Quando all'aeroporto di Heatrow scoppia una bomba, lo psicologo David Markham pensa che sia un ulteriore atto casuale di violenza fino a quando scopre che tra le vittime c'è anche la sua ex moglie Laura. Seguendo le piste della polizia, David decide di infiltrarsi in alcune organizzazioni di protesta per investigare sulla morte di Laura e finisce per entrare in un gruppo che, diretto dal carismatico dottor Robert Gould, sembra avere lo scopo di sollevare la docile middle class e di liberarla dai limiti che la condannano, in nome della responsabilità civica, a farsi schiavizzare da assicurazioni, scuole private, rate, pensioni. Obiettivo di Gould è far crollare la società dei consumi per realizzare un'esistenza ricca di più profondi significati.
La vicenda di Petruccio, l'avventuriero veronese che sposa e riesce a soggiogare l'intrattabile Caterina, attirato soprattutto dalla sua ricca dote, è al centro di questo testo dalla comicità irresistibile, ricco di dialoghi arguti e spavaldi, resi con un linguaggio diretto e irriverente. La coppia dei due futuri sposi sa dispiegare una verve teatrale travolgente. Le loro liti furibonde, le loro diatribe, i loro diverbi fanno della Bisbetica domata una delle commedie più riuscite del repertorio shakespeariano.
Gerusalemme, 1099 Ugo di Payens si aggira tra montagne di cadaveri, grida di dolore, edifici distrutti. I suoi piedi affondano nel sangue, che scorre lungo le strade della Città Santa. Non per questo aveva lasciato la Francia, non per questo si era unito alla crociata, tre anni prima, come gli avevano chiesto i capi della congregazione segreta cui apparteneva, l'Ordine della Rinascita di Sion. Non per assistere a questo orrore, ma perché l'Ordine della Rinascita potesse tornare a Gerusalemme, nella città dove era rimasta sepolta per secoli la verità sulla vita, e sulla morte, di Gesù. Dopo aver assistito a quell'inutile massacro, Ugo è sconvolto e sfiduciato, ma decide di restare in Terra Santa, e attendere indicazioni dall'Ordine della Rinascita di Sion. E proprio quando, passati ormai vent'anni, si convince che queste non arriveranno mai, ecco la svolta improvvisa, un comando tanto assurdo quanto perentorio. Formare un nuovo ordine di monaci cavalieri, che dovranno alloggiare nelle grotte sotto il Monte del Tempio di Gerusalemme. Una richiesta all'apparenza irrealizzabile, ma Ugo, con l'aiuto del vecchio amico Goffredo Saint-Omer, del giovane Stefano Saint-Clair, e di altri pochi fidati cavalieri, riuscirà a fondare l'Ordine dei "Poveri compagni soldati di Cristo e del Tempio di Salomone". I Templari. E mentre il Regno crociato di Gerusalemme affonda tra gli intrighi, le congiure e la lussuria, i monaci guerrieri finalmente capiranno il motivo della loro esistenza.
Racconti di Natale. Con saggio introduttivo di Stefan Zweig.
Cosa c'è di più bello di un cielo azzurro? Gavin Pretor-Pinney non ha dubbi: un cielo pieno di nuvole. Perché le nuvole sono movimento e teatralità, universo cangiante di forme e colori in continua evoluzione, scenografia sempre diversa, minaccia all'orizzonte ma anche rifugio e oggetto di fantasie infantili. E lui, maestro dei contemplatori di nuvole, ce le descrive con leggerezza e competenza, in tutto il loro fascino e la loro bellezza: spiegandone la genesi e la formazione, descrivendone le caratteristiche e le tipologie (dai cumuli agli strati, dai cumulonembi ai cirri), ma anche raccontando storie e aneddoti di uomini che le hanno amate o studiate o temute. Come il tenente colonnello William Rankin, che ha attraversato, precipitando dal suo aereo in avaria, il ventre oscuro di un cumulonembo in piena attività temporalesca; o come i grandi pittori del Rinascimento italiano, da Piero della Francesca al Mantegna, che nei loro dipinti hanno sempre ritratto sullo sfondo nuvole enigmatiche e suggestive. Alternando fotografie e disegni a una scrittura ricca e divertente, dal passo narrativo, Pretor-Pinney ci conduce nel mondo dei contemplatori di nuvole, un mondo che ha già un sito web tra i più popolari di tutta la rete e che è fatto da chi, come lui, non si è accontentato della "tirannia del cielo azzurro".
"Non sapevo in realtà dove stavo andando; se me lo chiedevano, dicevo in Russia". Se anche si prendono tutti, ma proprio tutti gli stereotipi sullo strano essere che Mark Twain chiamava l'innocente all'estero, e li si dispone a formare un personaggio immaginario, si otterrà solo una pallida approssimazione a quel prototipo del viaggiatore, e dello scrittore di viaggi, che è stato Evelyn Waugh. Che nel 1928, quando a ventisei anni parte per la sua prima, lunga crociera nel Mediterraneo, è già completamente formato, vuoi negli abiti di scena vuoi in quelli mentali, a cominciare dalla convinzione, molto fertile sul piano narrativo, che l'Inghilterra sia la norma, e il resto del mondo una bizzarra, affascinante e soprattutto comica eccezione. Etichette è il primo e più celebre esperimento dell'autore con un genere in realtà molto arduo - ed è forse il più capriccioso, attendibile e felice. E se la Napoli o il Cairo di Waugh risultano ancora oggi più veri del vero, il merito è tutto della sfacciata certezza che ispira questa non resistibile scorribanda, e cioè che i libri di viaggio, come quell'autobiografia di cui costituiscono un sottoinsieme, siano tanto più efficaci quanto più si reggono "su un bel fondamento di vanteria bugiarda".
