Don Tonino aveva di certo intuito che la dignità non è questione di riconoscimento dell'altro. Così come è. Vale per le donne, ma non solo per loro.
Non vorremo però anche noi, come lui scrive a Myriam, essere accusati “di aver fornito imprudentemente ai circoli femministi pericolosi argomenti biblici, strumentalizzabili per le loro rivendicazioni”. Ma vorremmo che queste pagine fossero usate, e le donne soprattutto le usassero, per fare battaglie per riconoscere la dignità a ognuno e ovunque. Al di là delle quote e delle appartenenze. Perché la salvezza è universale: la facciamo tutti ed è un diritto di tutti
Questa Via Crucis, don Tonino Bello l'ha offerta al Signore e alla Madre di Cristo nell'aprile 1993, a pochi giorni dalla sua morte. È la sua Via Crucis, proposta semplicemente a braccio nel momento supremo come preghiera spontanea. Un inedito, elargito dal fratello Marcello Bello, perché non vada smarrito e ritorni efficace
Le parole umili e appassionate di don Tonino Bello, uomo di pace e speranza. Una vita spesa per gli ultimi, fedele agli insegnamenti di Cristo, lontana da ogni ostentazione di potere e rivolta sempre ai più bisognosi. In questo volume le parole di don Tonino Bello risuonano più vive che mai, pronte a consolare i più deboli e a tener fede al suo impegno per la pace. Promotore della costituzione di gruppi Caritas in tutte le parrocchie della diocesi, fondatore di una comunità per la cura delle tossicodipendenze, lasciò sempre aperti gli uffici per chiunque volesse parlargli e spesso anche per i bisognosi che chiedevano di passarvi la notte. "Gesù ha bisogno del nostro apporto. Capite come siamo importanti? Capite come è essenziale anche il nostro contributo, la nostra disponibilità, la nostra capacità di rivestirci dei sentimenti di Cristo, di indossare la sopravveste e di gettarci nel mare, ma con generosità missionaria veramente grande? E benché fossero tanti i pesci, la rete non si spezzò". Antonio Bello (1935-1993), per tutti don Tonino, è stata una delle voci più fresche, originali e indimenticabili della Chiesa degli ultimi decenni. Presidente nazionale del movimento "Pax Christi", dedicò tutta la sua vita ai più deboli del popolo di Dio. E alla Chiesa dedicò anche la propria passione, dopo essere stato colpito da un male incurabile che lo condusse a Dio.
"E alla cultura della musica e dell'arte, è possibile far intendere che lo struggente, insoddisfatto, bisogno di comunione, inscritto nei ritornelli delle canzoni o nei cromatismi di una tela, è il sacramento dell'inquietudine che può placarsi solo in te, Signore?
E nella cultura degli Islamici che ci passano vicino, o dei viandanti Indù, approdati da sponde lontane, sarà mai possibile trovare feritoie per il passaggio delle tue verità?" (da Preghiera a Cristo di don Tonino Bello)
"Questa messa laica e sparsa segue le indicazioni desunte nelle numerose riflessioni elaborate dalla stesso do Tonino sulla liturgia eucaristica. Una chiave per me utile è stata l'idea, più volte sostenuta dal vescovo di Molfetta, che La messa dovrebbe metterci in crisi ogni volta e che ci dovrebbe scaraventare fuori, allontanarci dalla ripetizione del già visto per orientarci verso l'inedito. Perchè, come scriveva don Tonino, La pace è finita, andate a messa. Chè se vai a messa è finita la tua pace." Michele Lobaccaro
"Efeso è ancora addormentata.
Ma laggiù, il tempio di Artemide, nelle sue cento colonne di marmo, scintilla ai primissimi chiarori dell'alba.
L'Oriente si tinge di santità.
E nel cielo, di un bianco battesimale, sotto le Pleiadi, è spuntata la stella del mattino.
Buona giornata, Maria!"
"Queste pagine, che non derivano da una elaborazione autonoma e soggettiva, ma da una sorta di scrittura collettiva, sono preziosa indicazione di una strada cje potrebbe far crescere le nostre comunità verso una vera maturità di fede e verso una dignità di autentica partecipazione.
Sono pure avvertimento ad evitare il rischio di teorizzare senza condividere ed esortazione pacata, ma decisa, a credere che il Signore dona lo Spirito senza misura.
Questo libro mostrerà, a chiunque lo legga con attenzione, che il vescovo Antonio Bello era davvero, come è stato scritto da lui, 'un utopista illuminato con i piedi per terra'".
Card. Silvano Piovanelli
"Più che dissipare l'ombra di Caino, dobbiamo accoglierla. Perchè ci talloni in termini critici.
