Santa Rita (ca. 1381-1457) visse circa sette secoli fa a Cascia, piccola città dell'Appennino umbro, terra di grande spiritualità e culla nel tempo di molti santi; ma anche terra aspra e inaccessibile, specie durante il lungo inverno, luogo di conflitti e di violenza. Per lei e molti suoi contemporanei la vita era una dura lotta, tra prove e innumerevoli sofferenze. Dopo la morte del marito e dei figli, Rita rimase sola, emarginata e osteggiata da quanti non accettavano il perdono accordato agli assassini di suo marito. Rita, nutrendosi con il cibo della misericordia, seguì l'insegnamento di sant'Agostino, padre e maestro della sua spiritualità monastica: "In una notte piena d'insidie, non temere! Abbi fiducia in Cristo e cerca in lui la luce del giorno" (In Ps. 100,12).
"Magnum opus et arduum", l'avrebbe definita S. Agostino, una specie di Summa ritiana, dove è raccolto pazientemente, ma penso anche faticosamente, tutto quello che è stato detto e scritto sulla storia e sulla santità di Rita da Cascia. [...] Mentre prendevo visione della ricchezza dei temi di questa raccolta, mi sono chiesto anch'io più volte qual è il fondamento di tanta devozione, su quali documenti si può basare, quali ricerche dobbiamo ancora fare. Credo che questa raccolta segni un termine, oltre il quale non sia più possibile andare". (dalla Presentazione di S. Ecc. Mons. Giovanni Scanavino, OSA)
Una breve biografia di santa Rita, tascabile e leggera, avvincente, rispettosa della documentazione storica antica e attuale, per conoscere i punti fondamentali della vita di questa “Santa della pace familiare e della misericordia”.
Perché santa Rita, donna di un piccolo paese umbro nascosto tra i monti, vissuta all'ombra del marito e poi di un convento nella prima metà del Quattrocento, è diventata così famosa? Lucetta Scaraffia risponde a questa domanda ricostruendo la storia della "santa degli impossibili" (come i devoti la chiamano per la grande potenza miracolosa) e soprattutto seguendo le tracce della sua strana ed eccezionale fortuna, a partire dal 1457, anno in cui compaiono le prime prove della devozione al suo corpo miracoloso, fino agli ultimi due secoli, quando Rita da Cascia, proclamata santa all'inizio del Novecento, diventa la protettrice delle donne delle città industriali. Nel condurre l'indagine, l'autrice intreccia i dati più strettamente religiosi con quelli sociali e culturali, come i conflitti tra città capoluogo e castelli del contado, le relazioni tra Cascia e lo Stato pontificio, l'intreccio tra i modelli cristiani di santità e la religiosità legata alla terra e ai culti femminili primitivi. Ne esce un ritratto inedito non solo della santa, ma di un modo di vivere il rapporto con il sacro. La grandissima e imprevista fortuna di santa Rita presso i devoti è legata, ci dice Lucetta Scaraffia, proprio agli elementi di ambiguità di questa peculiare figura: moglie obbediente e che sa soffrire in silenzio, Rita possiede anche una specie di onnipotenza magica, solo superficialmente cristianizzata e profondamente connessa all'atmosfera stregata dei suoi monti rocciosi.
Nel DVD le immagini e il racconto della vita e dell'esperienza spirituale di santa Rita da Cascia. Moglie e madre, ma anche fedele sposa di Cristo che ha saputo vivere nel nome della più cristallina carità, Rita ha lasciato preghiere e messaggi di amore rivolte a donne, genitori e giovani, che aiutano a godere dei momenti di raccoglimento e meditazione.
Con finezza di spirito e delicatezza di cuore, le monache del Monastero Santa Rita da Cascia hanno scritto questa raccolta di lettere per la Pastorale familiare. Partendo dall'esperienza umana e religiosa di Santa Rita, traspare forte il messaggio: "Riscoprire il Vangelo come scuola di vita". Donna, sposa, madre e vedova, santa del perdono e della famiglia: Rita da Cascia, oggi più che mai, può guidare le famiglie. È possibile amare come Dio ci ama, ci dobbiamo credere con tutti noi stessi. Solo così si possono superare le inevitabili difficoltà e le incomprensioni che la vita di coppia riserva. Nella vita matrimoniale, è necessario riconciliarsi con la propria storia, con il proprio partner, con i figli, insomma è necessario guardarsi ogni giorno con gli occhi di Dio. Con la potenza d'amore che li abita, i genitori potranno prendere per mano i figli sulla via della vita, per realizzare così una famiglia nuova, una famiglia felice, come Dio vuole.
La storia di santa Rita da Cascia, come tradizionalmente la si conosce, è in gran parte infarcita di leggende, e non potrebbe che essere così, poiché poche sono le note storiche che ci sono giunte dai documenti antichi, preoccupati soprattutto di sottolineare gli elementi agiografici. Da queste poche note, però, negli anni, gli studiosi hanno ricavato una serie di elementi che ci permettono di conoscere più da vicino quel che dovette essere "la vera Rita", e di fare, di conseguenza, una scoperta intensa e ricca di senso anche per le donne e gli uomini di oggi. Sembrerebbe un paradosso, ma per molti aspetti, Rita da Cascia è una santa che appare attualissima, per la sua figura femminile prima, di donna consacrata poi e, infine, di punto di riferimento per la speranza di milioni di persone dopo la sua morte.
