"Una Parola Domenicale"!
Quale parola, però? Non quella che la Chiesa, con l'arte finissima di cui sa essere l'autrice, compone ogni settimana in un quadretto fatto di Antico Testamento, di poesia, di antifone e versetti tratti dai Salmi, con ben meditate orazioni, con brani apostolici neotestamentari e, finalmente, con un testo dei Vangeli. Tutto questo è supposto. Non leggiamo qui nemmeno il frutto di quell'infelice costume che riduce le letture e le omelie domenicali al solo commento del "Vangelo della Messa", interpretando e impoverendo così, con una sintesi veramente "astratta", l'elaborato messaggio sapienziale che la Chiesa destina ai suoi fedeli ogni domenica. Come si può parlare, infatti, di Nuovo Testamento tacendo sull'Antico, e come ridurre l'Evangelo a una prosa spogliandolo della sua poesia e della sua mistica?
No! Qui incontriamo una, e una sola risonanza della presupposta integra lettura delle Scritture di ciascuna delle liturgie domenicali. Questa risonanza emerge dalla coscienza di una persona che ha bene ascoltato tutta la Parola, rimanendone colpita in un modo che manifesta la complessità della ricezione che quella Parola trova nella sua sensibilità intelligente e affettiva. Ricordiamo la sentenza latina: “Quidquid recipitur ad modum recipientis recipitur” (tutto quanto è ricevuto, viene ricevuto secondo la modalità di colui che lo riceve).
Qui sta la forza e la grande utilità di queste scintillanti parole domenicali di Ester Abbattista. Cadendo nella sua coscienza di cristiana desta e consapevole, le diverse liturgie domenicali della Parola creano dei cortocircuiti inaspettati di fede, di speranza e di amore che ci aprono la vista su orizzonti nuovi, altrettanto inattesi, ma sempre ben radicati in un autentico sentire evangelico.
Mons. Vincenzo Paglia commenta le letture giornaliere della Parola. Un aiuto per la preghiera quotidiana che si unisce idealmente a quella che ogni sera si svolge nella basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma. I brevi commenti a un brano della Bibbia che sono proposti alla meditazione quotidiana aiutano a comprendere il senso del testo e cercano di far giungere la Parola sino alle porte del cuore.
Questo volume offre i commenti ai Vangeli festivi dell'Anno C, nel quale siamo accompagnati dall'evangelista Luca. Il taglio non è strettamente esegetico ma piuttosto meditativo, nell'intento di aiutare il lettore a cogliere quegli elementi generativi che la Parola suscita in noi. Al termine di ogni commento, l'autrice propone una preghiera che riflette la sua profonda frequentazione della Parola.
Il volume, attraverso i commenti alle letture della domenica, delle Solennità e di alcuni momenti-forti dell'anno liturgico, accompagna il credente a riconoscere la visita del Signore nella propria casa, nella propria vita, in famiglia, nella comunità.
Il libro traccia un percorso a servizio delle parrocchie, delle comunità, dei singoli fedeli, per aiutarli a entrare nel tesoro stupendo del Vangelo della domenica, giorno del Signore, nell'anno liturgico C. Per ogni domenica e festa: un commento essenziale, chiaro e spontaneo nel linguaggio, con un taglio decisamente "pastorale" nelle sue meditazioni, nate dalla predicazione parrocchiale; una citazione, un aforisma o una breve storia; e infine una preghiera.
Rileggendo attraverso la selezione di omelie qui presentate il pensiero e la fede di Paolo VI appare in tutta la sua ricchezza il magistero che egli con sicurezza di nocchiero in mare tempestoso ha dato alla Chiesa negli anni del suo pontificato. Anni tutt’altro che facili.
Quanto detto da Giovanni Paolo II può darci una visione sintetica, ma veramente efficace, della grandezza umana e spirituale di questo papa: “Particolarmente sensibile alle istanze della cultura moderna, conoscitore acuto della molteplice e vasta problematica del mondo attuale, cosciente ad un grado estremo della responsabilità del suo alto ministero, partecipe della sofferenza fisica e morale dell’intera umanità, Paolo VI, innamorato di Cristo e amico di ogni uomo, fedele servitore della verità nella carità, e instancabile difensore dei diritti di Dio e dell’uomo, è stato e sarà per sempre gloria imperitura di Brescia, dell’Italia e della Chiesa”.
Si può certamente dire che Paolo VI non fu molto ascoltato, né sempre capito. Le sue parole però rimangono un tesoro di grande attualità, che merita di ritornare a meditare. E’ ciò che sta avvenendo sempre più. L’attuale papa Francesco lo sta facendo: lo propone a tutta la Chiesa proclamandolo anche santo.
