A quali condizioni l'arte diviene ars liturgica? Questo è l'interrogativo da cui ha preso le mosse il IX Convegno liturgico internazionale di Bose, approfondendo il rapporto tra liturgia e arte avviato l'anno precedente. Partendo dalla legittimità dell'idea di "sacro" nel cristianesimo, il convegno ha toccato quindi i temi dell'estetica e dell'espressione della fede, che chiede di essere percepibile attraverso tutti i sensi, in particolare la vista: l'arte, infatti, è un linguaggio capace di trasmettere l'esperienza del trascendente, tale da creare una corrispondenza con i linguaggi simbolici della liturgia.
Richiamandosi al Concilio Vaticano II si è operata una demolizione sistematica di quasi tutta la ricchezza musicale della tradizione cattolica in favore di musica profana entrata di prepotenza in chiesa. Questa svolta è stata operata in contrasto con gli insegnamenti ininterrotti della Chiesa, che il Concilio non ha smentito, che Giovanni XXIII ha riaffermato con chiarezza e che Paolo VI ha continuamente richiamato e autorevolmente spiegato. I primi a soffrirne sono i fedeli, che dalle contrapposizioni e dai relativi dissidi escono frastornati e ulteriormente provati nella spiritualità liturgica e forse anche nella fede. Questo timido e provvisorio bilancio relativo alla musica liturgica post-conciliare potrà servire alle generazioni future per realizzare quell’armonia che le nostre generazioni, immediatamente post-conciliari, non hanno conosciuto.
Un'analisi dettagliata delle immagini presenti nel nuovo Rito delle esequie riproduzioni della "Porta della Preghiera", porta laterale della Basilica di San Pietro. L'autore, attraverso la lettura dei bassorilievi in bronzo, offre una valida catechesi sul senso del morire e del vivere.
88 artisti contemporanei illustrano il Lezionario liturgico.
L'arte ha la capacità di introdurre affettivamente l'uomo, dentro la verità. Ha la capacità di informare le sue ragioni passando attraverso i suoi sensi.
Questo volume prende in esame il simbolismo del tempio cristiano e l'arredamento degli spazi celebrativi della Messa e di quelli al di fuori della Messa. In particolare l'autore (sacerdote polacco dottore in Diritto Canonico) ha diviso il suo studio in tre capitoli: il primo dedicato agli elementi strutturali e spaziali degli edifici sacri, intesi come espressione dei contenuti teologici del tempio cristiano; il secondo riguarda gli elementi spaziali della celebrazione eucaristica, come l'ambone e l'altare; il terzo prende in esame i luoghi celebrativi distinti dalla messa, quali la fonte battesimale, il confessionale, il tabernacolo e gli arredamenti delle navate della Chiesa.Come riportato nella prefazione di Mons. Piero Marini (fino al 2007 Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie e attualmente Presidente del Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali) il volume rappresenta pertanto uno stimolo per studiosi e addetti ai lavori a riflettere sulle problematiche di carattere teologico e pratico riguardanti la relazione tra architettura e liturgia, in modo che la teologia della Chiesa possa diventare parte integrante della formazione del clero e dei fedeli. L'opera è inoltre arricchita da più di novanta illustrazioni a colori raffiguranti gli interni di svariati edifici sacri.
I vari contributi, originati in occasione del XXX convegno di Ravennatensia (Centro studi e ricerche antica provincia ecclesiastica ravennate), dedicato alle architetture del sacro nel bacino adriatico (Adria, settembre 2009), permettono di acquisire una visione vasta sul tema che viene esaminato sotto differenti punti di vista. La riflessione prende avvio dal nesso tra le architetture sacre e la tipicità culturale di un luogo. Antichi edifici di culto individuano percorsi complessi, incastonati in itinerari antichi lungo i quali si può supporre si muovessero tanto le capacità tecniche dei costruttori, quanto la devozione dei fedeli. Le analisi dei contesti locali che alcune relazioni propongono hanno per oggetto non solo le origini del cristianesimo nel bacino adriatico, ma anche lo studio del territorio nella sua unità e nelle sue tipicità e individuano un fitto intreccio che tiene insieme le due coste e appare ancora oggi ben riconoscibile e documentato, nonostante gli strappi del recente passato.