Perché santa Rita, donna di un piccolo paese umbro nascosto tra i monti, vissuta all'ombra del marito e poi di un convento nella prima metà del Quattrocento, è diventata così famosa? Lucetta Scaraffia risponde a questa domanda ricostruendo la storia della 'santa degli impossibili' (come i devoti la chiamano per la grande potenza miracolosa) e soprattutto seguendo le tracce della sua strana ed eccezionale fortuna, a partire dal 1457, anno in cui compaiono le prime prove della devozione al suo corpo miracoloso, fino agli ultimi due secoli, quando Rita da Cascia, proclamata santa all'inizio del Novecento, diventa la protettrice delle donne delle città industriali. Nel condurre l'indagine, l'autrice intreccia i dati più strettamente religiosi con quelli sociali e culturali, come i conflitti tra città capoluogo e castelli del contado, le relazioni tra Cascia e lo Stato pontificio, l'intreccio tra i modelli cristiani di santità e la religiosità legata alla terra e ai culti femminili primitivi. Ne esce un ritratto inedito e appassionante non solo della santa, ma di un modo di vivere il rapporto con il sacro. La grandissima e imprevista fortuna di santa Rita presso i devoti è legata, ci dice Lucetta Scaraffia, proprio agli elementi di ambiguità di questa peculiare figura: moglie obbediente e che sa soffrire in silenzio, Rita possiede anche una specie di onnipotenza magica, solo superficialmente cristianizzata e profondamente connessa all'atmosfera stregata dei suoi monti rocciosi.
Ogni anno Cascia si fa portatrice di un messaggio di Pace e di Fede, gemellandosi con una città, italiana, europea o continentale, dove S. Rita è conosciuta, amata e invocata come donna di pace, di perdono, capace di grandi gesti di carità e solidarietà. Queste pagine raccontano una meravigliosa esperienza Ritiana, vissuta tra la città di Cascia e la città di Santa Cruz, Rio Grande do Norte, a nord Est del Brasile. Tanto grande è stato l'entusiasmo di questa esperienza che, a conclusione dell'evento, Adriano, brasiliano e Marta, italiana, hanno voluto raccontarlo in queste pagine. È la prima volta che un'esperienza del genere viene tramandata su carta.
Fra le innumerevoli agiografie di santa Rita da Cascia (1381-1457), questa si distingue per la sua lineare semplicità. I fatti salienti della vita di Rita vengono raccontati in modo coinvolgente e immediato: la nascita da genitori in età avanzata, il miracolo delle api su lei neonata, il suo matrimonio con il giovane ufficiale, la nascita di due gemelli, la morte violenta del marito e la morte per malattia dei figli, da lei invocata per non permettere che si macchiassero del sangue della vendetta, la sua entrata nel convento delle suore agostiniane di Cascia, il segno della spina sulla fronte, il miracolo della fioritura della rosa in pieno inverno. Originale è l’accorgimento di far raccontare la storia a un falegname contemporaneo di Rita: Cecco Barbari, realmente citato nei documenti dell’epoca. Persona schietta e di assoluta semplicità di cuore, egli rimane colpito dall’eccezionalità e dalla modestia di questa figura femminile, in cui la forza di carattere e l’intensità della fede raggiungono alti vertici. La scelta di dare voce a questo personaggio è stata determinata dalla volontà di rendere il racconto
più semplice e diretto possibile, comprensibile anche ai più piccoli. La voce narrante ha permesso di ricostruire ambienti, situazioni storiche e personaggi con maggiore e più diretta credibilità.
L’AUTORE
Nato in provincia di Caserta nel 1952, vive e lavora a Viareggio (Lucca). Poeta e scrittore, ha lavorato come autore radiofonico per diversi anni in radio private ed emittenti televisive. Autore non convenzionale e creativo, ha pubblicato svariati libri, soffermandosi prevalentemente sulle storie di vita delle persone comuni e su quelle dei santi. Da sempre affascinato e devoto
a santa Rita da Cascia, ha pubblicato Margherita Lotti. Santa Rita da Cascia (San Paolo, 2011), tradotto anche in portoghese.
Rita da Cascia (1381-1457) ha attraversato tutte le dimensioni femminili e ha fatto della sua esistenza un capolavoro cristiano. Le grazie e i miracoli che compie da 500 anni sono innumerevoli e continuano a essere registrati nel monastero dove visse. Per sua intercessione migliaia di persone sono state salvate nel corpo e nell'anima con guarigioni e conversioni straordinarie e per questo in tutto il mondo è conosciuta come "la santa degli impossibili".
Santa Rita da Cascia (1381-1457), patrona delle “cause impossibili” e dei “casi disperati”, offre un esempio eccezionale di abbandono totale a Dio davanti alla sofferenza, alla malattia e alle prove della vita. Moltissime persone chiedono la sua intercessione. Canonizzata nel 1900, la sua festa viene celebrata il 22 maggio.
Attraverso queste pagine potremo meditare sull’umiltà e l’abnegazione che caratterizzano tutta la sua vita di sposa, di madre e di donna ferita.