
«Misericordia, misericordia, misericordia»: una delle parole più care a papa Francesco, che nella festa dell'amore misericordioso dichiara santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Pochi giorni dopo viene elevata agli altari Madre Speranza, la mistica che non ha esitato a chiedere al Signore: «Annegami nell'abisso del tuo amore misericordioso». Il teologo Valentino Salvoldi propone un percorso a due voci intorno al tema della misericordia, scoprendo la consonanza tra Madre Speranza e papa Francesco: la stessa fede, la stessa spiritualità, la stessa semplicità, lo stesso amore per Dio e per questa umanità, affascinata dalla divina misericordia.
VALENTINO SALVOLDI, missionario, è professore di filosofia e teologia morale. Già docente di antropologia culturale all’Accademia Alfonsiana in Roma, è professore visitatore dei seminari delle giovani chiese (Africa e Asia). Ha creato un vasto movimento di solidarietà con i popoli del Sud del mondo. È autore di numerosi libri, scritti con stile semplice e tradotti in molte lingue.
Il primo sentimento di una persona è percepirsi creatura e non pensarsi il Creatore. La piccolezza di fronte alla grandezza di Dio, però, non significa l'annichilimento dell'umano: è la nostra verità più autentica. Anzi, la scelta di Dio di farsi carne in Gesù svela la dignità "divina" di ogni persona. Ciascuno di noi dunque vive una duplice dimensione: la coscienza della piccolezza ma anche lo stupore di sapersi scelto e amato dal Padre. Da questa tensione scaturisce il desiderio, che - secondo Jorge Mario Bergoglio, discepolo di Ignazio di Loyola - è elemento essenziale dell'animo umano: "Il desiderio racchiude la chiave segreta di ogni esistenza. In esso risiede il tesoro del cuore", scrive il futuro papa in queste pregnanti meditazioni degli anni Ottanta, quando era gesuita in Argentina. Un testo da leggere e meditare per vivere gli Esercizi spirituali insieme al pontefice che sta rivoluzionando la Chiesa.
La vita dello spirito è la lotta contro il Nemico della natura umana, lo "spirito cattivo" che ci fa pensare di essere capaci di tutto o paradossalmente - di non servire a nulla. Ogni esperienza spirituale attraversa tre momenti: la croce, la risurrezione e la pace successiva ad esse. Ma proprio la tranquillità può risultare una trappola per chi vuol prendere sul serio la propria umanità aperta a Dio. C'è bisogno di vivere l'inquietudine della lotta, la ricerca appassionata e controcorrente, a volte intessuta di martirio, del "Dio sorpresa". Per tale motivo l'allora padre Bergoglio, in queste meditazioni ricche di radicalità evangelica e improntate alla tradizione ignaziana, mette al bando le malattie interiori che inffiacchiscono la vita di fede: lamentele, scontentezze, incertezze, infedeltà che trattengono la persona dal dono completo di sé. Francesco mette tutti davanti a un bivio: rimanere prigionieri dei nostri meschini orizzonti oppure scegliere la prospettiva, sempre più alta e ariosa, di Dio.
Perché sant'Ignazio di Loyola ha fondato i gesuiti? Voleva riunificare due dimensioni che la modernità, segnata dalla Riforma di Calvino, aveva disgiunto: il cuore e la ragione, il pensiero e le emozioni. È quanto afferma il gesuita Jorge Mario Bergoglio nei testi qui presentati per la prima volta al lettore italiano. Da questa separazione derivano - secondo il futuro papa molti degli snodi oscuri della storia moderna: il primato assoluto della scienza rispetto all'etica; la separazione della società in classi contrapposte; l'annullamento del popolo, disprezzato da élite che usano un "potere senza cuore"; la fine dell'unità della Chiesa. Con la finezza di un pensiero plasmato dall'umanesimo cristiano, Bergoglio ci aiuta a comprendere il "segreto" della Compagnia: "Ignazio è l'uomo che rende possibile il dialogo tra la parola di Dio e la cultura della sua epoca; quel dialogo si fa istituzione". Pagine da gustare per conoscere l'appartenenza più intima di papa Francesco. Inedito in italiano.
