Ho la leucemia linfoblastica acuta. Così si apre questo libro: il diario di Cecilia Poli, giovane sposa e madre con la passione per la danza, che da quel momento inizia la sua battaglia per la vita. Lotta con passione e determinazione sostenuta dall'amore per il figlio, il marito, i genitori. "Adesso mi pare - si legge nel diario - che questa sia la mia grande occasione; attraverso il modo in cui affronto la malattia posso dare una grande testimonianza di fede e di amore per la vita". Giorno per giorno su questo diario annota le gioie quotidiane, i ricoveri in ospedale, le cure dolorose, le ferite del corpo e quelle dell'anima. Una lettura intensa che mostra i momenti di incertezza, di speranza, di commozione, ma che testimonia soprattutto la bellezza della vita nelle piccole gioie quotidiane, spesso date per scontate quando si sta bene. Come ha scritto nella prefazione Antonia Arslan: "avanzando nella lettura di questa testimonianza di vita, ho cominciato a percepire, man mano più chiaramente, non solo l'empatia, la pietà e la partecipazione alla sua drammatica vicenda, ma anche l'immensità dei doni spirituali che è lei, Cecilia a riversare su di noi". Quello di Cecilia è un viaggio consapevole che propone uno sguardo sul dolore illuminato dalla fede che nulla toglie al dolore e allo smarrimento, ma offre una luce in più per accogliere il mistero. In Appendice una raccolta di poesie dell'autrice, scritte in varie epoche della sua vita.
Pier Giorgio Frassati, un giovane sempre alle ricerca di ciò che eleva, che porta al di là di se stessi, verso il massimo di ciò che si può essere come uomini. Una vita proiettata verso la perfezione, che è l'essere santi. Verso la fonte della vita, che è Dio.
Una biografia ricca di immagini, dalla narrazione incalzante e puntuale, un documento prezioso per conoscere da vicino la vita di un vero testimone di santità.
Conosciuta a menadito, fino nei meandri più nascosti la saga degli Asburgo diventa sia la metafora di un mondo scomparso, degli ultimi istanti di un destino fatale e corale, sia la realtà storica che si trasforma in un mito consacrato dalla Chiesa con la beatificazione dell'Ultimo Imperatore Carlo I d'Austria.
L'autore, riprendendo un volume originale di Caterina Martini FSP sugli scritti di suor Tecla Merlo, vuole elogiare la coppia 'don Alberione e Suor Tecla', carismatici del XX secolo, autentici testimoni del primato di Dio nella loro vita e che ebbero speciali doni dallo Spirito Santo per evangelizzare con i mezzi della comunicazione sociale. La loro collaborazione apostolica iniziata come Maestro e Discepola, fu così comunionale e così feconda che non basta più definirla 'coppia apostolica' ma 'gemellaggio apostolico'.
Il presente breve studio è un omaggio alla storia e alla presenza cristiana del prof. Luigi Gedda (1902-2000) del quale sono stato amico soprattutto per motivi di conoscenza familiare, nonostante i sessant'anni di differenza d'età che, almeno io, non ho mai avvertito. In questa riflessione prendo spunto dalla profonda devozione che Luigi aveva verso il getsemani, luogo centrale della vocazione cristiana ma non molto affollato, che lui ha coltivato per tutta la sua lunga esistenza, facendone il fulcro della spiritualità della Società Operaia, il sodalizio laico che egli fondò negli anni della seconda guerra mondiale.
"Questo libro nasce dal diario che ho scritto accompagnando mia nipote Laura e mia figlia Paola in un doloroso cammino che si è meravigliosamente riempito di speranza. Attraverso queste pagine conoscerai la commovente storia di Laura, una bambina come tante - che amava giocare, scherzare e ridere -, ma anche una bambina speciale, perché con la sua pur piccola e breve vita, molto presto segnata dalla malattia, ha saputo accendere e diffondere una grande luce intorno a sé. Laura ti insegnerà il suo segreto: vivere con gioia, accettando la sofferenza, sapendo di essere amati profondamente da Gesù e da Maria che non ci abbandonano mai. Il mio augurio - e la mia speranza - è che queste pagine, che fanno rivivere il sorriso di Laura, possano aiutare e illuminare il cammino di quanti si trovano a percorrere una strada dolorosa". Dalla presentazione di Nonna Assunta.
