
Per Tagore è l'anima stessa dell'Occidente - i valori del Cristianesimo e della grecità - ad essere per prima tradita dalla deriva di una modernità fondamentale sugli idoli del successo e del denaro. E agli esseri umani di ogni continente, oggi come allora, rivolge l'invito ad assumere una presa di posizione etica nei confronti di quello che ci viene presentato come ineluttabile risultato del progresso.
In quest'ultimo libro, Giorgio di Simone, fuori dai suoi decennali schemi di lavoro sul piano più strettamente filosofico e metafisico, va ben oltre le classiche tesi tradizionali o moderne per tentare di avvicinare l'anima dell'essere umano a una visione di Dio paradossalmente molto più "realistica" di quelle finora descritte. Questa ricerca è fatta, come sempre, con un uso della logica e, soprattutto, della razionalità che oltrepassa quella scontata e, comunque, fino a oggi sempre assolutamente insufficiente, adottata dagli scrittori di Filosofia e Metafisica. In prima istanza il risultato può apparire difficile da accettare da parte della media delle menti umane, ma nello stesso tempo esso è l'unico che sia in grado di fare capire qualche piccola cosa in più dell'infinito mistero della divinità alla mente e al cuore di ogni persona di questa Terra. Una riflessione lucida sull'"essere in sé e per sé", non un presunto essere influenzato da altri e la cui mente è comunque manipolata dalle cosiddette dottrine religiose del passato o del presente storici. Il "Soffio di Dio" ha grandi possibilità di agire in senso estremamente positivo sul nostro comportamento, in armonia e in proporzione con il "destino" che ogni essere umano ha scelto per la sua vita sulla Terra.
"Il titolo scelto per questo saggio di autocomprensione sottolinea i due tipi di limite cui l'impresa è sottoposta. In primo luogo, l'aggettivo intellettuale avverte che l'accento principale sarà posto sullo sviluppo del mio lavoro filosofico e che saranno richiamati soltanto quegli eventi della mia vita privata che sono suscettibili di illuminarlo. In secondo luogo, parlando di autobiografia tengo conto delle trappole e dei difetti che attengono al genere. Una autobiografia è, innanzitutto, il racconto di una vita; come una qualsiasi opera narrativa, essa è selettiva e, pertanto, inevitabilmente angolata. Inoltre, una autobiografia è, in senso vero e proprio, un'opera letteraria; a questo titolo essa riposa sullo scarto talora benefico, talaltra nocivo, fra il punto di vista retrospettivo dell'atto di scrivere, di inscrivere il vissuto, e lo svolgimento quotidiano della vita; proprio questo scarto distingue l'autobiografia dal giornale. Infine, un'autobiografia riposa sull'identità, e dunque sull'assenza di distanza fra il personaggio principale del racconto, che è se stesso, e il narratore, che dice io e scrive alla prima persona singolare". (Paul Ricoeur)
«Un’indagine sulla ricerca che da quasi ventisei secoli gli uomini dell’Occidente conducono intorno al proprio essere e al proprio destino.»
Nicola Abbagnano
Il pensiero filosofico dalle origini ai giorni nostri: un’opera unica per autorevolezza, ampiezza e chiarezza espositiva.
Riscoprire e far rivivere «la ricerca che da quasi ventisei secoli gli uomini dell’Occidente conducono intorno al proprio essere e al proprio destino». Con queste parole Nicola Abbagnano indicava il proposito di un’opera destinata a diventare un classico della storiografia filosofica e un manuale su cui si sono formate generazioni di studenti.
La completezza, l’ampiezza dell’arco cronologico preso in considerazione, la chiarezza espositiva, la conoscenza e il riferimento diretto e accurato ai testi, il rispetto e l’attenzione per le più varie posizioni di pensiero espresse dai filosofi esaminati sono tra i maggiori pregi riconosciuti a questa celebre storia della filosofia che è tutt’ora tra le più apprezzate e diffuse non solo in Italia.
Il testo è stato inoltre aggiornato ed ampliato per la parte relativa alla filosofia contemporanea dall’allievo e continuatore delle opere di Abbagnano, Giovanni Fornero e, per l’ultimo volume, dallo stesso Fornero insieme con Franco Restaino e Dario Antiseri.
