Ora con tenerezza, ora con sensualità, nostalgia, rimpianto, struggimento, rancore, ferocia o delirio, diciassette personaggi maschili attraverso diciassette lettere ad altrettante figure femminili, tessono i fili di una trama narrativa fatta di cerchi concentrici che paiono allargarsi nel nulla, povere voci monologanti forse avide di una risposta che non potrà mai venire. Ad esse risponde infine, raccogliendo le diverse vicende in un romanzo epistolare polifonico, una voce femminile distante, implacabile e allo stesso tempo colma di pena per loro. L'insieme è un percorso tra le passioni umane dove l'amore è l'illusorio punto centrale, in realtà punto di fuga che conduce verso le zone più oscure dell'animo.
Sono vent'anni - Outland rock è del 1988 - che Pino Cacucci raccoglie storie di eroi e ribelli, lotte e ingiustizie. Vent'anni in cui Cacucci da osservatore parziale registra e da conto dei propri vagabondaggi. Lo fa "Un po' per amore e un po' per rabbia". In questo libro, che è in qualche modo la summa di emozioni e riflessioni squisitamente cacucciane, c'è l'amore per il mondo, per i disperati, per i "combattenti", per le idee, per i paesaggi e qualche volta per la sua città (una Bologna smascherata e scalfita da un beffardo sorriso). E c'è la rabbia per i guasti della società civile e politica, per i paradossi della realtà sociale, per le ferite non chiuse della Storia.
Buenos Aires, 1965. In una sanguinosa rapina una banda di delinquenti si impadronisce di una gran quantità di soldi. Freddano spietatamente il tesoriere di una banca, l'autista del furgone portavalori e una delle guardie di scorta. Sono i testimoni oculari a raccontare a stampa e polizia la loro versione dei fatti. Intanto i rapinatori - e, tra questi, particolarmente legati l'uno all'altro sono il Nene Brignone e il Gaucho Dorda, detti non a caso"! gemelli" - scappano alla volta dell'Uruguay. Vengono rintracciati in un appartamento di Montevideo dove si sono rifugiati e qui si difendono sparando tutti i loro colpi sulla squadra di polizia, e in un estremo gesto di sfida danno anche fuoco alle mazzette di denaro. Ricardo Piglia parte da un fatto di cronaca per raccontare una vicenda dalle molte sfaccettature e verità: ciascuno infatti, compreso il commissario Silva incaricato delle indagini, ha cose diverse da dichiarare, spesso in contraddizione tra loro.
Miriam, meglio nota al mondo come Maria, è destinata a diventare la mamma del Messia ed è ignara di quanto la attende. Piccolissima, in adempimento al voto dei genitori viene affidata al Tempio, dove si istruisce e diventa amica di Alexiel, angelo stravagante che la chiama Mangusta e la nutre con cibo venuto dal cielo. È ancora una bambina quando la sorte la assegna in sposa a Josaphat, maturo falegname che non sa bene cosa farsene di lei. E nella casa di Josaphat, ma senza di lui, aspettando l'età delle nozze, circondata da ragazzine che come lei sono in attesa di un uomo e di un'esistenza propria, Miriam cresce, tesse, cucina, coltiva l'orto, si ribella, medita, litiga. Ama, anche, di nascosto: lui è un giovane selvatico, il loro è un amore incompiuto, segreto, prezioso. I giochi di una ragazzina che non accetta i ruoli prestabiliti, i doveri di una giovanissima donna ammaliata dal sogno di una libertà impossibile, un'infanzia e un'adolescenza di duemila anni fa narrate in prima persona da una voce di bruciante intensità. Età di lettura: da 10 anni.
