Eliza, la protagonista del romanzo, viene abbandonata ancora neonata sulla soglia di casa di tre fratellli inglesi - Jeremy, John e Rose - da tempo trasferitisi a Valparaiso, che decidono di adottarla. La giovane Rose impartisce una perfetta educazione anglosassone a Eliza, nella speranza di offrirle un sereno futuro, coronato da un buon matrimonio. Ma la ragazza si innamora perdutamente di Joaquin Andieta, un giovane scapestrato, anch'egli figlio illegittimo. Alla notizia che in California è stato scoperto l'oro, Joaquin decide di salpare in cerca di fortuna. Eliza decide quindi di seguire Joaquin, imbarcandosi clandestinamente su una nave diretta a San Francisco.
A Capo Horn due grandi oceani si scontrano in un incessante duello. Secondo una leggenda marinara, il Diavolo è rimasto incatenato sul fondo di questo tratto di mare in perenne tempesta. Di fronte a questo scenario affascinante, e nelle praterie della Terra del Fuoco, Coloane ha ambientato i racconti che compongono questo libro. Eroi solitari, contrabbandieri, mandriani, rivoluzionari e marinai: storie di uomini, e di animali, marchiati dalla desolazione e dalla libertà degli spazi infiniti in cui si muovono, colti dallo sguardo preciso e partecipe di chi in quelle terre estreme ha davvero vissuto, affrontandone, giorno dopo giorno, le miserie e le grandezze.
"A suo avviso, per essere un uomo della sua età, cinquantadue anni, divorziato, ha risolto il problema del sesso piuttosto bene". E' la prima frase di "Vergogna", e chi la pronuncia, il professor David Lurie, quel problema non l'ha risolto affatto. Non a caso, una sera Lurie invita a casa sua una studentessa e la seduce. Costretto a lasciare la professione, Lurie si rifugia da sua figlia, in campagna. Qui potrebbe trovare la pace, e invece trova altra violenza, quella che tre sconosciuti esercitano sulla ragazza. Lurie vorrebbe denunciarli, ma sua figlia si oppone, sostenendo che il pericolo con cui i bianchi convivono è il prezzo da pagare per avere diritto alla terra.
Samar è uno studente universitario di casta bramina appassionato di letteratura occidentale. A Benares incontra un gruppo di stranieri, in India alla ricerca di spiritualità: l'inglese Miss West, che rappresenta, per Saman, il fascino e la libertà del mondo occidentale, e la giovane e bella francese Catherine, fidanzata con un musicista indiano squattrinato. Samar si innamora di lei, e frequenta la coppia come amico di entrambi. Dopo un illusiorio momento di intesa, Catherine torna in Francia accompagnata dal musicista. In Europa, la relazione fra una donna e un musicista orientale nullatenente si scontra con le convenzioni borghesi, e anche Samar vedrà svanire le ultime illusioni giovanili, sentendosi inesorabilmente legato alle proprie origini.
Figure angeliche, di natura divina benché non prive di umane passioni e terrestri debolezze, popolano le novelle dell'"Infanta sepolta". Nei panni di adolescenti madonne e di alati vecchietti, di amici lunari, principi delicati, amanti perduti grevi di profezie e stranieri ammantati di funebre dolcezza, tali figure emanano e dispensano la grazia fra i viventi, che le colmano di una gratitudine e di una venerazione senza nome. Messaggeri di un'esistenza strana e remota, riflesso di antiche e sconosciute percezione, gli angeli della Ortese sono dunque gli artefici di una amorosa trasfigurazione del mondo di cui è testimone e partecipe la stessa autrice, incline a mescolare memoria e immaginazione, riflessione e fantasticheria, racconto e sogno.
In un arcipelago meraviglioso ed incontaminato, in mezzo a colline verdi smeraldo, affacciata sull'oceano, Auckland, la capitale della Nuova Zelanda, domina una delle più maestose baie del mondo. Da qui salpano, a bordo della Vela Bianca, Michael e Gail, due giovani sposi, che hanno deciso di intraprendere un viaggio alla ricerca di se stessi, della ricchezza dei propri sentimenti e del loro essere una cosa sola. Un nuovo romanzo dell'autore di "Il delfino" e di "L'onda perfetta". Una storia d'amore e di crescita spirituale per i lettori di tutte le età che ammirano la potenza della natura, che sanno guardare oltre la linea dell'orizzonte e non hanno paura di farsi cullare dalla forza del vento.
"Che cosa aspetti a infilarti il costume, vecchio commediante, illusionista appassito? Il ballo in maschera sta per cominciare". Il libertino quarantenne ha un gusto amaro in bocca, e la stanza è piena di ombre: sono le ombre della sua giovinezza. Ma ha un contratto, e deve rispettarlo. Dov'è la lettera che gli ha mandato Francesca? "Devo vederti" ha scritto. Oh, non sarà né la prima né l'ultima che riceve da una donna sposata. Questa, però, è stata scritta dalla sola donna che un giorno ha creduto di amare (e lui, per paura di quell'amore, è fuggito). Per di più gliel'ha portata il marito in persona: Sua Eccellenza il conte di Parma.
Manaka, ventitré anni, è cresciuta in una casa circondata da un grande giardino, a pochi passi dalla casa di Hiroshi che, dopo essere stato il compagno di giochi dell'infanzia e l'amico intimo dell'adolescenza, è diventato suo marito. La loro vita sembra procedere senza scosse fino alla morte del nonno di Hiroshi con cui il ragazzo ha sempre vissuto, dopo essere stato lasciato da entrambi i genitori che avevano deciso di far parte di una setta religiosa in America. Nel mettere a posto la casa del nonno, emergono particolari che gettano una luce sinistra sullo spirito della setta e che spiegano le angosce da cui Hiroshi è talvolta sovrastato.
Opera lentamente cresciuta negli anni dell'esilio, Dell'Aurora è una straordinaria opera di pensiero, esorbitante dagli schemi del discorso filosofico; una trama poetica in cui si riannodano, riconoscibili ma trasfigurate, le domande, le riflessioni, le ricerche che occuparono la scrittura di tutta una vita. Ciascun brano è completo, compiuto in sé come il pezzo di una partitura musicale, e ciascuno sembra occupare esattamente lo spazio di una notte seguita dall'alba, tuttavia non c'è frammentazione, poiché comune è la tensione verso la luce, l'attesa della rivelazione portata dall'Aurora. «Come tutte le rivelazioni, l'Aurora mi è apparsa in molti modi. Nella Spagna del 1937, quando vi tornai a guerra ormai persa, fu un'Aurora di sangue. All'Avana, per sorprendere l'alba mi sdraiavo sulla riva del mare. Ho sempre camminato verso l'alba, non verso l'occaso; e ho sempre sofferto per tante albe precipitate nell'occaso».
"Fra i sensi l'Occidente ha privilegiato la vista, da cui è partito per la sua geometrizzazione dell'esperienza, e ha così svalutato altre sensazioni (auditive, olfattive, tattili, eccetera). E' contro tale guasto, o squilibrio, nell'ecologia della sensibilità, che Tanizaki reagisce in "Libro d'ombra"...Leggendo questo saggio ci si rende conto di come tutta la nostra civiltà, tutta la nostra vita quotidiana, e dunque anche l'idea che ci facciamo del piacere, siano fondate sull'irritazione di alcuni sensi e sull'atrofizzazione di altri, mai su un tentativo di armonizzazione". Dalla nota di Giovanni Mariotti.