Il testo di A. Franchini, attraverso personaggi evangelici e anche simbolici (come Giovanni Zuccone) ripercorre la Via della croce, dalla condanna di Gesù alla risurrezione, nella forma di rappresentazione teatrale. I protagonisti delle stazioni sono tutti "testimoni oculari" dell'evento, o che in ogni caso hanno conosciuto Gesù o lo hanno visto all'opera. Oltre a quelli consueti della Via crucis tradizionale, l'autore ha inserito anche personaggi tratti dalle parabole: l'invitato senza abito di nozze, l'uomo a cui il padrone, partendo, aveva affidato un solo talento, le vergini stolte, il cieco Bartimeo; e anche Erode, Giuseppe, Virginia, la moglie di Pietro, e l'altro ladro, in croce vicino a Gesù. La nuova forma di espressione teatrale proposta dall'autore e già presentata in diversi contesti (scuola, chiesa, oratorio?) dove non occorre pagare un biglietto di ingresso; e anche la facile riproducibilità del testo della rappresentazione (soprattutto in contesti giovanili ma non solo) per la semplicità di materiale di cui necessita per poter essere messo in scena.
Si tratta della raccolta di contributi diversi proposti ai preti della Diocesi di Milano a cura del Vicariato per la formazione permanente del Clero (anno pastorale 2004-2005).
Tema centrale è la Domenica, come giorno privilegiato per riscoprire i temi della festa (sua dimensione comunitaria e familiare) all’interno della tradizione biblica in generale e cristiana in particolare, agganciandosi così al Congresso eucaristico di Bari di quest’estate.
Dire che la domenica è il giorno del Signore significa dire che nel tempo degli uomini si iscrive la presenza del mistero di Dio, della storia della salvezza: è un tempo che rivaluta appieno il valore della vita umana, oltre ogni logica funzionale.
Importante studio sulla preghiera eucaristica, analizzata nei suoi contenuti e nelle sue caratteristiche. La preghiera eucaristica o anafora e il cuore della celebrazione eucaristica. Elemento fondamentale della preghiera eucaristica e l'anamnesi, ovvero l'atto liturgico in cui la Chiesa celebra la memoria di Cristo, ricordando la sua passione, la sua risurrezione e la sua ascensione. Il presente studio chiarisce ed approfondisce, con puntualita e profondita, tali aspetti fondamentali della liturgia.
L'insieme della ricerca evidenzia gli elementi costitutivi del Diacono quali emergono dall'attuale preghiera di ordinazione nel Rito Romano e nel Rito Bizantino-greco. Il presente volume, sulla scia delle innovazioni dettate dal Vaticano II, rivolge la sua attenzione all'ordine del Diaconato, insistendo sulle sue caratteristiche fondamentali e sulla sua missione. L'indagine rigorosa, argomentata, convincente viene condotta sulle preghiere di Ordinazione dei diaconi nella Tradizione Romana e in quella Bizantino-Greca.
L'Istituto di liturgia pastorale di Santa Giustina in tempi recenti si è interrogato sul cammino percorso dal movimento liturgico dai suoi albori fino ai nostri giorni. Sono state messe a confronto le diverse interpretazioni della scienza liturgica sia in campo storico che in quello teologico. Il quadro che ne emerge offre ai cultori della disciplina liturgica interessanti piste di ricerca, in quanto si evidenzia, ancora una volta, che la liturgia si è evoluta da una concezione prettamente giuridico-cerimoniale a un'altra teologicamente più vitale, strettamente legata al mistero pasquale di Cristo, celebrato nei sacramenti.
Destinatari
Studenti e studiosi di liturgia.
Autore
Il ruolo della liturgia nel suo servizio prestato alla chiesa, tanto nella prassi, quanto nella riflessione teologica vede confrontarsi in uno stimolante dialogo le rispettive competenze degli storici Anna Maria Calapaj, Enrico Mazza, Daniele Menozzi, Gregorio Penco e Francesco Trolese; del biblista Renato De Zan; dei teologi Alceste Catella, Andrea Grillo e Sergio Ubbiali, e di Paola Sofia Baghini, studiosa del pensiero di Odo Casel.
Liturgia ed estetica; si tratta di un rapporto che apparirebbe difficile, quasi improponibile e impensabile ai nostri giorni. Sembra che la liturgia, che per essenza ha il compito di compiere atti di culto secondo la sensibilità, il linguaggio del corpo e il senso profondo di ciò che è bello, non sia più in grado di fare un discorso importante sull'«estetica» all'interno del suo mondo; e non sia soprattutto in grado di realizzare nella sua esperienza cultuale una vera e profonda dimensione estetica del liturgico che richiami al bello artistico. Il libro intende ribadire con forza che liturgia ed estetica si appartengono e formano un binomio fondamentale. È questa la strada maestra per le varie indicazioni pastorali connesse e per un'autentica partecipazione al rito liturgico.
Destinatari
Insegnanti e studenti di liturgia pastorale; studiosi ed operatori liturgici.
