Questo libro affronta il tema dell’affettività, intesa come la capacità di comunicare e ricevere amore ed è dedicato all’educazione dell’affettività nei ragazzi da 6 a 12 anni. La dimensione affettiva racchiude e integra corporeità e genitalità, spiritualità ed emotività,intelligenza e comunicazione,e,di fatto,poiché rappresenta la “struttura portante” della persona,nell’educazione affettiva si gioca lo sviluppo e la formazione di bambini,ragazzi e adolescenti. Con questo volume si vuole cercare di andare incontro,con stile sciolto e accattivante,al bisogno dei genitori e educatori di “sapere come comportarsi”,di “sapere cosa dire” per attuare una corretto percorso pedagogico. Il testo parla agli adulti, stando dalla parte dei bambini. Ogni capitolo contiene una piccola fiaba e tre paragrafi conclusivi intitolati: Vizi e virtù(che contengono alcuni suggerimenti per “osservare” il bambino e il ragazzo) e Da Fare e Da non fare(dove l’autore suggerisce a genitori e educatori concretamente alcuni atteggiamenti pedagogici specifici).
AUTORI
Massimo Bettetini (Milano 1965),laureato in Medicina e chirurgia,è psicoterapeuta,psicologo della fiaba e poeta.Collabora continuativamente con riviste pedagogiche.Ha vinto premi letterari nazionali e internazionali.Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo alcune raccolte di fiabe (Rusconi 19931994),testi di spiritualità e poesia,e saggi di pedagogia sul tema dell’educazione all’amore. Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato Che fine ha fato Peter Pan?(2005),Amici pelosi e altre bestie(2006) e L’affettività dei bambini da 0 a 6 anni (2007).
Scrivere una guida pratica alla scoperta degli errori più comuni commessi dai genitori, per imparare ad evitarli: questo l’obiettivo di Gianni e Antonella Astrei, “genitori di lungo corso” che – grazie al contributo determinante dei 4 figli – hanno preparato le 150 “voci” che compongono il testo, vivacizzato dalle illustrazioni di Pierluigi Diano.
Uno strumento che, proprio partendo dagli errori dei genitori, può aiutare a metterli in discussione, a riscoprire la bellezza della vita famigliare, delle tante piccole cose che la riempiono, che la rendono unica, che danno il vero senso alla nostra esistenza.
Descrizione dell'opera
Tenendo conto della necessità di rinnovamento che si avverte nel settore della catechesi pre-matrimoniale, il percorso si articola in dieci incontri che, partendo da un brano biblico, approfondiscono altrettanti temi relativi alla vita di coppia, all’amore, alla fede. Ciascun capitolo offre testi, la scheda per l’incontro con domande, spunti di riflessione per le coppie e indicazioni operative per gli animatori, eventuali letture di approfondimento e una preghiera finale.
Caratteristica peculiare dell’opera è il taglio fresco e colloquiale, pur senza rinunciare alla profondità dei contenuti: è lo stile del «primo annuncio» e del catecumenato, rivolto a persone che sono, solitamente, veri e propri «cristiani della soglia». Per questo, il percorso può costituire una valida e più ampia alternativa alla preparazione «prossima» al matrimonio, che spesso si rivela troppo breve per poter entrare in profondità nel cuore e nella mente dei fidanzati. Per quanto riguarda, poi, la preparazione immediata alle nozze, le due appendici sul sacramento e sul rito del matrimonio forniscono al parroco o agli animatori una valida traccia per incontri di gruppo o con le singole coppie.
Le meditazioni, rivolte in primo luogo agli animatori del corso, sono utili anche per la ri-lettura personale o di coppia. I temi e le modalità degli incontri si prestano felicemente anche per gruppi di giovani sposi o di famiglie.
Sommario
Introduzione. Schema del corso. 1. Amore e fede: l’amore umano segno di quello di Dio. 2. Amore e fede: la luce entra nella vita. Il cieco di Gerico (Mc 10,46-52). 3. Gli atteggiamenti che fanno crescere la fede e l’amore. La parabola del seminatore (Mc 4,1-20). 4. Fare memoria dell’amore. 5. Il progetto di Dio sull’uomo e sulla donna. La creazione dell’uomo e della donna (Gen 2,7.18-25). 6. L’amore messo alla prova. Il battesimo e le tentazioni di Gesù (Mt 3,13.4,11). 7. L’amore non finisce mai. Inno alla carità (1Cor 12,31-13,13). 8. Le nozze di Cana (Gv 2,1-11). 9. L’amore che riconcilia e perdona. Il peccato originale (Gen 3,1-24). 10. La forza della preghiera comune (Dt 6,4-13; Gv 6,48-69). Appendice I. Il matrimonio come sacramento. Appendice II. Il rito del matrimonio.