Vissi con apprensione il terribile attentato subìto da Don Mario Torregrossa quando gli fu dato fuoco, i mesi della sua convalescenza ed i successivi dodici anni sulla sedia a rotelle, constatando la sua tenacia e la sua eroicità. Leggendo Lo Spirito e il fuoco di Mara Macrì – un racconto sinteticamente denso di riferimenti e spunti d’approfondimento intorno ad inedite esperienze di don Mario – colgo un’esperienza di vita ricca, forte e consapevole. Vi leggo una fede saldamente radicata nel Signore, desiderosa di fare sempre la volontà del Padre, senza mai distaccarsi dall’esperienza e dalla sofferenza quotidiana; vi leggo una testimonianza di vita inequivocabile nell’esercizio della carità, nell’amore verso i poveri, nell’apertura agli altri e nell’accoglienza; vi leggo uno sforzo originale nell’accoglienza dei giovani e nella formazione delle nuove generazioni; vi leggo una scelta coraggiosa di povertà e di fiducia nella Divina Provvidenza; vi leggo, infine, una forte umanità e la testimonianza di un solido legame tra fede e cultura, una cultura cristiana caratterizzata da un profondo amore per l’uomo.
Dalla Prefazione del Cardinale Camillo Ruini
Mara Macrì, giornalista professionista, scrittrice e saggista, è laureata in Psicologia e Sociologia. Professional per programmi di sviluppo sostenibile nelle aree disagiate, svolge la professione giornalistica conoscendone ogni canale informativo – radio, carta stampata, televisione e giornalismo on line. Nel 1995 ha fondato e dirige l’Istituto di Comunicazione Ricerca e Giornalismo ACTA POPULI (www.actapopuli.net) dove si occupa di formazione, ricerca, sviluppo sostenibile, di progetti sociali e professioni legate alla multimedialità. Sta ultimando tre lavori multimediali dal titolo: Dal Futuro al passato: tracce mediatiche, La Galassia elettronica: dal torchio alla cibernetica, Il Mondo che vorrei: progetto multimediale per le società future. Sono in uscita il romanzo sociale Parole d’amore... cattivi pensieri ed il saggio Il suono della farfalla. Le sette nel mondo contemporaneo – definizioni, presenze, dati. Manuale pratico d’informazione.
La vicenda umana e spirituale del Beato Giuseppe Baldo (1865-1915).
Oscar Pistorius si racconta con spontaneità e leggerezza agli studenti veneziani incontrati il 28 gennaio 2010 e ripercorre le tappe fondamentali della propria crescita: il confronto con la propria disabilità, la scoperta della propria forza interiore e della contagiosa autoironia, fino ai primi, prodigiosi successi nello sport.
Testo inglese a fronte.
Seconda metà del Settecento. A pochi chilometri da Bergamo, un paesino della Bassa Val Brembana, Sorisole, divenne meta ininterrotta di folle innumerevoli di devoti, di ogni età e ceto sociale. Il motivo di tale afflusso era la presenza umile e pur carismatica di un semplice prete, il parroco don Giovanni Antonio Rubbi (1693-1785), che guidò quella comunità per ben 45 anni. Nel suo servizio di apostolato discreto ed efficace, aveva guadagnato fama di santità, non solo per le sue virtù, ma anche per un dono speciale di Dio che gli permetteva di operare guarigioni miracolose. In un tempo in cui i medici erano soprattutto cosa per ricchi, don Rubbi ebbe particolare predilezione per gli ammalati poveri, dedicandosi con slancio e generosità. Fu chiamato il "Prevosto Santo".
Ispirandosi ai canoni letterari delle memorie, l'autore di questo libro immagina che don Michele Rua ("io narrante") si proponga di raccontare in prima persona la sua esperienza con Don Bosco, fino a diventarne il successore. Don Rua ripercorre quindi i suoi ricordi, ai quali l'autore dà voce con linguaggio mimetico. Ne risulta il ritratto di un uomo che è stato rappresentativo di un paese: l'Italia dal 1835 gli albori del nuovo secolo, in cui si radicano tante delle contraddizioni che ancora oggi viviamo.
La vita di Cecilia Eusepi è durata appena diciott'anni (1910-1928), eppure, in questo breve lasso di tempo, è riuscita a vivere con una tale intensità da lasciare una traccia indelebile nei luoghi, illuminati dalle sue straordinarie qualità umane e spirituali, e nelle persone che l'hanno conosciuta, soprattutto nell'ultima fase della sua giovane esistenza, quando tremende sofferenze fisiche e psichiche, vissute da lei con esemplare serenità, ne minavano irrimediabilmente la salute. Aveva iniziato un cammino di consacrazione presso le Suore Mantellate Serve di Maria, professando i voti religiosi nel 1926; a causa della sua cagionevole salute, aveva dovuto lasciare la Congregazione, terminando santamente il suo cammino terreno nella sua cittadina di Nepi.