In questi giorni ero in visita a varie comunità cristiane della diocesi. La diocesi di Rumbek non è proprio come quelle italiane. Ha un territorio molto vasto che si percorre con grosse Toyota Land Cruisers. Ha strade che potremmo meglio definire come piste di terra battuta piene di dossi e buche. Al passaggio si alza un polverone che copre tutto. Se si viaggia dopo una pioggia, bisogna saper sguazzare nel fango evitando le pozze più profonde. E dopo chilometri e ore di viaggio si incontra la vita del villaggio, la gioia dell'incontro dopo tanta attesa. All'ingresso di ogni villaggio ho trovato un gran numero di persone a darmi il benvenuto sotto il sole cocente. Era da dodici anni che non vedevano il loro vescovo. La loro gioia era straripante e si è dimostrata fino all'eccesso con grande rullio di tamburi, canti a squarciagola e il sacrificio un bel numero di tori. In ogni villaggio sono entrato lasciando alle spalle un povero animale sgozzato la cui carne viene divisa dalla gente come segno che l'ospite è una benedizione per tutti specie
i più miseri. E ogni villaggio è diventato poi luogo di incontro, di ascolto, di testimonianza e di preghiera che si fa rendimento di grazie.
dall'introduzione di MONS. CHRISTIAN CARLASSARE
Fra esorcismi, accoglienza e apparizioni. Tre sacerdoti protagonisti di imprese straordinarie raccontano la loro vita, la missione e ci offrono la chiave per superare paure e difficoltà. Tre carisma sacerdotali, previsioni del mondo e della Chiesa, tremori di vivere la fede, un'unica strada: Cristo.
"Nato contadino e sempre vissuto tra contadini provai le loro miserie, conobbi le loro croci e vessazioni, indovinai i loro bisogni e cercai di aiutarli!" 1897 Lorenzo Guetti
Quante volte siamo stufi dei nostri limiti e della nostra vita imperfetta? Emma si dispiace di non essere come vorrebbe e di sbagliare spesso. Un giorno, d'improvviso, mentre scrive nel suo diario sfogando la sua amarezza, si accorge che il suo diario si anima e le risponde. Inizia così una corrispondenza che la aiuterà a guardare in modo diverso sé stessa, gli altri, la vita, e perfino Dio, ad amarsi e amare. Un percorso che culminerà nell'incontro con un personaggio del tutto sorprendente, occasione per scoprire ancora di più la bellezza dell'empatia e dell'essere finalmente imperfetti.
Il testo, attingendo ai vangeli dell'infanzia di Matteo e Luca, nonché alla Lettera apostolica "Patris Corde" di papa Francesco, cerca di "dare voce" al personaggio più silenzioso e discreto del vangelo, nonostante la sua altissima missione di essere posto a custodia del Figlio di Dio: Giuseppe di Nazareth, "uomo giusto", un giovane che sogna il futuro realizzato nel lavoro di carpentiere, affiancato dalla sua donna, Myriam. Il progetto di Dio sconvolge i suoi piani e lo mette in atteggiamento di faticosa ricerca e discernimento, con i relativi dubbi e interrogativi che sorgono nel suo animo. La sua esperienza si gioca su diversi fronti: davanti a Dio, cui vuole essere fedele; davanti a se stesso in quanto uomo; davanti alla sua promessa sposa "trovata" incinta; davanti alla Legge e alla tradizione del suo popolo; davanti a Gesù di Nazareth, Figlio di Dio e Figlio dell'uomo; e non ultimo davanti alla storia dell'umanità, che in Gesù di Nazareth riconosce il suo Messia. Quale sarà la sua scelta?
Il 4 settembre 2022, in Piazza San Pietro, Papa Francesco beatificherà papa Luciani, il "Papa del sorriso". Un pontificato che - nonostante la sua brevità - è tutt'ora ricordato con grande affetto, ciò grazie all'umanità e alla serenità che Albino Luciani sapeva infondere col suo sguardo. In queste pagine Antonio Preziosi, con penna abile e fresca, ripercorre la vita di Giovanni Paolo I: l'infanzia, l'educazione, gli anni giovanili, l'ordinazione, gli anni come Patriarca di Venezia e naturalmente l'elezione al soglio pontificio e i suoi 33 giorni da successore di Pietro. Una biografia aggiornata e attenta a tutti gli aspetti della figura del pontefice: teologo, pastore, padre conciliare, uomo di intensa e per alcuni aspetti innovativa spiritualità.
