Questo romanzo traccia un ritratto inedito della vita di Leonardo che è anche un grande affresco del nostro Rinascimento. Partendo dall'infanzia e dalla formazione del genio di Vinci nella bottega del Verrocchio, Dann segue le tappe della biografia leonardesca con la tenacia e l'intuito di un detective. La vita artistica, culturale e politica della Firenze medicea è raccontata in queste pagine con la leggerezza e la finezza tipica dei grandi romanzieri. Le figure di Machiavelli, di Botticelli e di tutti i personaggi di spicco del Rinascimento fiorentino risaltano, nei loro rapporti con Leonardo, come caratteri sbozzati dalla mano di un raffinato scultore. Ma il cuore del libro è sicuramente nella scoperta fatta da Jack Dann di una pagina assolutamente inedita, e finora misteriosa, della vita di Leonardo. L'impiego delle sue geniali e fantasmagoriche "macchine da guerra" - quelle mirabilmente ideate e ritratte dalla mano leonardesca nei suoi libri di appunti - in una sanguinosa battaglia combattuta in Medio Oriente, dove Leonardo si trovava al servizio di un generale siriano. Il titolo del romanzo si rifà all'antica disciplina della mnemotecnica, che concepiva la mente come un complesso edificio - una cattedrale, appunto - per la "conservazione" dei ricordi e delle nozioni attraverso la memoria. Un edificio di cui occorre conoscere ogni stanza, e che bisogna imparare a percorrere: una cattedrale in cui sapersi orientare, per ritrovare i ricordi e le immagini e riconnetterli tra di loro.
Succede un pomeriggio, al centro commerciale. È lì che Henry, tredici anni, viene avvicinato da un uomo, ferito a una gamba, che gli chiede aiuto. La madre di Henry, Adele, accetta di portare lo sconosciuto a casa con loro. Senza fare domande. In macchina l’uomo, che si chiama Frank, constata: «Oggi è il mio giorno fortunato. Forse anche il vostro». E Henry capisce che la sua vita sta per cambiare.
Fino a quel momento è stata piuttosto solitaria: sempre sua madre e lui, dai tempi del divorzio. Mentre il padre di Henry si è fatto un’altra famiglia, Adele si è a poco a poco estraniata dal mondo, costruendo con la solitudine una barriera attorno alla propria fragilità. Henry, come Adele, non ha molti amici, e ora che il suo corpo sta cambiando non sa a chi confidare le fantasie che lo ossessionano sulle ragazze, sul sesso, e il senso di inadeguatezza che lo attanaglia.
Ed ecco, improvvisamente, quell’uomo nella loro vita. Frank non nasconde la verità: è fuggito dall’ospedale del penitenziario, è un evaso. Strano, perché invece ha tutta l’aria di essere uno a posto. Lo si capisce da come si offre di cambiare le lampadine in cucina o si dà da fare ai fornelli; o forse dal modo in cui si rivolge a sua madre, chiamandola per nome, sussurrandole complimenti, facendola sorridere come Henry non l’ha più vista fare da molto, troppo tempo. Ed è un’eccitazione mai provata – paura o felicità? – quella che Henry sente quando Frank gli insegna a fare il suo primo vero lancio o gli spiega come preparare un perfetto pie.
Così, mentre fuori si scatena la caccia, in casa il tempo è come sospeso, e forse finalmente a una svolta.
Dopo grandi romanzi come Le fantastiche avventure di Kavalier e Clay , con cui ha vinto il premio Pulitzer, Michael Chabon si cimenta qui in un’impresa del tutto nuova, un libro diverso e forse il più vero che abbia mai scritto. Tra queste pagine, senza peli sulla lingua e con una straordinaria capacità di aprire squarci di senso nuovi nella realtà di ogni giorno, il grande scrittore reinventa la propria storia di figlio, di marito e soprattutto di padre, dando vita a una sorta di appassionata autobiografia che quasi si fa romanzo. In un formidabile intreccio di storie, Chabon evoca un’infanzia in cui ha goduto di libertà precluse ai bambini di oggi, il divorzio dei genitori, la vertiginosa commedia dell’adolescenza, la scoperta della cultura pop, la fine di un matrimonio sbagliato, l’incontro con la compagna della sua vita; e rivive quei momenti attraverso le esperienze dell’irresistibile quartetto di figli che con la moglie si trova a crescere ed educare, sapendo fin troppo bene che un padre altro non è che “un uomo che fallisce ogni giorno”. Uomini si diventa è un manuale poco pratico di paternità, un timido manifesto sul maschio di oggi, ma anche una vita ricostruita per frammenti, la vera storia di un grande inventore di storie.
