Poco o nulla si conosce dell'infanzia di Marco. Forse l'evangelista s'identifica con il misterioso giovinetto testimone della cattura di Gesù nel Getsemani, episodio narrato esclusivamente da Marco. Molto probabilmente è l'apostolo Pietro a catechizzarlo e a battezzarlo. Marco inizia la sua attività di evangelizzatore accompagnando inizialmente Barnaba e Paolo. Intorno agli anni 62-63 Marco, divenuto ormai esperto predicatore e molto stimato da Paolo, è a Roma insieme a Pietro. Secondo gli antichi storici Marco scrive il suo Vangelo dopo la morte di Pietro. Marco muore martire presumibilmente il 25 aprile del 68 ad Alessandria d'Egitto. La seconda parte del libretto pone l'attenzione sulle reliquie del Santo e sul suo culto.
Incarnò l'intelligenza della predicazione, l'esemplarità della vita, la modernità della carità. Coed. Elledici -Velar.
Il santo trafitto dalle frecce è sempre Sebastiano? E la santa che tiene in mano i propri occhi è inequivocabilmente Lucia? Chi è il santo che porta sul braccio a mo' di mantello la propria pelle? E quello che uccide il drago è Giorgio o forse Michele? Se chiunque è in grado di riconoscere san Pietro per le chiavi che porta in mano, o santa Caterina grazie alla ruota del martirio con la quale viene sempre raffigurata, più arduo può risultare identificare sant'Egidio, che si accompagna a un cervo, santa Barbara rinchiusa in una torre o san Biagio con il pettine da cardatore con il quale fu martirizzato. Ogni santo è illustrato da una o più immagini a colori e accompagnato da una "carta d'identità" che ne racconta la storio, ne descrive l'aspetto esteriore, ne evidenzia i simboli collegati e ne illustra la diffusione dell'immagine attraverso i secoli.
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno di Terni. Gli interventi sono relativi al tema del martirio nella cultura del Medioevo (Heullant-Donat); alla tradizione agiografica francescana dei protomartiri (Bertazzo); al collegamento tra protomartiri e S. Antonio (Rigon); il tema del martirio nei sermoni antoniani (Melone) e nella liturgia (Barbagallo); un ampio capitolo riguarda l’iconografia dei protomartiri francescani (Cassio). Le conclusioni sono di Franco Cardini.
In questo piccolo libro sono stati raccolti i pensieri più belli e alcune tra le immagini più rappresentative di San Pio da Pietrelcina, molto amato e venerato dagli italiani.
Un volumetto da tenere sempre con sé per tutti quei momenti della nostra vita in cui sentiremo il bisogno di raccoglierci nella preghiera, per trovare nella fede la forza e la speranza. Padre Pio ci aiuterà e ci proteggerà con la sua santa benedizione.
Il santo più amato dagli italiani
I suoi genitori, Grazio e Giuseppa, sono poveri contadini assai devoti: in famiglia si recita il rosario ogni sera, in un clima di grande e filiale fiducia in Dio e nella Madonna.
Il soprannaturale irrompe assai presto nella vita del futuro santo, che fin da bambino riceve visite frequenti di Gesù e Maria, vede demoni e angeli, ma poiché pensa che tutti abbiano le sue stesse facoltà non ne fa parola.
Il 22 gennaio 1903, a sedici anni, entra in convento e da francescano cappuccino prende il nome di fra’ Pio da Pietrelcina. Diventa sacerdote sette anni dopo, il 10 agosto 1910. Vuole partire per terre lontane come missionario, ma Dio ha in serbo per lui ben altri disegni, molto speciali...
Nello storico Palazzo di Propaganda Fide - che ospita il Museo Missionario della Congregazione - in occasione della beatificazione di Giovanni Paolo II, la "Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli" promuove uno omaggio al nuovo Papa Beato. La mostra testimonia i Suoi innumerevoli viaggi, con una selezione di scatti fotografici ed una scelta di filmati che raccontano gli anni del Suo Ministero apostolico. Un percorso multimediale che accompagna il visitatore, arricchendolo di forti emozioni, e che attraversa l'intero globo, raccontando alcuni dei momenti più significativi delle visite pastorali svolte da Giovanni Paolo II dal 1979 al 2004 nella Sua missione di successore dell'apostolo Pietro. L'esposizione propone inoltre una selezione di "doni" ricevuti durante i Suoi viaggi, simbolo della dedizione e dell'immenso affetto con cui è stato ricambiato ovunque nel mondo.
