
La ricerca di Biffi mette in luce un filo rosso di pensiero che attraversa la storia moderna e ci conduce al XIX secolo. Proprio la frequentazione della complessità tomistica e della creatività e dolcezza del pensare monastico hanno iniziato l’autore a cercare gli esploratori della fede in quel mondo moderno in cui sviluppano il pensiero scientifico e i sistemi filosofici. Questo libro c fa gustare la qualità e l’acutezza di pensatori da Maldonado a Rosmini che hanno mantenuto vivo il connubio tra l’entusiasmante procedere della ragione e le meraviglie dello spirito.
La vicenda di padre Puglisi rappresenta un momento cruciale della vita del nostro paese: dalla sua parrocchia nella periferia di Palermo, il prete di Brancaccio si oppose senza compromessi allo strapotere della mafia che condizionava tutta la città. Per questo fu assassinato il 15 settembre 1993 dallo stesso clan responsabile degli omicidi di Falcone e Borsellino e delle bombe di Roma, Firenze e Milano. La Chiesa lo ha dichiarato beato, riconoscendo in lui il primo martire della criminalità organizzata, ed è stato proprio il suo esempio a ispirare le successive prese di posizione contro ogni genere di mafia, che sono culminate con la scomunica da parte di papa Francesco. Questo libro, frutto di quindici anni di conoscenza personale e ricco di testimonianze, disegna un ritratto concreto e intenso di padre Puglisi: dallo spessore umano e spirituale al carisma di educatore, fino alla passione per il riscatto sociale degli emarginati. A venticinque anni dalla morte, per i laici padre Puglisi rimane un esempio sulla strada della legalità e dei diritti civili. Per i credenti, è il profeta di una Chiesa che - come ha chiesto papa Francesco - deve essere un'alternativa d'amore, povera e per i poveri.
Daniel un tempo credeva di "essere gay". Nato e cresciuto nel Michigan, in una famiglia cristiana, è sempre stato consapevole, fin dall'età di sei anni, della sua attrazione per gli uomini. Per anni ha vissuto in una costante tensione tra la fede in Dio e le sue attrazioni sessuali. Ma il conflitto tra i suoi desideri e gli insegnamenti della Chiesa era troppo forte, così ne dedusse di "essere gay" e iniziò una relazione con un uomo. Eppure libertà e felicità continuavano a sfuggirgli. Quelli del liceo sono anni di dubbi, di pianti, di sofferenza. È giusto definire l'identità di una persona solo in base alle sue preferenze sessuali? Etichettarsi come fossimo soltanto un prodotto delle nostre attrazioni sessuali? È corretto "definirsi gay"? Per anni, questa etichetta è stata per Dan la sua prigione. Prenderne consapevolezza lo ha reso finalmente un uomo libero: libero di accettare la sua omosessualità e non per questo sentirsi in colpa; libero di rifiutare di definire se stesso in modo riduttivo. Perché oltre la nostra sessualità, oltre ogni ideologia, esiste una verità sull'identità di ciascuno di noi: siamo fatti a immagine di chi ci ha creati, di chi ci ha amato e ci ama da sempre così come siamo. Una biografia sincera, in cui Mattson ci racconta il suo viaggio di andata e ritorno dall'identità gay e di come oggi ha finalmente ritrovato la serenità. Ma più di ogni altra cosa, la sua libertà. Prefazione del cardinale Roberto Sarah.
Quarant'anni di storia della Chiesa e d'Italia descritti da un osservatorio privilegiato: il lavoro di scrittura del marito di Rosanna - Vittorio Messori, tradotto e letto in tutto il mondo - sullo sfondo delle turbolenze del post Concilio e dei grandi pontificati di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Un racconto che apre uno squarcio inedito anche sulla esperienza privata dei protagonisti: il travaglio di una coppia che ha dovuto per lunghi anni scontrarsi con molti e dolorosi ostacoli, ma anche lo sforzo di vivere quel Vangelo al quale hanno dedicato le loro vite. La testimonianza sincera, singolare e affascinante di un amore per Dio e per gli uomini che, nutrendosi di fede, ha saputo, nonostante tutto, mantenersi vivo e fecondo nel tempo.