Unione Sovietica e Germania: le due grandi dittature totalitarie del XX secolo in guerra tra loro, raccontate attraverso piccole grandi storie personali. Una rassegna terribile e inedita delle azioni umane in tempo di guerra basata su figure storiche realmente esistite: due generali che una volta catturati hanno collaborato con il nemico; un pianista e un direttore d'orchestra mondialmente rinomati e molto diversi tra loro; una partigiana russa icona della resistenza russa e un protestante tedesco che si guadagnò immeritatamente la fama postuma di criminale di guerra.
Chicago, 1933. Louie, diciassettenne introverso nel quale sono riconoscibili i tratti dell'autore, un pomeriggio si ritrova nello studio medico del cognato, dove si imbatte per caso in una bella donna nuda, sdraiata sul lettino. Attirato "come un'ape" dal "miele sessuale" di quel corpo, Louie raccoglie l'invito della sconosciuta e l'accompagna a casa, diviso tra eccitazione e timore. Inizia così la sua breve e comica avventura, destinata a volgere al tragico: in quelle stesse ore, infatti, a casa, la madre del ragazzo sta morendo. Dopo cinquant'anni Louie rievoca quell'episodio a beneficio del figlio, cui consegna questo antico emozionante ricordo come "una sorta di aggiunta alla sua eredità". Introduzione di Alessandra Calanchi.
Un padre e un figlio. Una storia vera. La storia di un uomo che spinge il figlio ad amare il rischio e lo trascina in avventure estreme: dalle più alte cime dei ghiacciai alle onde dell'oceano. Il bambino porta il suo insegnamento nella vita e di fronte all'ultimo pericolo riesce a salvarsi.
Il 19 febbraio 1979 l'undicenne Norman Ollestad rimane coinvolto in un terribile incidente aereo. Il piccolo Cessna su cui sta volando si schianta contro il fianco di una montagna durante una tormenta di neve. Il pilota e il padre di Norman muoiono sul colpo, Sandra, la fidanzata del padre, è seriamente ferita. Il ragazzino riesce a malapena a camminare, eppure decide di scendere a valle tra mille pericoli per cercare soccorso. È una situazione difficilissima che pochi adulti sarebbero in grado di affrontare, ma Norman non è un undicenne come tutti gli altri.
Fin dalla più tenera infanzia, il padre lo ha spinto a sfidare condizioni estreme, trascinandolo in avventure che hanno dell'incredibile. A tre anni Norman ha imparato a sciare, a cinque ha cavalcato con la sua tavola le onde del Pacifico. Mentre i suoi coetanei giocano a baseball, vanno in bici e al cinema, lui scala pareti alpine, surfa sull'oceano, diventa un campione di sci. Soprattutto, impara a dominare la paura e acquista piano piano quelle capacità che gli salveranno la vita.
Pazzo per la tempesta non è solo il racconto di una vita al limite, ma è soprattutto la scoperta di un rapporto straordinario tra un padre e un figlio. Mentre cerca disperatamente una via di salvezza giù dalla montagna, Norman ripensa a tutto quello che ha imparato dal padre, ai complicati e contraddittori sentimenti che li legano, alla sua vita difficile e unica, piena di invidia per i coetanei normali ma anche di ammirazione per quell'uomo «con il sole nello sguardo» che chiama Superman.
Scritto con uno stile asciutto e suggestivo, che è stato paragonato a quello di Hemingway, Pazzo per la tempesta è un libro dalle molte sfaccettature: autobiografia, racconto di un'incredibile quanto tragica avventura, storia di formazione ed educazione alla vita. Una vita il cui protagonista è un ragazzino tenero e tenace che entra piano piano, e rimane per sempre, nel cuore del lettore.
