Dopo anni di vagabondaggi nei mari del Sud, Ugo torna a Marsiglia per vendicare Manu, l'amico di gioventù assassinato dalla malavita. Ma anche lui resta ucciso e toccherà a un terzo amico, Fabio Montale, il compito di fare giustizia. Tutti e tre - Ugo, Manu e Montale - sono cresciuti nei vicoli poveri del porto di Marsiglia. Assieme hanno fatto i primi furtarelli, poi qualche rapina, ma hanno anche condiviso i sogni di paesi esotici, i primi dischi e i primi libri, le nuotate in mare, le ubriacature. E soprattutto hanno amato la stessa donna, Lole. Poi le strade si sono separate: Manu si è perso in giochi criminali troppo grandi, Ugo è partito, Montale è diventato uno strano poliziotto, più educatore di strada nei quartieri che sbirro.
Un biografo francese, alla ricerca di dati per la "Vita" di un importante scrittore, scopre negli archivi di Parigi un'enorme quantità di lettere di delazione contro gli ebrei scritte dai francesi durante l'occupazione nazista. E, scoperta ancor più sconcertante, una di queste lettere riguarda una famiglia di suoi amici ebrei, in gran parte deportata; la delatrice, ancora viva, era una loro stretta conoscente, anzi una assidua cliente. Dopo lo shock e l'indignazione, la decisione di capire. Il protagonista comincia a braccare la donna, ormai vecchia; e inizia così una vera e propria indagine, piena di tensione e dall'esito inaspettato.
Sembra una mattina come tutte le altre. Prosper Donge è al lavoro nella caffetteria dell'Hotel Majestic. Serio, infaticabile, un po' triste. Intorno a lui un dedalo di sotterranei, scale di servizio, porticine nascoste. Il formicaio dove si agita freneticamente il personale di un albergo di lusso. Ai piani superiori, sfarzo opulento e quiete maestosa. Mondi incomunicabili, si direbbe. Almeno sino a quando Prosper Donge non scopre nello spogliatoio del personale il corpo senza vita di una giovane donna. E' Mrs Clark, moglie di un facoltoso industriale di New York. Muovendosi con la consueta sagacia fra due mondi entrati improvvisamente e inspiegabilmente in collisione, Maigret risolverà uno dei casi più intricati della sua carriera.
In questo libro, concepito come una "sfida al mondo", tutto è negazione della misura, violazione del limite, talora sino al paradosso; e tuttavia tra sangue, fuoco, risa demoniache, slanci lirici e interrogativi che sconfinano nell'iperbole, si insinuano osservazioni acutissime, sintesi taglienti che fanno intuire le future folgorazioni: sotto il ribollire di un magma denso di detriti letterari, sotto le esplosioni di un lirismo sfrenato già si colgono un piglio personalissimo, una mano sicura e impietosa.
Una donna attende il ritorno dal lavoro del marito. L'uomo arriva e, come ogni sera, si accorge che la moglie non ha preso il pane. Scende a comprarne e da quel momento inizia per la donna (io narrante del romanzo) un'attesa che si protrae per alcuni giorni. E in quest'attesa viene assalita da ricordi, rimpianti, rimorsi, fantasmi: tutto il reale le si sfalda attorno, vede nascere ombre, addensarsi colonne d'aria; assiste al materializzarsi di cose e persone (tra cui il marito stesso) e alla scomparsa di altre, sino a quando il marito "ricompare" sul davanzale della finestra.
New York, notte. Un uomo e una donna camminano lungo la Quinta Strada. Entrano in un bar. Ne escono. Un altro bar. Come se non potessero fare altro che camminare. Come se la notte non dovesse mai finire. Lui non sa niente di lei, lei non sa niente di lui. Sono come due naufraghi, e ora "sono così tenacemente avvinti l'uno all'altro che la sola idea della separazione risulta loro intollerabile". Un grande maestro del giallo si lascia scoprire come romanziere della passione.
Lee Anderson, negro dalla pelle bianca, vuol vendicare l'assassinio del fratello. Ottenuto un posto di gestore di una libreria, entra a far parte di una cerchia "bene" di bianchi. Assieme a Dex, amico rivale, dopo varie scorrerie dentro e fuori Buckton, progetta di far perdere completamente la testa e sedurre le splendide, gelide e inavvicinabili sorelle Asquith... È l'avvio di una storia crudissima che miscela i tratti salienti dell'epoca dei "belli e dannati" degli anni Cinquanta: automobili a velocità sfrenata, tempo e spazi polverizzati dal brivido dell'avventura, alcool fino alla nausea e all'annientamento, violenza come sfida spudorata e senza limite, sesso facile e musica di chitarre, musica ormai giunta alle soglie del rock...