Gianfranco Chiti dal 1942 partecipò alla dolorosa campagna di Russia con il grado di tenente, conquistando la medaglia d’argento al valor militare e la stima di tutti i suoi uomini per la sua grande generosità. Dopo la guerra, rimasto nell’esercito, scalò l’intera gerarchia fino al grado di Generale di brigata. Dopo il congedo entrò nel convento dei Cappuccini di Rieti e il 12 settembre 1982 fu ordinato sacerdote dal vescovo Francesco Amadio con il nome di padre Gianfranco Maria da Gignese. Nel 1990 prese a ricostruire l’antico convento di San Crispino da Viterbo a Orvieto, che si trovava in stato di abbandono da molti anni, trasformandolo in un luogo di preghiera. Si spense a Roma, presso l’Ospedale militare del Celio, il 20 novembre 2004. Il vescovo di Orvieto ne ha promosso la causa di beatificazione, tuttora in corso. Questo libro contiene anche la testimonianza del vicepostulatore della causa, padre Flavio Ubodi.
La figura di Enrico Medi (1911-1974) come scienziato credente è una delle più interessanti nel panorama del laicato del Novecento. Padre di famiglia, da sempre affascinato dall'armonia del cosmo e dalla bellezza del creato, ha saputo coniugare con intelligenza i due linguaggi spesso messi in contrapposizione quali la scienza e la fede. Lo studio di Davide Barazzoni propone un ritratto biografico di Enrico Medi e tenta di cogliere la sua profonda spiritualità facendo tesoro delle tante riflessioni e "contemplazioni" che ci ha lasciato: «L'uomo diventa grande quando nella sua piccolezza, raccoglie la grandezza dei cieli e lo splendore della terra e al Padre comune le offre in adorazione e amore» (E. Medi)
Bartolo Longo è un "apostolo del rosario" e la preghiera del Rosario ha scandito il ritmo della sua vita e delle sue opere: "Se cerchi salvezza, propaga il rosario. Chi propaga il rosario è salvo". È per questo che Ivan Licinio, che in questo libro ci racconta la sua vita e tratteggia la sua spiritualità, si rifà allo schema del rosario: la parola di Dio apre ogni mistero/capitolo e una preghiera tratta dagli scritti di Bartolo Longo lo chiude. Leggendo scoprirai che Bartolo Longo è un genio di santità! È stato avvocato, missionario, scrittore, urbanista, pedagogista, giornalista, costruttore, manager, pubblicista, educatore, fondatore, mistico, santo. E tutto contemporaneamente! L'autore, percorrendo una via intermedia fra una biografia e un'agiografia, racconta la sua vita in modo che possa parlare alla nostra e spiega con semplicità quello che è stato un vero big bang per la valle di Pompei!
Mario è un beato on the road. Lascia casa, famiglia, amici, lingua, cultura, terra, radici per la missione lontana: sceglie di «andare». Sempre, dovunque e comunque. Incessantemente, con ogni mezzo a disposizione. Fino alle strade, ai sentieri e alle boscaglie del Laos. Anche il suo martirio si consuma on the road. Vengono in mente i versi di Pavese: Traversare una strada per scappare di casa lo fa solo un ragazzo, ma quest'uomo che gira tutto il giorno le strade, non è più un ragazzo e non scappa di casa. No, Mario non scappa. Semmai, corre incontro. Questo è il suo fascino, questa la sua sfida. Siamo sinceri: parole come santità o martirio, riferite a noi, ci fanno paura. Ci viene difficile collegarle alla felicità. Mario invece, pur avendo piena e lucida coscienza di cosa comportano, scrive con naturalezza nei suoi quaderni: «Questo è il diario di un uomo felice». Come è stato possibile? Scopriamolo insieme.
