"Semplicemente straordinari" raccoglie le biografie di 45 tra Santi e Beati che hanno attraversato il corso dei secoli. Pubblicati su www.acistampa.com sono raccolti in questo volume per offrire al lettore una panoramica quanto mai ampia e variegata delle diverse forme di santità a cui l'uomo viene chiamato. Non si tratta di semplici agiografie, ma di modelli concreti di vita cristiana che possano - in qualche modo - aiutarci a capire quanto la santità sia allo stesso tempo semplice e straordinaria.
Se la storia conduce all'ambito dell'esperienza, allora lo spazio risulta più adatto per esprimere l'inesprimibile. Attraversando gli scritti di Agostino, è possibile ricomprendere la relazione tra Dio e l'uomo nell'amplius della crescita dell'uomo nei riguardi di Dio.
Un viaggio di venti secoli da Agostino (IV secolo) a Carlo Maria Martini (XX secolo). L'autore di questo volume ci conduce per mano nella vita di mistici e santi che hanno scritto sul mistero del Natale. Accompagnati dalle immagini della storia dell'arte, cinquantadue storie di uomini e donne che hanno fatto del mistero dell'incarnazione il centro della loro vita. Veniamo così a scoprire che Bernardo di Chiaravalle, Francesco d'Assisi e Antonio di Padova ebbero la visione della nascita di Gesù. E, in estasi, Brigida di Svezia vide il parto indolore della Vergine Maria. Tra la fitta schiera di mistiche Edith Stein convertita dall'ebraismo al cristianesimo e Maria Valtorta che ha scritto il Poema dell'uomo-Dio. La bellezza del Natale risplende nell'arte in forme e colori. Alla vita del vescovo Ambrogio si accompagna l'Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano. Il Natale di Antonio da Padova viene illustrato da una Natività del Beato Angelico. A padre Pio da Pietrelcina si accosta un'Adorazione di Orazio Gentileschi. Per Faustina Kowalska la Natività del pittore francese Paul Gauguin.
Dal diario di santa Faustina abbiamo tratto le prime 100 visioni delle 267 che ebbe nel corso della sua vita mistica. La descrizione di ogni visione è corredata da un disegno, accompagnata da una meditazione per risvegliare i sensi interiori e da una frase di papa Francesco e infine completata da una preghiera di santa Faustina che ci spinge alla contemplazione di Gesù Misericordioso.
Capolavoro della letteratura medievale, l’opera più nota di Caterina da Siena vede la luce in una nuova traduzione che rende più accessibile il suo idioma trecentesco, suddividendo in modo più chiaro il contenuto, arricchendo i vari paragrafi di note esplicative e corredando il tutto con un indice tematico per una lettura comparativa. Il testo rivela lo sforzo faticoso di sintesi delle principali idee della santa già emerse nelle numerose lettere ma anche la preoccupazione di sviluppare maggiormente la parte dottrinale ancorandola saldamente più alla sua straordinaria esperienza mistica che alla sistematicità della teologia. Queste pagine documentano infatti l’apice della sua esperienza religiosa che la introduce negli abissi della pietà divina tutta rivolta all’umanità da riscattare e riabilitare completamente. Questa nuova edizione del Libro di Caterina da Siena è stata condotta sull’ultima edizione critica del manoscritto Casanatese pubblicato da Giuliana Cavallini. Con questo volume si completano all’interno della collana Minima le opere di Caterina da Siena.
È interessante scoprire come molte delle nostre abitudini alimentari si ispirino al modello di vita comunitaria proposto dalla Regola di San Benedetto...
La Regola di san Benedetto fornisce indicazioni dettagliate sull’alimentazione e sul modo di comportarsi in refettorio, sulla disposizione dei monaci a tavola, sul loro servizio reciproco, sulla lettura e il silenzio, sui tempi dei pasti in comunità e sulle norme salutistiche. Questi precetti prendono il nome di galateo monastico e trovano la loro espressione artistica nella costruzione dei refettori monumentali e delle grandi cucine monastiche. Molte delle nostre abitudini alimentari si ispirano al modello di vita comunitaria proposto dalla Regola, che è ancora di grande attualità.
Immaginetta-segnalibro da un quadro di Nino Musio, raffigurante san Domenico Savio. Sul retro, la preghiera a san Domenico Savio.
La Passione di Perpetua e Felicita è un documento che narra il martirio di un gruppo di cristiani avvenuto a Cartagine nel 203 d.C.
Scritto da un anonimo compilatore, racchiiude un testo di straordinario interesse: il diario redatto dalla giovane Perpetua durante la detenzione; una tesstimonianza pressocché unica di scrittura femminile e di prigioni che non cessa di appassionare non solo gli specialisti del settore, ma anche studiosi e semplici lettori di diversa provenienza. Spaccato vivissimo sulla condizione femminile nel cristianesimo delle origini e sulle valenze accentuatamente testimoniali e comunicative del martirio antico.
Il volume racconta il drammatico pellegrinaggio in Terra Santa intrapreso dalla santa svedese durante gli anni 1371-73. L'Autore evidenzia in modo semplice e concreto i diversi aspetti del viaggio: il motivo che sta all'origine dell'impresa, gli incontri, la vita politica e il complesso e a tratti teso clima religioso dell'epoca. Emerge soprattutto la portata della sfida compiuta da Santa Brigida e dai suoi compagni: un pellegrinaggio irto di difficoltà da superare, tra popolazioni ostili, intemperie e malattie. L'importanza di quel viaggio è ancora viva, a motivo della visione che Brigida ebbe nella Grotta della Natività e che ha rivoluzionato il modo di raffigurare la nascita di Cristo, ma soprattutto perché ha mostrato la forza della fede cristiana in mezzo alle difficoltà. Il messaggio di Santa Brigida rimane di grande attualità anche ai nostri giorni.
San Francesco di Sales vuol fare amare la vita cristiana in un’epoca in cui essa sembra essersi definitivamente separata dalla vita tout court. L’arte di san Francesco di Sales consiste proprio nel presentarci il Vangelo in modo da rendercelo attraente.
Questi testi intendono dare una risposta alle domande che ogni cristiano si pone in un mondo ridivenuto pagano. In sostanza: come vivere la propria fede con gioia e buonumore «in mezzo alle onde amare di questo secolo» in famiglia, sul lavoro, in politica o a scuola?
Paolo VI è senz'altro il primo papa moderno, forse il più moderno che la Chiesa ha avuto finora: per la sua apertura alla cultura contemporanea e per la centralità della testimonianza nel suo magistero. Davvero è il papa della testimonianza: la quale è dono e sorgente di responsabilità e sola permette di aver accesso all'evento della Rivelazione, perché è il 'farsi' oggi della verità nell'amore. Gesù lo attesta con tutto il messaggio della sua esistenza, parole e gesti, morte e vittoria sulla morte. La sua testimonianza dice la verità dell'uomo e la verità di Dio, inseparabili. «La testimonianza, dunque, non come un di più che s'aggiunge all'accoglienza della verità del Vangelo in quanto essa viene fatta nell'agápe. Ma come la sua dinamica, la sua forma, il suo evento».