S. Alfonso M. de Liguori è tra i più grandi santi e missionari di tutto il Settecento. La sua opera rappresenta una pietra miliare nella storia della vita e della spiritualità cristiana. Questo studio intende fare sintesi nella vasta produzione alfonsiana e mostrare come il Santo ha saputo mettere i suoi talenti a servizio del Vangelo. Pittura, musica, poesia restano una via privilegiata per evangelizzare e favorire l'incontro con Dio. S. Alfonso ha avuto il merito di ridare una spiritualità al popolo e di esortare i fedeli a rinnovarsi nell'amicizia con il Signore. Un esempio attraente per tutti e che sprona, ancora oggi, la Chiesa a mettersi a servizio dei più abbandonati.
«Abbiamo bisogno di riconoscere la città a partire da uno sguardo contemplativo, ossia uno sguardo di fede che scopra quel Dio che abita nelle sue case, nelle sue strade, nelle sue piazze». Nella sua prima esortazione apostolica, papa Francesco dedica uno spazio significativo al tema delle sfide che riguardano la città. Che cosa può dire il cristianesimo alle nuove realtà urbane e alle persone che le abitano? Occorre mettersi al servizio di un dialogo difficile, offrendo una prospettiva che illumina la stessa teologia dell'evangelizzazione. Le tre sezioni in cui si articola il volume - che in appendice riporta anche un breve saggio sul tema della teologia pubblica - riguardano il vedere, il discernere e il giudicare la realtà urbana alla luce della fede, attraverso una analisi e una lettura del contesto multiculturale e multireligioso, con la prospettiva dell'accoglienza e del dialogo. L'approccio ai temi è di carattere multidisciplinare - dalla sociologia alla filosofia, dalla teologia alla Bibbia e alla storia - con l'intento di rivolgere lo sguardo a una realtà che fa parte della vita di tutti, ma nello stesso tempo rimane per tanti aspetti difficile da indagare e da vivere.
Oggi l'adulto non rappresenta più il polo di compimento e di maggiore splendore dell'esistenza umana: si è letteralmente eclissato, compromettendo in modo radicale la trasmissione della fede tra le generazioni. Al suo posto, è la forma giovane dell'umano ad assurgere a stella polare del desiderio di tutti. Non cedere sulla tua giovinezza: questo è il nuovo e più importante dei comandamenti dell'uomo comune. Siamo così nell'epoca dell'"adorazione della giovinezza", per utilizzare un'espressione di papa Francesco. Non possiamo più non dirci giovani. Ma, allora, dove e come poter ancora diventare cristiani, sotto queste condizioni? Il saggio fornisce una risposta a quest'interrogativo, indicando la rotta di un entusiasmante e concreto viaggio di rivoluzione evangelizzatrice delle comunità parrocchiali, e alimentando il coraggio necessario per andare oltre l'attuale "follia pastorale" di chi crede di riuscire ad ottenere risultati diversi, facendo sempre le stesse cose.
L’iniziativa “24 ore per il Signore”, secondo il volere di Papa Francesco, ormai è un appuntamento fisso in concomitanza con la Quarta domenica di Quaresima. Nella serata di venerdì 20 marzo e durante l’intera giornata di sabato 21 marzo, è prevista l’apertura straordinaria delle chiese, per offrire la possibilità di accedere alle Confessioni in un conte- sto di Adorazione Eucaristica animata. Il Pontificio Consiglio ha predisposto il nuovo sussidio pastorale per consentire a tutte le parrocchie, comunità ecclesiali e religiose, di prepararsi a vivere con il maggior frutto possibile l’iniziativa.
Il sussidio è diviso in due parti:
Nella prima parte si presentano alcune riflessioni sul perché del Sacramento della Riconciliazione. I testi preparano a vivere in maniera consapevole l’incontro con il sacerdote nel momento della confessione individuale. È anche una provocazione per superare le eventuali resistenze che spesso si oppongono per evitare la confessione.
La seconda parte propone una traccia che può essere utilizzata durante il tempo di apertura della chiesa, in modo che quanti vi accederanno per confessarsi, possano essere aiutati nella preghiera e nella meditazione attraverso un percorso basato sulla Parola di Dio.
