un libro, un semplice libro antico.
Ma custodisce un segreto.
Un segreto che è stato scritto col sangue nel 1297, da innumerevoli scrivani coi capelli rossi e con gli occhi verdi, forse toccati dalla grazia divina, forse messaggeri del diavolo. Che è riapparso nel 1334, in una lettera vergata da un abate ormai troppo anziano per sopportare il peso di quel mistero. Che, nel corso del XVI secolo, ha illuminato la strada di un teologo, i sogni di un visionario e le parole di un genio.
È un libro, un semplice libro antico.
Ma sta per scatenare l'inferno.
Perché quel libro dovrebbe trovarsi nella Biblioteca dei Morti, la sconfinata raccolta di volumi in cui è riportata la data di nascita e di morte di tutti gli uomini vissuti dall'VIII secolo in poi. E, dopo essere rimasto sepolto sotto la polvere della Storia per oltre settecento anni, adesso è riemerso ed è diventato un'ossessione per Will Piper, deciso a cancellare il dolore che la Biblioteca ha portato nella sua vita; per Henry Spence, che ha dedicato la sua esistenza alla soluzione dell'enigma e che ormai ha i giorni contati; per Malcolm Frazier, il capo della sicurezza della Biblioteca, determinato a uccidere pur d'impedire al mondo di conoscere la verità. Un'ossessione che inevitabilmente porta altro dolore, altri enigmi, altro sangue.
È un libro, un semplice libro antico.
Ma è il Libro delle Anime.
E il suo segreto è il nostro destino.
Una larga macchia nera: ecco come appare la Corea del Nord vista dal satellite. Perché in quel paese la corrente elettrica non è un bene primario. E i cittadini sono privati della luce così come della libertà di stampa e dell’uso di internet. È questa la vita sotto uno dei regimi totalitari più repressivi del mondo, che offre laute ricompense agli informatori, condanna ai lavori forzati per un commento incauto, punisce i gesti di affetto in pubblico.
Eppure, quel buio può avere paradossalmente i suoi vantaggi, specie per coloro che, come Mi-ran e Jun-sang, sono costretti a incontrarsi di nascosto perché appartengono a classi sociali differenti. I due si conoscono da ragazzini e i loro appuntamenti sono lunghe passeggiate nella notte. Jun-sang si apposta dietro un muro, vicino alla casa di Mi-ran; la aspetta due, tre ore, finché non scende il sole. Lei esce senza trucco: tanto, nemmeno si vedrebbe nel buio. Si avviano a piedi, in silenzio. Usciti dal villaggio, cominciano a bisbigliare, poi a parlare. Solo allora, lontani da occhi indiscreti, si prendono per mano. Continuano a frequentarsi in questo modo per quasi dieci anni, fino a che lei decide di fuggire in Corea del Sud. Nonostante l’amore che li unisce, non dice niente a Jun-sang, per paura che sia proprio lui a denunciarla. Ma il suo ricordo non la abbandonerà.
Inizia così questo viaggio all’interno di uno dei paesi più impenetrabili del terzo millennio, raccontato attraverso le voci di chi è riuscito a mettersi in salvo. Sono storie di sopravvivenza e dolore, speranza e desiderio di normalità. Sfuggite al controllo della censura.
In uno sperduto villaggio del Lancashire muore avvelenato, dopo una cena in casa di una conoscente, il parroco Robin Sage. Di lì a poco arrivano in paese, per una vacanza fuori stagione, il patologo Simon St. James e la moglie Deborah, che aveva casualmente conosciuto il sacerdote a Londra. La scoperta della disgrazia li trascina tra le ombre più cupe di quei luoghi, sui quali aleggiano ancora antiche storie di stregoneria. L’inchiesta del coroner si è già conclusa con il verdetto di morte accidentale, ma Simon non ne è convinto, e decide di convocare il suo amico, l’ispettore Lynley, presto raggiunto dal sergente Barbara Havers. I quattro vengono così sommersi da una realtà in cui tutto è continuamente messo in dubbio. Com’è possibile che un’esperta erborista abbia inconsapevolmente offerto della cicuta al parroco? Nei panni di una mite perpetua si nasconde davvero una devota seguace dei culti pagani della Dea? È possibile leggere il destino di un uomo nel palmo della sua mano?
In un clima di sospetti e pettegolezzi che rendono indecifrabili i volti del crimine, l’ispettore Lynley è costretto ad affondare sempre di più la lama delle indagini per riuscire a portare alla luce la verità. Una verità dal sapore amaro e crudele.