Nicola Abbagnano (Salerno, 1901-Milano, 1990) fu il massimo esponente della corrente esistenzialista italiana. Tra il 1936 e il 1976 resse la cattedra di Storia della filosofia all’Università di Torino. Oltre alla Storia della filosofia, pubblicò il Dizionario di filosofia (la cui terza edizione è stata aggiornata e ampliata a cura di Giovanni Fornero, UTET Libreria 2001). I suoi principali scritti teoretici sono ora raccolti in Scritti esistenzialisti (UTET 1988) e Scritti neoilluministici (UTET 2001).
«Un’indagine sulla ricerca che da quasi ventisei secoli gli uomini dell’Occidente conducono intorno al proprio essere e al proprio destino.»
Nicola Abbagnano
Il pensiero filosofico dalle origini ai giorni nostri: un’opera unica per autorevolezza, ampiezza e chiarezza espositiva.
Riscoprire e far rivivere «la ricerca che da quasi ventisei secoli gli uomini dell’Occidente conducono intorno al proprio essere e al proprio destino». Con queste parole Nicola Abbagnano indicava il proposito di un’opera destinata a diventare un classico della storiografia filosofica e un manuale su cui si sono formate generazioni di studenti.
La completezza, l’ampiezza dell’arco cronologico preso in considerazione, la chiarezza espositiva, la conoscenza e il riferimento diretto e accurato ai testi, il rispetto e l’attenzione per le più varie posizioni di pensiero espresse dai filosofi esaminati sono tra i maggiori pregi riconosciuti a questa celebre storia della filosofia che è tutt’ora tra le più apprezzate e diffuse non solo in Italia.
Il testo è stato inoltre aggiornato ed ampliato per la parte relativa alla filosofia contemporanea dall’allievo e continuatore delle opere di Abbagnano, Giovanni Fornero e, per l’ultimo volume, dallo stesso Fornero insieme con Franco Restaino e Dario Antiseri.
Nicola Abbagnano (Salerno, 1901-Milano, 1990) fu il massimo esponente della corrente esistenzialista italiana. Tra il 1936 e il 1976 resse la cattedra di Storia della filosofia all’Università di Torino. Oltre alla Storia della filosofia, pubblicò il Dizionario di filosofia (la cui terza edizione è stata aggiornata e ampliata a cura di Giovanni Fornero, UTET Libreria 2001). I suoi principali scritti teoretici sono ora raccolti in Scritti esistenzialisti (UTET 1988) e Scritti neoilluministici (UTET 2001).
«Un’indagine sulla ricerca che da quasi ventisei secoli gli uomini dell’Occidente conducono intorno al proprio essere e al proprio destino.»
Nicola Abbagnano
Il pensiero filosofico dalle origini ai giorni nostri: un’opera unica per autorevolezza, ampiezza e chiarezza espositiva.
Riscoprire e far rivivere «la ricerca che da quasi ventisei secoli gli uomini dell’Occidente conducono intorno al proprio essere e al proprio destino». Con queste parole Nicola Abbagnano indicava il proposito di un’opera destinata a diventare un classico della storiografia filosofica e un manuale su cui si sono formate generazioni di studenti.
La completezza, l’ampiezza dell’arco cronologico preso in considerazione, la chiarezza espositiva, la conoscenza e il riferimento diretto e accurato ai testi, il rispetto e l’attenzione per le più varie posizioni di pensiero espresse dai filosofi esaminati sono tra i maggiori pregi riconosciuti a questa celebre storia della filosofia che è tutt’ora tra le più apprezzate e diffuse non solo in Italia.
Il testo è stato inoltre aggiornato ed ampliato per la parte relativa alla filosofia contemporanea dall’allievo e continuatore delle opere di Abbagnano, Giovanni Fornero e, per l’ultimo volume, dallo stesso Fornero insieme con Franco Restaino e Dario Antiseri.
Nicola Abbagnano (Salerno, 1901-Milano, 1990) fu il massimo esponente della corrente esistenzialista italiana. Tra il 1936 e il 1976 resse la cattedra di Storia della filosofia all’Università di Torino. Oltre alla Storia della filosofia, pubblicò il Dizionario di filosofia (la cui terza edizione è stata aggiornata e ampliata a cura di Giovanni Fornero, UTET Libreria 2001). I suoi principali scritti teoretici sono ora raccolti in Scritti esistenzialisti (UTET 1988) e Scritti neoilluministici (UTET 2001).
