Dopo le precedenti lettere Rallegratevi, Scrutate e Contemplate continua con questa quarta Lettera - il percorso di riflessione sulla Vita consacrata, che si snoda sul fil rouge del libro del Cantico dei Cantici: "Portare lo sguardo nel profondo del nostro vivere, - si legge nell'introduzione chiedere ragione del nostro pellegrinare alla ricerca di Dio, interrogare la dimensione contemplativa dei nostri giorni, per riconoscere il mistero di grazia che ci sostanzia, ci appassiona, ci trasfigura". Il testo richiama ogni consacrata e ogni consacrato ad annunciare la Parola di Gesù ed evangelizzare le genti. Alla fine del testo sono inoltre presenti delle riflessioni del Santo Padre Francesco, tratte dai suoi Angelus ed udienze generali.
Questo volume nasce con l’intento di offrire una riflessione agile sulla comunicazione della Chiesa nell’ambito dei social network e del Web. Attraverso le riflessioni di docenti ed esperti di comunicazione, si esplorano le dinamiche della conversazione online per dare spunti a chi si occupa di comunicazione in istituzioni ecclesiali, educative o di servizio sociale. Il testo non è rivolto solo agli addetti ai lavori, ma a chiunque voglia fare della sua presenza online un’occasione per cooperare al bene comune. Oggi, infatti, la comunicazione non è più solo per i professionisti del settore (giornalisti e comunicatori) ma qualcosa a cui ciascuno contribuisce con la sua vita in Rete. Educatori, genitori, artisti, ecclesiastici, religiosi, volontari: tutti sono chiamati a dare il loro apporto alla “missione digitale”, giacché il Web non è solo uno strumento, ma un ambiente da abitare, in cui si possono costruire legami, incontrare persone e arricchire le proprie esperienze.
Francesco, in apertura del documento, ribadisce che le "comunità di oranti, attuando le esigenze del battesimo, costituiscono un'istanza di discernimento e convocazione a servizio di tutta la Chiesa". Seguono cinque parti: Stima, lode, e rendimento di grazie per la vita consacrata e la vita contemplativa femminile: excursus sulla storia della vita consacrata e consapevolezza che la Chiesa può contare su preghiera e offerta delle contemplative. Accompagnamento e guida della Chiesa: ripresa dei documenti ecclesiali che, a cinquant'anni dal Concilio, hanno segnato il cammino, tenendo conto delle mutate condizioni socio-culturali. Elementi essenziali della vita contemplativa: appassionata ricerca del volto di Dio, che si esprime nella preghiera personale e comunitaria, avendo come modello Maria. Temi oggetto di discernimento e di revisione dispositiva: formazione, preghiera, centralità della parola di Dio, sacramenti della riconciliazione e dell'eucaristia, vita fraterna in comunità, l'autonomia dei monasteri, le federazioni, la clausura, il lavoro, il silenzio, i mezzi di comunicazione, l'ascesi. La testimonianza delle monache: comunione con la Chiesa e partecipazione alla costruzione di un mondo più evangelico. Ultima parte del documento, la Conclusione dispositiva, costituita di 14 articoli che spaziano su vari argomenti.
Le persone consacrate, che per la stessa consacrazione "seguono il Signore in maniera speciale, in modo profetico", sono chiamate a scoprire i segni della presenza di Dio nella vita quotidiana, a diventare interlocutori sapienti che sanno riconoscere le domande che Dio e l'umanità ci pongono. La grande sfida per ogni consacrato e ogni consacrata è la capacità di continuare a cercare Dio "con gli occhi della fede, in un mondo che ne ignora la presenza", riproponendo all'uomo e alla donna di oggi la vita casta, povera e obbediente di Gesù come segno credibile e affidabile e divenendo, in questo modo, "esegesi vivente della Parola di Dio".
L'intera Dottrina Sociale della Chiesa può, più o meno adeguatamente, essere interpretata, da un lato, come un grande movimento in difesa della persona e un baluardo contro le pretese dello Stato assoluto, dall'altro, come una tensione verso il bene comune e un'invocazione alla realizzazione di una giustizia sociale il cui attore principale (se non spesso unico) sembra essere indicato proprio nel medesimo Stato. Questo testo vuole presentare i principi fondamentali su cui poggia l'insegnamento sociale della Chiesa senza, tuttavia, nascondere limiti e contraddizioni in cui spesso incorre il magistero ecclesiastico. Con onestà intellettuale, il credente fa, perciò, bene a ricordare le parole di Wilhelm Ropke: "Un economismo sordo alle esigenze morali è nefasto, ma non è meno nefasto un moralismo ignorante in fatto di economia".
Il Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Famiglia offre in queste pagine una lettura dell'esortazione apostolica di papa Francesco ricca di spunti di riflessione e di vita pratica. Un compendio denso di consigli per aiutare gli sposi a vivere nella stessa fedeltà d'amore di Dio; e per aiutare i sacerdoti e gli operatori della pastorale famigliare ad accompagnare gli sposi, anche divorziati, con uno sguardo di misericordia attento alle Verità di vita che Gesù ha esposto nel suo Vangelo.
Questo saggio è lo sviluppo di un precedente volume, rivisto ed ampliato, intitolato "Riappropriarsi della democrazia". Con riferimento all'attualità si sottolinea l'importanza di reagire all'individualismo libertario imperante che smantella lo Stato di diritto ed erode, con il bene comune inclusivo di tutti, la solidarietà, la destinazione universale dei beni e l'ecologia integrale. Occorre proporre ed educare ad un più autentico concetto di libertà. La libertà non è solo spezzare le proprie catene, ma anche vivere in modo da accrescere la libertà altrui. Essendosi riscontrato un crescente interesse per l'insegnamento morale e sociale dei pontefici, anche per quanto riguarda la riabilitazione della politica, si è pensato di far cosa utile allegando all'Antologia di brani, tratti dai molteplici pronunciamenti di san Giovanni Paolo II, di Benedetto XVI e di Francesco.
