Il volume è una raccolta di racconti che, come i capitoli di un romanzo, compongono un'unica, grande storia: quella della conquista di una maturità che per il giovane Isaac McCaslin si compie quando uccide la prima preda, o forse nell'istante in cui la preda lo riconosce abbastanza uomo e accetta di farsi uccidere da lui. Perché la foresta di Faulkner è luogo fisico e proiezione metafisica, e l'uomo, attraverso il rituale della caccia, vi giunge a comprendere se stesso e la propria identità in rapporto agli altri e soprattutto rispetto alla natura. Una natura selvaggia e nobile, potente e senza tempo, il cui simbolo è il grande orso zoppo, Old Ben, inseguito e braccato da cani e cacciatori anno dopo anno.
Luke Chandler, un bambino di sette anni, ci racconta un'America contadina di sofferenze e di incanti, l'Arkansas del 1952. Quello che sembra un idillio agreste, si rivela un luogo di mille tensioni: la violenza dei braccianti, la cupa paura di perdere il raccolto, l'affannosa lotta di un bimbo che si attacca alla propria innocenza. Ma Luke è costretto a crescere in fretta, e viene coinvolto in misteriosi avvenimenti che cambieranno per sempre il destino della sua famiglia.
Toledo 1489: la vita del giovane Yonah viene sconvolta da una serie di delitti. Il fratello minore è ucciso mentre consegna un preziosissimo reliquario all'abate del convento. Il padre, orafo autore di quell'opera d'arte, viene messo a morte da una turba assetata di sangue. Yonah e i suoi familiari sono ebrei e i sovrani spagnoli Ferdinando e Isabella hanno appena decretato l'espulsione dalla nazione di tutti gli ebrei che non accettano di convertirsi, e l'inquisizione promuove pogrom feroci. Rimasto solo, senza riuscire a fuggire in tempo, Yonah è costretto a cambiare identità. Affronterà infinite peripezie, scoprirà la sua vocazione, e alla fine risovlerà il mistero dell'omicidio del fratello.
Marina vive sola, in un villaggio medioevale. Tante sono le ingiustizie e gli errori che vede intorno a sé. Vorrebbe gridare, ma la sua voce ha ormai perso ogni forza. E per ritrovare l'armonia perduta dovrà affrontare un fantastico viaggio, dovrà imparare a correre con i lupi e conoscere l'immobilità della tartaruga. Solo così potrà ritrovare il suo posto nella grande storia del mondo.
Un'anziana ex prostituta viene aggredita, ferita e poi impiccata in uno squallido monolocale di New York. Candele e barattoli pieni di insetti ne circondano il corpo senza vita. La polizia pensa al sinistro rituale di un folle, ma Kathy Mallory, agente della omicidi dai trascorsi misteriosi e dalla mente contorta non è convinta. Comincia a scavare negli archivi della centrale, a caccia di indizi su un delitto avvenuto anni prima. E scopre che da quel momento qualcuno aspetta che venga l'ora della giustizia. Della vendetta.
È il 1985 quando durante una rapina in un negozio di alimentari un uomo viene ucciso. Sulla base di una sola testimonianza oculare viene arrestato e condannato alla pena di morte per iniezione letale Gary Graham, un giovane afroamericano che ha già qualche precedente penale. Partendo dai dubbi di uno dei giurati, che dopo la conclusione del processo continua l'indagine per proprio conto, Ellroy costruisce un'investigazione parallela che conduce il lettore nell'orrore di un omicidio.
Il romanzo di esordio di Helen DeWitt racconta la storia di Ludo, bambino prodigio che a quattro anni conosce tre lingue, a sei anni sta imparando il greco antico, per passare poi alle scienze matematiche, all'ebraico, all'arabo, all'inuit e al giapponese. Ma racconta anche la storia del suo insolito rapporto con la madre e del modo, a dir poco originale, con cui cerca di trovarsi un padre.
Adrienne è una donna tranquilla, con tre figli allevati con le sue sole forze dopo un divorzio che l'ha messa a dura prova. Quando però la figlia Amanda, rimasta vedova, cade in una profonda depressione, Adrienne decide di confidarle un insospettabile segreto. Dopo il divorzio la donna si era trovata a dirigere la locanda di un'amica sull'isola di Rodanthe e lì fatalità imprevedibili l'avevano legata a un uomo, donando loro un amore travolgente.
Il 23 ottobre del 1965, 450 soldati americani del primo battaglione del 7° Cavalleggeri vengono trasportati con gli elicotteri in un piccolo spiazzo nelle valli di Ya Drang. Sono immediatamente circondati da 2000 militari nordvietnamiti. Tre giorni dopo, a poco più di due miglia di distanza, il battaglione che avrebbe potuto giungere in loro soccorso viene letteralmente fatto a pezzi. Il luogotenente Hal Moore ha un solo ordine: resistere. E un solo obiettivo: mantenere la promessa di riportare a casa tutti i suoi uomini, vivi o morti.
Al famoso "Il diavolo nella bottiglia", una storia di malefici, di oscure credenze e di trabocchetti tesi dal diavolo per assicurarsi quante più anime può, si trova qui unito un altro racconto, forse meno noto ma non meno esemplare, "L'isola delle voci", nonché il breve ed emblematico "C'è qualcosa di vero", preziosa 'summa' dell'atteggiamento di Stevenson nei confronti delle culture non europee.
Tre uomini (il vecchio Zio Ather, il giovane Sylder che contrabbanda liquori e il ragazzino John), sono i protagonisti di una vicenda che ruota attorno a un cadavere, quello del padre di John, ucciso da Sylder e vegliato da Ather in un orto fra le montagne del Tennessee. Ma in un'agghiacciante commedia degli errori nessuno dei tre ha davvero compreso l'identità dell'altro. Il romanzo, primo dell'autore, ricorre a una lingua volutamente arcaica.
Per milioni di persone in tutto il mondo, dopo il 22 novembre del 1963 l'America non è più stata la stessa. Lee Harvey Oswald spara contro il presidente Kennedy. Dall'ombra partono invece i colpi dei congiurati, degli uomini che si nutrono di frustrazione e rancore: ex agenti dell'FBI, reduci della Baia dei Porci, faccendieri, lucidi calcolatori e psicopatici. Oswald, il ragazzo dall'identità e dal passato incerti, è il loro burattino. DeLillo ne fa il simbolo di un'America in cui le nevrosi quotidiane e la ricerca di ideali creano una miscela sempre sul punto di esplodere. L'autore porta alla luce tutto quello che sull'assassinio di Kennedy è stato detto e smentito, gridato e sussurrato, fino alla scena sacrificale di Dallas.