
"In queste pagine vediamo don Timoteo Giaccardo, fedelissimo del fondatore della Società San Paolo, impegnato in missioni complesse e difficili, che fanno di lui un 'maestro', un costruttore, un economo, ma soprattutto un interprete del geniale e coraggioso "apostolo" dell'evangelizzazione attraverso gli strumenti della comunicazione sociale: don Alberione diceva di fidarsi più di Giaccardo che di se stesso. L'immagine del beato, che viene qui ricostruita con amore, riporta certo i membri della famiglia paolina all'autenticità del loro carisma e alle originarie finalità della loro missione. Ma assume un valore più ampio, in un momento storico in cui si avverte particolarmente urgente il bisogno di uomini di Dio, di formatori di coscienze: ossia di 'profeti obbedienti'." (Giulio Nicolini)
In occasione del 50° anniversario della fondazione delle Arches in Francia e un anno dopo il ricevimento del premio "Pacem in Terris" da parte del loro fondatore, ecco un libro unico e definitivo sulla vita e l'opera di Jean Vanier nel mondo: una biografia che lui stesso ha curato raccogliendo e ordinando le lettere spedite dal 1964 a oggi agli amici e alle comunità del mondo. Un libro che attraversa mezzo secolo e che offre uno sguardo "dal basso", dal mondo di quei poveri tanto amati da papa Francesco. Tutti i grandi temi di Vanier sono qui presenti: l'amore per i disadattati, la scelta di convivere con loro, la quotidianità della vita delle Arches, l'attenzione alle famiglie attraverso la fondazione di Foi et Lumiere (in Italia presente con molti gruppi: Fede e Luce). L'occasione per far conoscere uno dei profeti dell'ultimità, una figura che ha la grandezza dei santi già da vivo.
Anche la Famiglia Paolina ha una storia di promesse e di avvenimenti compiuti da Dio; una storia che ci radica in un passato e che ci garantisce un presente e un futuro, a condizione di esserne consapevoli e di accettarla in tutte le sue implicazioni. Questa storia fa capo al beato don Giacomo Alberione e si snoda con altri anelli, in generazioni successive: il beato don Timoteo Giaccardo, primo sacerdote della Società San Paolo; i venerabili Maggiorino Vigolungo, aspirante della Società San Paolo, e Andrea Borello, discepolo del Divin Maestro; la venerabile suor Tecla Merlo, Superiora e prima Maestra delle Figlie di san Paolo; la venerabile Madre Scolastica Rivata, prima Superiora delle Pie Discepole del Divin Maestro; il venerabile can. Francesco Chiesa, direttore spirituale di don Alberione e formatore di anime. A questi possiamo ora aggiungere il servo di Dio don Bernardo Antonini, membro dell'Istituto "Gesù Sacerdote", il cui processo diocesano per la beatificazione e canonizzazione è stato concluso a livello diocesano. Questa corona di germogli, cresciuti attorno alla figura del beato Alberione, come i patriarchi ebrei attorno alla figura di Abramo, sono testimoni della presenza operante di Dio e della sua perenne provvidenza, modelli di vita e segni profetici di ciò che Dio vuole continuare a realizzare nel terzo millennio.
Luca Passi, prete bergamasco attivo in modo particolare nella Venezia dell'Ottocento, è stato beatificato il 23 aprile 2013. La sua figura è una delle più rappresentative della Chiesa italiana, in quanto ha saputo avvicinare la nuova società, nata dopo il dominio napoleonico, con i suoi problemi e con le tante povertà e difficoltà, dedicandosi a una profonda opera di evangelizzazione. Fondò l'Opera di santa Dorotea con lo scopo di dar vita a una rete di legami che potessero rigenerare il tessuto sociale.
All'inizio degli anni '30 del secolo appena passato una mistica astigiana, Maria Tartaglino (1887-1944), già stimmatizzata, assistette a un prodigio: un Crocifisso sanguinò dal costato. Sollecitato a indagare, il Tribunale Diocesano di Asti sancì la soprannaturalità dei fatti, ma nel 1934, dopo una visita apostolica voluta dal Sant'Uffizio, il Crocifisso venne ritirato dal pubblico culto e nel frattempo si diffusero sospetti e maldicenze. Questo libro è la narrazione, sulla base dei documenti storici, di quello accadde in quegli anni.
Monica e Chiara, dopo un incontro casuale, si uniscono subito in un'amicizia così profonda da spingerle ad avere uno stesso desiderio comune: condividere con altri i loro valori di fratellanza. Le due ragazze riusciranno a realizzare il loro sogno e con l'aiuto di altri giovani la fratellanza si trasformerà in un vero senso di famiglia. Ci saranno ostacoli e difficoltà da affrontare e le situazioni inaspettate della vita metteranno gli amici di fronte a scelte complicate, ma nel loro cammino di fede, saranno sempre guidati miracolosamente dalla mano di Dio.
