Tim Kearney è un ex marine congedato con disonore e un piccolo criminale. Quando taglia la gola a un Hell's Angel e si ritrova a San Quentin, dove i compagni del morto non aspettano altro che potersi vendicare, la sola via di salvezza è accettare una proposta della Dea: impersonare Bobby Z, leggendario spacciatore di cui da tempo si sono perse le tracce, e farsi consegnare a un boss del narcotraffico messicano che tiene prigioniero un agente. Lo scambio avviene con successo ma, nel bunker di Don Huertero, Kearney troverà molto più di quello che aveva immaginato: soprattutto una ragione per rischiare tutto e, forse, cominciare finalmente a vivere.
Certi ricordi sono palpabili, come gli oggetti in cui restano impressi. Per Salomé la felicità ha il colore delle arance. Quelle che raccoglieva a diciassette anni nel giardino del collegio, e in cui Octavio, per conquistarla, le nascondeva versi d'amore. Il dolore invece ha il suono di un grammofono, sepolto da tempo in fondo a uno scatolone. Salomé ha dovuto smettere di ascoltarlo nel tentativo di cancellare dalla mente un'immagine: quella degli aguzzini di Pinochet e delle torture che le hanno inflitto sulle arie di Mozart. Da allora, ha chiuso dentro di sé anche la verità, credendo di proteggere i figli, illudendosi di rimuovere il rancore che nutre verso l'idealismo di suo marito Octavio, pagato tanto caro sulla propria pelle. Ma quel dolore segreto ha finito solo per allontanarla da coloro che più amava. Perché un cuore senza voce è come una casa sprangata, in cui non entra più luce. Solo a uno sconosciuto Salomé accetterà di raccontare la sua storia. Uno straniero incontrato all'altro capo del mondo, in Svezia, dove lei ha ottenuto asilo politico. Un uomo che, mosso dal proprio senso di colpa, si è ripromesso di salvare chi si porta dentro le ferite di guerre e persecuzioni. Un medico capace di condurre per mano i suoi pazienti attraverso i ricordi che segnano il volto ma ancor più l'anima. Grazie a lui, Salomé capirà che solo affrontando a voce alta il passato potrà tornare a vivere e ad amare. Un romanzo sui ricordi che ci definiscono, nel bene e nel male...
Di "infernale" questo thriller ha molto. Il ritmo e poi il simbolismo acceso, e infine la complessità dei personaggi. Non è sorprendente che lo studioso di simbologia Robert Langdon sia un esperto di Dante. È naturale che al poeta fiorentino e alla visionarietà con cui tradusse la temperie della sua epoca tormentata il professore americano abbia dedicato studi e corsi universitari ad Harvard. È normale che a Firenze Robert Langdon sia di casa, che il David e piazza della Signoria, il giardino di Boboli e Palazzo Vecchio siano per lui uno sfondo familiare. Ma ora è tutto diverso, non c'è niente di normale. È un incubo e la sua conoscenza della città fin nei labirinti delle stradine, dei corridoi dei palazzi, dei passaggi segreti può aiutarlo a salvarsi la vita. Il Robert Langdon che si sveglia in una stanza d'ospedale, stordito, sedato, ferito alla testa, gli abiti insanguinati su una sedia, ricorda a stento il proprio nome, non capisce come sia arrivato a Firenze, chi abbia tentato di ucciderlo e perché i suoi inseguitori non sembrino affatto intenzionati a mollare il colpo. Barcollante, la mente invasa da apparizioni mostruose, il professore deve scappare. Aiutato solo dalla giovane dottoressa Sienna Brooks, soccorrevole, ma misteriosa come troppe persone e cose intorno a lui, deve scappare da tutti. Comincia una caccia all'uomo in cui schieramenti avversi si potrebbero ritrovare dalla stessa parte, in cui niente è quel che sembra.
Sono passati quasi dieci anni da quando Andrea Sachs, Andy, si è licenziata dal lavoro per cui "milioni di ragazze ucciderebbero" come assistente di Miranda Priestly, direttrice di "Runway" e guru della moda internazionale. La sua vita è molto cambiata negli ultimi anni e di quel terribile periodo non le restano che qualche incubo notturno e l'incontrollabile terrore di partecipare a serate mondane in cui potrebbe incontrare lei, il Diavolo in persona. Tutto il resto, però, va a gonfie vele: la rivista di successo che ha fondato con Emily, l'antica rivale ora migliore amica e socia, e il matrimonio imminente con uno degli scapoli più ambiti della Grande Mela, Max Harrison, affascinante, romantico e soprattutto orgoglioso di avere accanto una donna indipendente e di successo. Nulla sembra poter rovinare un momento così perfetto. Ma Andy ha l'assoluta certezza che qualcosa stia per accadere, perché nessuno prima di lei aveva osato sfidare Miranda. La vendetta non si farà attendere ancora per molto.
