Jonathan Argyll, storico dell'arte inglese, ha appena venduto un'opera minore di Tiziano a un museo americano. Ma proprio mentre, in attesa del suo compenso, trascorre qualche giorno sotto il sole della California, la situazione inaspettatamente si complica: il miliardario proprietario del museo viene assassinato, un mercante d'arte sparisce e si perdono le tracce di un busto di Bernini, acquisito dal museo. Ancora una volta si rende dunque necessario l'aiuto dei due amici italiani di Argyll, Flavia Di Stefano e il generale Bottardi, del nucleo investigativo di polizia per la tutela del patrimonio artistico. Tanto più che le attenzioni dell'assassino cominciano a prendere di mira lo stesso Argyll...
"Il padiglione sulle dune", iniziato a Londra nel 1878 e concluso a Monterey, in California, due anni dopo, fu definito dal suo autore 'un vasto lavoro di carpenteria in nove capitoli e non so quante scene'. Cassilis e Northmour si trovano a difendere loro malgrado il padre della ragazza che entrambi amano, il disonesto banchiere Bernard Huddlestone, in fuga con i soldi sottratti ai carbonari italiani. E così, mentre quel remoto angolo della Scozia in cui si compie la vicenda va man mano infittendosi delle apparizioni sinistre e minacciose degli italiani in cerca di vendetta, il racconto di Stevenson diviene sempre più un bellissimo apologo sul coraggio e sulla viltà, sulla sete di ricchezza e sul bisogno di amore.
L'incubo più atroce di Aurelio Zen, il disincantato vicequestore protagonista dei romanzi di Michael Dibdin, si è fatto realtà: è arrivato il trasferimento in Sicilia. Come al solito, assecondando il suo carattere pigro e scettico, Zen fa di tutto per defilarsi e farsi coinvolgere il meno possibile, nell'attesa di un nuovo trasferimento. Ma il destino fa sì che in Sicilia si trovi anche la sua figlia adottiva, amica del magistrato del pool antimafia al quale viene affidata l'indagine sull'assassinio di uno sconosciuto lasciato morire in un vagone merci abbandonato su un binario morto. Ecco dunque che il povero Zen si trova, suo malgrado, a poco a poco minacciato dalle spire di un caso difficile. Tanto più che quelle spire si rivelano quelle della mafia...
Aveva tredici anni la notte in cui successe tutto. La casa divorata dalle fiamme, il buio, la neve, le urla dei vicini. E tutti, mamma, papà, i fratellini, chiusi dentro. Solo lui si era salvato. Da quel giorno, nel cuore di Michael è sempre inverno. Più di vent'anni dopo, come medico volontario, Michael è ancora in cerca di un riscatto. La sua ossessione è salvare tutti, in ogni parte del mondo, per spegnere il tormento di non aver salvato una volta chi amava. Trascurando chi lo ama ora. Ma quando finalmente decide di affrontare il passato e di salvare il suo matrimonio, il mondo è pronto a crollargli addosso un'altra volta. Al ritorno nel suo appartamento di Londra Michael trova il cadavere di sua moglie Caitlin. Incidente o omicidio?
Robert Halliday è uno scrittore di biografie a pagamento che si trova, per un concorso di circostanze, ad affrontare un nemico particolarmente insidioso. Si tratta di un Emirato del Golfo, noto solo con il suo soprannome - il Principe - che, dal fondo di una miniera inaccessibile, progetta di compiere attentati devastanti sfruttando armi chimiche come il gas nervino. Comparso per la prima volta nel 1981, questo romanzo rispondeva alla necessità dell'autore di dar vita a vicende di puro intrattenimento, che dalla realtà più concreta si trasformassero in voli della più adrenalinica fantasia.
Una raccolta, iniziata dallo stesso Chatwin a pochi mesi dalla morte, di alcuni brani dispersi della sua opera, che valgono come altrettante tappe di una sola avventura, di tutta una vita intesa come "un viaggio da fare a piedi". Al seguito di Indira Gandhi o in visita da Ernst Jünger, alla ricerca dello yeti o nei quartieri poveri di Marsiglia, a cena con Diana Vreeland o con Werner Herzog nel Ghana o con un geomante cinese a Hong Kong: Chatwin è sempre in viaggio e osserva ogni esperienza con lo sguardo penetrante di chi, a partire da qualsiasi cosa, vuole andare più lontano possibile.