La piccola Mary Lennox è una bambina viziata, scontrosa e decisamente antipatica che, rimasta orfana di entrambi i genitori, viene affidata a uno zio, il nobile Archibald Craven, signore di un tetro castello su cui grava una maledizione. A poco a poco Mary scoprirà tutti i misteri che si celano a Misselthwaite Manor, soprattutto quando, con l'aiuto di un vanitoso pettirosso, riuscirà a penetrare in un giardino segreto, abbandonato a se stesso dopo una terribile disgrazia. Grazie all'amicizia del giovane Dickon, ammaliatore di piante e animali, Mary farà rifiorire il giardino e riporterà a nuova vita non solo se stessa, ma anche un altro misterioso abitante del castello.
Dalla piú importante autrice inglese di letteratura per bambini del XIX secolo, un classico per generazioni di lettori, un inno alla natura, alla speranza e all'amicizia.
Lungo un decennio, dal 1953 al 1963 – nel pieno della loro amicizia –, William Burroughs e Allen Ginsberg intrattengono un epistolario «lisergico» tra i più immaginifici e radicali di tutto il movimento Beat, di cui rappresenta una vera sintesi estetica e cognitiva. Ma se il contributo di Ginsberg è concentrato in sostanza in una lunga lettera-poema da Pucallpa (Perù) dove gli effetti dell'ayahuasca si traducono in una visionaria tragicità cosmologica, i molti referti di Burroughs coniugano alle visioni dell'alterazione psicofisiologica lo sguardo acuto e mimetico dell'antropologo sul campo, fino a rendere i due piani intercambiabili. Burroughs si abbandona infatti alle tante droghe cercate e provate lungo un percorso che oltre al Perù comprende anche Panama e la Colombia – dalla liana dello yoka al mitico yage, estratto di una pianta che spalanca nella mente sterminati territori onirici. E nel contempo registra ogni frammento del paesaggio circostante, con esiti di violenta ambivalenza: in primo piano, una catena di fisionomie squallide di rado interrotta da qualche oggetto di accensione omoerotica, come il ragazzo di Cali dai «delicati lineamenti ramati» e dalla «bellissima bocca morbida»; sullo sfondo, luoghi e paesi degradati ma collocati in una natura immensa e sgomentante. E la cerniera tra la percezione-allucinazione e il mondo esterno è data come sempre da una scrittura eversiva, la cui inconfondibile tonalità horror si vena qui di una corrosiva ironia.
Tim è un uomo giovane e attraente, e il passare degli anni sembra avergli donato il fascino luminoso e intenso di un attore di teatro. La moglie Jane conserva intatto il suo amore per lui, e attraverso le piccole difficoltà di ogni giorno il loro matrimonio ha acquisito la forza di un vero legame, complice e sentimentale.
Nonostante le lunghe ore passate in ufficio, Tim lavora con passione. È socio di un autorevole studio legale di Manhattan, e ciò che fa è importante per i colleghi e per se stesso.
A casa, quando la figlia Becka si nasconde dietro la sua chitarra, con i capelli da rasta e un corpo che non ha ancora superato le rotondità paffute dell'infanzia, Tim riesce sempre a donarle le bugie oneste di un padre, convinto che la figlia sia la ragazza piú bella del mondo. Tim ama sua moglie, la propria famiglia, il lavoro, la sua casa.
Ma un giorno Tim si alza ed esce. Esce dalla casa, dalla famiglia, dall'ufficio, dalla calda dimora degli affetti, dell'amore, della sicurezza. Esce e inizia a camminare. Per non fermarsi mai piú.
La sua è una malattia che lo spinge a mettersi in marcia senza potersi arrestare, perdendosi nei meandri della città, nelle periferie, nei sobborghi, nelle strade di campagna. Fino a quando, senza forze, come in trance, crolla e si addormenta. Per ritrovarsi privo di memoria in un luogo sconosciuto, e chiamare e implorare la moglie perché lo venga a recuperare.
È una malattia senza nome, insinuante, che non lascia scampo. Non ci sono dottori, terapie, cure. Forse non esiste neppure, quella malattia, è solo un desiderio profondo e invincibile: lasciarsi indietro il fulgore soffocante e irresistibile della felicità.
Un romanzo di bellezza abbagliante sul matrimonio e sulla famiglia, sulle forze imprevedibili della natura e del desiderio. La storia lancinante e commovente di una vita che si dà per scontata e di quello che accade quando tutto ciò che siamo viene improvvisamente gettato via.