Victoria ha paura del contatto fisico. Ha paura delle parole, le sue e quelle degli altri. Soprattutto, ha paura di amare e lasciarsi amare. C'è solo un posto in cui tutte le sue paure sfumano nel silenzio e nella pace: è il suo giardino segreto nel parco pubblico di Portero Hill, a San Francisco. I fiori, che ha piantato lei stessa in questo angolo sconosciuto della città, sono la sua casa. Il suo rifugio. La sua voce. È attraverso il loro linguaggio che Victoria comunica le sue emozioni più profonde. La lavanda per la diffidenza, il cardo per la misantropia, la rosa bianca per la solitudine. Perché Victoria non ha avuto una vita facile. Abbandonata in culla, ha passato l'infanzia saltando da una famiglia adottiva a un'altra. Fino all'incontro, drammatico e sconvolgente, con Elizabeth, l'unica vera madre che abbia mai avuto, la donna che le ha insegnato il linguaggio segreto dei fiori. E adesso, è proprio grazie a questo magico dono che Victoria ha preso in mano la sua vita: ha diciotto anni ormai, e lavora come fioraia. I suoi fiori sono tra i più richiesti della città, regalano la felicità e curano l'anima. Ma Victoria non ha ancora trovato il fiore in grado di rimarginare la sua ferita. Perché il suo cuore si porta dietro una colpa segreta. L'unico capace di estirparla è Grant, un ragazzo misterioso che sembra sapere tutto di lei. Solo lui può levare quel peso dal cuore di Victoria, come spine strappate a uno stelo. Solo lui può prendersi cura delle sue radici invisibili.
Quasi tutti i Crosby, da Howard a George Washington, hanno lasciato vedove le mogli e orfani i figli. Charlie Crosby costituisce l'eccezione. Il destino è scritto diversamente per lui. Nipote di George Washington, Charlie vive a Enon, una piccola città a nord di Boston. Pittura case, e a volte gli capita di tagliare l'erba nei giardini e spalare la neve. Una vita fatta di piccole cose: camminare nei boschi con Kate, contemplare Susan, la moglie. Un giorno però irrompe, crudele, insensata, terribile, la tragedia. In un piovoso pomeriggio di settembre che annuncia la fine dell'estate, mentre sta rientrando in auto dopo una passeggiata nei boschi, Charlie riceve una telefonata di Susan. Con la voce spezzata dal dolore, la moglie gli dice che un automobilista ha travolto Kate mentre tornava in bici dalla spiaggia. La fine della ragazza lascia macigni pesanti sul cuore di Charlie. Susan cerca di reagire, di non soccombere alla sofferenza, ma Charlie cede di schianto. Un giorno, dopo aver trascorso quasi tutta la notte seduto al buio, esausto e senza riuscire a dormire, Charlie scaglia un pugno contro la parete del pianerottolo. Susan se ne torna a casa dei suoi, nella sua vecchia camera da letto, che la madre usa per cucire ormai da vent'anni. Sembrerebbe tutto perduto per il nipote di George Washington Crosby. Tuttavia, da qualche parte è ancora all'opera la semplicità salvifica della natura e del mondo.
Il colonnello Jon Smith partecipa all'Aja a un convegno internazionale sulle malattie infettive e la guerra batteriologica quando si scatena un attacco terroristico di cui proprio lui è uno dei bersagli. Altre bombe scoppiano in città: all'aeroporto, alla stazione ferroviaria, al Tribunale internazionale dove è in corso il processo contro un signore della guerra pakistano, Oman Dattar, che riesce a fuggire. Animato da un odio inestinguibile nei confronti degli Stati Uniti e dell'Occidente, Dattar ha messo le mani su un'arma misteriosa e potentissima, ed è pronto a sferrare l'attacco finale. Al quale solo Covert-One, l'organizzazione supersegreta a cui il presidente degli Stati Uniti ricorre come extrema ratio, potrà opporsi.
Pubblicato nel 1939, "Furore" è subito divenuto il romanzo simbolo della Grande Depressione americana. Nell'odissea della famiglia Joad, in penosa marcia, come migliaia e migliaia di americani, è ripercorsa la storia delle grandi, disperate migrazioni interne, lungo la Highway 66, verso lo sfruttamento, la miseria, la fame: un quadro potente e amaro di una dura Terra promessa dove la manodopera era sfruttata e mal pagata, dove ciascuno portava con sé la propria miseria "come un marchio d'infamia".