Questa pubblicazione è un tentativo di presentazione del pensiero sociale di Francesco, Pontefice proveniente dalla lontana Argentina - paese preda di una forte stratificazione sociale, corruzione e miseria.
In vista del prossimo convegno nazionale ecclesiale di Firenze del 2015 In Cristo Gesu' un nuovo umanesimo, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana, il volume propone un approccio teorico-operativo al tema della ''nuova evangelizzazione'' a partire dal magistero di Papa Francesco che sia nell'enciclica Lumen fidei sia nell'esortazione apostolica Evangelii gaudium invita tutti i battezzati a un nuovo slancio missionario senza remore e timori. La chiesa tutta e' invitata a riprendere nuovamente il largo anche in quelle terre tradizionalmente cristiane, ma bisognose nuovamente di essere raggiunte al lieto annuncio del Vangelo. Il libro si divide in tre parti: la prima prospetta una riflessione teorica sul rapporto evangelizzazione e promozione umana; nella seconda si presentano 10 percorsi operativi per le comunita' ecclesiali; nella terza si trova un'antologia per ulteriori approfondimenti.
Il volume si presenta articolato in tre parti: la prima invita ad una riflessione teorica sul rapporto evangelizzazione e promozione umana; nella seconda si propongono dieci percorsi operativi per le comunità ecclesiali a servizio della nuova evangelizzazione e nella prospettiva della sinodalità; nella terza di offre un'antologia ragionata di alcuni scritti e discorsi di Jorge Mario Bergoglio/Papa Francesco.
"Mi chiamo Jorge Bergoglio e quest'anno sarò il vostro professore di letteratura spagnola e di psicologia." Nel 1964 il Papa è impegnato nel suo periodo di noviziato. Ha ventisette anni ma ne dimostra meno. E i suoi studenti, allievi del Collegio dell'Immacolata di Santa Fe, il più antico del paese, non tardano a chiamarlo "carucha", "faccia di bimbo". Lui, in realtà, è uomo metodico, perseverante, che ha la ferma intenzione di tirar fuori il meglio da quei ragazzini. Di fronte allo spirito di ribellione adolescenziale, il giovane Bergoglio accetta la sfida educativa come una battaglia personale, con la quale spera di rivelare il lato migliore dei suoi allievi. Ma per lui questa è solo una parte della missione: pretende molto di più, vuole renderli testimoni di Fede. Spiegando in maniera dettagliata e convincente quello che Cristo ha fatto per gli uomini, è riuscito infatti a raggiungere il cuore degli studenti. E i ragazzi, racconta Jorge Milia, giornalista argentino e suo allievo, lo stimavano nel profondo perché era capace di orientare i loro comportamenti, dimostrandosi sempre molto chiaro con chi era alla ricerca di una risposta. Il bello di Bergoglio, ricorda l'autore, "è che non esistevano mai porte chiuse. Ricercare, curiosare, queste erano le parole d'ordine". Grazie a lui i ragazzi hanno conosciuto anche i film di Ingmar Bergman, le idee non proprio ortodosse di Teilhard de Chardin, i libri di Albert Camus, e hanno incontrato Jorge Luis Borges.
Dopo le dimissioni del precedente "amministratore delegato" - papa Ratzinger - la Chiesa ha terminato definitivamente la "stagione dei saldi". Con papa Bergoglio ha aperto una nuova era, affrontando alla radice l'ormai riconosciuta obsolescenza del prodotto - la Dottrina cattolica - e una evidente inadeguatezza di fronte alle istanze della società moderna. Per dare un segno di vicinanza con i suoi "consumatori" - i fedeli - papa Francesco ha dato avvio alla riforma dello IOR, alla costituzione di un Consiglio di Amministrazione di otto saggi cardinali, a un ripensamento globale della sua "rete vendita" di vescovi, sacerdoti e cardinali, giungendo addirittura a intraprendere l'insolita iniziativa di un sondaggio a livello mondiale su come le parrocchie affrontano oggi questioni sensibili: controllo delle nascite, divorzio, unioni omosessuali. La rivoluzione della Chiesa è in corso e le sorprese non mancheranno. Questo papa ha dimostrato non solo di essere un grande comunicatore, ma un maestro di leadership, uno stratega in grado di mettere in atto il "marketing del significato": una grande operazione di recupero di valori autentici capace di scatenare una rivoluzione etica non solo in ambito ecclesiale, ma anche politico, economico e mediatico.
