Nell'intreccio di personaggi letterariamente trasfigurati oppure riconoscibili viene tracciato un affresco dell'Italia politica e civile dal dopoguerra agli anni Novanta. Le ragioni dell'impegno dei cattolici, pur nel pluralismo delle scelte, emergono con vivo senso di appartenenza, in un racconto avvincente, destinato a suscitare ampio dibattito (pp. 192).
Un adolescente partecipa a una battuta di caccia con il padre e scopre la violenza della natura e l'emozione dei momenti cruciali, ma anche la follia dell'uomo. Un nano assoldato in un circo diventa l'amante di una mangiatrice di spade e, quando lei muore, si uccide con una spada mentre il circo prende fuoco. Sul Po due ragazzini s'imbattono in un coccodrillo; uno di loro viene trascinato via dalla bestia, cui inutilmente tutta la comunità del fiume darà la caccia. Una sequenza di figure e di storie padane d'oggi, cui si aggiungono la memoria indiretta (l'esecuzione di un uomo da parte dei partigiani) e l'evocazione di un passato remoto (la morte di un monaco medievale sulla strada di San Colombano).
Pubblicate per la prima volta nel 1983, queste venti "favole erotiche" si configurano come una delle opere più sorprendenti e coraggiose di Moravia. Attraverso una fenomenologia redatta con una pazienza da entomologo, l'autore de "Gli indifferenti" racconta un'idea di sesso liberata da ogni vincolo morale e psicologico, ma proprio per questo indifferente all'erotismo, avventurandosi in spazi iperrealisti nei quali l'amore si impone sul dolore e su ogni forma di lutto. La stessa scrittura diventa uno strumento di conoscenza che tenta di aprire uno spiraglio di autenticità nel confuso agitarsi dell'esistenza: è solo là dove gli uomini e le donne tendono a confondersi che è possibile cogliere la verità umana celata nel segreto della persona.