Davide Bergamaschi. Occhi da bambino, corpo da adulto, forte e vivo come lo si è solo a sedici anni. Di fronte a lui, invisibile tra una folla di persone che ballano e bevono, un uomo anziano, stanco e pericoloso, lo osserva. E lo sceglie. Il ragazzo viene rapito, scaraventato a forza su un camion e costretto a lottare a mani nude contro uno sconosciuto. È il suo ingresso nel mondo dei combattimenti clandestini all'ultimo sangue: o uccidi o vieni ucciso. All'inizio Davide piange, protesta, si ribella: cresciuto in una quotidianità ovattata e rassicurante, non sa cosa sia la violenza. Ma il suo corpo conosce l'istinto, e vince i primi incontri. L'uomo, il suo rapitore, scorge in lui il potenziale di un combattente diverso da tutti gli altri, e forse anche qualcosa di più, una sorta di erede a cui trasmettere la sua conoscenza, i suoi valori e le sue personalissime leggi morali. Lo aiuterà a sopravvivere in un mondo disumano, gli insegnerà che la prigionia, i soprusi, l'omicidio e la morte possono diventare accettabili, una nuova "normalità". Dopo 1442 giorni, un centinaio di omicidi alle spalle e la perdita di ogni inibizione o moralità, di Davide Bergamaschi non sarà rimasto più niente e dalle sue ceneri sarà nato Batiza, il più feroce degli assassini. Il secondo romanzo di Paola Barbato è l'educazione alla violenza di un moderno gladiatore in un inferno popolato da sadici con il colletto bianco.
Dopo aver prediletto storie ambientate nel passato, Melania Mazzucco sceglie la Roma di oggi come scena per il suo romanzo. Il giorno perfetto - come nel titolo di una canzone di Lou Reed - è quello in cui Camilla compie sette anni, Zero fa esplodere la prima bomba in un McDonald's, Emma perde il lavoro, Kevin le mutande, Elio recita il discorso sbagliato al suo comizio elettorale, Valentina fa un piercing all'ombelico, Maja trova la casa dei suoi sogni, Sasha festeggia l'anniversario dei dieci anni con l'amante, Antonio vede la moglie per l'ultima volta e qualcuno carica con 7 colpi + 1 la sua pistola. Mentre le loro strade si incrociano sul grande palcoscenico di una Roma frenetica e sorprendente, e la tensione si accumula, le loro vite sembrano destinate a esplodere in mille pezzi. Romanzo corale, affresco sociale, foto di gruppo di una nazione, questa cronaca di un giorno apparentemente qualunque in una grande città di oggi è un'immersione totale nella realtà che ci circonda. Una storia d'amore e disincanto, di scuola e di lavoro, una notizia da prima pagina e uno straziante caso di nera. Ma soprattutto, l'anatomia di una famiglia: ragazze e bambini, uomini e donne, madri e padri, figli e figlie, scene da un matrimonio in cui ciascuno, nel bene e nel male, può riconoscersi.
Questo volume riunisce i capolavori narrativi di Cesare Pavese. Testi che dipingono con straordinaria efficacia i temi più cari alla poetica di Pavese, dall'impegno politico al disagio esistenziale, dalla perdita dell'innocenza all'ineluttabile destino dell'uomo, rivelando allo stesso tempo la tormentata personalità artistica di uno degli scrittori che hanno segnato piú in profondità il Novecento.
Evelyn è bellissima, così bella che, trasferitasi a New York con la madre agli inizi del '900, trova subito lavoro come modella, per poi iniziare la carriera di ballerina. Gli uomini perdono la testa per lei e uno, in particolare, non le dà tregua. Si tratta del famoso architetto Stanford White, creatore di alcuni dei più importanti edifici di New York e noto per le sue nottate di sesso sfrenato. Stanford seduce Evelyn, ma dopo qualche tempo la lascia. Si è stancato del giocattolo e vola verso altri lidi. Evelyn si consola con il multimiliardario Harry Thaw, che si innamora di lei e la sposa. Ma Harry è uno squilibrato. Violento, feroce, amante della frusta, è visceralmente legato a Evelyn ed è ossessionato dal rapporto che la ragazza ha avuto con Stanford White. Una sera, dopo uno spettacolo teatrale, affronta il rivale e lo uccide con tre colpi in fronte. Al processo verrà condannato ma, prima volta in America, gli verrà riconosciuta la seminfermità mentale e finirà in manicomio. Una storia vera in cui amore e ossessione si mescolano, disegnando un quadro agghiacciante e carico di suspense.
