Si tratta di un estratto della tesi di laurea che Sr. Profico ha difeso nel 1986. L'autrice offre un importante contributo alla conoscenza di un aspetto interessante del pensiero di S. Vincenzo, nel tentativo di individuare i fondamenti del messaggio che il Santo della carità offre soprattutto nelle Conferenze alle Figlie della Carità. Viene evidenziata una certa affinità di pensiero con alcune correnti del nostro tempo, in particolare con il filosofo E. Lévinas, che pone al centro della sua riflessione l'importanza del "volto", che per lui è epifania dell'alterità. Anche in S. Vincenzo c'è questa insistenza sul volto, soprattutto quello del povero, nel quale egli invita con forza a vedere quello stesso di Cristo, indicando la necessità di "girare la medaglia" e quindi di mettersi in un atteggiamento di fede. Leggiamo nell'introduzione (p. 3): "Vincenzo è un pensatore che agisce: le sue intenzioni non restano pure elucubrazioni di cervello ma sono calate nella realtà e realizzate nell'azione. Maestro di dottrina etica, Vincenzo lo è a pieno diritto. La sua è l'etica del dono, l'etica del Volto, l'etica dell'amore, l'etica della presenza di Dio nell'uomo".
Per la prima volta in traduzione italiana viene edita la conferenza che il brillante teologo protestante Friedrich Heiler tenne a Canterbury, Oxford e Cambridge nel 1926, in occasione del settimo centenario della morte di san Francesco. In essa si manifesta l’anelito all’ecumenismo che lo studioso tedesco perseguì, con alterne vicende, per tutta la vita, non trovando accoglienza nella Chiesa cattolica romana e neppure, spesso, nelle fila del mondo protestante. San Francesco è presentato come l’esempio vivente del cristianesimo sognato da Heiler, sintesi delle diverse confessioni cristiane sulla base dei loro elementi comuni e condivisi. Il testo è presentato, commentato e tradotto con la finezza e la competenza che le sono proprie dalla prof.ssa Barbara Faes, dirigente di ricerca presso il CNR.
"Tommaso d'Aquino in pochi minuti" è un libro scritto per chi, non avendo la possibilità di studiare le migliaia di pagine da lui redatte, è curioso di apprendere gli archi portanti di una cattedrale di pensiero che tratta grandi temi - il bene e il male, l'origine e il destino dell'uomo -, ma ha anche ricadute di «saggezza spicciola» che fanno del grande santo medievale un fine psicologo ante litteram. Capitoli intenzionalmente brevi, stile colloquiale, scrittura briosa: tutto è pensato - l'autore è un comunicatore di professione - perché anche il notoriamente indaffarato lettore del XXI secolo possa apprezzare come mai, negli ultimi 750 anni, papi, santi, re, studiosi e anime semplici animati dal desiderio di conoscere Dio, il prossimo e se stessi hanno trovato, nelle intuizioni di san Tommaso, le ragioni per amarli - e amarsi - un po' di più.
Rassegna di citazioni delle opere degli scrittori presi in esame, nelle quali si parla di san Giuseppe. L'Autore presenta la figura di San Giuseppe vista attraverso gli scritti dei Padri della Chiesa e degli Scrittori ecclesiastici, i quali esplicitano l'importanza del compito di San Giuseppe nella storia della salvezza. I Padri e gli Scrittori, qui ripercorsi nelle loro opere, coprono l'arco di tempo che va dalla fine del I secolo alla metà del XII secolo.
Maggio del 1221, Assisi. Antonio di Padova, per ora ancora un frate minore sconosciuto ai più (si sapeva solo che era di origini portoghesi, e che una tempesta misteriosa lo aveva spiaggiato pochi mesi prima sulle coste della Sicilia), può finalmente incontrarsi con Francesco d'Assisi personalmente. Ma se le fonti, però, tacciono su questo incontro probabilmente avvenuto al Capitolo generale, la storia successiva di entrambi lo testimonierà in mille modi.Nel libro se ne percorrono in maniera originale alcuni, come l'arte nella Basilica di S. Francesco ad Assisi, le fonti francescane o i Sermoni antoniani, ricostruendo anche il contesto francescano con cui Antonio venne in contatto. Nella consapevolezza ribadita che incontro ci fu, pur nell'originale diversità dei due grandi santi, e fu fecondo per entrambi. E per noi.