È possibile vivere in maniera ecosostenibile? Colin Beavan l'ha fatto e tutti parlano di lui. Tutta colpa di una giornata di gennaio, a New York. Con 22 gradi e la gente in canottiera e shorts. In quel giorno estivo in pieno inverno, Colin è a disagio, il suo cronico pessimismo sullo stato di salute del pianeta comincia a tingersi di tonalità apocalittiche. E a un tratto si chiede - e ci chiede: di fronte a un clima obiettivamente impazzito, io posso fare qualcosa o devo aspettare che siano gli altri a trovare una soluzione? Devo deprimermi, arrabbiarmi, e al tempo stesso delegare sperando che qualcuno intervenga? Oppure devo darmi da fare in prima persona? Io ci provo, è la sua conclusione. Ed è così che Colin mette a punto il suo Progetto Impatto Zero, trascinando con sé nell'incredibile avventura la moglie e la figlia. Per non parlare del cane. 365 giorni abolendo gradualmente rifiuti, detersivi, ascensori, mezzi pubblici, cibo confezionato, aria condizionata, televisione, carta igienica. 365 giorni adottando gradualmente bicicletta, monopattino, local food, candele, pannolini di cotone, bucati a mano. Nella città dalle mille luci, nel cuore pulsante del ricco Occidente, Colin ci prova e ci riesce. Un esperimento sorprendente, esasperante, folle, in cui l'Uomo a Impatto Zero scopre che la vita senza auto, tv, shopping compulsivo, pizza d'asporto non significa ascetismo, ma semplicemente più movimento fisico, più salute, più risparmio.
Attraverso la vicenda di Mr Earbrass, uno scrittore alle prese con il suo nuovo romanzo, un documentario surreale – e perciò crudelmente realistico – sugli esilaranti vizi e le risibili virtù del mondo letterario.
Catherine Parr ha soltanto sette anni quando il suo destino incrocia per la prima volta quello di Enrico VIII, il re d'Inghilterra divenuto celebre per aver incarnato lo spirito dell'assolutismo e aver rotto con la Chiesa di Roma. Bionda e con gli occhi azzurri, Cat - come tutti la chiamano - proviene da una famiglia della piccola nobiltà al seguito della regina Caterina d'Aragona. I due si incontrano durante un torneo che vede in gara il re d'Inghilterra e quello di Francia, al quale Cat viene portata dalla famiglia con lo scopo di trovarle un marito. Tra il sovrano e la bambina scatterà da subito un'intesa che li terrà in vario modo legati per tutta la vita. Quando anni dopo, adolescente, Catherine troverà il coraggio di chiedere udienza al re e supplicarlo di intercedere con la sua autorevolezza presso la sua famiglia perché le venga consentito di sposare il giovane che ama, non può immaginare che un giorno, passata anche lei attraverso vari matrimoni, finirà con il diventare la sesta e ultima moglie di Enrico. Mentre congiure ed esecuzioni si succedono nel caotico scenario che fa da sfondo alla Riforma protestante, lei stessa rischierà di cadere vittima della collera di Enrico. Solo grazie alle sue arti diplomatiche riuscirà a sfuggire miracolosamente alla morte, per trovarsi poi, suo malgrado, a scontrarsi con un'imbarazzante rivale: la principessa Elisabetta Tudor, futura regina d'Inghilterra. Catherine vincerà la sua battaglia, ma il costo sarà molto, molto elevato
È notte. Nella cattedrale di Torino scoppia un incendio. Il fuoco lambisce la cappella dov’è conservata la Sacra Sindone. Una squadra di pompieri sottrae alle fiamme la teca contenente la reliquia e la sostituisce con una copia perfetta. In realtà il furto è opera di una setta satanica, il cui obbiettivo è dimostrare che Gesù era soltanto un uomo, e quindi che non è risorto.
Nel frattempo don Sebastiano Blodbodj, un sacerdote dell’Archivio Segreto Vaticano, viene mandato a San Giovanni Rotondo per rintracciare un antico vasetto di terracotta che contiene tracce di sangue ed è misteriosamente legato al segreto della Sindone.
L’omicidio di un uomo, studioso dei Templari, porta sulle tracce della setta anche una giovane detective francese che, entrata in contatto con don Sebastiano, scopre che entrambi perseguono lo stesso scopo, quello di snidare l’organizzazione occulta che trama per ferire al cuore la cristianità.
Con l’aiuto provvidenziale di John Costa, giornalista italo-americano amico del sacerdote, don Sebastiano e Claudine Mathieu affronteranno un percorso a ostacoli, fitto di pericoli e di misteri, per combattere il male e salvare il destino della Chiesa.