Il pontificato di Paolo VI ha rappresentato per molti osservatori il rinnovamento di una Chiesa che sembrava lontana dalle istanze del mondo secolarizzato. Al tempo stesso, la sua elezione al soglio pontificio ha segnato un momento di stretta continuità per i lavori del Concilio Vaticano II, convocato dal suo straordinario predecessore, Giovanni XXIII. Proprio alla volontà e alla forza riformatrice di Giovanni Battista Montini si devono le grandi innovazioni in virtù delle quali è ancora possibile domandarsi fin dove possa condurre lo spirito conciliare sempre presente nella Chiesa. Possiamo considerarlo il Papa che ha fatto entrare la Chiesa nella modernità. Da queste pagine emerge il ritratto di una personalità dal carattere affettuoso, portatrice di una concezione sublime del papato cui va aggiunta un'immensa capacità di amare e servire l'umano. Un pontefice che ha saputo rivedere formule, abiti, linguaggi e costumi percepiti quasi come anacronistici nel mondo contemporaneo, raggiungendo quell'assoluta semplicità necessaria alla trasmissione di una profonda spiritualità e di una carità vissuta e praticata.
Giovanni Battista Montini, sacerdote, arcivescovo di Milano, successore di Pietro dal 1963 e Padre della Chiesa del XX secolo. È qui ricostruito, anche grazie alla vicinanza fra l'autore e don Pasquale Macchi, segretario personale di Montini, il profilo biografico di Paolo VI, timoniere del Concilio Vaticano II, papa dell'incontro della Chiesa con la modernità e primo pontefice a visitare luoghi e culture lontane, in dialogo costante con il popolo e con i grandi della storia (madre Teresa di Calcutta, John Fitzgerald Kennedy, Martin Luther King). Delineò il nuovo volto della Chiesa cattolica, riportando il papato a uno stile di vita affine alla Chiesa delle origini. Un uomo, un papa, oggi santo.
«La vita», «Il Castello interiore», «Le Fondazioni», sino alle opere minori di Teresa d'Avila rappresentano un corpo unico capace di parlare con efficacia all'uomo del terzo millennio. Il linguaggio di Teresa, qui esigente, là consequenziale, fintamente distratto e falsamente inconsapevole, parla come parla il mondo d'oggi: per rimandi, schizzi, analisi ed effetti, che rendono difficile se non impossibile la traduzione perfetta. E non si tratta di un caso di captatio benevolentiae. Di qui, anzi, la nuova e invincibile scommessa di un volume con il testo a fronte. Descrizioni a flash diventano flashback cinematografici se un filo non conducesse lettere, parole e frasi da un saggio alla poesia, e da questa, tramite l'ironia, alle vette della spiritualità. Sì, perché i santi sono gli autentici istrioni del mondo di oggi e di sempre; Teresa ne fa parte, e con lei, in questo volume, è stata accolta la perenne sfida della parola.
In questo libro l’autrice mette in evidenza i tre aspetti fondamentali della personalità di don Giuseppe Tomaselli, definito “grande mistico, grande guaritore e grande esorcista”. In vita ricevette da Dio i principali doni mistici, in particolare quello della guarigione, esercitato attraverso il fluido mistico che gli fu trasmesso da Padre Pio e che, recandosi a San Giovanni Rotondo nella Casa Sollievo della Sofferenza pochi mesi dopo la morte di Padre Pio, irradiò su Elena Golia, ottenendole la guarigione dai postumi di una preoccupante malattia.
Fu anche servo fedelissimo di don Bosco, attivando gli ideali salesiani nel modo migliore, con la massima dedizione, onorando ed esercitando tutte le virtù cristiane.
Contiene gli straordinari messaggi di padre Pio ad un’anima mistica poco dopo la sua salita al Cielo!
Prima di convertirsi, Angela aveva condotto in gioventù una vita dissoluta.
Il suo radicale mutamento spirituale avvenne intorno all’età di 37 anni, in seguito a un’apparizione di san Francesco d’Assisi. Dopo la prematura scomparsa del marito e dei figli, Angela si dedicò ad una vita di perfetta povertà, entrando nel Terzo Ordine francescano e seguendo l’esempio di san Francesco.
Riflessioni storiche sulla spogliazione del Povero di Assisi
La manifestazione pubblica della propria nudità torna in almeno tre episodi importanti della vita di san Francesco: a Roma sul sagrato di S. Pietro, ad Assisi davanti alle autorità cittadine, e alla Porziuncola, al momento della morte. La spogliazione costituisce una delle chiavi di lettura più affascinanti e meno studiate della vicenda personale del santo di Assisi. Da questa constatazione nasce il libro che presentiamo: una riflessione sulle intenzioni di Francesco e sulle interpretazioni di questo gesto fiorite subito dopo la sua morte, per cercare di comprendere sino in fondo la vita e il messaggio del Povero di Assisi.
Marco BARTOLI professore associato di Storia medievale presso la LUMSA di Roma, discepolo di Raoul Manselli, è specialista in storia del pensiero e della vita religiosa degli ultimi secoli del medioevo occidentale, in particolare è conosciuto per le numerose pubblicazioni su Chiara e Francesco d’Assisi
Tra il 1981 e il 1983 il prof. Manselli venne invitato a tenere tre conferenze, con cadenza annuale, presso il Centro culturale “Angelicum” dei frati Minori di Milano.
