
"Gesù vi dà la forza" è un libro illustrato per ragazzi, in particolare per i cresimandi e per coloro che stanno iniziando il percorso di preparazione al Sacramento della Confermazione. In questo libro Papa Francesco guida alla scoperta del valore e del significato della Cresima, attraverso alcune omelie che, da cardinale, ha pronunciato ad alcuni cresimandi della Diocesi di Roma, riconoscendo senza timore che "Gesù è l'unico che può fare nuove tutte le cose". Il libro contiene inoltre il racconto - a cura di Daniele Ciacci della vita di alcuni Santi e Beati, morti da giovani per testimoniare l'incontro con Gesù che ha cambiato la loro vita. Da queste storie emerge con chiarezza che il cristianesimo compie la vita di ogni uomo, ricordandoci - con le parole di Papa Francesco - che "non noi, ma Gesù ci dà la forza per essere cristiani veri". Età di lettura: da 11 anni.
Benedetto XVI ha rinunciato al ministero petrino richiamando la Chiesa alla necessità di affrontare con vigore le sfide del nostro tempo. Dopo questo gesto «rivoluzionario» è stato tutto un convulso susseguirsi di eventi, suggestivi, commoventi, drammatici, imprevisti. Trascorso poco più di un mese da quel giorno viene eletto Papa il card. Jorge Mario Bergoglio. I gesti e il linguaggio di papa Francesco hanno raccolto il testimone di papa Benedetto, evocando da subito l’immagine di una chiesa povera, piena di speranza e di misericordia.
P. Antonio Spadaro, direttore della prestigiosa rivista «La Civiltà Cattolica», ricostruisce questo passaggio epocale dal suo privilegiato punto di osservazione, interrogandosi sul suo significato e sulle prospettive per il futuro. Essendo gesuita, e dunque formato alla stessa scuola spirituale di papa Francesco, p. Spadaro riconosce i tratti specifici della spiritualità di Ignazio di Loyola, il fondatore della Compagnia di Gesù, che plasmano lo stile di vita, di preghiera e di azione del nuovo Vescovo di Roma.
Queste pagine, in definitiva, aiutano a comprendere che abbiamo vissuto – anzi, stiamo ancora vivendo – un’esperienza davvero unica di riforma e di amore per la Chiesa.
Antonio Spadaro (1966), gesuita, è il direttore della rivista «La Civiltà Cattolica». È inoltre Consultore del Pontificio Consiglio della Cultura e del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Autore di molti volumi sulla cultura contemporanea, ha riservato una speciale attenzione a due temi: quello del rapporto tra la cultura umanistica, specialmente letteraria, e la fede; e quello della teologia al tempo in cui Internet e i media digitali hanno un forte impatto sul modo di pensare (Cyberteologia. Pensare il cristianesimo al tempo della rete è il suo titolo più recente). È molto attivo anche in Rete con il suo blog cyberteologia.it e il suo account twitter @antoniospadaro.
Un piccolo libro che raccoglie alcuni dei pensieri più significativi dei primi interventi di Papa Francesco e fotografa con alcune immagini la sobrietà e la spontaneità del suo ministero.
La preghiera scritta da papa Francesco e subito amata da tutti!
Spesso non preghiamo perché pensiamo che sia difficile farlo o che sia difficile ricordare tutte le cose per cui pregare.
Allora, ecco qui un piccolo sussidio per ricordare ciò per cui devi pregare: osserva la tua mano, in particolare le tue cinque dita.
Un invito alla preghiera scritto da papa Francesco una quindicina di anni fa quando era ancora vescovo di Buenos Aires. Un piccolo percorso di preghiera in cinque tappe... “sulla punta delle dita’’.
Il più famoso e influente vaticanista statunitense presenta in questo libretto le dieci parole d‚'ordine che emergono dai primi giorni di pontificato di papa Francesco: dalla Chiesa povera per i poveri‚ al richiamo alla misericordia e alla tenerezza di Dio, dall‚'importanza dell‚'unità nella Chiesa e fra le Chiese alla capacità di parlare con il sorriso a un mondo preoccupato per l‚'avvenire. Quasi dieci "encicliche" in miniatura, il primo fondamentale messaggio "Urbi et Orbi" del nuovo vescovo di Roma.
A cinquant'anni dal Vaticano II si moltiplicano in tutto il mondo i gruppi che chiedono un rilancio dello spirito conciliare e l'avvio di una nuova stagione di riforme. Le proposte vanno dall'abolizione dell'obbligo del celibato all'ordinazione sacerdotale delle donne, dalla partecipazione delle comunità cristiane alla scelta di vescovi e parroci a una più effettiva collegialità episcopale attorno al papa, dall'accesso dei divorziati risposati ai sacramenti al superamento di ogni discriminazione verso le minoranze sessuali. A queste sollecitazioni Roma ha sino ad ora risposto solo sanzionando i loro promotori oppure con provvedimenti in direzione opposta, preferendo la strada dell'irrigidimento disciplinare e del rilancio della "identità cattolica" tradizionale. Di queste tensioni il libro da conto. Partendo dalla ricostruzione delle recenti vicende esemplari, come il pensionamento anticipato imposto al vescovo australiano di Toowoomba, mons. Bill Morris, e il contenzioso ancora aperto tra i dicasteri romani e la Conferenza delle superiori delle suore statunitensi, queste pagine, riscattandoli dal silenzio, offrono un compendio finalmente completo dei principali movimenti riformatori che negli ultimi anni sono sorti soprattutto in Europa, in particolare a partire dal clamoroso caso dei "preti disobbedienti" austriaci. Movimenti che in questa fase nuova possono tornare a sperare in un dialogo e confronto.