Francesco di Assisi e Alda Merini insieme. Il santo e la poetessa. Entrambi sono giunti all'abisso e da lì sono stati come "un pazzo che guardava i Cieli". Non hanno più potuto fare a meno di Lui e sono partiti "per il lungo viaggio verso il Signore". Anche noi, con questa novena un po' inusuale, vogliamo incamminarci "per il lungo viaggio". Insieme a Francesco, ad Alda e ai tanti fratelli di questo nostro mondo tormentato cui le loro parole forse riescono a dar voce.
È una vita fuori dal comune quella che scorre in queste pagine, la storia di un uomo che al secolo si chiamava Francesco Forgione e visse dal 1887 al 1968. Il mondo lo conosce come padre Pio da Pietrelcina, il suo volto è raffigurato in ogni dove, ma, a quarant'anni dalla morte, sulla sua vicenda umana rimane ancora molto da dire, molto da sapere. Soprattutto se si accantona qualsiasi intento apologetico o, viceversa, ogni pregiudizio. Che cosa significa nascere contadino nel povero Meridione d'Italia a fine Ottocento? Che cosa comporta per un sedicenne entrare in convento nel 1903? Che cosa succede nella vita di un giovane frate e della sua famiglia quando compaiono i primi segnali di un rapporto privilegiato con la spiritualità? Con accuratezza e rigore, Sandro Mayer e Osvaldo Orlandini ricostruiscono avvenimenti, dettagli, contesto culturale "in presa diretta", come se scoprissero padre Pio insieme ai loro lettori. Ripercorrono la sua vera esistenza sullo sfondo della grande Storia del nostro Paese. E lo fanno con sensibilità e partecipazione, con un linguaggio che parla al cuore. Partendo dai documenti di cronisti e dalle testimonianze dirette, gli autori rendono viva la materia storiografica immaginando anche dialoghi, sensazioni, sguardi, movimenti. Più romanzo storico che biografia tradizionale.
Il libro racconta ai bambini la straordinaria esperienza di vita e di fede di Papa Wojtyla: l’adolescenza, gli orrori del nazismo e poi del regime stalinista, la vocazione, il Concilio Vaticano II, l’elezione al soglio pontificio e gli anni del pontificato fino alla morte, sopraggiunta il 2 aprile 2005. I bambini, che Wojtyla definiva “piccoli amici di Gesù”, possono così ripercorre il cammino di Karol ed accostarsi al suo segreto: la capacità di far sentire, a tutti coloro che incontrava, la vicinanza di Dio.
Il testo, riccamente illustrato, è preceduto dalla Prefazione del Cardinale Stanislao Dziwisz, Arcivescovo Metropolita di Cracovia, per quarant'anni al servizio di Wojtyla come suo segretario.
Zoltán Lajos Meszlényi nacque a Hatvan (Ungheria) il 2 gennaio 1892. Fu ordinato sacerdote nel 1915 a Innsbruck (Austria). Le sue capacità, la sua cultura, il suo zelo e la sua fedeltà non passarono inosservate: nel 1937 fu ordinato Vescovo nella Cattedrale di Esztergom (Ungheria). Non gradito al regime comunista, fu deportato nel campo di Kistarcsa, dove nel marzo 1951, morì martire.
Il 6 luglio 1902 si chiudeva l'avventura terrena di Maria Goretti, "l'Agnese del ventesimo secolo, il Giglio ammantato di Porpora", secondo le parole pronunciate da Papa Pio XII il 25 giugno del 1950, giorno della sua Canonizzazione, in una Piazza San Pietro traboccante di popolo. Da quel giorno, Maria Goretti insegna un cammino, il suo nome significa un messaggio preciso e limpido, anche se spesso incompreso. Ha 12 anni quando viene aggredita da un giovane diciottenne che si era invaghito di lei; alla sua ferma resistenza per difendere la sua castità, viene accoltellata brutalmente e muore il giorno successivo dopo aver perdonato l'aggressore.
Giuseppe Calasanzio nasce nel 1557, a Peralta de la Sal, un paesino della nobile Aragona (Spagna) da una famiglia in vista e benestante. Inviato a Roma viene a contatto con la realtà di povertà e di miseria morale di tanta gioventù, ne sente compassione e decide di seguire la voce del Signore che lo spinge a dedicarsi ad essa. Fonda così la prima scuola pubblica e gratuita d'Europa e crea una Congregazione religiosa dedita all'educazione, i cui membri sono chiamati "Scolopi". Muore nel 1648.