Il volume risponde alla domanda se esiste una modalità tipicamente fran-cescana di interpretare e di assumere, come riferimento nel cammino di fede e di esistenza evangelica, la figura di Giuseppe di Nazareth. La risposta affermativa a spinto gli Autori a riprendere il confronto con la vivente tradizione francescana, e riproporre come condivisione le vecchie e nuove scoperte al riguardo.
GLI AUTORI
GUGLIELMO SPIRITO, italo-argentino nato a Buenos Aires, è francescano conventuale. Ha ottenuto la Li-cenza in Teologia Pastorale Sanitaria al Camillianum (Roma) e il Dottorato in Teo-logia Spirituale all’Antonianum (Roma), dove è docente così come all’Istituto Teo-logico di Assisi (ITA. Tra le sue pubblicazioni recenti: Tra San Francesco e Tolkien. Una lettura spirituale del Signore degli Anelli (ll Cerchio, 2006), I Padri del deserto tra i francescani (Edizioni Messaggero, 2007) e Terra che diventa cielo. L’inabita-zione trinitaria in san Francesco (Edizioni Studio Domenicano, 2009), Sentirsi a casa. Paesaggi interiori ed esteriori (Edizioni Messaggero, 2016), L’essenziale è in-visibile agli occhi. Gli angeli nella tradizione francescana (Edizioni Porziuncola, 2019).
EMANUELE RIMOLI, nato a Castrovillari (CS), è francescano conventuale. Dopo la Scuola Militare Nunziatella di Napoli, ha ottenuto la Licenza in Antropologia Teo-logica presso la Facoltà Teologica Teresianum (Roma) e il Dottorato presso la Pon-tificia Facoltà Teologia San Bonaventura Seraphicum (Roma) dove è docente di An-tropologia Cristiana. Con Guglielmo Spirito, ha pubblicato: Dalla Santa Russia (Il Cerchio, 2008), Quale Cristo si cerca nel deserto? (Edizioni Messaggero, 2009) e Amici per sempre (Edizioni Porziuncola, 2010) e Figli nel Figlio. San Giuseppe nella spiritualità francescana (Edizioni Porziuncola, 2012).
Gli angeli non appartengono solo alla narrazione popolare e fiabesca, né alla galassia della cosiddetta New Age. Sono piuttosto il segno della presenza di Dio, strumenti di luce e di consolazione per ogni uomo. San Francesco è certamente un testimone privilegiato dell’incontro con questi mediatori celesti e le Fonti ne raccontano la sua particolare devozione. L’Autore, attraverso uno stile coinvolgente e scorrevole, a partire da numerosi scritti della tradizione francescana – di figure più o meno conosciute, lungo il corso della storia – propone un sorprendente e originale itinerario alla riscoperta e alla contemplazione della bellezza e della premura di Dio attraverso i suoi angeli.
Sentirsi a casa è un'espressione comune. Tutti intuiamo cosa significhi: riconoscere le cose che ci circondano e il paesaggio che ci è familiare, essere semplicemente se stessi, e, grazie a questa consapevolezza, aprirsi a nuove realtà. Poi c'è l'avventura: il desiderio di varcare soglie sconosciute per scoprire altri paesaggi. Questo capita altresì con le esplorazioni spirituali, attraverso paesaggi interiori vasti e inattesi. Il libro è un invito al viaggio, all'esplorazione di luoghi interiori ed esteriori: tra un "dentro", nell'animo, nel cuore, e un "fuori", tra le cose della vita, nel meraviglioso mondo del creato. L'autore, con delicatezza e profondità, indaga questo misterioso rapporto.
Il volume arricchito da una serie di lettere scritte con un'intensità e una profondità d'accenti non comuni, è un modo originale per rendere sempre più viva e attuale l'esperienza di fede di Giuseppe di Nazareth.
Le parole - dette o scritte - ci istruiscono, formano, plasmano, consolano. Ci rendono presenti l'uno all'altro. Tutto, infatti, è stato creato dalla Parola potente risuonata in seno ai Tre, e l'universo intero è una sorta di materializzazione di questa Parola. Così anche l'uomo. Anzi, soprattutto l'uomo, perché fu creato per mezzo della Parola rivoltagli dal Creato, affinché la sua vita si compisse nel dialogo con Lui, nella relazione.