Fin dagli albori del cristianesimo, la catechesi è stata pensata e realizzata come l'insegnamento dovuto al battezzato per entrare sempre più nel mistero ricevuto. Dedicato alla seconda parte del Catechismo della Chiesa cattolica, "La celebrazione del mistero cristiano", questo volume vuole far emergere il valore del mistero nella catechesi.Come ben evidenziano gli autorevoli contributi, la catechesi non può più essere concepita solo come il freddo insegnamento di alcune dottrine, ma come la comunicazione di un'esperienza e la testimonianza di una fede che accende i cuori, perché immette il desiderio di incontrare Cristo. Tutto questo ovviamente nella celebrazione liturgica e nei sacramenti, dove la vita del credente viene plasmata e trasformata dal Mistero che si celebra. Il catechista, quindi, non può e non deve arrossire quando afferma di affondare la sua competenza nel mistero conosciuto e pregato, perché la conoscenza di fede non annulla il mistero, ma lo rende più evidente e lo manifesta come fatto essenziale per la vita dell'uomo. Essere "testimone del mistero", per il catechista, non è più un compito da svolgere, ma una chiamata a cui rispondere con responsabilità.
L'Enchiridion, raccoglie i testi del Concilio Vaticano II, del Magistero pontificio (da Giovanni XXIII a Francesco), quelli di alcuni organismi della Curia romana (Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, Pontificio Consiglio per la Cultura, Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Commissione Teologica Internazionale), di raggruppamenti di Chiese continentali (Federation of Asian Bishops' Conferences, Consejo Episcopal Latinoamericano) e, finalmente, quelli dei Sinodi dei Vescovi d'Africa. In questi testi viene affrontato il rapporto del vangelo con la cultura e le culture - progressivamente espresso con il termine "inculturazione" - focalizzando i suoi presupposti, fondamenti e implicazioni teoretiche e pratiche allo stesso tempo, nel quadro dei processi di comunicazione della fede, una questione decisiva per la vita della Chiesa e per la sua missione evangelizzatrice.
«La civilizzazione e la cristianizzazione dell'Africa: ecco il grande problema di oggi. In qualità di figlio del deserto, ora missionario, ho giudicato mio stretto dovere di patriottismo esprimere pubblicamente il mio parere per allontanare le stravaganti opinioni che [gli europei] hanno della razza nera, proponendo il modo più giusto di studiare la questione». Comincia così uno degli scritti finora inediti di Daniele Sorur Pharim Den. Primo prete d'origine sud-sudanese, la sua è la voce critica di un africano del diciannovesimo secolo che arriva a delineare una visione originale di chiesa nera e di riscatto per il proprio continente. Ma chi era Sorur, e perché è così importante riscoprirne la figura ed il pensiero? Nato intorno al 1860 in un villaggio dinka dell'attuale Sud-Sudan, anche Pharim figlio di Den, come la più nota Bakhita (1869-1947), è ancora solo un bambino quando cade vittima delle tratte transahariane di schiavi e gli viene attribuito il nome di Sorur da un mercante di lingua araba. A circa tredici anni è liberato dal missionario Daniele Comboni, che lo battezza con il suo stesso nome e lo porta con sé in Italia, al Collegio Urbano di Propaganda Fide. Nel 1887, dopo aver terminato gli studi presso i gesuiti di Beirut, è ordinato sacerdote al Cairo. Fino alla morte per tubercolosi all'alba del 1900, si dividerà tra l'attività di insegnante in Africa e i lunghi viaggi di animazione missionaria e antischiavista in Europa. Con la sua vita ed i suoi scritti, alcuni dei quali giudicati all'epoca troppo audaci per venir pubblicati, Sorur ci offre oggi un prezioso punto di vista non eurocentrico sulla storia globale di fine Ottocento, accompagnandoci in un viaggio ricco di spunti di riflessione anche per ripensare il nostro tempo.
