Le intelligenze artificiali permeano molti aspetti del vivere quotidiano: fare una ricerca in internet, chiedere un prestito, cercare lavoro e anche conoscere una persona attraverso una piattaforma avviene mediante l'azione di vari algoritmi di intelligenza artificiale. Queste tecnologie, proprio perché presenti sullo sfondo dell'esistenza, diventano pressoché invisibili e ci sono sconosciute nella loro vera natura. Cercare di rendere visibile e comprensibile l'azione di questi strumenti onnipresenti e chiedersi cosa fare per gestirli e come non estromettere l'uomo dal decidere è l'obiettivo di questo testo. Il libro affronta la sfida di mantenere l'umanità capace di controllo in un epoca in cui la macchina si fa capace di surrogare le decisioni umane. Cosa la macchina può fare senza il controllo umano? Che decisioni può prendere? Come gestire gli eventuali esiti nefasti di questa delega? Ma soprattutto come far sì che la persona rimanga sempre al centro di quei processi vitali per la sopravvivenza della nostra specie e per una pacifica convivenza sociale?
Il pensiero incompleto è un pensiero che non si chiude, che non alza muri alla riflessione: è un pensiero che pone sfide al dialogo. Non è definitivo, statico o coercitivo. È invece curioso, aperto, creativo, alla ricerca inquieta. L'espressione è stata usata da papa Francesco per definire il tratto intellettuale del gesuita. Ma chi sono i gesuiti? E, soprattutto, cosa c'è del gesuita in papa Francesco? Questo libro si propone di rispondere – in modo «incompleto» – alla domanda, rivolgendosi al credente e al non credente in Dio, nella consapevolezza che affrontare tali questioni porta inevitabilmente a ragionare su cosa sia la Chiesa e a misurarsi con l'idea di Dio, sia essa accolta o negata. «Il papa gesuita», pertanto, parla di libertà e laicità, in un itinerario in parte biografico dell'autore – laico e studioso di filosofia –, che oggi è officiale della Santa Sede di papa Francesco e che ha sempre frequentato i gesuiti.
Vittorio V. Alberti (Roma, 1978), filosofo e scrittore, direttore della rivista «Sintesi Dialettica» (www.sintesidialettica.it), già docente di Filosofia (P. Università Lateranense), è officiale del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Ha collaborato o collabora con il Cortile dei Gentili, l'Istituto L. Sturzo, l'Enciclopedia G. Treccani, Rai-Educational, la Fondazione A. Fanfani, il Consorzio Baicr, il Centro sperimentale di cinema, «l'Espresso», «Aggiornamenti Sociali», «La Civiltà Cattolica», «Nuova Storia Contemporanea», «Reset», «Liberal», «l'Unità», «Le Conquiste del Lavoro». È autore o curatore dei volumi Il mondo di Leone XIII (2006), La DC e il terrorismo nell'Italia degli anni di piombo (2008), Nuovo Umanesimo, Nuova Laicità (2012), Il concetto di pace (2013).
Indice
1. Premessa orizzontale; 2. Libertà nella giustizia e laicità; 3. Conosci te stesso e Sapere aude. Pensiero incompleto, pensiero in movimento; 4. In vesta di pastor, lupi rapaci. La rinuncia (gesuitica?) di Benedetto XVI al papato; 5. Ignazio di Loyola. Inquieta pace, battagliera liberazione, tormentosa ricerca; 6. Cercare e trovare: gli Esercizi spirituali; 7. I gesuiti; 8. «Mi sento gesuita e la penso come gesuita»; 9. Io a Santa Marta. L'anticlericalismo non antiecclesiastico; 10. Libertà va cercando, ch'è sì cara; Bibliografia essenziale; Indice dei nomi.
Questa Storia della letteratura italiana in quattro volumi (ora in veste rinnovata e corretta, aggiornata fino al 2012) attraversa tutta la tradizione della letteratura del nostro paese, fornendo tutti i necessari dati informativi e tenendo conto dei risultati degli studi degli ultimi decenni: affollato e ricchissimo panorama delle esperienze e dei testi che hanno costruito nei secoli il senso dell'essere italiano, che hanno proposto modelli di esistenza di portata universale, in drammatico rapporto con le diverse situazioni storiche e con l'orizzonte europeo e mondiale. Questo di Ferroni è il manuale "classico", di fine e di inizio millennio, sostenuto da una cura appassionata per la condizione attuale della letteratura; ed è anche un racconto, non costruito su schemi storici astratti, ma in continuo ascolto del valore delle opere, della vitalità delle esperienze a cui esse danno voce.
Tra il XVI secolo e il primo Ottocento si compie un silenzioso e profondo fenomeno: quello di una crescente alfabetizzazione e scolarizzazione e, più generale, di una maggior sollecitudine nell'educazione dei figli. Nel frattempo, si perfeziona la cultura pedagogica, che assume la fisionomia di un sapere dalle caratteristiche e dai metodi propri. Attraverso le pagine del libro (corredato da una notevole sezione antologica) scorrono le vicende alla radice della nostra cultura educativa e scolastica. Scorrono altresì le biografie, le proposte e soprattutto le vicende di educatori, intellettuali, uomini di chiesa e politici che hanno legato il loro nome alla causa dell'educazione come Comenio, Calasanzio, Locke, La Salle, Rousseau, Filangieri, Pestalozzi, Fröbel, Aporti, don Bosco.