Da tempo Kundera affianca alla sua attività di romanziere la riflessione sul romanzo, che è per lui un'arte "autonoma", da leggere non nel "piccolo contesto" ma nel "grande contesto" della storia sovranazionale. E l'idea che Kundera ci offre del romanzo è quella di un organismo delicato, prezioso, che vive un'unica storia dove gli scrittori dialogano in segreto e si illuminano vicendevolmente: Sterne reagisce a Rabelais e ispira Diderot, Fielding si richiama a Cervantes e con Fielding si misura Stendhal, la tradizione di Flaubert si prolunga in Joyce, Kafka fa comprendere a García Márquez come sia possibile scrivere in maniera diversa.
Il volume raccoglie una scelta dei migliori racconti di Adolfo Bioy Casares, scrittore argentino nato a Buenos Aires nel 1914 e scomparso nel marzo 1999. In mezzo secolo, Bioy Casares ha saputo creare un universo fantastico e insieme verosimile, e lo ha rappresentato in racconti memorabili, alcuni dei quali brevissimi e folgoranti. La scelta di questi sedici racconti - a cura di Glauco Felici -, risalenti agli anni tra il 1948 e il 1962, intende essere un avvicinamento fondatamente ammaliato a un universo misterioso e coinvolgente.
Zenja ha il dono di catalizzare le confidenze delle altre donne. Chiunque l'avvicini sembra disposto a raccontarle la propria vita. Non sempre, però, ciò che sente corrisponde alla verità; a volte le narratrici si fanno prendere la mano e i racconti si dilatano, si intrecciano, si colorano di dramma e di tragedia. E Zenja ascolta, armata di benevolo senso di sopportazione, anche se a volte verrebbe la voglia di sottrarsi e... cominciare a raccontare. Magari altre bugie.
Quelle di Rivas sono storie sbalzate in un mondo perduto tra le nuvole. Eppure contengono un brivido di concretezza, affondano dolcemente spietate nei sentimenti, nelle incomprensioni e negli stupori, mischiando ossessioni ultramoderne e atavici dolori. Rivas è soprattutto autore di racconti e qui sono riuniti i migliori delle tre raccolte più conosciute, sotto il titolo di un testo che ha ispirato nel 1999 il film di José Luis Cuerda La lingua delle farfalle, vicenda imperniata sul rapporto tra uno scolaro e un anziano maestro rurale, tra le contraddizioni della Spagna allo scoppio della Guerra civile.
Macondo è un microcosmo sconvolto da cataclismi biblici, devastato dalla follia degli uomini, e scosso da mille piccoli drammi o gioie quotidiani. È la sede di un secolo di vita della famiglia Buendía, che sono insieme i creatori e i distruttori di questo villaggio cui s'arriva attraverso "nebbiose gole, tempi riservati all'oblio, labirinti di delusione". Il romanzo di Gabriel García Márquez, pubblicato nella collana "Narratori" nel 1968 e in "Universale Economica" nel 1973, è riproposto in un'edizione speciale rilegata per i cinquant'anni della casa editrice.
Il lungo racconto "Il diavolo", composto nel 1889, venne pubblicato postumo un anno dopo la morte di Tolstoj, avvenuta nel 1910, seguendo dunque la stessa sorte di "Padre Sergio", un altro dei suoi racconti che per non pochi aspetti a questo si avvicina. "Il diavolo" infatti è, anche qui, la tentazione dei sensi: tema fondamentale nell'arte di Tolstoj, che si trova sviluppato in numerose sue opere e in particolare anche in un altro famosissimo racconto lungo, "La sonata a Kreutzer", pubblicato proprio nel 1889.
Anna, Bett e Carrie Quinlan sono state dei prodigi musicali da bambine e si esibivano con il nome di Sorelle Alfabeto. Ora hanno circa trent'anni, e da tre non si parlano: da quando il fidanzato di Bett l'ha lasciata per sposare Carrie. Ora Lola, l'esuberante nonna ottuagenaria, le convoca tutte a casa per la propria spettacolare festa di compleanno e per dare un annuncio a sorpresa. Ma proprio quando sembra che la spaccatura si ricomponga, le Alphabet Sisters sono chiamate ad affrontare una prova che nessuna di loro avrebbe mai immaginato.