Mercoledì 28 maggio 1980, ore 11 del mattino. In via Solari, a Milano, sei adolescenti assassinano Walter Tobagi, inviato del "Corriere della Sera". L'attentato è rivendicato dalla Brigata 28 Marzo. Questa è la rappresentazione, quasi in tempo reale, dell'itinerario di questi sei brigatisti, di questi sei figli della buona borghesia italiana affascinati dalla violenza. La loro storia comincia sui banchi del liceo, quando si organizzano i grandi movimenti di protesta contro gli attentati neofascisti, e si nutre con l'escalation delle manifestazioni del 1977, con la nascita dei movimenti dell'autonomia, gli espropri proletari, la guerriglia urbana. Ma è anche storia di rivalità con le altre organizzazioni della lotta armata, in particolare Brigate Rosse e Prima Linea, già pronte a conquistarsi le prime pagine dei giornali. Trafficano in armi, i sei. Si addestrano nell'uso degli esplosivi. Sono in prima linea nell'assalto alla Scala e nella sparatoria di via De Amicis. Rapinano banche per finanziarsi. Assaltano un carcere. Distruggono una stazione del metrò. Gambizzano. L'attività della Brigata culmina con l'omicidio di Tobagi, un giovane giornalista di area socialista. Quattro mesi dopo l'agguato, Marco Barbone, il leader del gruppo, viene arrestato: farà i nomi degli altri per salvarsi e usufruire di una legge appena varata che condona la pena in caso di collaborazione con la giustizia.
L'autore in questo romanzo si propone di narrare l'odissea delle genti dalmate attraverso le tempeste del Novecento: dal crollo dell'impero austro-ungarico alla dissoluzione della ex-lugoslavia. Conflitti di razze, di ideologie, di nazionalità, di religioni, vissuti sulla pelle di gente comune di una terra di frontiera, la più sconosciuta d'Europa. Ne risulta l'affresco di un mondo in parte scomparso, ma che ha lasciato una scia di rancori, di sconfitte non digerite. Di problemi etnici e religiosi tuttora aperti, di strascichi giudiziari, di controversi tra Stati, di immaginar! collettivi contrapposti e tuttora incomunicabili.
Il libro raccoglie il ricco epistolario fra Petrarca e l'imperatore Carlo IV di Boemia, l'imperatrice Anna, i maggiori dignitari di corte, sia laici che ecclesiastici, tra i quali il cancelliere imperiale e l'arcivescovo di Praga. Questo carteggio dà un'idea della progressiva affermazione in Europa di Petrarca, sia come intellettuale che come umanista, che viene via via raccogliendo attorno a sé - e non solo in Italia - uomini e personalità che accolgono entusiasticamente la nuova cultura da lui inaugurata. Inoltre, queste lettere, in particolare quelle da e per l'imperatore, pongono in termini assai vivaci il senso stesso dell'Impero Romano nella nuova Europa moderna, avviata alla costituzione dello stato assoluto. Dunque, problemi sia culturali che politici si intersecano in queste lettere, che vedono la nuova lingua latina, il "latino umanistico", affermarsi definitivamente come la lingua internazionale dei dotti.
Il libro è ambientato a Massaua, in Eritrea, nel gennaio del 1896. Sbarcano le truppe italiane, sono soldati che tra sessanta giorni moriranno ad Adua, nella più colossale disfatta che il colonialismo europeo abbia mai subito. L'Italia cerca un posto al sole, tra le potenze. I soldati italiani troveranno nemici superiori per armamenti, numero, conoscenza del terreno. Tra gli italiani che sbarcano ce n'è uno che ha un motivo diverso dagli altri per fare il soldato in Eritrea. Poi c'è una fanciulla che sembra fragile, e anche lei, come il soldato, ha un motivo tutto particolare per stare lì.