Come procedere alla realizzazione di un evangeliario di indubitabile qualità artistica e del tutto conveniente all'uso liturgico? Tale interrogativo, che la diocesi di Milano ha voluto affrontare al fine di realizzare un nuovo evangeliario per la chiesa ambrosiana, è al cuore degli interventi pubblicati nel presente volume, contributi concernenti aspetti liturgici e artistici, nonché esempi di recenti realizzazioni, arricchiti da una riflessione sulle radici bibliche della lettura pubblica della Parola e da uno studio sull'uso liturgico dell'evangeliario.
Un volume dedicato all'arte sacra post conciliare. Un testo che apre una porta sull'esatta interpretazione del rapporto tra arte sacra contemporanea, liturgia e norme conciliari.
Con questo libro l’Autore, colto studioso di cose bizantine, riesce a colmare un’evidente lacuna del panorama culturale soprattutto occidentale, affrontando il tema dell’edificio sacro bizantino. Il lettore è condotto per mano nella visita della chiesa bizantina, alla scoperta di sorprendenti significati simbolici e cultuali.
In questi ultimi tempi si parla molto di Arte e Chiesa ma veramente pochi sono i testi, come quello di Antonio Farchione, che affrontano il tema in modo analitico e ben documentato, supportato da una vastissima bibliografia. Un testo fondamentale per comprendere perché la bellezza non “abita” più nelle chiese, nonostante moltissimi siano gli indizi che inducono a ritenere che la Chiesa e l’arte non possono fare a meno l’una dell’altra e l’Autore, con meticolosità, saprà scovarli e sottoporli all’attenzione del lettore.
L’opera si rivolge ai prelati, agli studiosi di arte contemporanea, ai critici d’arte, ai curatori, agli artisti e comunque a tutti coloro che condividono l’idea che “l‘arte, quella vera, la grande arte come la chiamava Ivanov, ha bisogno della possibilità di attingere ai contenuti assoluti, cioè quelli che non dipendono dall‘uomo o dall‘artista stesso” (dalla Presentazione di Padre Marko Rupnik).
Il libro Arte e Chiesa è impreziosito da un intervento di padre Marko Rupnik, gesuita e direttore del Pontificio Istituto Orientale (Centro Aletti) e da due interviste realizzate ad Ettore Spalletti, artista di fama internazionale, e a Giacinto Di Pietrantonio, curatore e direttore della GAMeC
L'Autore
Antonio Farchione, giornalista, consulente, formatore, si occupa da molti anni di tematiche riguardanti l’economia dell’arte. Più di recente ha iniziato ad approfondire il tema della Bellezza nell’arte contemporanea. È autore di numerosi articoli pubblicati su riviste a carattere nazionale.
L’opera d’arte
deve essere coerente con la liturgia
per partecipare alla concelebrazione
della terra e del cielo,
degli uomini e delle creature tutte.
“Se tutte le creature sono convocate nella liturgia cristiana, se l’assemblea si fa ‘voce di ogni creatura’, anche le arti che sono espressione della creatività dell’uomo devono essere presenti con le loro forze, la loro performance, la loro bellezza. Ma la bellezza è veramente tale se è a servizio della liturgia per rivelare anch’essa, con ciò che essa è, il mistero di Dio. La liturgia ha bisogno dell’arte perché ha bisogno che in essa sia coinvolto tutto l’uomo, anche l’uomo che crea, che trasfigura, che esprime” (Enzo Bianchi).
Dal concilio Vaticano II la chiesa ha riaperto il dialogo con l’arte e pone oggi agli artisti l’esigenza di lavorare in conformità alla liturgia, ma al contempo essa stessa deve lasciarsi porre delle esigenze da loro. Completata la pluriennale riflessione circa i principali elementi dello spazio liturgico, l’VIII Convegno liturgico internazionale di Bose, di cui questo volume raccoglie i contributi, ha affrontato il rapporto tra liturgia e arte alla luce della sfida della contemporaneità, riflettendo in che modo sia necessario superare la separazione “tra tempio e museo”.