Elisa vorrebbe solo una cosa: annullarsi in Gilles. Vivere per e attraverso Gilles, non essere altro che sua moglie. Preparargli la cena, guardarlo mangiare, guardare i suoi occhi, la sua bocca, i suoi capelli. Ma il giorno in cui Elisa capisce che Gilles, suo marito, è diventato l'amante di sua sorella, tutto crolla attorno a lei. Eppure sceglie di tacere, di sorridere, di sopportare in silenzio l'indifferenza di Gilles, perfino che Gilles le parli del suo amore per l'altra, della sua gelosia. Madeleine Bourdouxhe, considerata tra i maggiori scrittori belgi del secolo scorso, pubblicò questo romanzo nel 1937.
Sem Tob, ebreo di Carriòn de Los Condes, probabilmente rabbino e autore di varie opere in ebraico, dedica al re Pedro I di Castiglia, detto Pedro "el cruel", appena salito al trono (1350), uno dei libri più affascinanti della letteratura spagnola medievale. I Proverbios morales, titolo attribuito all'opera dal marchese di Santillana, non si presenta però certo come un'opera didattica, seppure inviti ad agire rettamente e con misura, ma piuttosto come una profonda riflessione sul mondo, sull'uomo e sulla vita. Sem Tob, nella dedica posta all'inizio e alla fine del libro, si dichiara subito ebreo, si direbbe con un certo orgoglio, dovuto non tanto alla sua origine ma alla consapevolezza del suo sapere e della sua autorità morale.
Di ritorno da Istanbul dove ha assistito al Congresso degli Scrittori Anonimi, José Costa è costretto a fermarsi a Budapest. Nella sua stanza d'albergo passa la notte a guardare la televisione, cercando di decifrare quelle parole, meravigliato dalla lingua magiara che "è la sola che il diavolo rispetti". L'indomani, assorbito nel tentativo di ordinare la prima colazione in ungherese, quasi perde il volo che lo deve riportare a Rio. Questa sua ossessione per la lingua trasporta i lettori in una vorticosa girandola di situazioni paradossali, amori, libri, idiomi, paesaggi, da Budapest a Rio. Poeta-cantautore, tra i fondatori della Bossa Nova, Buarque crea una commedia romantica che immerge il lettore nelle bellezze e nei misteri del linguaggio.
Chi era Joseph Cornell? "Non saprei dire se è uno scultore, un pittore, un poeta, un estemporaneo artigiano o semplicemente un mago" rispondeva Goffredo Parise, perplesso. Charles Simic, nato a Belgrado nel 1938 e poeta in lingua inglese dal 1953 negli Stati Uniti, rende omaggio a Cornell con amorosa pazienza, ripercorrendo i luoghi di una New York appartata e segreta, così amata da entrambi; figurandosi momenti diversi nella giornata dell'artista, scandita dagli abituali vagabondaggi per le vie di Manhattan; evocando volti di sconosciuti in cui forse Cornell ebbe modo di imbattersi; ricreando con la trama delle parole le sue creazioni.
In "Elizabeth Costello" Coetzee trova una forma nuova di scrittura: un romanzo in sei stazioni dove la narratrice, ormai anziana, insegue le emozioni e i sentimenti della vita con il pensiero. Elizabeth Costello è una scrittrice australiana famosa per il suo primo romanzo, e proprio per questo viene premiata e invitata a tenere conferenze in tutto il mondo. Evitando ostinatamente di soddisfare la curiosità del pubblico sul significato del suo romanzo, e sulla sua storia personale, Costello in ogni apparizione pubblica racconta storie che raramente i presenti vogliono ascoltare, affronta argomenti inquietanti, questioni difficili e controverse, spesso con antagonisti preparati e determinati quanto lei.