Attraverso le registrazioni fortunosamente conservate, è stato possibile ricostruire il testo delle tre conversazioni, così da poterle riproporre in un volume ad un pubblico più vasto, alla vigilia del trentacinquesimo anniversario della morte del chiarissimo Professore.
Marco Bartoli, che di Manselli è stato discepolo, scrive nell’introduzione: «Vale la pena di rileggere queste pagine non solo per capire meglio Francesco d’Assisi, ma anche per capire la lezione di un grande storico italiano».
Raoul MANSELLI (1917-1984) è stato un grande storico italiano, specialista di storia medievale, del profetismo e dell'eresia colti come "inquietudini" del mondo medievale. Le sue ricerche e le sue pubblicazioni su Francesco d’Assisi e il suo Ordine rimangono a tutt’oggi essenziali.
«Un giorno, curiosando tra i libri esposti su una bancarella, fui attratto da una raccolta di testi sulla felicità. L’acquistai. Era introdotta da un’intervista al curatore. Tra l’altro, gli veniva chiesto: “Come mai tra gli autori scelti non c’è neanche un cristiano? Nemmeno san Francesco?”. La sua risposta fu lapidaria: “Perché il cristianesimo è rinunciatario; la letizia francescana non è la felicità”. Quella affermazione mi colpì come un pugno allo stomaco...». Da questa provocazione nasce il libro che presentiamo: un commento alle beatitudini di Gesù scegliendo come guida san Francesco. Nelle beatitudini Gesù ci fa partecipi del segreto della sua gioia, e san Francesco, con il suo esempio, ci apre la via per divenire come lui felici e pieni di purissima gioia.
CARLO DALLARI è un frate minore (francescano), specializzato in Teologia Ecumenica, docente presso lo Studio Teologico S. Antonio di Bologna, autore di numerose pubblicazioni.
Un dialogo che interroga e provoca
San Francesco riesce ad incontrare il Sultano Malik al-Kamil nel 1219, mentre gli eserciti stavano combattendo la V crociata. Apriva così uno spiraglio verso la possibilità di una nuova relazione con i musulmani, possibilità che poi suggerirà ai suoi frati nei testi scritti per loro (le due Regole). Quell’incontro continua a costituire una provocazione e una sfida anche per noi oggi, che a ottocento anni di distanza ancora stiamo cercando il modo di costruire una relazione non basata solo sulla paura o su un facile irenismo di facciata.
Manuel CORULLON , frate Minore (francescano) spagnolo, specializzato in Studi arabi e islamici, è da molti anni responsabile della Custodia francescana del Marocco, dove da secoli i frati custodiscono una presenza mite e operosa tra la popolazione.
Romanzo biografico su santa Elisabetta d'Ungheria, donna affascinante sia nei suoi aspetti freschi e gioiosi, sia nei suoi lati più bui e sofferti. La sua santità è la faticosa ricerca di equilibrio tra forze contrastanti, impersonate dalle sue guide spirituali: da una parte la letizia e l'entusiasmo dei francescani; dall'altra il cupo rigore e il gelido fanatismo di Corrado di Marburgo incapace di apprezzare la squisita bellezza del fiore che coltiva. La protagonista e i personaggi principali sono pennellati con vigore, così come il contesto storico: la potenza crescente dei langravi di Turingia e Sassonia, l'ascesa dei Cavalieri Teutonici, gli inizi del francescanesimo, la crociata e l'imperatore Federico II.
Francesco e Pietro di Bernardone. Due mondi. Due visioni della vita. Nella spogliazione nasce Francesco, e Bernardone, per così dire, muore. Ma è proprio così? Oppure, in questo cuore di padre, la scelta del figlio mette, nonostante tutto, un seme di risurrezione? E’ in questa paradossale tensione che il Santo della pace ha dovuto combattere per diventare l’uomo nuovo del vangelo.
Il presente saggio di Pietro Maranesi - noto studioso di francescanesimo - in qualche modo riapre i giochi. Almeno disegna una prospettiva originale e mostra che Francesco continua a portarsi dentro il padre, più di quanto non si direbbe, almeno più di quanto lascino intendere le Fonti. Dopo la lettura di queste pagine, l’episodio della spogliazione apparirà di certo in una luce più completa (dalla prefazione di Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi).
L’Ave Maria è una preghiera familiare, la prima che abbiamo imparato da bambini. E’ la preghiera che spesso ricorre spontaneamente sulle nostre labbra specie nei momenti bui, più difficili, quelli in cui cerchiamo vie d’uscita nei momenti di prova, quando siamo in croce. La preghiera più semplice, eppure più soggetta al logorio dell’abitudine, in cui si impastano in maniera mirabile la fede biblica, la tradizione e la devozione della Chiesa.
L’Autore, in queste pagine, ci aiuta a cogliere la ricchezza dell’Ave Maria con lo sguardo particolare di Francesco d’Assisi, attraverso le tracce da lui lasciate nei suoi scritti o che i biografi hanno fatto risalire alla viva voce del Santo.