Il Concilio Vaticano II rappresenta indubbiamente il più grande avvenimento della storia contemporanea celebrato dalla Chiesa Cattolica. Protagonisti dell'Assise furono non solo i due pontefici, Giovanni XXIII e Paolo VI, che rispettivamente ne annunciarono la convocazione e ne portarono a conclusione i lavori, ma soprattutto gli oltre tremila padri che in qualche modo offrirono il loro contributo alla buona riuscita dell'evento. Nel presente libro l'autore ha ripercorso i principali momenti e le varie fasi di quella indimenticabile stagione a partire dalla elezione di papa Roncalli fino al discorso di chiusura di Paolo VI dell'8 dicembre 1965.
Il libro di Michele Scaringella presenta i discorsi dei Papi nelle Giornate Mondiali della Comunicazione Sociale insieme ad un’attenta analisi delle relazioni e degli atti dei diversi convegni sulla Comunicazione tenuti dal Episcopato italiano. Un’articolazione di riflessioni e una serie di rimandi che testimonia l’evoluzione del pensiero sui media sempre al passo con gli sviluppi della tecnologia e degli spazi comunicativi. Questo testo è principalmente rivolto a coloro che intendono accostare con serietà l’argomento. È anche un libro di grande giovamento per chi, pur non essendo specialista, vuole farsi un’idea del rapporto tra Vangelo e nuovi media.
Il primo capitolo definisce i mezzi di comunicazione di massa, ed analizza l’evoluzione in new media, fino a considerarne, nello specifico, Internet, con cenni storici, potenzialità e prospettive. La definizione della nuova Evangelizzazione vede nella Chiesa una nuova presa di coscienza, maturata nel tempo fin dal Concilio Vaticano II, che conduce al I Convegno Italiano sulle Comunicazioni Sociali, promosso dalla CEI, avente per tema: Parabole Mediatiche. Fare cultura nel tempo della comunicazione.
Il secondo capitolo, invece, cerca di tracciare il percorso che la Chiesa compie, a partire dalle «Parabole Mediatiche», alla luce delle indicazioni emerse dal Convegno. La Chiesa cammina sempre più nel mondo digitale come testimone della Parola di Vita che è Cristo risorto fino ad arrivare ad un nuovo grande convegno: Testimoni digitali. Se non diventiamo testimoni non possiamo portare la Parola di Dio nel mondo digitale.
Breve riflessione sulla questione migranti da parte di uno degli uomini di Chiesa più importanti al mondo. Ogni persona costretta a lasciare la propria terra interpella la nostra umanità e la nostra capacità di essere solidali.
«Ho conosciuto da vicino il dolore dei profughi. È enorme, incommensurabile. Non possiamo abbandonarli al loro destino. Sono persone, non numeri»
La Chiesa è interessata alla cultura economica del contesto sociale in cui vive perché da questa organizzazione economica dipende in buona parte la vita dei suoi fedeli e delle sue istituzioni. E la società odierna è, oggi più che mai, guidata nel suo funzionamento dall'organizzazione economica. Spiegare i problemi che possono sorgere da una logica solo umana di organizzazione economica è una delle sfide più importanti per la Chiesa sul terreno della comunicazione. Questo è lo spirito del nostro trattato, che vuole offrire un contributo all'interdisciplinarietà tra economia, diritto canonico e dottrina sociale della Chiesa, suggerendo anche alcuni spunti di riflessione sulla comunicazione istituzionale relativa all'origine e alla funzione dei beni temporali nella Chiesa, con la consapevolezza che essa non è soltanto una realtà umana, ma anche e soprattutto divina, quindi mai completamente traducibile nei termini di qualsiasi cultura attuale. Molti pastori sono poco inclini a pensare che questo sistema socio-economico sia in grado di aiutare l'istituzione ecclesiale a muoversi in un mondo dominato da un'economia che condiziona l'esistenza degli uomini senza tenere conto della loro dimensione religiosa. Per di più, la profonda specializzazione degli studi universitari non facilita la comprensione del mondo economico da parte dei pastori della Chiesa, che non sempre hanno la possibilità di studiare ed essere preparati in questi aspetti così importanti per la nostra società. Occorre sviluppare una certa sensibilità attraverso corsi specialistici per coloro che dovranno governare e presentare la realtà ecclesiale ai diversi enti che costituiscono la sfera pubblica: fedeli, politici, benefattori, mezzi di comunicazione, ecc. Le riflessioni presentate in questo testo tendono anche a custodire la realtà della Chiesa così come si manifesta nella sua struttura materiale, senza tradire il senso dell'istituzione privilegiando altre attività, per lodevoli che siano. Da questo punto di vista, si possono attuare strategie di sviluppo economico per le strutture ecclesiali, dato che ci sono ancora ampi spazi di miglioramento, in molti Paesi e in tante realtà. La riflessione sulla cultura economica della Chiesa ci porta infine a considerare che anche la storia ha un suo peso e all'analisi delle realtà specifiche dell'istituzione ecclesiale: Santa Sede, Stato-Città del Vaticano, le diocesi, le parrocchie, come realtà da comprendere, spiegare e sviluppare in maniera approfondita.
"Nella sua duplice natura di florilegio di ricordi e di teoria di studi sul pensiero e il magistero di Giacomo Biffi, questa raccolta di scritti in suo onore, a un anno dalla scomparsa, si attesta quale evento editoriale assolutamente unico nel suo genere."