Si dice: "non voglio neanche vedere l'ombra di te" quando uno ci sta sullo stomaco. Invece noi l'ombra di Caino non dobbiamo scrollarcela di dosso, ma dobbiamo accoglierla e dissipare, semmai, lo spirito di Caino che è in noi."
Il rapporto con l'altro, con il diverso, con coloro cioè che non erano riducibili alla sua norma, il Signore l'ha sfuggito o l'ha cercato?
L'ha dribblato o l'ha provocato?
L'ha temuto o l'ha desiderato?
E quando è avvenuto il confronto con l'altro, Gesù ne ha rispettata l'identità o l'ha violentata?
Nelle sue relazioni umane con il diverso, prevale in Gesù il "riconoscimento dell'alterità" o la "smania dell'omologazione"?
I cristiani? "Cantori dell¬πarcobaleno", capaci di passare dalla "cultura del lamento" al "culto della speranza". Ma quali impegni suscitare per promuovere "cieli nuovi e terre nuove" nel "terribile quotidiano"? Don Tonino invita a riflettere e a effettuare alcune "transumanze".
Mons. ANTONIO BELLO (1935-1993) ha indicato con la parola, con gli scritti e la testimonianza un sentiero di rinnovamento autentico della vita cristiana, basato sull’attenzione e la disponibilità al servizio.
L'espediente non è nuovo. Quello, cioè, di ricorrere alla finzione epistolare per mettersi in contatto con i personaggi della storia. Forse, però, è la prima volta che viene praticato il tentativo di scrivere ad alcuni protagonisti biblici, e per giunta del Vecchio Testamento, allo scopo di leggere, attraverso vicende lontane, il senso di certi avvenimenti vicini, e, conversando familiarmente con loro, interpretare l'enigma delle scelte nodali della civiltà contemporanea.
Un Kit con un DVD contenente un documentario storico più un agile volume a firma di Claudio Ragaini.
Come scritto nell'introduzione: "La biografia di don Tonino ha radici nella sua terra e nel suo tempo. Una terra solare e accogliente come il Salento. Un tempo di fermento come quello del Concilio.
É una biografia, la sua, che ha il sapore della profezia, come le immagini del cortometraggio firmato da Alessandro Torsello ci fanno vedere. Ad accompagnare le immagini, la riflessione di Claudio Ragaini "don Tonino e il suo tempo conciliare" al convegno voluto dalla diocesi di Molfetta, Giovinazzo, Ruvo e Terlizzi celebrato a dieci anni dalla sua morte, il cui titolo fu appunto “don Tonino, vescovo secondo il Concilio”.
Immagini e parole per rinnovare l’invito della Gaudium et Spes: “ Le gioie e le speranze, le tristezze degli uomini di oggi…”".
All’inizio degli anni Sessanta don Tonino Bello fu a Bologna dove studiò teologia nel seminario dell’Onarmo. Successivamente fu a Roma, dove accompagnò il suo vescovo alle sedute del concilio Vaticano II. Nello stesso tempo si iscrisse all’Università Lateranense dove conseguì la laurea in teologia nel 1965, l’anno della conclusione del Vaticano II.
I Congressi eucaristici e il loro significato teologico e pastorale è appunto la tesi di laurea di don Tonino Bello. Scritta durante il concilio, la tesi nasce dalla teologia preconciliare ma respira già la nuova impostazione. In questo senso essa è un documento significativo che rende conto della maturazione di don Tonino Bello e insieme di un cambiamento epocale.
All’interno della produzione letteraria di don Tonino la tesi di laurea acquista un significato tutto particolare. Nel clima del Congresso eucaristico nazionale essa invita a ripartire dai recinti del mistero per recare al mondo il segno vivo dell’amore di Cristo.
Destinatari
Sacerdoti, religiosi.
L’autore Antonio Bello, conosciuto come don Tonino, fu ordinato sacerdote nel 1957. Impegnato a favore degli ultimi, nel 1985 fu incaricato di guidar Pax Christi, il movimento cattolico internazionale per la pace. È in corso il processo di beatificazione. Presso le Edizioni San Paolo sono state pubblicate numerose sue opere, tra cui ricordiamo: Maria, donna dei nostri giorni (200114), Alla finestra la speranza (200214), Cirenei della gioia (20004), Vegliare nella notte (1995), Il Vangelo del coraggio (1996), Le mie notti insonni (20023), La speranza a caro prezzo (19992), Non c’è fedeltà senza rischio (2000), Benedette inquietudini (2001), Servi inutili a tempo pieno (2002) e Il Rosario. Preghiere e riflessioni di Don Tonino Bello (2008).