Bernardo di Chiaravalle dedicò questi consigli a Eugenio III, suo discepolo e Papa dal 1145 al 1153, in un periodo estremamente difficile per la Chiesa di Roma. Gli scandali, la diffusione delle eresie e il malcontento popolare, guidato dalla predicazione del riformatore Arnaldo da Brescia, costrinsero più volte il Pontefice all'esilio. In questo clima di incertezza spirituale e instabilità politica, una situazione di emergenza che aveva strappato il monaco dalla vita contemplativa, Bernardo mette in guardia l'ex-discepolo su coloro che lo circondano e sull'ambiente che si troverà ad affrontare: "Puoi mostrarmene uno che abbia salutato la tua elezione senza aver ricevuto denaro o senza la speranza di riceverne? E quanto più si sono professati tuoi servitori, tanto più vogliono spadroneggiare". Mescolando sapientemente intelligenza politica ed esortazione spirituale, Bernardo non si limita alla critica dei mali della Chiesa, ma richiama il nuovo Papa ai suoi doveri, ad essere sempre pronto a eseguire la volontà di Dio, ad assomigliare agli angeli, nei quali "la contemplazione e l'azione coesistono in maniera armonica e complementare".
Questo breve saggio vuol offrire una breve analisi della figura di papa Francesco nel suo primo mese di pontificato. Ciò che lo distingue dagli scritti che stanno accompagnando il "cammino" del vescovo di Roma è il fatto che l'Autore non concede nulla alla cronaca e all'aneddotica, pur rivelatrici di una visione e di uno stile pastorale, ma cerca di andare al cuore della spiritualità di papa Francesco e di cogliere i segni profondi del suo nuovo modo di portare la "buona notizia" del Vangelo.
"Tutto ci sembra un colpo d'ala. Una "carezza" che Dio ha voluto dare non solo alla Chiesa, ma all'umanità ferita. Alla scuola di Francesco, diciamo la nostra lode". Riflessioni da Assisi, la città del Poverello, di cui il Papa ha assunto il nome.
Dopo quasi un mese dall'elezione al Soglio Pontificio di Papa Francesco la Libreria Editrice Vaticana pubblica il primo volume contenente tutti i discorsi e le omelie pronunciati dal Santo Padre in questi primi e intensi giorni del suo pontificato, dalla sera in cui è stato eletto, fino alla benedizione Urbi et Orbi della Domenica di Pasqua e al discorso del Lunedì dell'Angelo. E' presente inoltre un'appendice con un breve profilo biografico di Papa Francesco.
Il 16 ottobre 2010 a Buenos Aires, nella XIII Giornata di Pastorale Sociale, il cardinale Jorge Mario Bergoglio, futuro papa Francesco, ha tenuto il discorso da cui è nato il libro "Noi come cittadini noi come popolo". Si tratta di un discorso diretto a tutti, ma Bergoglio si rivolge esplicitamente ai governanti. L'Argentina è un grande Paese che in quell'occasione iniziava a festeggiare i 200 anni della sua indipendenza. L'Argentina veniva dalla catastrofe della dittatura e dalla crisi economica dell'inizio del XX secolo. Questo testo, rivolto anzitutto al suo Paese e ai suoi governanti, è premonitore della responsabilità che papa Francesco ha assunto di fronte a tutto il mondo. Non c'è piena cittadinanza senza giustizia e ricerca del bene comune, non c'è giustizia se non c'è cosciente solidarietà col popolo, non c'è un popolo se un Paese non riscatta i poveri: "Non possiamo ammettere che si consolidi una società duale". Presentazione di Mario Toso.
In queste pagine si trova la lettera scritta, lo scorso ottobre, dall'allora Cardinale Jorge Bergoglio alla sua Diocesi di Buenos Aires, nella quale il neoeletto Papa Francesco incoraggia i fedeli a guardare oltre le difficoltà del momento e ad affidarsi fiduciosamente alla grazia di Dio per poter comprendere il mistero della fede e darne così viva testimonianza a tutti i cristiani sparsi nel mondo. Per celebrare l'inizio dell'Anno della Fede i vescovi e i cardinali di tutto il mondo hanno scritto una lettera pastorale alle rispettive diocesi di appartenenza per dare maggior significato e concretezza alla celebrazione di questo evento di grazia, indetto dal Papa Emerito Benedetto XVI.