
Pierre Oster, nato nel 1933 a Nogent-sur-Marne, vive ed opera a Parigi. Nel 1954 pubblica Premier poème in Mercure de France. Inizia molto presto la sua collaborazione alla Nouvelle Revue Française. Le sue prime raccolte di poesie: Le Champ de mai (‘55); Solitude de la lumière (‘57); Un nom toujours nouveau (‘60); La grande année (‘64); Les dieux (’70) Paysage du Tout 1951-2000 pubblicato da Gallimard, è il titolo della recente antologia.
Questa antologia ripropone in nuova versione "Kubla Khan" di Coleridge e "Tintern Abbey" di Wordsworth, "Ozymandias" di Shelley e "So we'll go no-more a roving" di Byron, accompagnati da composizioni poco note o assolutamente sconosciute. I poeti antologizzati in questi due volumi sono trentadue, per oltre tredicimila versi con testo a fronte, a dimostrazione che i "minori" da quelli di grande nome come Walter Scott e T.L. Peacock, a quelli da riscoprire in toto come Thomas Moore e Felicia Hemans - furono quanto mai vitali. L'opera è corredata da apparati critici e bibliografici.
Vivian Lamarque ha la felicità naturale del dono che fa volare la parola facendola arrivare velocissima al lettore. Come dimostra questa raccolta completa delle sue poesie, che presenta un consistente gruppo di inediti che viene qui a collocarsi dopo i suoi libri già noti (da "Teresino" fino a "Una quieta polvere"), libri che furono accolti dai consensi autorevoli, fra i molti, di Giovanni Raboni, Vittorio Sereni, Giovanni Giudici.
Il Meridiano propone, per la prima volta, tutta l'opera poetica di Aldo Palazzeschi, riproducendo interamente le prime raccolte (praticamente irreperibili, a parte qualche riedizione sporadica), poi riviste e rimaneggiate dall'autore. Perché sia visibile il percorso poetico di Palazzeschi, è proposta anche l'ultima edizione del corpus delle "Poesie". Il ricco apparato a cura di Adele Dei, docente di letteratura italiana all'Università di Firenze, si giova di numerose fonti documentarie.
Alda Merini, Franco Buffoni, Luciano Erba, Vivian Lamarque, Roberto Mussapi, poeti noti e meno noti, architetti, funzionari d'azienda, grafici, studenti, psicomotricisti, insegnanti, operai, operatori psichiatrici, provenienti da tutta Italia firmano le poesie qui raccolte, ondate di rabbia e di paura nate dopo le stragi dell'11 settembre.
In questo testo di poesie l'autore narra il suo amore per Cristo, per ogni uomo che soffre, per la sua amata Africa, per i "figli" africani sofferenti, di cui si sente padre, e ricorda in modo struggente le proprie radici, i suoi genitori e la sua terra d'origine, la Lucchesia.
Perché i versi di Leopardi risuonano così memorabili? Spiegarlo vorrebbe dire essenzialmente svelare il segreto della poesia e, al tempo stesso, traccerebbe il confine della non poesia. Nei "Canti", l'indeterminatezza del linguaggio poetico, le folgoranti intuizioni poetiche di Leopardi, l'espressione intermittente della sua visione del mondo, non cessano di sorprenderci. È la natura stessa della poesia che ci stupisce, e che la pone al di fuori della storia garantendone la durata nel tempo.
Bertolt Brecht non è stato solo uno dei più importanti uomini di teatro del Novecento, ma anche uno dei massimi lirici di lingua tedesca: lo dimostrano sia le poesie politiche sia - su un versante più personale e privato - i versi d'amore o esplicitamente erotici. Questa antologia è opera di un traduttore non occasionale, Gabriele Mucchi, pittore, architetto e designer che di Brecht fu amico personale. Si tratta di una scelta "guidata dagli interessi e dalle emozioni del traduttore", come ha scritto Cesare Cases nella prefazione alla prima edizione italiana di questo volume (nel 1986). "Ci sono poesie famose ma ne mancano di altrettanto famose e ce ne di meno famose e di ignote, spesso per causa di forza maggiore... Ci sono quelle erotiche, che la pruderie dei curatori aveva aspettato quasi trent'anni prima di rendere pubbliche, ma c'è anche la splendida A. M., da mettere accanto ai classici della delusione e della nostalgia amorosa". Oggi, ormai archiviati i furori ideologici del secolo breve, possiamo ammirare la limpidissima vena lirica di uno scrittore universalmente più noto per il suo acceso impegno politico.