
In una villetta della campagna francese, un uomo uccide moglie e figli. Poi trucida gli anziani genitori ed il loro cane. Quindi prova ad uccidere l'amante e infine dà fuoco alla casa dove ancora giacciono i cadaveri dei suoi. Dietro questi orrori gli inquirenti scoprono un'altra mostruosità: la famigliola felice, le amicizie, la posizione economica di Jean-Claude Romand poggiavano sul nulla delle bugie. Lui non possedeva una laurea in medicina, non lavorava per l'Oms, non aveva un tumore, come invece diceva. Carrère narra una storia realmente accaduta in Francia, cercando di scandagliare la doppia identità dell'uomo che non esisteva.
In fuga da Torino, dopo aver ucciso una spia austriaca, il giovane ufficiale degli ussari Angelo Pardi sconfina in Francia, dove si imbatte in una serie di intrighi. Il suo fascino magnetico e la sua natura avventurosa suscitano interesse e passione; la sua indole lo porta ad attraversare la vita con inconsapevole spavalderia, a passare da un'avventura ad un'altra con insolente ardore. Finché appare nella sua vita la moglie del marchese de Théus, capace di fronteggiarlo con dolcezza e intelligenza. Ma neanche l'amore potrà trattenere il giovane, rapito ben presto da nuove vicende che verranno raccontate ne "L'ussaro sul tetto", di cui "Angelo" è il capitolo precedente.
L'ha avuta finalmente la sua nave, il capitano Lannec, dopo anni passati a comandare quelle degli altri armatori! E nonostante le proteste della suocera e le lacrime della moglie l'ha chiamata "Fulmine dal cielo", a evocare la sua imprecazione preferita. Ma dei soldi della suocera, della sua malleveria, ha pur avuto bisogno per poterla comprare. Ed è per questo che sua moglie Mathilde, ha preteso di fare il primo viaggio insieme a lui, anche se tutto le sembra sporco, anche se soffre il mal di mare, anche se perfino a bordo non le riesce di abbandonare le sue maniere affettate. E un po' alla volta Lannec comincia a sentirsi inquieto, tanto più che prima di partire ha ricevuto un biglietto, anonimo e minaccioso.
Francois de Montcorbier nasce a Parigi nel 1431; rimasto orfano di padre, assume il nome del suo tutore, Guillaume de Villon. Segue gli studi universitari, fino a diventare maitre es arts nel 1452, e lavora come scrivano. Nel 1455, nel corso di una rissa, uccide un prete ed è costretto alla fuga. Rientrato a Parigi è coinvolto in un furto al Collegio di Navarra. Questi sono i primi della serie di analoghi episodi che costelleranno la sua vita. Dopo il 1463 non si hanno più sue notizie. La sua prima opera è "Il lascito", che il poeta dichiara di aver scritto nel giorno di Natale del 1456, lo stesso del furto del Collegio di Navarra. Nel 1462 compone il suo testo più famoso, "Il testamento".
California. In una discarica pubblica viene fatta una macabra scoperta: una testa umana sfigurata e irriconoscibile. La polizia brancola nel buio e l'FBI chiama Marcus Mawbray, patologo in pensione, nel tentativo di far luce su questo delitto che mostra inquietanti somiglianze con altri casi avvenuti in passato. Mentre l'assassino continua a seminare morte e terrore, Marcus, aiutato dalla sua giovane assistente, si avvicina alla soluzione del caso.
La presente edizione riunisce le opere di Saint-Exupéry. In questo primo volume è raccolta la sua produzione letteraria fino al 1939, anno dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Il libro contiene: brevi frammenti della sua produzione giovanile (poesie e racconti); romanzi e racconti ("L'aviatore", "Corriere del sud", "Volo di notte", "Terra degli uomini"); la corrispondenza (lettere già edite ed inedite); scritti di circostanza (articoli, reportage, prefazioni). Una sezione è dedicata ai Taccuini, appunti personali buttati giù in fretta e non destinati alla pubblicazione.
In quella piovosa sera d'ottobre, nella cittadina di provincia, tutto sembrava tranquillo. Dopo aver cenato con la figlia Hector Loursat si era chiuso nel suo studio, come al solito, e si era sprofondato nella lettura. Erano ormai 18 anni che viveva in questo modo, senza vedere nessuno, senza uscire di casa. Il brillante rampollo dei Loursat de Saint-Marc, era diventato un orso, un inutile ubriacone. Ma quella sera, uno sparo nel buio, un'ombra che si dilegua, uno sconosciuto che muore nella sua casa. Qualcosa costringerà Loursat a uscire dalla sua solitudine, a scrollarsi di dosso la paglia della sua tana per assumere la difesa del giovane amante di sua figlia, insomma a "calarsi nuovamente nella vita", almeno per un po'.