In questi sei racconti Brennan, pur mantenendo il suo stile inconfondibile, si affianca alle atmosfere che hanno eletto a miti narrativi Cheever e Carver: sono storie di mariti e mogli prigionieri di matrimoni senza amore, coppie che spartiscono livida solitudine sottaciuta, incapaci di parlarsi e di capirsi, vittime di idiosincrasie, di famiglie marmorizzate nella norma sociale, percorsi interiori di personaggi complessi e tormentati, incapaci di sfuggire alle convenzioni sociali e all'ipocrisia della religione.
Ospedale di Edimburgo, rianimazione: Roy Strang giace in coma in seguito a un tentato suicidio, ma la sua mente è un continuo frullio di ricordi, sogni e deliri. Roy rivive l'infanzia e l'adolescenza in una famiglia di spostati, le botte prese, i traumi subiti; tutta la violenza incamerata esplode anni dopo, quando entra in una banda di hooligans e viene coinvolto in uno stupro di gruppo che lo lascia in preda a un vertiginoso senso di colpa. Alla rievocazione del terribile passato si intrecciano fantasie che sono proiezioni delle sue inquietudini.
Il 15 febbraio 2003, un sabato, Henry Perowne si sveglia nel cuore della notte in preda a un'inspiegabile euforia. Si avvicina alla finestra e osserva per qualche istante lo spettacolo della piazza su cui si affaccia casa sua. Improvvisamente si rende conto che il cielo notturno è attraversato da una scia di fuoco. Aerei in fiamme, terrorismo, fantasmi dell'Undici Settembre: è questo forse l'attacco su Londra che tutti aspettano, specialmente ora che il governo Blair appoggia l'invasione americana dell'Iraq? Henry Perowne è un uomo soddisfatto della propria vita. Neurochirurgo in un ospedale londinese, ama il suo lavoro, ama sua moglie, un avvocato affermato, ha due figli adorabili. Cosa può minacciare una felicità conquistata con tanta tenacia?
1565: Solimano il Magnifico è a capo del più grande impero del mondo e vuole convertire l'umanità intera alla fede del Profeta. Ma nel mezzo di quel "lago turco" che è il Mediterraneo, un pugno di monaci guerrieri è deciso a resistergli. Per i turchi sono i "cani dell'inferno"; loro amano definirsi "la Religione": sono i Cavalieri di Malta. Ma la sorte dei Cavalieri sembra segnata: con i suoi settantamila soldati il gran sultano vuole spazzarli via. Nel frattempo, in Sicilia, una nobildonna maltese in disgrazia cerca di raggiungere la sua isola per ritrovare il figlio illegittimo che le è stato strappato alla nascita. Ma il Gran maestro dell'Ordine non consente l'accesso a nessuno che non possa combattere; anzi, per salvare Malta, ha bisogno di un guerriero d'eccezione. Il suo nome è Mattias Tannhauser, le sue origini sono oscure, per anni ha militato nell'esercito di Solimano. Mattias adesso è un uomo di pace e non sarà facile convincerlo a imbracciare nuovamente un'arma. A meno che non sia una donna a chiederglielo, una donna disposta a tutto pur di poter rientrare nell'isola dove è nata. Mentre il conflitto tra Islam e Cristianità assume i contorni dello scontro apocalittico, una madre disperata e un uomo reduce dall'inferno cercano un bambino senza nome e senza volto. E su di loro si allunga la mano insanguinata dell'Inquisizione...
Libri ricevuti, libri recensiti, libri comprati e mai letti, libri che prima o poi bisognerà leggere, libri letti davvero, finalmente: un labirinto di letture di tutti i generi, dai classici alle biografie degli sportivi, dalle raccolte di versi ai graphic novel, dai romanzi appena usciti a quelli imperdibili dell'800... Schiacciato dal mucchio delle letture a cui non si può rinunciare, Nick Hornby prova, con leggerezza e ironia, a trovare qualche criterio per orientarsi nel dedalo delle letture, racconta le sue preferenze e le sue antipatie e soprattutto restituisce una gioiosa voglia di leggere. Perché è vero che ogni tanto è meglio una partita di calcio... ma è anche vero che se il libro è bello, non c'è partita né concerto rock che tenga.
Quando la furetta Cheyenne annuncia la sua decisione di partire per Hollywood e diventare un'attrice, il suo inseparabile amico Monty ne è terribilmente rattristato. Ma non se ne stupisce. Non è questione di semplice bellezza: Cheyenne ha una trasparenza particolare, e sa entrare nella mente di chi la guarda e le sta accanto. E, poi, ha trascorso tutte le serate estive al CineFur per imparare i segreti dei grandi attori. La sera prima della partenza, Cheyenne è malinconica e spaventata dall'idea di lasciarsi alle spalle il villaggio che conosce così bene. Monty ha lo sguardo triste, ma i furetti come lui non si lamentano mai e non cercano di far cambiare idea a chi ha preso una decisione. Il suo regalo d'addio è una semplice margherita di campo, che Cheyenne porterà sempre con se. Da quel momento, e fino a quando si ritroveranno, le strade dei due amici prendono direzioni solo apparentemente diverse: Cheyenne diventerà una star, ma rimarrà la furetta sincera del villaggio, mentre Monty, allevatore di pecore Arcobaleno, sarà anche un furetto filosofo, che insegna ai suoi allievi cowboy l'arte di saper perdere.