Don Luigi Giussani, per chi lo ha conosciuto da vicino o ne ha seguito l'itinerario umano e religioso, è stata una figura fondamentale: l'acume e la delicatezza, il temperamento che lo contraddistingueva, ma anche l'ironia e la giocosità, la capacità di leggere a fondo l'anima di chi gli stava davanti e di dare sempre il consiglio giusto sono solo alcune delle qualità che vengono riconosciute al punto sorgivo di Comunione e Liberazione. Se molto è stato detto e scritto riguardo alle sue opere e al suo pensiero, questo libro mira a colmare un vuoto, dal momento che del Gius restituisce non tanto l'immagine pubblica quanto la sua dimensione più intima, popolare, quotidiana. Il risultato è un ritratto vivido, persino sorprendente, di una delle personalità più importanti del Cattolicesimo contemporaneo: attraverso aneddoti di episodi apparentemente minimi e marginali, ma anche attraverso il ricordo di incontri in occasioni ufficiali, di conversazioni, di scambi, di piccoli gesti di cura e carità, emerge in queste pagine tutta l'umanità di don Giussani, la sua statura religiosa e morale, la sua carica prorompente e gioiosa. Curato da Carmen Giussani, giornalista vicina per tutta la vita al Gius, del quale porta lo stesso cognome, nonché sua traduttrice in lingua spagnola, e corredato dalla bella prefazione di Davide Rondoni, questo libro raccoglie le testimonianze di quanti, dalla metà degli anni Cinquanta sino all'inizio del Duemila, hanno frequentato don Giussani, condividendo con lui parte del cammino.
Le Perle di don Dolindo raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi del sacerdote e mistico napoletano. Sono perle attraversate da un unico «filo»: essere il nulla in Dio e portare Dio tra gli uomini.
Un viaggio attraverso la vita di Albino Luciani, divenuto Giovanni Paolo I: l'infanzia a Canale d'Agordo (BL), con i ricordi di prima mano della nipote Pia Luciani; ma anche con le testimonianze rimaste dei fratelli Edoardo ed Antonia. Infanzia umile e semplice come fu sempre, formazione sacerdotale robusta e profonda. Fu uomo di profonda cultura, attraverso la quale trasmetteva la Verità. Umile e amabile, Papa Luciani era comunque dotato di fermezza e di coraggio, come ricordano i testimoni. Morì in circostanze ancor oggi non accertate, lasciando un grande vuoto, nonostante i soli trentatré giorni del suo indimenticabile pontificato.
L'incontro con un teologo del dialogo, che ha dedicato la propria vita alla pratica di una teologia intesa come etica dell'accoglienza responsabile e teoria dell'ospitalità, a partire da una esegesi rinnovata dei testi biblici. Questo libro incontra, attraverso le modalità dell'intervista, delle testimonianze, dei rapporti, una pratica paradigmatica di esistenza teologica.