Possono dunque le parole accogliere e dire, evocandola, la bellezza della relazionabilità?E se sì, com'è possibile?
Costantemente in bilico tra antropologia e teologia, il libro prova a fornire una risposta a questi interrogativi. E, dal momento che tutto è pieno di senso e bellezza - Nulla è senza voce! - prova a farlo attingendo anche alle innumerevoli suggestioni della letteratura.
Gli autori, narrando la storia di alcuni personaggi della Bibbia e della santità della Chiesa, evidenziano i tratti fondamentali dell'amicizia.
Dio dimora in noi, con noi. Questa verità di fede è una convinzione pervasiva e profonda, ovunque presente nell’Europa Occidentale, tra la fine del XII e la prima parte del XIII secolo. Anche l’avventura spirituale di Francesco di Assisi si sviluppa nel segno vivificante della Santa Trinità. Francesco sperimenta come Essa sia intimamente presente nei recessi del suo cuore.
Qui lo Spirito Santo forgia Francesco ad immagine del Figlio Unigenito dell’Altissimo Padre, resosi nostro fratello nell’umiltà dell’Incarnazione. Una verità disattesa, e forse sorprendente per molti, dato che solitamente si pensa al Poverello soltanto rapito davanti al Natale di Greccio e alle stigmate ricevute a La Verna.
Nella mitezza e nella povertà della sua vita, Francesco è una “terra diventata cielo”, abitato e trasfigurato dalle tre Persone divine. In queste pagine scopriamo che l’inabitazione trinitaria è il centro nascosto della sua vita in Dio e con Dio.
Contenuto
È un’opera a più mani – tutte francescane -, in cui confluiscono apporti da più sensibilità, dentro un’unità di fondo data dalla persona di Cristo e dal deserto. I riferimenti alla Scrittura hanno offerto un contesto ampio e fondante in quanto gli eventi biblici sottostanno sia alla radice dell’esperienza dei Padri, sia all’estensione delle dinamiche coinvolte, espresse nel linguaggio della grande letteratura, specie quella russa dell’800. È un modesto tentativo di riprodurre qualche riverbero dello splendore del mistero di Cristo, così come ci è stato tramandato dalla tradizione che risale ai Padri del deserto e ci raggiunge in un mondo post-moderno, assetato e disorientato nel deserto della propria drammatica solitudine.
Destinatari
Tutti, studenti e studiosi di francescanesimo.
Autore
ENZO GALLI è francescano conventuale. Dopo gli studi di legge e il baccalaureato all’Istituto teologico di Assisi (ITA), ha scelto la specializzazione in cristologia alla Facoltà San Bonaventura Seraphicum e alla Pontificia Università Lateranense di Roma. Si interessa all’integrazione fra teologia, spiritualità e scienze umane. EMANUELE RIMOLI, è francescano conventuale. Dopo la Scuola militare Nunziatella di Napoli ed il baccalaureato all’ITA, continua gli studi in antropologia teologica all’Istituto Teresianum di Roma, interessandosi al rapporto fra teologia e letteratura, soprattutto nei grandi autori russi dell’800. Ha pubblicato, assieme a Guglielmo Spirito, Dalla Santa Russia. Riflessioni francescane, Il Cerchio 2008. GUGLIELMO SPIRITO è francescano conventuale. Docente di spiritualità all’ITA, insegna anche alla Facoltà San Bonaventura Seraphicum di Roma, svolgendo una intensa attività accademica e come conferenziere in vari paesi dell’Unione Europea, così come in Russia ed Egitto. Si occupa di spiritualità patristica e letteratura. Tra le sue pubblicazioni recenti: Tra San Francesco e Tolkien. Una lettura spirituale del Signore degli Anelli, Il Cerchio 2006, I Padri del deserto tra i francescani, Edizioni Messaggero Padova 2007.