Autore
Il libro raggruppa i contribuiti di eminenti liturgisti: S. Petrosino e D. Goldoni e S. Zecchi, di A.N. Terrin (anche curatore del volume) e R. Tagliaferro, di S. Ubbiali, di F. Corradini, della poetessa A. Merini e del famoso architetto M. Botta.
In questo libro, intenso e programmatico, l'autore afferma che non si concepisce una questione liturgica se non nella prospettiva di una vera questione rituale. Denuncia perciò senza mezzi termini la totale dimenticanza del rito, il vuoto rituale in cui si è proiettata la liturgia, osservando che vi è una specie di «anoressia» rituale nella chiesa, una mortificazione totale del mondo dei riti come se alla fin fine i riti non fossero l'anima stessa del mondo liturgico, ma qualcosa di sovrappiù, qualcosa di superfluo di cui la chiesa potrebbe fare a meno. La visione teologica classica basata sulla pura teoria e sulla semplice dottrina non sembra tenere più. Di questo nuovo trend è perfettamente cosciente il nostro autore, che di conseguenza crea di proposito una tensione tra teologia ed esperienza liturgica, consapevole che quest'ultima è stata spogliata troppo a lungo delle sue qualifiche più proprie. Un libro d'avanguardia per molti aspetti e sotto vari profili. Un libro capace di riproporre con forza uno statuto liturgico quasi propedeutico a una nuova teologia fondamentale e di dare, nello stesso tempo, nuovo vigore alle nostre liturgie, spesso povere, monotone, quasi rassegnate alla mediocrità.
Destinatari
Insegnanti e Studenti di Istituti superiori di Scienze religiose, liturgisti.
Autore
ROBERTO TAGLIAFERRI è docente all'Istituto di Liturgia pastorale Santa Giustina di Padova e alla Facoltà teologica dell'Emilia Romagna. Si occupa di epistemologia, di estetica e di questioni legate al rito liturgico. È autore di numerosi articoli e saggi.
Testimoni del Risorto sono tutti coloro che vivono con coerenza la realtà e le conseguenze della fede cristiana. Testimoni del Risorto sono riconosciuti, in particolare, coloro che la chiesa indica come tali, e annovera nel Martirologio. In coincidenza con la pubblicazione del Martirologio romano in lingua italiana, il presente volume intende favorire un'adeguata conoscenza dei contenuti e del valore pedagogico dell'ultimo libro della riforma liturgica del Vaticano II. Articolata in tre parti, l'opera introduce alla memoria della santità attraverso un percorso storico-teologico, e un approfondimento del calendario. La conoscenza e la valorizzazione dei vari elementi del Martirologio permette di orientare il lettore verso il confronto con l'esemplarità, in vista di una personale conformazione a Cristo, per opera dello Spirito.
Destinatari
Religiosi e laici che desiderano conoscere di più le grandi figure dei testimoni della fede.
Autore
MANLIO SODI, salesiano, è specializzato in liturgia presso l'Istituto Sant'Anselmo in Roma. Decano emerito della Facoltà di Teologia dell'Università Pontificia Salesiana e professore ordinario nella stessa Facoltà. È membro della Pontificia Accademia di Teologia, e socio della Pontificia Academia Mariana Internationalis. Dirige la collana «Monumenta Studia Instrumenta Liturgica» della Libreria editrice vaticana ed è direttore di «Rivista Liturgica».
Quali sono i presupposti perche la liturgia sia il corpo della coscienza cristiana e, in modo autentico, il corpo di Dio? Il dilemma tra Dio e il corpo attraversa i secoli, ma e un dilemma tutto umano perche Dio, sull'argomento, ha pronunciato la sua Parola definitiva facendola diventare carne e risuscitandone il corpo. Si e fatto carne, e dopo aver sperimentato la morte e risorto come corpo. E' l'annuncio del natale e della pasqua, dell'incarnazione e della risurrezione. In Gesu Cristo, Dio e un corpo che parla all'uomo con amore gratuito. Allo stesso modo il discepolo di Cristo e un corpo che parla a Dio col soffio della bocca, con le mani alzate, con gli occhi spalancati. Prima di una parola che argomenta su Dio, sull'uomo e sul corpo, c'e una parola che dice Dio col corpo, una parola che e corpo per dire Dio, anzi che e il corpo di Dio.
Unità con Gesù vivo nel Sacramento, in un rapporto intimo, fatto di silenzio, lasciando che sia Lui a parlare: è l'adorazione eucaristica, momento privilegiato di incontro "cuore a cuore" con Dio. A volte è però difficile trovare la giusta concentrazione, i giusti pensieri, il giusto silenzio... Per questo motivo può essere utile un metodo per aiutarsi a fare spazio dentro di sé e vivere pienamente la specificità della contemplazione eucaristica, da soli o comunitariamente: attraverso preghiere, letture, salmi, pensieri e canti, uno strumento al servizio della preghiera di adorazione, semplice ed efficace, per vivere in profondità un momento fondamentale del dialogo con Dio.