"Moby Dick", pubblicato nel 1851, è considerato il capolavoro di Melville e uno dei più noti libri della letteratura americana e mondiale. Vi narra in prima persona la sua avventura Ismaele, che si imbarca come marinaio assieme a un ramponiere indiano sulla baleniera Pequod. Il capitano della nave, Achab, un personaggio cupo che incute rispetto e timore nei suoi uomini, ha perso una gamba per colpa della balena bianca Moby Dick e ora vuole vendicarsene, a qualunque costo. Inizia così una lunga caccia. La snervante attesa dell'incontro con il cetaceo che sfugge al capitano offrirà al narratore l'occasione di meditazioni scientifiche, religiose, filosofiche e artistiche, all'interno della struttura del romanzo d'avventura per mare. Intanto l'immenso oceano, con i suoi mostri e le sue profondità, si erge in tutta la propria potenza e imperscrutabilità dinanzi all'uomo, che gli può contrapporre solo una fragile esistenza, oscillante tra il bene e il male. Fino a che sopraggiunge la catastrofe finale, fatalmente presentita, quando Moby Dick distruggerà la baleniera e tutto l'equipaggio trascinando con sé Achab e il suo arpione. Solo Ismaele si salverà e potrà così raccontare la loro folle, ambiziosa quanto disperata, impresa.
Il romanzo narra epicamente il tragico destino di una minoranza etnica odiata e perseguitata per la sua antichissima civiltà cristiana, in eterno contrasto con i turchi e con il grande impero ottomano. Verso la fine del luglio 1915 circa cinquemila armeni perseguitati dai turchi si rifugiarono sul massiccio del Mussa Dagh, a nord della baia di Antiochia. Fino ai primi di settembre riuscirono a tenere testa agli aggressori ma poi, cominciando a scarseggiare gli approvvigionamenti e le munizioni, sarebbero sicuramente stati sconfitti se non fossero riusciti a segnalare le loro terribili condizioni a un incrociatore francese. Su quel massiccio dove per quaranta giorni vive la popolazione di sette villaggi, in un'improvvisata comunità, si ripete in miniatura la storia dell'umanità, con i suoi eroismi e le sue miserie, con le sue vittorie e le sue sconfitte, ma soprattutto con quell'afflato religioso che permea la vita dell'universo e dà a ogni fenomeno terreno un significato divino che giustifica il male con una lungimirante, suprema ragione di bene. Dentro il poema corale si ritrovano tutti i drammi individuali: ogni personaggio ha la sua storia, ogni racconto genera un racconto. Fra scene di deportazioni, battaglie, incendi e morti, dotate di straordinaria potenza rappresentativa, si compone quest'opera fondamentale dell'epica moderna.
Il pugnale di Bruto grondava ancora di sangue quando, appena diciottenne, il giovane Ottaviano, nipote di Giulio Cesare, venne informato dell'assassinio del condottiero. Gli ideali che avevano fatto grande il periodo repubblicano, in quel momento, erano ridotti a maschere grottesche, mentre sullo stesso Senato romano regnavano indisturbati la corruzione e il caos. Proiettato in una spietata lotta per il potere, Ottaviano dovrà ricorrere alla forza delle spade e alle seduzioni della politica per trasformare in realtà il proprio destino: quello di essere, al culmine di sanguinose battaglie, proclamato "Augusto" e salutato come il padre dell'Impero. Raccontate dalla viva voce degli uomini e delle donne più vicini all'Imperatore, le gesta di Augusto, le guerre che lo videro opporsi trionfalmente alle forze di Marco Antonio e di Cleopatra, figure leggendarie come Marco Tullio Cicerone compongono un affresco di insuperata forza narrativa.
Jennie era una studentessa modello, serena, tranquilla, diligente: su questo tutti concordano quando viene ritrovata morta in un letto di fiori infangati vicino a uno stagno. Mentre si diffonde l'idea che il colpevole sia un serial killer che colpisce con la luna piena, il detective Bill Corde non ci mette molto a scoprire che la verità porta altrove: Jennie aveva avuto relazioni con parecchi studenti e alcuni insegnanti, e sembra che siano in molti a volerlo nascondere. Ben presto l'indagine di Corde si intreccia con i tormenti della sua vita privata: qualcuno lascia affettuosi biglietti firmati "l'uomo del sole" a sua figlia di nove anni, Sarah, che ha gravi problemi di apprendimento e vive in un mondo tutto suo. Lo stesso qualcuno che minaccia sia lui sia la moglie. E se l'uomo del sole fosse il killer di Jennie? E se invece la pista giusta fosse un'altra, quella che colloca sul luogo del delitto il figlio adolescente di Corde? Un caso intricato che vede in gioco il destino di un'intera famiglia.