"Malcolm Lowry: salmi e canti" è un libro composito nato dall'appassionato lavoro di Margerie Lowry vedova di Malcolm, che, oltre a raccogliere alcuni scritti sparsi del grande autore inglese, ha anche inteso ricordarne l'itinerario artistico e dare, nello stesso tempo, un ritratto realistico dell'uomo. I Salmi del titolo si riferiscono alle parti narrative d'autore, mentre i Canti sono saggi, rievocazioni, ricordi scritti da amici e critici. I canti su Malcolm, scritti da Conrad Aiken, suo mentore, poeta e romanziere, da Clarissa Lorenz, da James Stern, Clarisse Francillon, la sua traduttrice francese e altri, oltre a essere autentiche testimonianze, contribuiscono a rendere più accessibili i meandri esistenziali dello scrittore.
Allan Quatermain, esperto cacciatore di elefanti, viene ingaggiato dal gentiluomo inglese sir. Henry Curtis come guida in una spedizione nel cuore dell'Africa alla ricerca di suo fratello, scomparso mentre seguiva le tracce delle miniere di diamanti del re Salomone. Tra colpi di scena, guerre e incontri inattesi, il viaggio si trasformerà in un'esperienza cruciale, un confronto con un mondo sconosciuto e con se stessi. Uno dei più celebri romanzi d'avventura, che Haggard scrisse per scommessa in sole sei settimane per dimostrare di essere capace di un racconto migliore de "L'isola del tesoro". Un viaggio in Africa fuori dai limiti del colonialismo più angusto, ma anche un itinerario spirituale nelle regioni più nascoste dell'anima.
Che cosa spinge un essere umano a scrivere il suo diario intimo? Il bisogno impellente, a un certo punto della propria vita, di essere sinceri con se stessi? Di dirsi tutta la verità senza pudore, e gettare così finalmente luce su quegli aspetti della propria esistenza che non osiamo confessare neanche a noi stessi? Niente di tutto questo vale per il protagonista di queste pagine: Logan Gonzago Mountstuart, scrittore nato in Uruguay nel 1906 da madre uruguayana e padre inglese, e vissuto più o meno ovunque nel corso della sua esistenza. Logan Mountstuart scrive il suo journal intime per quello che lui ritiene lo scopo di ogni vero diario: venire a capo delle infinite personalità che compongono quello strano animale che è l'essere umano.
Alison Willets giace in un letto d'ospedale. Può vedere, sentire, persino comunicare con un lieve sbattere di palpebre, ma la sua vita dipende dalle macchine a cui è attaccata. Chi l'ha ridotta così è un killer spietato, che uccide le sue vittime con un'abile pressione delle dita sull'arteria vertebrale. Tre ragazze sono già morte e, per l'ispettore Tom Thorne, se Alison è viva significa che nella procedura del killer qualcosa è andato storto. Finché non scopre l'agghiacciante verità: non è lei l'errore, ma le tre vittime precedenti.
È questo il romanzo in cui l'intenzione sociale di Cronin trova l'espressione più realistica e coraggiosa: la vicenda del dottor David Moray che, ritiratosi in Svizzera, dopo una vita di egoismi, a godersi le proprie ricchezze, ritrova la ragazza che ha amato e abbandonato per un matrimonio economicamente conveniente e sulla figlia di lei riversa l'affetto che ha negato alla madre. Un'accorta, drammatica denuncia contro l'avidità, la grettezza, la malvagità degli uomini e della società.
Un senso di oscura fatalità domina come un giudizio divino offensori e offesi, tiranni e umiliati, nella storia della famiglia Brodie. L'esaltata volontà di potenza, il gretto egoismo del cappellaio agiscono, come una forza demoniaca, sulla madre, sulla moglie, sui tre figli e li travolgono in una rovina materiale e morale. Una sola creatura, Mary, che in nome della vita ha avuto la forza di sottrarsi alla maledizione paterna, esce dalla tragedia illuminata di speranza.