Il volume presenta la vita e il carisma di suor Mariàm di Gesù Crocifisso conosciuta come la piccola araba". "
Teresa Musco nacque nel 1943 a Caiazzo, in provincia di Caserta. La sua infanzia fu segnata da sofferenze e paure che formarono il suo senso di responsabilità e la sua generosità. Durante la settimana santa del 1969 Teresa ricevette le stigmate e successivamente anche le piaghe della corona di spine. Intanto la sua salute andava peggiorando e a tutte le sue sofferenze mistiche si aggiungevano anche le vessazioni diaboliche, l'emarginazione da parte dei suoi familiari, le insinuazioni e i sospetti. Infine, negli ultimi mesi di vita di Teresa, molte immagini di Gesù e della Madonna iniziarono a lacrimare e a versare sangue. Teresa morì nel 1976, all'età di 33 anni.
Viso aperto e sorridente, questo figlio di don Bosco è considerato da chi ha avuto l'onore di stargli accanto "l'uomo più spontaneo del mondo". Non allontanava mai nessuno, aveva nel cuore una giustizia segnata dalla bontà. Non criticava mai e accanto ad alcune delle sue "sante collere" si percepiva nel suo carattere un grande autocontrollo. Non mancava di insistere sul perdono di Dio da chiedere e da accogliere nei sacramenti e sulla fiducia nell'amore del Padre, che non abbandona mai i suoi figli. Una vita carica di pericoli e di grazie. Una vita consacrata a Cristo. Il 29 ottobre 2010, il postulatore delle Cause di canonizzazione della Famiglia Salesiana, don Pierluigi Cameroni, consegnava alla Congregazione delle Cause dei Santi la Positio: un grosso volume di 712 pagine, contenente la sintesi delle testimonianze raccolte nel corso del processo diocesano di canonizzazione concernenti "la vita, le virtù e la fama di santità" del servo di Dio Giuseppe Augusto Arribat. Papa Francesco l'ha dichiarato venerabile l'8 luglio 2014. La nuova biografia è basata principalmente sulle dichiarazioni delle persone che hanno testimoniato durante il processo diocesano: tutti testimoni oculari. Si fonda inoltre su documenti originali trovati nell'archivio salesiano di Parigi e nell'archivio della Congregazione salesiana a Roma.
"La spiccata caratteristica della Madre Caterina era una grande lealtà verso i suoi Superiori e in particolar modo verso la Madre Elisabetta, e un immancabile spirito di obbedienza che la rendeva pronta a correre sino alla fine del mondo, ad affrontare qualsiasi difficoltà, per adempiere in pieno il suo dovere. Nutrì un amore intenso per l'Ufficio Divino, cioè per la solenne recita in coro". Così si esprime Madre M. Tekla Famiglietti, Abbadessa Generale dell'Ordine del SS. Salvatore di Santa Brigida, presentando il terzo volume della Collana Brigidine. Il carisma di questa Suora propone una vita obbediente per amore che interpella ancora oggi il nostro tempo.
Ad accomunare le persone che incontriamo in questo libro sonol'etica del bene comune, la giustizia, l'uguaglianza, la pace, la solidarietà, la libertà di coscienza, l'obiettivo di una politica rinnovata al servizio delle persone e della comunità. Sono personalità innovatrici, a tratti eroiche o rivoluzionarie come don Tonino Bello, don Puglisi e Oscar Romero; sono compagni di strada di Pierluigi Di Piazza che, come lui, si sono battuti appassionatamente per costruire una Chiesa povera e socialmente impegnata. Sono uomini e donne noti ma anche persone comuni come gli immigrati del Centro Balducci e persone estranee alla Chiesa come Margherita Hack e il Dalai Lama. Da uomo, prete e animatore culturale, Di Piazza intreccia le loro e la sua storia intorno ai temi più controversi dell'essere oggi cristiani e a quelli che uniscono le donne e gli uomini di buona volontà.
I testi raccolti in questo volume offrono una sintesi dei valori, delle intuizioni e delle considerazioni più significative della vasta produzione scritta di Alfredo Carlo Moro. Essi segnano l'itinerario di maturazione della sua cultura, spaziando dal tema dei minori a quello della famiglia, dalla giustizia alla laicità, in un intreccio fecondo e consapevole della sua biografia con la storia del Novecento. Ne emerge la testimonianza viva ed attuale dell'impegno di un protagonista della giurisprudenza, della società e della Chiesa italiana, che ha vissuto nella storia accogliendo la modernità come occasione di crescita e restando sempre coerente ai principi della Costituzione e all'insegnamento del Concilio.