Papa Francesco nella sua recente lettera apostolica Aperuit illis ha istituito ufficialmente la celebrazione della Dome- nica della Parola di Dio dando seguito a quanto già auspicato in Misericordia et misera. Il Papa ha stabilito quindi che la III Domenica del Tempo Ordinario sia dedicata alla celebrazio- ne, riflessione e divulgazione della Parola di Dio (26 gennaio nel 2020).
Una domenica, tra l’altro, con una forte connotazione ecu- menica e di dialogo con gli Ebrei, dal momento che cade nella settimana dedicata alla preghiera e alle iniziative per incre- mentare il cammino dell’unità. Il Papa ha affidato al Pon- tificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evan- gelizzazione la realizzazione del sussidio ufficiale della Domenica della Parola.
I contenuti del sussidio:
• Rito di intronizzazione della Parola;
• Elementi che aiutano a evidenziare la Parola;
• Rito di consegna della Bibbia;
• Rito di istituzione dei ministri della Parola;
• Suggerimenti per il lettore;
• Suggerimenti per allestire lo spazio della Parola nella Chiesa; • Suggerimenti per rivisitare la catechesi alla luce della Parola; • Un esempio di lectio divina;
• Una preghiera tradizionale incentrata sulla Parola;
• Uno schema di preghiera ecumenica.
"La misericordia di Dio non conosce confini e la Chiesa non può, non deve e non vuole creare alcuna barriera o difficoltà che ostacoli l'accesso al perdono del Padre"
Papa Francesco
"Il Missionario della Misericordia nell'"ospedale da campo" non è immune dalle ferite; anzi, è il primo che, avendone bisogno, sa indicare e dispensare anche per gli altri la sorgente della misericordia che proviene solo da Dio".
Rino Fisichella
Fortemente voluto da Francesco, è il sussidio ufficiale, predisposto per tutte le diocesi, le parrocchie, i movimenti, le associazioni, il mondo del volontariato, per prepararsi a vivere la Giornata Mondiale dei Poveri (novembre 2019). L’unico e indispensabile strumento da utilizzare per prepararsi e vivere al meglio l’evento.
I contenuti:
Il Messaggio del Santo Padre;
Presentazione di Mons. Rino Fisichella;
Omelia del Santo Padre Francesco per la II Giornata Mondiale dei Poveri;
Proposta di Lectio Divina ;
Riflessioni e proposte della III Giornata Mondiale dei Poveri;
Veglia di preghiera;
Esposizione della Santissima Eucaristia e adorazione;
Il Rosario dei poveri;
Proposte pastorali.
«Il Mese Missionario Straordinario sia occasione di grazia intensa e feconda per promuovere iniziative e intensificare in modo particolare la preghiera – anima di ogni missione –, l’annuncio del Vangelo, la riflessione biblica e teologica sulla missione, le opere di carità cristiana e le azioni concrete di collaborazione e di solidarietà tra le Chiese, così che si risvegli e mai ci venga sottratto l’entusiasmo missionario».
(Papa Francesco)
Il 30 novembre 2019 ricorrerà il centenario della promulgazione della Lettera apostolica Maximum Illud, con la quale Benedetto XV desiderava dare nuovo slancio alla responsabilità missionaria di annunciare il Vangelo. In occasione di questo importante anniversario, Papa Francesco ha indetto per tutta la Chiesa un Mese Missionario Straordinario, affidando l’animazione di questo evento alla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e alle Pontificie Opere Missionarie.
Grazie ad un’ampia consultazione presso le Chiese locali, è stata realizzata questa Guida per preparare e vivere il Mese Missionario Straordinario Ottobre 2019. Si tratta di un sussidio realizzato con i contributi provenienti da cristiani di tutto il mondo e rivolto ai cristiani di tutto il mondo. I testi qui presentati serviranno a ispirare la creatività delle Chiese locali e dei loro cristiani nell’affrontare le sfide inerenti all’evangelizzazione a partire dalla missio ad gentes e dal proprio contesto.
Le parti di cui si compone questa Guida corrispondono alle dimensioni spirituali indicate dal Santo Padre Papa Francesco nell’indire questo Mese Missionario Straordinario: l’incontro personale con Gesù Cristo vivo nella Chiesa, la testimonianza di santi e martiri della missione, la formazione catechetica alla missione e la carità missionaria.