«Un’indagine sulla ricerca che da quasi ventisei secoli gli uomini dell’Occidente conducono intorno al proprio essere e al proprio destino.»
––– Nicola Abbagnano
Il pensiero filosofico dalle origini ai giorni nostri: un’opera unica per autorevolezza, ampiezza e chiarezza espositiva.
Riscoprire e far rivivere «la ricerca che da quasi ventisei secoli gli uomini dell’Occidente conducono intorno al proprio essere e al proprio destino». Con queste parole Nicola Abbagnano indicava il proposito di un’opera destinata a diventare un classico della storiografia filosofica e un manuale su cui si sono formate generazioni di studenti.
La completezza, l’ampiezza dell’arco cronologico preso in considerazione, la chiarezza espositiva, la conoscenza e il riferimento diretto e accurato ai testi, il rispetto e l’attenzione per le più varie posizioni di pensiero espresse dai filosofi esaminati sono tra i maggiori pregi riconosciuti a questa celebre storia della filosofia che è tutt’ora tra le più apprezzate e diffuse non solo in Italia.
Il testo è stato inoltre aggiornato ed ampliato per la parte relativa alla filosofia contemporanea dall’allievo e continuatore delle opere di Abbagnano, Giovanni Fornero e, per l’ultimo volume, dallo stesso Fornero insieme con Franco Restaino e Dario Antiseri.
Nicola Abbagnano (Salerno, 1901-Milano, 1990) fu il massimo esponente della corrente esistenzialista italiana. Tra il 1936 e il 1976 resse la cattedra di Storia della filosofia all’Università di Torino. Oltre alla Storia della filosofia, pubblicò il Dizionario di filosofia (la cui terza edizione è stata aggiornata e ampliata a cura di Giovanni Fornero, UTET Libreria 2001). I suoi principali scritti teoretici sono ora raccolti in Scritti esistenzialisti (UTET 1988) e Scritti neoilluministici (UTET 2001).
Giovanni Fornero è autore e coautore dei manuali di storia della filosofia attualmente più diffusi. Insieme a Gianni Vattimo dirige, presso Bruno Mondadori, la collana di filosofia contemporanea «I fili della filosofia».
«Un’indagine sulla ricerca che da quasi ventisei secoli gli uomini dell’Occidente conducono intorno al proprio essere e al proprio destino.»
––– Nicola Abbagnano
Il pensiero filosofico dalle origini ai giorni nostri: un’opera unica per autorevolezza, ampiezza e chiarezza espositiva.
Riscoprire e far rivivere «la ricerca che da quasi ventisei secoli gli uomini dell’Occidente conducono intorno al proprio essere e al proprio destino». Con queste parole Nicola Abbagnano indicava il proposito di un’opera destinata a diventare un classico della storiografia filosofica e un manuale su cui si sono formate generazioni di studenti.
La completezza, l’ampiezza dell’arco cronologico preso in considerazione, la chiarezza espositiva, la conoscenza e il riferimento diretto e accurato ai testi, il rispetto e l’attenzione per le più varie posizioni di pensiero espresse dai filosofi esaminati sono tra i maggiori pregi riconosciuti a questa celebre storia della filosofia che è tutt’ora tra le più apprezzate e diffuse non solo in Italia.
Il testo è stato inoltre aggiornato ed ampliato per la parte relativa alla filosofia contemporanea dall’allievo e continuatore delle opere di Abbagnano, Giovanni Fornero e, per l’ultimo volume, dallo stesso Fornero insieme con Franco Restaino e Dario Antiseri.
Nicola Abbagnano (Salerno, 1901-Milano, 1990) fu il massimo esponente della corrente esistenzialista italiana. Tra il 1936 e il 1976 resse la cattedra di Storia della filosofia all’Università di Torino. Oltre alla Storia della filosofia, pubblicò il Dizionario di filosofia (la cui terza edizione è stata aggiornata e ampliata a cura di Giovanni Fornero, UTET Libreria 2001). I suoi principali scritti teoretici sono ora raccolti in Scritti esistenzialisti (UTET 1988) e Scritti neoilluministici (UTET 2001).
Giovanni Fornero è autore e coautore dei manuali di storia della filosofia attualmente più diffusi. Insieme a Gianni Vattimo dirige, presso Bruno Mondadori, la collana di filosofia contemporanea «I fili della filosofia».