Quando la piccola Janie Rose Pike muore, a sei anni, per un banale incidente, il microcosmo della lunga casa trifamiliare dal tetto di latta che ospita la sua famiglia, le signorine Potter e i due fratelli Green sembra scombussolato per sempre. Il dolore di ciascuno e il senso di impotenza di fronte alla sofferenza degli altri alterano gli equilibri, riportano a galla vecchie ferite, mettono a nudo paralisi emotive ormai croniche. Ma Simon, il fratello maggiore di Janie Rose, è solo un bambino: ha bisogno di attenzioni, di qualcuno che giochi con lui e lo aiuti a ricordare, a integrare in quel presente desolato gli oggetti, i frammenti di memoria legati alla sorella che – per quanto strano e innaturale – le sopravvivono, si riaffacciano immancabilmente proprio quando, per un momento, si era riusciti a non pensarci. Un particolare rimasto intrappolato per sbaglio in una fotografia, un francobollo italiano, delle lattine appese a un albero spelacchiato che tintinnano al vento...
Ed è proprio l’ostinato istinto vitale di Simon, la sua determinazione a cercare una via di fuga, a scuotere gli adulti dal proprio dolore, a ricordare loro che «l’aspetto più coraggioso degli uomini» è che «continuano a voler bene alle creature mortali anche dopo avere scoperto che esiste la morte», e a riunirli in un inatteso festeggiamento corale, tenero e solenne.
Contenuto
La poesia Orme fu composta da Margaret Fishback Powers, una ragazza canadese che, di fronte a un crocevia importante della sua giovane vita, si interrogava sul cammino d intraprendere. La commovente storia di come nacque, di come in seguito venne smarrita e infine fortuitamente ritrovata, si intreccia al racconto appassionante di una vita intensa, dalle molte prove e avversità, ma anche dalle tante gioie. Ne nasce un'indimenticabile confessione interiore, che suscita in chi la legge un intenso rinnovamento spirituale e motivi di consolazione e di incoraggiamento.
Destinatari
Il volume è indicato per tutti coloro che cercano testimonianze per arricchire spiritualmente la propria vita.
Autore
Margaret Fishback Powers è oggi una donna canadese che, quarant'anni fa, da ragazza, visse un'esperienza sconvolgente che cambiò radicalmente la sua vita. Il contenuto del libro è il racconto appassionato di quell'esperienza.
Proviamo a usare l'immaginazione.
Immaginiamo un'antica magione di campagna in Inghilterra. L'antica magione si chiama Buckshaw e ha conosciuto giorni migliori. Immaginiamo di essere nel 1950.
Immaginiamo una ragazzina che ci vive con il padre e le sorelle. Si chiama Flavia de Luce e ha undici anni.
Immaginiamo un laboratorio chimico dell'età vittoriana da tempo in abbandono: l'unica persona che lo frequenta è proprio Flavia che, fra l'altro, è appassionatissima di veleni.
Per concludere, immaginiamo un misterioso e silenzioso papà vedovo e filatelico - il colonnello de Luce -, due sorelle maggiori dispettose - Daphne e Ophelia -, una cuoca - la signora Mullet -, e un enigmatico giardiniere - il signor Dagger - che risente ancora dei traumi della guerra.
Siamo nel bel mezzo dell'estate quando una serie di inesplicabili eventi turba la vita abbastanza tranquilla (se si escludono i dissidi fra le tre sorelle) del posto.
Sull'uscio di casa viene trovato un uccello morto, al cui becco qualcuno ha per giunta attaccato un francobollo. Qualche ora dopo Flavia scopre un uomo che giace nell'aiuola dei cetrioli e che proprio davanti ai suoi occhi esala l'ultimo respiro. La cosa lascia Flavia sconvolta ed estasiata. Per lei ora comincia sul serio la vita: il delitto finalmente è arrivato a Buckshaw.
Importanti rivelazioni sull'oscuro passato del padre, il colonnello de Luce, e il suo successivo arresto per omicidio rendono la vicenda ancora più ingarbugliata e spingono irresistibilmente Flavia a inforcare la sua bici per partire alla ricerca della soluzione del mistero.
Chi ama le eroine imberbi dotate di un vocabolario fuori dal comune e di un coraggio portentoso troverà nelle vicende di Flavia e della sua eccentrica famiglia qualcosa di assolutamente e deliziosamente originale: una ragazzina che oltre a possedere le abilità deduttive di Sherlock Holmes e le conoscenze chimiche di Madame Curie deve convivere con due sorelle maggiori insopportabili.