“L’amore di Dio può rinnovare la terra. Credo con una nuova fede, spero con una più forte speranza, voglio con una sincera carità, lavorare all’opera così giusta e necessaria della ‘Riconciliazione’ che Dio, nella Sua misericordia, ha riservato ai nostri tempi” . Il nuovo libretto della collana I SANTI OGGI, dove si narra la vita di Victorine Le Dieu de la Ruaudière (Maria Giuseppa di Gesù), fondatrice delle Suore del Patronato di S. Giuseppe, che dal 1984 hanno la nuova denominazione di Suore di Gesù Redentore.
Con la canonizzazione di Paolo VI la sua figura - a volte così osteggiata, travisata e per lungo tempo dimenticata - non solo viene innalzata alla gloria degli altari, ma anche restituita alla sua dimensione autentica di sacerdote, vescovo e pontefice. Questo volume ripercorre le tappe dell'itinerario sacerdotale di Giovanni Battista Montini, dai primi anni di formazione al pontificato. Emergono così chiaramente i tratti del suo cammino spirituale, ma insieme anche tutta la sua statura umana ed ecclesiale: la finezza e la sensibilità della sua persona, la tempra della sua fede, la sua apertura al mondo, la sua carità intellettuale, il suo impegno apostolico.
Gregorio VII è stato tra le figure più rilevanti e influenti del Medioevo. Fu Papa dal 1073 al 1085: un decennio noto come età gregoriana, età di guerre, scomuniche e riforme. Il suo pontificato mutò profondamente i rapporti tra Papato e Impero, attraverso il Dictatus papae. Gregorio rivendicò la necessità, da parte degli imperatori di sottomettersi al Soglio pontificio. Fu un riformatore, secondo alcuni un eversivo, sicuramente in lui e attraverso di lui presero corpo processi che avrebbero condotto la cristianità o l'Europa alle origini della modernità, e soprat- tutto pose le basi per l'edificazione della Chiesa Cattolica così come la conosciamo noi. Fu in lotta con il cosiddetto Sacro Romano Impero per le investiture, con i vescovi per debellare la piaga della simonia dalla Chiesa, con il proprio tempo per affermare l'egemonia di un potere che discendeva dal principato di san Pietro sugli altri apostoli, di cui il papa era ed è il vicario. Il suo rivale fu Enrico IV, Imperatore germanico, che da lui fu scomunicato, gli si ribellò e lo assediò. Fu testimone del terribile sacco di Roma fatto dai Normanni nel 1084, dopo il quale fuggì in esilio a Salerno. Sulla sua tomba, nella Cattedrale di Salerno, sono state riportate le sue ultime parole: "Ho amato la giustizia e ho odiato l'iniquità: perciò muoio in esilio".
«Tu sei Nedo Fiano, sei ebreo. Vieni con me senza parlare e senza tentare la fuga». È il 6 febbraio 1944 quando un ragazzino di 18 anni, terrorizzato dalla canna di una pistola premuta sul fianco, sente pronunciare queste parole da un poliziotto in borghese. Quel giorno per Fiano ha inizio una discesa agli inferi che lo porterà prima nel carcere fiorentino delle Murate, poi nel Campo di Fossoli e infine ad Auschwitz. In poco più di un anno, Nedo assiste allo sterminio della propria famiglia: il fratello Enzo con la moglie Lilia e il figlio Sergio, Nella, l'amata madre, e infine Olderigo, suo padre, consumato dalle privazioni e dal lavoro forzato nel Lager. Nedo, però, sopravvive. Non solo perché conosce il tedesco, ma perché, nonostante le atrocità e le sofferenze, è capace di aggrapparsi alla vita con tutte le sue forze e mantenere accesa la luce della speranza. In tempo bui come quelli attuali, in cui il ricordo dell'orrore del fascismo e del nazismo sembra affievolirsi, A5405 è una testimonianza preziosa, un contributo indispensabile affinché «il filo della memoria resti saldo nella storia del mondo per gli uomini che verranno».