Seguendo la biografia di Agostino e attenendosi fedelmente ai suoi testi, il grande filosofo Michele Federico Sciacca delinea con chiarezza il pensiero dell’autore delle Confessioni, mostrando che esso è pienamente comprensibile solo inquadrandolo nell’itinerario della sua anima, le cui fasi religiose, filosofiche e l’approdo teologico sono sin dal l’inizio all’insegna del convincimento che la vera sapienza è quella a cui solo Cristo conduce, il cui nome la madre Monica gli ha scolpito nel cuore dall’infanzia.
I curatori del volume sono: Pier Paolo Ottonello (1941), professore emerito di Storia della Filosofia nell’Università di Genova. Ha diretto i periodici internazionali il «Giornale di Metafisica», «Rivista Rosminiana», «Filosofia oggi», «Studi Sciacchiani», «Studi Eu ro pei»; ha fondato con Maria Adelaide Raschini la Società Inter nazionale per l’Unità delle Scienze «L’Arcipelago», che ora presiede; così come presiede la «Fondazione M.F. Sciacca» che ha costituito nel 2007. Da anni collabora con Studi cattolici. Pietro Suozzo (1971), esperto in comunicazione, autore di differenti saggi e articoli, redattore di diverse collane, collabora con la «Fondazione M.F. Sciacca».
Un libro completo su sant’Antonio. Con la biografia, ampi riferimenti scritturistici e magisteriali, novena, rosario, preghiere e fioretti.
La Via di san Giuseppe è costituita da due parti. La prima, che potremmo indicare come "poetica" in qualche modo, intende supplire ad una parziale carenza di informazioni storiche sulla sua vita. La seconda parte segue le indicazioni evangeliche che ci parlano di Giuseppe sposo della Vergine Maria e Custode del Figlio di Dio venuto tra noi per la nostra salvezza. Nello scritto vi sono, naturalmente, citazioni evangeliche e bibliche. Vi sono altresì considerazioni che forse potranno offrire indicazioni per una maggiore comprensione della vita e della missione di san Giuseppe.
Il centenario della nascita di Giovanni Paolo II è l'occasione per rileggere e ricordare le sue parole meno famose, meno ripetute, meno rilanciate dai media. Pagine da sfogliare come un pro memoria per poter poi riprendere i testi originali di San Giovanni Paolo II. Il libro raccoglie gli articoli di un anno che Angela Ambrogetti, direttore di Aci Stampa, ha pubblicato per l'Anno di Giovanni Paolo II. Dai viaggi, ai testi meno noti, alle frasi nelle visite, al lavoro diplomatico, fino alla devozione mariana. Una occasione per tornare ai primi anni di pontificato di Karol Wojty?a ma anche di ripercorrere lo sviluppo del magistero di un Pontefice che ha fatto storia soprattutto con quello che i media non ricordano.
Bernardino da Siena (al secolo Bernardino degli Albizzeschi, 1380-1444), è stato un francescano e teologo italiano, appartenente all'Ordine dei frati minori. Nacque a Massa Marittima in provincia di Grosseto, l'8 settembre 1380, dalla nobile senese famiglia degli Albizzeschi, dove il padre Tollo era governatore, e lo stesso giorno venne battezzato nella cattedrale. Rimasto orfano a 6 anni, si trasferì a Siena dove frequentò gli studi e visse agiatamente, curato dalle zie. Dopo aver vestito l'abito a ventidue anni, iniziò un'intensa attività come predicatore girando e predicando con forbito linguaggio per tutta l'Italia settentrionale. La sua predicazione fu così incisiva da essere sprone di forte rinnovamento per la Chiesa cattolica italiana e per tutto il movimento francescano. Nelle sue prediche insisteva sulla devozione al Santissimo Nome di Gesù. Si ritiene che grazie a lui il Cristogramma JHS sia entrato nell'uso iconografico comune e sia divenuto familiare alla gente. Infatti ai fedeli che ascoltavano le sue prediche venivano fatte baciare delle tavolette di legno incise con il monogramma JHS, sormontato da un Crocifisso e attorniato da un sole d'oro in campo azzurro, al centro del cerchio del sole le tre lettere JHS. Il sole ha dodici raggi che san Bernardino, in relazione al nome Gesù, così descrive: I Rifugio dei peccatori; II Vessillo dei combattenti; III Medicina degli infermi; IV Sollievo dei sofferenti; V Onore dei credenti; VI Splendore degli evangelizzanti; VII Mercede degli operanti; VIII Soccorso dei deboli; IX Sospiro di quelli che meditano; X Aiuto dei supplicanti; XI Debolezza di chi contempla; XII Gloria dei trionfanti. Fu proclamato santo nel 1450 da papa Niccolò V, appena sei anni dopo la morte avvenuta a L'Aquila, il 20 maggio 1444.