Questi commenti alle letture domenicali dell'anno C si propongono di fare risuonare la parola del Vangelo nel nostro tempo. L'intento è cogliere le domande irrequiete dei giovani e degli adulti, laddove vibra il desiderio di nuove strade per una nuova fede e una nuova Chiesa. E di cogliere la spiritualità che pulsa anche dentro la stagnante e stanca religiosità di molti. «Più che carenza di preti, c'è la carenza di profeti», scrive l'autore. «C'è bisogno di persone che non si accontentino di gestire il religioso, ma di "operai" che possano intuire le nuove attese e sappiano guardare lontano».
Questo libro nasce dall'esperienza pastorale. Le cinquantatré proposte di omelie per le esequie offrono spunti di riflessione sia per le celebrazioni eucaristiche sia per i momenti di preghiera in occasione di un decesso. Molte delle riflessioni sono «generali», altre sono mirate a particolari situazioni: la morte di un bambino o di un giovane, di una vittima della strada o del lavoro, di un omicidio o un suicidio... Si tratta di uno strumento, in prospettiva omiletica, sugli atteggiamenti che caratterizzano il cristiano di fronte alla morte: per aiutare a dare senso all'umano soffrire e morire e, al contempo, aprire alla speranza che non delude. Non è mai un discorso scontato né mondano adattamento, ma umile ricerca che invoca dalla Parola, ascoltata e accolta, un orientamento per la vita eterna.
Eco di un percorso interiore proprio di chi frequenta quotidianamente la parola di Dio, questo volume propone una raccolta di omelie inedite sui vangeli delle domeniche dell’anno. Seguendo il Vangelo secondo Luca, padre André Louf, con un linguaggio semplice e con profondità spirituale, offre una traduzione vitale del messaggio evangelico e ci fa riscoprire il primato assoluto della misericordia: una “buona notizia” che può essere sempre nuova per gli uomini e le donne di ogni tempo.
André Louf (1929-2010) è stato uno dei più autorevoli maestri spirituali del nostro tempo. Monaco e poi abate dell’abbazia trappista di Mont-des-Cats, ha contribuito con i suoi scritti e la sua umile sapienza alla riscoperta degli elementi essenziali della vita cristiana in occidente e al rinnovamento della vita monastica. Presso le nostre edizioni ha pubblicato, oltre ad altre due raccolte di omelie, i volumi L’uomo interiore e Discernimento: scegliere la vita.
Il 1° gennaio 1968 fu celebrata la Prima giornata mondiale della pace per iniziativa di Papa Paolo VI. Il cardinale Lercaro per la sua diocesi di Bologna volle sottolineare particolarmente l'evento con una celebrazione liturgica e un'omelia nella quale rifletteva a fondo sul tema della guerra e della pace in riferimento alle esperienze del secolo che la sua vita aveva attraversato. In particolare venne delineato il caso che nell'attualità del momento storico rappresentava l'atto di guerra più esplicito, devastante e discusso: l'intervento bellico degli Stati Uniti sul Viet Nam del Nord. La riflessione di Lercaro, che negli ultimi due anni del suo episcopato era tornato più volte sul tema della pace, si concentrava ora sul compito della chiesa di vigilanza e di profezia verso ogni sistema di male in particolare di quello rappresentato dagli atti di guerra e da chi ne portava la responsabilità maggiore. Se si voleva assumere sul serio il vangelo della pace andava proclamato con forza l'abominio di quella guerra. "La chiesa non può essere neutrale di fronte al male" infatti "la sua via non è la neutralità ma la profezia" Questa affermazione che oggi sembra ovvia allora non lo era anzi apriva ad orizzonti nuovi per il ruolo della chiesa nel mondo. C'è voluto un papa, Francesco, per restituire a Bologna e al mondo il ricordo dell'omelia di Lercaro del 1968, che egli ha ricordato citando proprio quella frase nel suo incontro a Bologna con gli studenti e il mondo accademico il 1° ottobre 2017.
L'XI volume della raccolta contiene le Omelie pronunciate da Papa Francesco nel corso delle sue celebrazioni mattutine nella Cappella della Domus Sanctae Marthae dal 5 dicembre 2017 al 13 giugno 2018.
L'insieme di questi pensieri offerti dal Santo Padre formano delle vere e proprie catechesi e contribuiscono all'educazione del popolo di Dio attraverso gli insegnamenti della Parola che grazie a lui diventa semplice e fruibile a tutti proprio perché contestualizzata nella vita di tutti i giorni.
Prima assoluta traduzione italiana con testo armeno a fronte di alcuni scritti di Eliseo, accomunati dal tema cristologico. Sono meditazioni e omelie su episodi della vita di Gesù. L’interesse teologico è dovuto al fatto che questi testi ci tramandano uno dei pochi esempi della cristologia armena più antica, precedente allo scoppio delle polemiche post-calcedonesi del VI secolo. Questi scritti costituiscono, inoltre, una testimonianza evidente della ricca e profonda spiritualità armena. L’analisi stilistica e il confronto linguistico hanno permesso di restituire a Eliseo anche uno splendido testo Sulla risurrezione di Lazzaro, finora pubblicato tra le opere di Mambre.