“Come bisogna andare a Dio? Amico mio,
diritti come una palla di schioppo”
“Fra poco, figli miei, quando io terrò Nostro Signore tra le mie mani, quando Egli vi benedirà, domandategli che vi apra gli occhi del cuore,
ditegli, come il cieco di Gerico: «Signore, fate che io veda!»,
e otterrete di certo quello che desiderate, poiché Egli vuole solo
il vostro bene. Ha le mani colme di grazie,
e cerca solo di distribuirle, ma nessuno le vuole”
San Giovanni Maria Vianney
In queste pagine si leva alta la voce del santo Curato d’Ars: le omelie, le orazioni, i catechismi, ma anche le conversazioni, le sue citazioni preferite e gli incoraggiamenti fraterni, rivivono così come sono stati raccolti in presa diretta dall’abbé Alfred Monnin, sacerdote della diocesi di Belley che ebbe la fortuna di conoscere direttamente Jean Marie Vianney, di cui fu ospite, divenendone discepolo e amico. Esprit du Curé d’Ars uscì infatti in prima edizione francese, con l’autorizzazione del vescovo di Belley, il 4 agosto 1864, nel quarto anniversario della morte del santo, e da allora è considerato «il suo libro».
Patrono dei parroci, patrono di tutti i sacerdoti del mondo, san Giovanni Maria Vianney spese interamente la sua missione terrena dividendosi fra la celebrazione dell’Eucaristia, l’adorazione davanti al tabernacolo, e l’ascolto dei penitenti nel confessionale, dove negli ultimi tempi passò fino a 17 ore al giorno. Del resto ad Ars si presentavano ogni anno per confessarsi circa 100 mila pellegrini provenienti anche d’oltre confine e Vianney voleva tutti ricevere. Di lui veramente si può dire che non avesse altra preoccupazione al di fuori della salvezza delle anime.
Giovanni Paolo II, che lesse e consigliò questo libro, definì Vianney «un rivoluzionario, sullo sfondo della laicizzazione e dell’anticlericalismo del XIX secolo» e un grandissimo santo, perché nelle molteplici conversioni e guarigioni attribuite alla sua intercessione si è manifestata «la potenza della grazia che agisce nella povertà dei mezzi umani». E l’attuale Pontefice, nell’indire nel 2008 l’anno sacerdotale, l’ha indicato come il modello da seguire, per aver vissuto il suo ministero nella piena comprensione che «Dio è la sola ricchezza che gli uomini desiderano trovare in un sacerdote». «Il presente testo», ha scritto don Michele Dolz nella Prefazione, «potrà aiutare, dalla viva voce del santo Curato, a comprendere meglio il suo stile e a imitarlo».
Di Alfred Monnin esiste anche una pregevole Vie de M. Jean Marie Vianney, pubblicata nel 1861. Da essa si è tratto spunto per la biografia breve del santo curato che completa il volume.
Tutto, nella vita del santo di Assisi, parla di libertà: le sue scelte controcorrente, la sua capacità di parlare agli uomini di ogni condizione, il suo sguardo capace di abbracciare il mondo intero. Ma, se Francesco era un uomo libero, era possibile anche per i suoi frati diventare uomini liberi? Certo l'esempio del santo di Assisi ha lasciato delle tracce nella storia di coloro che lo hanno seguito. Questo volume ci conduce su queste tracce, seguendo la storia del primo secolo francescano, per rintracciare le radici di quella libertà.
Le Legendae francescane vengono spesso indagate in vista di delineare la grande e la piccola storia di Francesco d'Assisi. Così facendo, però, si evita di affrontare gli stessi racconti secondo il genere agiografico, cioè come testi ricchi di contenuto teologico abilmente incastonato dagli autori nel fluire temporale della narrazione. Con il presente saggio si è voluto sviscerare i brani agiografici inerenti alla conversione e alla morte di san Francesco in vista di lumeggiare la mentalità teologica propria agli agiografi del Poverello di Assisi. Le Legendae si mostrano, di conseguenza, un trattato teologico che solo l'analisi filologica riesce a far assaporare.
Si tratta di una breve biografia del Santo Curato d’Ars, a partire dalla sua nascita (8 maggio 1786) durante la Rivoluzione francese, fino alla sua morte avvenuta il 4 agosto 1859 e alla sua canonizzazione (il 31 maggio 1925).
Viene narrata la sua vocazione la sua ordinazione sacerdotale e l’affidamento della piccola e povera parrocchia di Ars. La sua vita austera, l’amore per i poveri e per gli orfani, la qualità della sua direzione spirituale attraverso la confessione, sono descritti nel contesto storico del tempo.
Viene messa in risalto anche la fondazione che ha cura degli orfani e bambini abbandonati, che raccoglie delle giovani che consacrano la loro vita all’Opera della Provvidenza (tra queste Catherine Lasagne da lui scelta per tale fondazione).