Note sull'autore
Cristiano D’Angelo è presbitero della diocesi di Pistoia, ove è parroco e direttore dell’Ufficio catechistico dal 2001. Presso le EDB ha pubblicato Il Libro di Rut. La forza delle donne. Commento teologico e letterario (2004) e L’amore del trafitto. Discepolato e maturità cristiana (2007).
“Anche i capelli del nostro capo sono contati”. Michael Shevack, con il suo libro, ci offre un’opportunità rara, per ricordarci chi è la prima persona a contarci i capelli del capo: il nostro marito, o la nostra moglie. Shevack mostra, in venticinque brevi e divertenti capitoli come la persona che il Mistero – e chi altri? – ci ha posto accanto ci rammenta che siamo amati di un amore eterno.
Non si tratta né di un libro di filologia biblica, né di un prontuario per i problemi matrimoniali, ma del distillato della vita personale del rabbino Shevack e dell’interpretazione ebraica al primo capitolo del libro più importante del mondo.
Shevack ha a cuore il destino del matrimonio di ciascuno, non importa quale sia il suo credo: pensa che quei densi capitoli della Bibbia dicano moltissimo a qualunque coppia sulla faccia della Terra. E dimostra come questo sia possibile, attraverso esempi ed episodi che giungono al cuore della vita matrimoniale.
Traduzione di Andrea Pin
GLI AUTORI
Il rabbino MICHAEL SHEVACK, fondatore dell'Adam and Eve Institute for Spiritual Marriage (www.adamandeveinstitute.com), interviene frequentemente ad incontri multireligiosi e a gruppi di spiritualità contemporanea. Appare in molti programmi televisivi e radiofonici negli Stati Uniti e all'estero. Vive nella Contea di Bucks, Pennsylvania, con la moglie, tre figli e due cani.
Terapia e counseling come risoluzione dei conflitti di coppia. È questo che propone l'autore: ricercare l'origine dei conflitti in atto rappresenta la caduta dei conflitti, dell'animosità e di quell'eccesso di investimento affettivo sui temi proposti dalla separazione. La coppia che richiede l'intervento pensa di non essere in grado di trovare la soluzione ai problemi della separazione e cerca l'esperto che fornisca la soluzione.
Oggi è più facile dialogare su internet con uno sconosciuto della Papuasia che con i nostri figli. Possiamo sapere quello che accade a Kabul, ma non quello che accade nel cuore di nostra moglie. Questo libretto offre poche semplici regole dettate dal buon senso per recuperare il piacere della comunicazione in famiglia e imparare le regole per ben dialogare e ben... litigare.
Il libro narra la storia di una famiglia alle prese con una figlia speciale, cui la natura ha dato un carattere forte e una personalità gioiosa, che hanno migliorato la sua vita e quella di chi le sta accanto. Una testimonianza di difficoltà e di speranze, su cui campeggia la figura della giovane protagonista.
L'amore si configura essenzialmente come dono, sebbene molti ne siano i nomi e proteiforme la fenomenologia. Il saggio di Tomás Melendo Granados -“ suddiviso in otto itinerari ricchi di risonanze sapienziali e poetiche - vuol essere guida a quella verità umana e cristiana che va dileguando nella coscienza contemporanea offuscata dal narcisismo di massa. Rifuggendo dai luoghi comuni e dalle dottrine convenzionali sull'argomento, l'autore guadagna anzitutto il radicamento ontologico dell'amore, ravvisandolo nell'atto con il quale si riconosce e si conferma nell'essere la persona amata, per trarne successivamente gli altri momenti costitutivi dell'amore: la ricerca del bene dell'amato, secondo un progetto di crescita spirituale per l'intera vita, e la reciproca donazione. Definite le coordinate spirituali, Melendo indaga le questioni fondamentali dell'amore umano: il problema della corrispondenza, il ruolo della volontà e dei sentimenti, la natura e i caratteri dell'identificazione amorosa, le relazioni tra amore e sessualità nell'à mbito specifico dell'amore coniugale. Nel capitolo conclusivo Melendo lascia emergere tutto il dinamismo effusivo dell'amore, che, trascendendo i limiti di spazio e tempo, diviene universale, cosmico, fino ad attingere l'Assoluto stesso, origine e ragione di ogni dilezione umana (pp. 192).