Questa è la prima biografia di Giovanni Paolo I elaborata sulla base di una approfondita ricognizione archivistica delle fonti. Comprovato dalle fonti e dai documenti originali e con obiettività espositiva riguardante anche snodi a volte critici e complessi, lo scandaglio dell'intero iter lucianeo schiude pertanto un ampio orizzonte conoscitivo sul periodo storico in cui egli ha vissuto, sulle problematiche sociali e le tensioni ecclesiali da lui affrontate e sulla sua vita spirituale. Considerata l'importanza che ciò riveste da un punto di vista storico e storiografico, il volume rappresenta un fondamentale lavoro di ricerca e di elaborazione critica. Un lavoro mai prima effettuato per Papa Luciani, che si è reso possibile grazie all'avvio della causa di canonizzazione e che oggi è portato avanti dalla Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I. Il Conclave radunato per eleggere il successore di Paolo VI era il primo dopo la conclusione del Concilio Vaticano II. Il 26 agosto 1978 Albino Luciani, di origini bellunesi, sale al Soglio di Pietro dopo un Conclave durato appena ventisei ore e un consenso quasi plebiscitario che aveva «il sapore dell'acclamazione», secondo l'espressione attribuita al cardinale belga Léon-Joseph Suenens. Un'elezione che voleva significare la volontà di progredire nell'attuazione degli orientamenti. I cardinali avevano mirato pertanto alla qualità dirimente per un vescovo: la pastoralità. E avevano scelto Albino Luciani. Non fu dunque senza significato quella convergenza massiccia e spontanea degli elettori, per la maggior parte dei quali si trattava della prima esperienza di Conclave. Quanto basta per dire che quella scelta era stata espressione di una più lontana e attenta riflessione. I cardinali di tutto il mondo avevano così voluto il vescovo animato dal vivo sensus Ecclesiae, e con l'inedita scelta del binomio 'Giovanni Paolo', Albino Luciani aveva eretto, naturaliter et simpliciter, l'arco di congiunzione di coloro che erano stati le colonne portanti del Concilio. Luciani aveva vissuto l'infanzia, maturato la formazione, svolto il suo servizio presbiterale e di vicario generale della diocesi di Belluno fino all'età di quarantasei anni. Neppure i suoi successivi impegni da vescovo di Vittorio Veneto e di Patriarca di Venezia lo avevano mai allontanato, fino all'elezione, dalla natia terra veneta. Da Belluno al Vaticano viene qui ripercorsa una vita che si è dispiegata nella storia e che, per larghi tratti, è ancora poco conosciuta.
Nei lontani anni Ottanta un giovane Paolo Dall'Oglio si imbatte per caso in un antico monastero sperduto fra le montagne nel Qalamun siriano a circa 1500 metri di altitudine, a metà strada fra Damasco e Homs. Quel luogo e la spiritualità che ne emana diventano la missione del giovane gesuita che ha, oltre alla vocazione, l'idea di un punto di incontro fisico e simbolico fra Oriente e Occidente. Nel corso di lunghi anni la visione teologica e spirituale di padre Paolo ha coinvolto un gran numero di persone, le ha colpite, cambiando il corso delle loro esistenze. Dal 1982 il monastero di Mar Musa al-Habashi, ovvero di San Mosè l'Abissino, è diventato un saldo punto di riferimento per il dialogo islamo-cristiano ed è passato attraverso numerose trasformazioni, sopravvivendo alla guerra, alla minaccia dell'Isis e al rapimento del suo fondatore avvenuto a Raqqa il 29 luglio 2013. Da allora, di lui non si hanno più notizie. Questo libro ne racconta la storia attraverso la voce dei protagonisti. Ciascuna di queste testimonianze narra un viaggio nel cuore della fede, dell'accoglienza e dell'amore verso l'Islam. È un viaggio carico di umanità spesso difficile e sofferto ma sempre accompagnato da una profonda comunione spirituale all'interno della Comunità e guidato dalla fede. È un viaggio iniziato per mano di padre Paolo, ma che non è finito con la sua scomparsa. Al contrario. In questi scritti la Comunità rinnova un voto di fede che trascende le vicende storiche per rimettere al centro il pensiero del suo fondatore. Oltre le testimonianze dei monaci, delle monache e dei laici che a vario titolo hanno fatto parte di questa storia, dodici lettere di padre Paolo accompagnano il racconto. Questo libro ci racconta e ci spiega molte cose, dando giustamente lo spazio principale alle testimonianze personali di tutti i membri della Comunità che ne fanno parte finora, o di altri che hanno partecipato più profondamente al suo cammino nel corso degli anni. Paolo è presentissimo, come origine, guida e ispiratore di questa straordinaria avventura, e anche con le sue lettere. Ma non c'è solo lui. Ed è proprio per questo che la Comunità c'è ancora. (Padre Federico Lombardi s.j.)