Franco Restaino insegna Filosofia teoretica all’Università «Tor Vergata» di Roma. Per UTET Libreria ha pubblicato: Storia dell’estetica moderna (1991) e Storia della filosofia (1999) in sei volumi.
Dario Antiseri insegna Metodologia delle Scienze sociali presso la Facoltà di Scienze politiche della LUISS «Guido Carli» di Roma. Per UTET Libreria ha pubblicato: Trattato di metodologia delle scienze sociali (1996) e la nuova edizione della Teoria unificata del metodo (2001).
"Se la filosofia è una storia d'amore in cui l'oggetto del desiderio sono le idee, i concetti, la verità, è inevitabile che quando la filosofia parla dell'amore è come se si mettesse allo specchio per contemplare la propria immagine riflessa. In una famosa conferenza dal titolo Che cos 'è la filosofia?, il filosofo tedesco Martin Heidegger ha scritto che in un primo momento, ai tempi di Eraclito, l'amore della filosofia era da intendere come una forma di corrispondenza, senza nessuna connotazione amorosa in senso erotico. E solo in seguito, con Socrate e Platone, che l'oggetto della filosofia si è trasformato in oggetto del desiderio e l'amore filosofico in tensione amorosa, in eros. Non stupisce allora che i filosofi parlino tanto dell'amore: la filosofia non è altro che una forma di questo amore. O forse dovremmo dire, con Platone, che Eros è per natura filosofo."
Qualità individuale, virtù pubblica, fondamento dei legami e delle relazioni: il concetto di responsabilità è tanto pervasivo quanto apparentemente intuitivo, ma in realtà a uno sguardo più attento rivela grandi sorprese e questioni aperte. Mario De Caro, Andrea Lavazza e Giuseppe Sartori, proseguendo l'analisi condotta in "Siamo davvero liberi?", incrociano i risultati delle neuroscienze e della psicologia sperimentale, le indagini filosofiche e gli aspetti giuridici. Se il mondo e il cervello sono deterministici, può esistere la responsabilità? Fino a che punto è possibile attribuirsi le conseguenze di un'azione? Quando, in sede penale, possiamo essere imputabili di un reato? Cosa significa, in definitiva, una vita vissuta responsabilmente? Domande fondamentali non solo sul piano intellettuale, ma anche per le loro ricadute sulla nostra esistenza e sulla società.
Quando dico "ti amo" che cosa sto dicendo di preciso? E soprattutto, chi parla? Il mio desiderio, la mia idealizzazione, la mia dipendenza, il mio eccesso, la mia follia? Non c'è parola più equivoca di "amore" e più intrecciata a tutte quelle altre parole che, per la logica, sono la sua negazione. Tutti, chi più chi meno, abbiamo fatto esperienza che l'amore si nutre di novità, mistero e pericolo e ha come suoi nemici il tempo, la quotidianità e la familiarità. Nasce dall'idealizzazione della persona amata di cui ci innamoriamo per un incantesimo della fantasia, ma poi il tempo, che gioca a favore della realtà, produce il disincanto e tramuta l'amore in un affetto privo di passione o nell'amarezza della disillusione. Qui Freud ci pone una domanda: "Quanta felicità barattiamo in cambio della sicurezza?". Umberto Galimberti ci consegna un volume in cui l'acutezza del pensiero penetra i meandri del sentimento e del desiderio, registrando i mutamenti intervenuti nelle dinamiche dell'attrazione, nel patto con l'amato/a, nei percorsi del piacere (dall'onanismo alla perversione). Sullo sfondo si muove, come un fantasma, continuamente evocato e rimosso, quello che propriamente o impropriamente gli uomini non smettono di chiamare amore.
"Chi sono gli abitatori del tempo? Siamo noi, tutti noi: chi persuaso di potersi salvare dal nichilismo aggrappandosi (disperatamente o felicemente) a una fede che salva, chi invece persuaso che i Valori, gli Immutabili, sono destinati a non reggere perché deboli. Siamo tutti noi, figli della tecnica, figli a volte felici, e altre disperatamente alla ricerca del senso rubato, angosciati di fronte alla Gotterdammerung, alla caduta degli dei, o apparentemente acquietati nel paradiso occidentale. Noi, convinti che ormai solo un Dio ci può salvare".