Nato nel 1951 a Medilla, enclave spagnola in terra d'Africa, Tomás Melendo Granados si è laureato in Scienze dell'educazione e in Filosofia presso l'Università di Navarra, completando gli studi a Roma e in Germania. E' ordinario di Metafisica e direttore degli Studi universitari sulla Famiglia nell'Università di Malaga. Fra le sue opere (oltre 40 libri) si segnalano: La fede e la formazione intelletuale, Ontologia degli opposti, Fecondazione in vitro e dignità umana, Metafisica, L'efficienza imprenditoriale, La dignità del lavoro umano.
“Mio figlio è un re: bravo, intelligente, ordinato, educato, un genio del computer.
Mio figlio è un asino: sbaglia sempre, non capisce, va male a scuola, è un imbranato”
Per prudenza educativa si intende l’obiettività, la lucidità, il giudizio realistico sulla situazione, in questo caso sul figlio: non è una dote innata, ma si tratta di un virtù che va educata e che non sempre i genitori possiedono in misura adeguata.
E così capita che i genitori non siano in grado di valutare obiettivamente il loro figlio o un suo comportamento. E tali giudizi errati passano dai due estremi, in basi ai quali il proprio figlio è “un re”, oppure o un “asino”.
Osvaldo Poli, già noto al pubblico italiano per il suo libroNon ho paura a dirti di no, forte anche della propria esperienza clinica, spiega cos’è la prudenza educativa, evidenzia i “virus” emotivi, psicologici, relazionali e culturali che possono danneggiarla, e suggerisce gli atteggiamenti per rafforzarla. Il libro vuole condurre il genitore ad imparare a genitore “legge chiaramente” la situazione del figlio (prudenza), per poi saper fare la cosa giusta.
Osvaldo Poli, psicologo e psicoterapeuta, si occupa da molti anni della formazione dei genitori e della coppia, collaborando con diversi gruppi, istituzioni e riviste. Tra le sue opere: Andare d’accordo: la collaborazione fra marito e moglie nell’educazione dei figli (2000), Il genitore equilibrato (20012), Dialogare con i figli(20013). Per SAN PAOLO ha pubblicato Non ho paura a dirti di no. I genitori e la fermezza educativa(20062); Cuore di papà (2007).
Nella vita si commettono sbagli. Il bisogno di chiedere perdono riguarda ogni realtà umana, ma a volte limitarsi a dire "Mi dispiace" non è sufficiente. Attraverso le loro ricerche e il lavoro svolto accanto a centinaia di persone, gli autori di questo volume hanno scoperto cinque aspetti o "linguaggi" fondamentali del perdono: Esprimere rammarico - Assumersi le proprie responsabilità - Cercare di rimediare - Pentirsi sinceramente Chiedere scusa. Con questo strumento è possibile individuare il proprio linguaggio principale del perdono, parlando i linguaggi delle persone amate. Un testo indispensabile per migliorare i rapporti interpersonali.
In Italia oltre un milione di persone vive in una famiglia nella quale è venuto a mancare un genitore: in questi casi, si può ancora parlare di famiglia, famiglia vedova? Sicuramente sì. Una famiglia spesso ancora giovane, nella quale la morte e la malattia giungono inattese, nelle quali il genitore rimasto non ha scelto questo stato di cose. Come vivono queste famiglie? Come hanno superato la perdita, e quali sono i problemi concreti che un genitore vedovo si trova ad affrontare? Il Melograno, unica associazione in Italia per i diritti civili delle persone vedove, ha affidato al Cisf un'indagine sulla vita quotidiana delle famiglie vedove in Italia. Per la prima volta si dà voce alle persone vedove per raccontare, prima di tutto, il loro percorso personale attraverso la sofferenza, il lutto, e le possibilità di ricostruire una nuova vita dopo una perdita così grave, insieme alle numerose difficoltà "pratiche": l'educazione dei figli, i problemi economici, le questioni legate all'eredità, la pensione di reversibilità, i mille intoppi burocratici. Un quadro a tutto tondo, nel quale emerge l'auto-evidenza che sì, si può a buon diritto parlare di famiglia vedova. Ma a queste famiglie è riconosciuto il diritto di cittadinanza sancito anche nella Costituzione?