"Il Papa quello nuovo è venuto perché quello vecchio aveva 86 anni. Allora se ne andò via. Allora venne quello nuovo". Semplicemente... Federico, III elementare. Questo volume ripercorre l'inizio del pontificato di Francesco attraverso lo sguardo dei più piccoli, uno sguardo che percorrendo le vie della curiosità, dello stupore e della semplicità rimette il lettore davanti a quell'uomo vestito di bianco che la sera del 13 marzo si è affacciato al "balcone". "Quando ho visto la fumata bianca ero contentissimo, poi quando dalla finestra è uscito il Papa è stato molto più bello"... a raccontare sono i bambini di Roma. Con le loro descrizioni: "Indossa un vestito tutto bianco e un cappellino bianco". Con i loro ricordi: "Si è affacciato e ha detto a tutte quelle persone: buonasera". Con quello che hanno captato: "Ho visto in televisione che aveva rifiutato l'anello d'oro e ho capito che è molto buono e gentile". E quello che gli è successo: "Gli Angelus con lei li preferisco a una partita!" Con le loro impressioni: "È molto buono anche se non l'ho mai visto in azione...però me lo immagino". Con le loro riflessioni: "Ha fatto fermare la papamobile e ha camminato tra la gente, forse perché in sé ha tanto amore da condividere con il suo popolo". Con le loro domande... tante: dormi sempre col pigiama bianco? A che via vivi? Secondo te perché sei stato eletto? Se Gesù perdona tutti perché esiste l'inferno? E con un desiderio: "Che rimarrai con noi ancora per un bel po'".
Ha spezzato l'immagine di una Chiesa matrigna, ha rifiutato la pompa imperiale, non conosce barriere tra credenti e non credenti, nessun pontefice europeo ha vissuto come lui la miseria degli emarginati, è vicino alle angosce di uomini e donne di ogni credo. È immerso nella modernità, pratica la tenerezza e la compassione. Ma in Vaticano crescono le resistenze ai suoi audaci programmi di rifondazione della Chiesa come la partecipazione dei vescovi al governo ecclesiale, l'inserimento di donne ai vertici decisionali, l'approccio nuovo a divorziati e omosessuali. Ripulire lo Ior e le finanze vaticane è una fatica immane. L'episcopato italiano è un problema per il papa argentino. La rivoluzione è agli inizi: l'esito è incerto e il tempo non è molto. "Francesco tra i lupi" è la storia, mai raccontata prima, delle sfide nascoste alla rivoluzione di Bergoglio e dell'opposizione al papa più popolare dei nostri tempi, con particolari inediti sulla sua elezione.
"Care famiglie, mi presento alla soglia della vostra casa per parlarvi di un evento che, come è noto, si svolgerà nel prossimo mese di ottobre in Vaticano. Si tratta dell'Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi, convocata per discutere sul tema 'Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell'evangelizzazione'. Oggi, infatti, la Chiesa è chiamata ad annunciare il Vangelo affrontando anche le nuove urgenze pastorali che riguardano la famiglia..."
"Cari giovani, è impresso nella mia memoria lo straordinario incontro che abbiamo vissuto a Rio de Janeiro, nella XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù: una grande festa della fede e della fraternità! (...) La prossima tappa del pellegrinaggio intercontinentale dei giovani sarà a Cracovia, nel 2016. Per scandire il nostro cammino, nei prossimi tre anni vorrei riflettere insieme a voi sulle Beatitudini evangeliche, che leggiamo nel Vangelo di san Matteo (5,1-12). Quest'anno inizieremo meditando sulla prima: 'Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli' (Mt 5,3); per il 2015 propongo 'Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio' (Mt 5,8); e infine, nel 2016, il tema sarà 'Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia' (Mt 5,7)."