Ad alcuni capitoletti è messo un riquadro che riporta brani significativi tratti dagli scritti o dai discorsi del Santo Curato d’Ars.
Punti forti
Anno Sacerdotale 2009-2010
Anniversario del 150° della morte del Curato D’Ars, patrono dei Sacerdoti
Destinatari
Insegnanti, catechisti, sacerdoti, tutti coloro che amano leggere biografie.
Per “tutti” nel senso che la lettura del testo non richiede particolare preparazione culturale.
Autore Marc Joulin, domenicano, storico e autore di biografie e testi di spiritualità. In passato è stato annoverato tra i nostri autori con una breve biografia su santa Teresa di Lisieux
Un cuore di pastore preoccupato della salvezza delle anime a lui confidate, un vero "curato", anzi "curatore di anime", questi è il Santo Curato d'Ars.
San Giorgio è in assoluto uno dei santi più venerati e popolari della Cristianità. Il suo culto e la sua immagine sono presenti con particolare frequenza e intensità in tutto il mondo cattolico, in quello ortodosso, ma anche in ampie frange della cultura protestante.
Noto in tutto il mondo come “uccisore di Draghi”, questa figura unisce al proprio interno tradizioni spirituali precristiane e cristiane, dando vita ad una sintesi che spiega l’amplissimo numero di chiese, città e monasteri ad esso dedicati dal Portogallo alla Russia.
In questo saggio, accanto alle antiche leggende, vengono semplicemente spiegati al lettore le simbologie, i significati e i percorsi della devozione popolare nel confronti di San Giorgio, con particolare riguardo all’Italia centro-settentrionale.
Un modo eccellente per unire storia, religione e memoria cittadina di decine di paesi e città italiane.
La biografia storica di Ildegarda di Bingen (1098-1179) donna e santa, modello di una femminilità forte e moderna.
Il volume è una bellissima biografia che dipinge i tratti essenziali della vita spirituale, della storia umana, del pensiero del Beato Rafael Arnàiz Baròn, che verrà canonizzato l'11 ottobre 2009.
Non si tratta di un'opera storiografica in senso stretto. E neppure di un libriccino devozionale, incapace di leggere la vita dei Santi quale "esistenza teologica".
L'Autore si è impegnato in una serie di riletture che conservano il marchio dell'originalità e della profondità, con l'obiettivo di scavare nella personalità e nell'esperienza spirituale dei principali Santi e Sante del Carmelo.
Gesù ha veramente pensato che dal suo annuncio dovesse nascere una comunità? Che fosse necessaria la presenza di una chiesa? Queste pagine, attraverso un linguaggio vivo, si propongono di dare risposte concrete alle domande più provocatorie, e invitano a riscoprire un cristianesimo positivo e contagioso.
Quello che Francesco di Assisi - da otto secoli - continua a testimoniare con forza in tutto il mondo.
Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786-1842) spese la sua intera esistenza al servizio dei più bisognosi. Fondatore di varie famiglie religiose di suore e sacerdoti, aprì a Torino le Piccole Case della Divina Provvidenza, al servizio dei malati rifiutati da tutti, degli handicappati, degli orfani... Ancora oggi il nome Cottolengo evoca il principio stesso di "carità" vista come dedizione totale ai più deboli. Questo libretto illustrato racconta con stile brillante la storia di un uomo straordinario.
Contenuto
L’esperienza umana e religiosa di Francesco di Assisi è molto più complessa di quanto sembri, carica com’è di stereotipi ed equivoci accumulatisi nel corso dei secoli. La sua identificazione con i giullari, per esempio, sovente ricondotta alla sua inclinazione per la musica, è invece carica di ben altri significati: diversamente dai trovatori, espressione di una cultura aristocratica, i giullari sono un rifiuto della società medievale. Quello che si è soliti chiamare «Poverello» è in realtà un uomo che sceglie coscientemente di porsi al di fuori degli schemi culturali e istituzionali del suo tempo, dando vita a un modello di aggregazione religiosa assolutamente inedito nel panorama dell’Italia del Duecento. Per i francescani secolari di oggi è essenziale recuperare quell’alterità che rappresenta il carattere dominante e qualificante della primitiva esperienza del frate di Assisi, per offrire alla Chiesa, alla società e al mondo il vero volto di Francesco.
Destinatari
Studiosi e appassionati di francescanesimo; studenti e formatori.
Autore
Pietro Urciuoli è nato ad Avellino nel 1964; componente della locale fraternità dell’Ordine francescano secolare, collabora con periodici di cultura cattolica ed è laureando in filosofia presso l’università degli studi di Salerno. Esercita la professione di ingegnere presso un’amministrazione centrale dello stato.